Metterci una pietra (lapide) sopra

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danny

Utente di lunga data
ee
spesso la loro solitudine, disperazione, sofferenza è il valore aggiunto nelle loro opere .
ci sono personalità che non riusciranno mai a considerare il loro modo di vita in funzione di altri e con priorità che non sono le proprie

E' un modello però non sostenibile, valido o apprezzabile per l'unico che lo caratterizza.
Uscendo dalle persone straordinarie, e rientrando tra le persone normali, ho un vicino di casa che può fungere da esempio.
Single 40enne, lo incontro ogni volta con donne diverse.
Vive da solo, convive raramente e per periodi determinati.
Non comunica con nessuno di noi, si disinteressa dei problemi condominiali che risolviamo noi, e non paga da anni le spese del condominio.
E' un modello che può sopravvivere solo perché è raro. Se fossimo tutti così, sarebbe impossibile anche solo gestire un condominio. :)
Ciò non toglie che è un modello valido per la persona in questione, a cui non mi sento di applicare il mio.
 
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danny

Utente di lunga data
Ma vivere in un altra casa non vuol dire abbandonarli..
Diciamo però che non è la stessa cosa.
Sicuramente è un trauma.
Per tutti gli attori: figli e genitori.
Non è cosa da prendere alla leggera, mai.
Esperienza di figlio di divorziati in età infantile.
 
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E' un modello però non sostenibile, valido o apprezzabile per l'unico che lo caratterizza.
Uscendo dalle persone straordinarie, e rientrando tra le persone normali, ho un vicino di casa che può fungere da esempio.
Single 40enne, lo incontro ogni volta con donne diverse.
Vive da solo, convive raramente e per periodi determinati.
Non comunica con nessuno di noi, si disinteressa dei problemi condominiali che risolviamo noi, e non paga da anni le spese del condominio.
E' un modello che può sopravvivere solo perché è raro. Se fossimo tutti così, sarebbe impossibile anche solo gestire un condominio. :)
Ciò non toglie che è un modello valido per la persona in questione, a cui non mi sento di applicare il mio.
hai ragione .
banalizzando a volte penso che ci siano molte situazioni dove il single invidia chi ha famiglia e viceversa
 
E io sono distante dal mio.
Mio bisnonno ebbe per primo due moglie in successione.
Mio padre completò la rivoluzione con una moglie, un divorzio all'alba della legge, e qualche decina di compagne in successione, l'ultima delle quali ha la mia età.
Alla fine per rivoluzionare ancora, si deve essere reazionari. In apparenza.
Nella realtà non esiste una ricetta valida per tutti.
Potremmo discuterne per ore, ma essenzialmente ognuno di noi può avere opinioni differenti.
Però, basta averle, e non finire nell'ipocrisia.
Avere amanti e mentire al consorte è un'ipocrisia.
Conosco una coppia che può parere scandalosa dal di fuori.
Sono scambisti, esibizionisti e quant'altro. Ragionandoci sopra però non li trovo affatto esecrabili.
Si sono incontrati e hanno condiviso le loro esigenze, e insieme hanno cercato di soddisfarle.
Insieme, e questa non è cosa da poco. Molto meglio di altre coppie che conosco che si mentono giorno per giorno, dando sfogo al loro ego dimentichi degli altri.
Chi è più individualista, allora?
Avere una famiglia non vuol dire automaticamente essere più di un individuo.
Avere una famiglia vuol dire cercare un equilibrio necessario tra individualità e responsabilità, tra sè stessi e gli altri.
In questo senso una famiglia completa l'individuo, e non lo reprime.
Mio nonno non aveva amanti...
Ma alla sera andava a giocare le carte...
Se ti informi dai nostri veci...
Dietro al gioco delle carte...
Belo sconto stava el casin no?

Lui
Non ha MAI perdonato a suo figlio, di aver lasciato la moglie.

(mentalità alla vecia no?)
 

danny

Utente di lunga data
Mio nonno non aveva amanti...
Ma alla sera andava a giocare le carte...
Se ti informi dai nostri veci...
Dietro al gioco delle carte...
Belo sconto stava el casin no?

Lui
Non ha MAI perdonato a suo figlio, di aver lasciato la moglie.

(mentalità alla vecia no?)

Così facevano tutti.
Le donne? Sapevano, e giravano la testa dall'altra parte.
Le coppie duravano una vita, e ho visto anche persone felici di questo.
Oggi da questo granitico stile di vita si è passati al precariato diffuso.
E' meglio? E' peggio?
Dipende.
Come in ogni test che si rispetti la parola sempre indica la risposta sbagliata.
E' la vita secondo Ikea, mobili che durano il tempo di una convivenza.
Sempre più breve, ma i prezzi sono bassi, il costo è accessibile, non è richiesto un grande impegno...
I miei nonni e quelli di mia moglie invece compravano mobili per durare una vita, e forse più di una vita, e infatti ancora noi alcuni di quelli li usiamo.
E la sera, ci troviamo a fare l'amore nelle lenzuola di lino del corredo della nonna.
Appena lavate, ti accarezzano la pelle che è un piacere.
Quelle del Centro Commerciale non ti danno la stessa soddisfazione, chissà perché.
Ma chi compra più oggi le lenzuola di lino?
E così ti perdi insieme ad altri un certo tipo di piacere...:)
Io colleziono oggetti di una certa età, per non usare la parola d'epoca che è abusata.
Sono solidi, ben finiti, riflettono l'arte di chi li realizzava. Certo, sono meno funzionali di certi che usiamo quotidianamente. E sicuramente meno accattivanti. Una Bianchi del 35 pesa 20 chili, e rispetto a una MTB di oggi non ha neppure il cambio e frena maluccio.
Eppure ha un certo fascino, una discreta eleganza, anche se questo sostantivo applicato a una bicicletta oggi può sembrare addirittura eccessivo.
Vi è il buono e il cattivo in ogni situazione, in ogni cosa, in ogni rapporto umano.
L'importante è chiarire con se stessi e con gli altri quello che si vuole dalla vita, senza ingannare o far male a nessuno. Noi stessi compresi.
 
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Così facevano tutti.
Le donne? Sapevano, e giravano la testa dall'altra parte.
Le coppie duravano una vita, e ho visto anche persone felici di questo.
Oggi da questo granitico stile di vita si è passati al precariato diffuso.
E' meglio? E' peggio?
Dipende.
Come in ogni test che si rispetti la parola sempre indica la risposta sbagliata.
E' la vita secondo Ikea, mobili che durano il tempo di una convivenza.
Sempre più breve, ma i prezzi sono bassi, il costo è accessibile, non è richiesto un grande impegno...
I miei nonni e quelli di mia moglie invece compravano mobili per durare una vita, e forse più di una vita, e infatti ancora noi alcuni di quelli li usiamo.
E la sera, ci troviamo a fare l'amore nelle lenzuola di lino del corredo della nonna.
Appena lavate, ti accarezzano la pelle che è un piacere.
Quelle del Centro Commerciale non ti danno la stessa soddisfazione, chissà perché.
Ma chi compra più oggi le lenzuola di lino?
E così ti perdi insieme ad altri un certo tipo di piacere...:)
Io colleziono oggetti di una certa età, per non usare la parola d'epoca che è abusata.
Sono solidi, ben finiti, riflettono l'arte di chi li realizzava. Certo, sono meno funzionali di certi che usiamo quotidianamente. E sicuramente meno accattivanti. Una Bianchi del 35 pesa 20 chili, e rispetto a una MTB di oggi non ha neppure il cambio e frena maluccio.
Eppure ha un certo fascino, una discreta eleganza, anche se questo sostantivo applicato a una bicicletta oggi può sembrare addirittura eccessivo.
Vi è il buono e il cattivo in ogni situazione, in ogni cosa, in ogni rapporto umano.
L'importante è chiarire con se stessi e con gli altri quello che si vuole dalla vita, senza ingannare o far male a nessuno. Noi stessi compresi.
Non so se le donne sapevano.
Il dialogo di coppia
COndivisione di tutto

Cose inconcepibli per mio nonno.
Lui diceva: ci sono robe da omini e robe da done.
 

Sbriciolata

Escluso
E se invece di pensare in questi termini, si pensasse alla famiglia come qualcosa che completa l'individuo?.
Cosa siamo noi senza gli altri? Senza gli affetti? Senza qualcuno da amare, che ci faccia sentire vivi e ci conceda l'illusione di essere importanti, e sicuramente scacci da noi l'idea di essere soli?
E' ovvio che la famiglia debba costituirsi sul sapersi dare agli altri - prima regola - sugli spazi concessi all'individualità, ma una famiglia è anche una necessaria assunzione di responsabilità verso gli altri elementi che la compongono - dai figli ai compagni.
E questa responsabilità è auspicabile anche verso tutte le persone che compongono la collettività: vedere tutto in termini individualistici frantuma la società, ci rende deboli, probabili vittime del più forte, o del più egoista, e soli.
Vedo che vi siete dati alla PHilosoPhia. Io sono una ragazza di campagna. Mi sento repressa quando sono obbligata a fare qualcosa che non mi piace, contro la mia volontà, contro la mia natura. Non mi sento repressa nel fare liberamente una scelta, quando se da un lato devo rinunciare a qualcosa che potrebbe piacermi... d'altro lato salvaguardo ciò senza il quale non potrei vivere. Siamo esseri senzienti, dicono.
 

danny

Utente di lunga data
Non so se le donne sapevano.
Il dialogo di coppia
COndivisione di tutto

Cose inconcepibli per mio nonno.
Lui diceva: ci sono robe da omini e robe da done.
Le donne che ho conosciuto io immaginavano, di sicuro, e forse sapevano.
Il dialogo di coppia non andava oltre certe consuetudini: si imparava che l'uomo aveva certe esigenze e che la donna doveva comportarsi in una certa maniera. E sopra questo calava il silenzio.
Ora cosa è cambiato?
Quelle esigenze forse sono rimaste le stesse, per l'uomo.
E la donna ha scoperto - o più che altro ha portato finalmente alla luce - che ha le stesse esigenze che ha sempre preteso l'uomo. L'unica vera differenza.
Tutt'intorno a questa cosa - normalissima pulsione umana - si costruiscono castelli di ipocrisie, in cui il dialogo di coppia giace allo stesso livello dei nostri nonni.
Forse è cambiato solo che a tutto questo non ci si vuole più rassegnare più come un tempo, e quando un tradimento viene allo scoperto, di solito si fa crollare tutta una famiglia
Quindi, è stato un progresso? Siamo più liberi, ora? Siamo meno ipocriti?
Sicuramente siamo diventati tutti più precari.
Il resto, dipende. :)
 
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danny

Utente di lunga data
Vedo che vi siete dati alla PHilosoPhia. Io sono una ragazza di campagna. Mi sento repressa quando sono obbligata a fare qualcosa che non mi piace, contro la mia volontà, contro la mia natura. Non mi sento repressa nel fare liberamente una scelta, quando se da un lato devo rinunciare a qualcosa che potrebbe piacermi... d'altro lato salvaguardo ciò senza il quale non potrei vivere. Siamo esseri senzienti, dicono.
Quello che hai descritto è la giusta ricerca di un equilibrio, fondamentale per una coppia.
Una ricerca che a mio parere non termina mai e segue i cambiamenti degli individui che la compongono.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io invece non ne sono così convinta. E' l'amore che ti fa stare con una persona. Se l'amore non c'è mai stato quale valore potresti dare alla fedeltà? Perchè te lo chiede l'altro/a? Posso capire il valore dell'unione come impresa, nel senso, c'è chi ci crede, una casa una famiglia i figli un lavoro in comune. Ma uno spazio per i sentimenti e per le emozioni ci dovrà pur essere.
Sociale? La società fondata sulla famiglia che reprime l'individuo?
Magari! Non credo alla dittatura delle emozioni e dei sentimenti egoistici.
 

Sbriciolata

Escluso
Le donne che ho conosciuto io immaginavano, di sicuro, e forse sapevano.
Il dialogo di coppia non andava oltre certe consuetudini: si imparava che l'uomo aveva certe esigenze e che la donna doveva comportarsi in una certa maniera. E sopra questo calava il silenzio.
Ora cosa è cambiato?
Quelle esigenze forse sono rimaste le stesse, per l'uomo.
E la donna ha scoperto - o più che altro ha portato finalmente alla luce - che ha le stesse esigenze che ha sempre preteso l'uomo. L'unica vera differenza.
Tutt'intorno a questa cosa - normalissima pulsione umana - si costruiscono castelli di ipocrisie, in cui il dialogo di coppia giace allo stesso livello dei nostri nonni.
Forse è cambiato solo che a tutto questo non ci si vuole più rassegnare più come un tempo, e quando un tradimento viene allo scoperto, di solito si fa crollare tutta una famiglia
Quindi, è stato un progresso? Siamo più liberi, ora? Siamo meno ipocriti?
Sicuramente siamo diventati tutti più precari.
Ehmmm... Danny... la vera differenza è nel fatto che oggi la donna lavora, ha uno stipendio, è una persona libera e autosufficente. E non deve più mandare giù obbligatoriamente il magone del marito che esce e rientra con una bella malattia venerea, come avveniva spesso.
 

Brunetta

Utente di lunga data
In Asia è la regola.
È i risultati non è che siano meravigliosi..
Inoltre mano a mano che le donne diventano economicamente autosufficienti tutto l'impianto si sgretola come un castello di sabbia. Segno che era costruito sul nulla.
Io intendo non solo lealtà verso l'altro e soprattutto gli altri=figli, come dice Sole, (e ci mancherebbe! Per me la lealtà è un aspetto primario per avere stima di me stessa. E capisco chi ha bassa autostima perché non è leale. Basterebbe esserlo e risalirebbe l'autostima) ma soprattutto lealtà e fedeltà a me stessa e a un impegno preso. Non mi iscrivo neanche in palestra se so che mi può capitare di non aver voglia di andarci. Se mi iscrivo ci vado, cascasse il mondo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
E se invece di pensare in questi termini, si pensasse alla famiglia come qualcosa che completa l'individuo?.
Cosa siamo noi senza gli altri? Senza gli affetti? Senza qualcuno da amare, che ci faccia sentire vivi e ci conceda l'illusione di essere importanti, e sicuramente scacci da noi l'idea di essere soli?
E' ovvio che la famiglia debba costituirsi sul sapersi dare agli altri - prima regola - sugli spazi concessi all'individualità, ma una famiglia è anche una necessaria assunzione di responsabilità verso gli altri elementi che la compongono - dai figli ai compagni.
E questa responsabilità è auspicabile anche verso tutte le persone che compongono la collettività: vedere tutto in termini individualistici frantuma la società, ci rende deboli, probabili vittime del più forte, o del più egoista, e soli.
Standing ovation
Sposiamoci io e te :carneval:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non concordo...
La famiglia non completa l'individuo. Può sviluppare parti dello stesso che prima non erano palesi, al limite, ma non lo completa. Gli esseri umani per loro natura non si possono completare, per quanto ci si sforzi non si può.
Al contrario, perfezionare il singolo porta di riflesso a migliorare anche ciò che è composto da più persone (famiglia e società). Capire chi siamo e cosa siamo, è la strada maestra per lo sviluppo di tutto.:)
Un equilibrio tra queste due cose è quello che si dovrebbe perseguire.
E' una vita dura :D
 

danny

Utente di lunga data
Ehmmm... Danny... la vera differenza è nel fatto che oggi la donna lavora, ha uno stipendio, è una persona libera e autosufficente. E non deve più mandare giù obbligatoriamente il magone del marito che esce e rientra con una bella malattia venerea, come avveniva spesso.
Esattamente.
Ma giunti finalmente a questo traguardo, che considero un progresso, la coppia è stata finalmente in grado - o perlomeno auspica nelle intenzioni - di trovare un nuovo modo adeguato alla situazione di dialogare?
No, nella maggior parte dei casi.
Un tempo l'uomo poteva andare ai casini di nascosto e la donna a casa faceva finta di niente, cullandosi di non essere messa di fronte all'evidenza.
Oggi uomini e donne possono avere amanti, nascondendo la cosa al consorte ugualmente come un tempo.
Fino a quando la cosa non viene a galla e il castello di ipocrisie fa crollare tutto (cosa oggi possibile grazie proprio all'indipendenza economica).
Quindi non vi è stato alcun reale cambiamento, né una maggiore assunzione di responsabilità di fronte all'altro, ma la ricerca di un individualismo esattamente come un tempo. Questo in linea generale si intende, già queste affermazioni generalizzano troppo.
Ma due individui non fanno una coppia. Sono due individui e basta.
La coppia è inevitabilmente un compromesso come qualsiasi altra forma societaria.
Anche un condominio impone dei compromessi.
Non posso permettermi di suonare la tromba alle 3 di notte. Se voglio farlo, è d'uopo scegliere una radura in mezzo a un bosco lontano dai centri abitati.
Ma vivere in un condominio ha anche dei vantaggi indiscutibili rispetto al vivere in una radura in un bosco.
Vantaggi che magari mettono in secondo piano la nostra necessità di suonare la tromba nottetempo.
Ho parlato per metafore... spero s'intenda lo stesso.
Non esiste la perfezione nell'ambito umano: errare fa parte della nostra natura.
Ma esiste la volontà di porre rimedio ai nostri errori, caratteristica che ci rende capaci di essere responsabili di fronte agli altri.
 
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mic

Utente di lunga data
Perdonatemi...

Un equilibrio tra queste due cose è quello che si dovrebbe perseguire.
E' una vita dura :D
No brunetta...così l'abbiamo voluta noi, la vita. E, a mio modesto avviso, se non ci si conosce veramente non si arriva nemmeno a vivere pienamente la vita. Tutto qui.:)
 

danny

Utente di lunga data
No brunetta...così l'abbiamo voluta noi, la vita. E, a mio modesto avviso, se non ci si conosce veramente non si arriva nemmeno a vivere pienamente la vita. Tutto qui.:)

Questa è una conditio sine qua non.
Occorre conoscerci bene per poter fondare una coppia stabile.
Ti potrei citare esempi vicini a me di persone sposatisi in età molto giovanile, direi ancora nella piena immaturità e inconsapevolezza di sé, che poi si sono trovati a gestire cambiamenti individuali per i quali la coppia è stata incapace di ritrovare un equilibrio.
Una coppia stabile deve essere fondata da persone mature - il che non è sempre vincolato all'età - che sappiano esattamente cosa vogliono dalla vita, e siano sufficientemente pronti e capaci a mettersi in discussione quando necessario per ritrovare un equilibrio di fronte ai cambiamenti del partner.
Una certa forma di elasticità e dinamicità, che non ha nulla a che fare con la repressione di sé, però.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Questa è una conditio sine qua non.
Occorre conoscerci bene per poter fondare una coppia stabile.
Ti potrei citare esempi vicini a me di persone sposatisi in età molto giovanile, direi ancora nella piena immaturità e inconsapevolezza di sé, che poi si sono trovati a gestire cambiamenti individuali per i quali la coppia è stata incapace di ritrovare un equilibrio.
Una coppia stabile deve essere fondata da persone mature - il che non è sempre vincolato all'età - che sappiano esattamente cosa vogliono dalla vita, e siano sufficientemente pronti e capaci a mettersi in discussione quando necessario per ritrovare un equilibrio di fronte ai cambiamenti del partner.
Una certa forma di elasticità e dinamicità, che non ha nulla a che fare con la repressione di sé, però.
danny ti amo :mexican:.
Non avevo letto la tua discussione perché il primo post mi aveva fatto prevedere risposte divaganti che non avevo voglia di leggere. Mi metterò in pari.
Anche se puoi vivere benissimo senza le mie opinioni. :smile:
 

danny

Utente di lunga data
danny ti amo :mexican:.
Non avevo letto la tua discussione perché il primo post mi aveva fatto prevedere risposte divaganti che non avevo voglia di leggere. Mi metterò in pari.
Anche se puoi vivere benissimo senza le mie opinioni. :smile:
Grazie... :):mrgreen:
citi la discussione... sono partito molto male, in pieno shock, nella totale incomprensione degli avvenimenti, il primo post lo evidenzia.
Ho scritto nei giorni successivi in preda all'ansia, barcollando tra certezze e negazioni dell'evidenza.
In realtà le opinioni di tanti di voi mi hanno aiutato, in particolare di chi mi ha scritto ed è stato a sopportarmi :)anche in privato, a esternare e comprendere le mie emozioni, e, di conseguenza, a rapportarmi con quanto stava succedendo.
Pochi di noi sono capaci di crescere da soli, o anche solo di reggere di fronte a situazioni di forte stress. Io passando dalla teoria alla pratica mi son trovato a gestire una realtà che mi rifiutavo di accettare, per cui sono andato avanti con procedimenti di autoinganno: senza di voi non sarei riuscito a affrontare la situazione con la necessaria lucidità e nella consapevolezza degli obiettivi. Allo stato attuale la situazione parrebbe rientrata, anche se permangono inevitabili sacche di dubbi (dentro me) che mi impediscono di considerarmi ancora del tutto fuori. Indipendentemente si intende dal rapporto con mia moglie, che è rinato.
Ci vorranno forse mesi perché tutto ritrovi un nuovo equilibrio stabile inentrambi. Non posso dire che tutto tornerà come prima: sarà diverso, magari anche meglio, spero non peggio, chi può dirlo ora. Affermazioni che condisco con molta speranza e positività, si intende, perché assolutamente soggettive. Gli attori qui sono due, con certezza. Tre con probabilità allo stato attuale del tutto indefinibili.
In poche parole: mia moglie dovrebbe aver lasciato l'amante, noi stiamo insieme assolutamente bene, facciamo l'amore tutti i giorni, siamo allegri... io sono contento. Viviamo una bella giornata di sole sereno con il solo dubbio che possano arrivare le nubi a guastare il cielo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Grazie... :):mrgreen:
citi la discussione... sono partito molto male, in pieno shock, nella totale incomprensione degli avvenimenti, il primo post lo evidenzia.
Ho scritto nei giorni successivi in preda all'ansia, barcollando tra certezze e negazioni dell'evidenza.
In realtà le opinioni di tanti di voi mi hanno aiutato, in particolare di chi mi ha scritto ed è stato a sopportarmi :)anche in privato, a esternare e comprendere le mie emozioni, e, di conseguenza, a rapportarmi con quanto stava succedendo.
Pochi di noi sono capaci di crescere da soli, o anche solo di reggere di fronte a situazioni di forte stress. Io passando dalla teoria alla pratica mi son trovato a gestire una realtà che mi rifiutavo di accettare, per cui sono andato avanti con procedimenti di autoinganno: senza di voi non sarei riuscito a affrontare la situazione con la necessaria lucidità e nella consapevolezza degli obiettivi. Allo stato attuale la situazione parrebbe rientrata, anche se permangono inevitabili sacche di dubbi (dentro me) che mi impediscono di considerarmi ancora del tutto fuori. Indipendentemente si intende dal rapporto con mia moglie, che è rinato.
Ci vorranno forse mesi perché tutto ritrovi un nuovo equilibrio stabile inentrambi. Non posso dire che tutto tornerà come prima: sarà diverso, magari anche meglio, spero non peggio, chi può dirlo ora. Affermazioni che condisco con molta speranza e positività, si intende, perché assolutamente soggettive. Gli attori qui sono due, con certezza. Tre con probabilità allo stato attuale del tutto indefinibili.
In poche parole: mia moglie dovrebbe aver lasciato l'amante, noi stiamo insieme assolutamente bene, facciamo l'amore tutti i giorni, siamo allegri... io sono contento. Viviamo una bella giornata di sole sereno con il solo dubbio che possano arrivare le nubi a guastare il cielo.
Vedi? Tutto si è risolto anche senza il mio contributo :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:Rido di me, eh, non certo di te.
 
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