Il rancore incastra i meccanismi

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Io lo detesto. Con tutto il rispetto dovuto ai geni, ma lo detesto. Ho goduto solo della linguistica
Vero?
Anch'io preferisco Durkhaim
che ne dici cara Ecate?:p:p:p:p
 

Brunetta

Utente di lunga data
Molto carino ed energetico. Poi ovviamente deve piacerti la musica che è quella, tanto per capirci, delle grandi orchestre anni 20-30.

Il vero nome del ballo è Lindy Hop, che pare sia stato coniato in seguito alla trasvolata di Lindbergh (Lindy) sull'atlantico.

C'è un film molto carino, Swing Kids, che parla della passione di alcuni ragazzi tedeschi per questo ballo e per questa musica, su tutti mi viene in mente Benny Goodman che tutti dovremmo conoscere a priori, durante la salita al potere del partito nazionalsocialista di Hitler.
Stupendo! Però nel film è praticamente boogie woogie. MOLTO energetico! :D
 

JON

Utente di lunga data
Un sacco di cose. Per cominciare sarei stanco di recitare la parte del maritino premuroso che lei insistentemente mi chiede. Non a parole.
Anche ieri sera, e' venuta a letto tardi dopo aver dormito un po' con il piccolo, mi ha accarezzato la guancia.. Mi sta vicino.. si vede lontano un miglio cosa cerca.. E non c'e' un bacio tra noi da un anno.
Ecco, finire questa farsa direi che uno dei miei desideri piu' pressanti al momento.
Desidero poter essere me stesso senza dovermi preoccupare di cosa pensa quella che vive con me.
Mi pare fosse emerso che il principale dei desideri fosse relazionarsi e quindi sentirti, come dire, definitivamente stimolato e vivo.

La tua in fondo è una solitudine mal sopportata, mi pare dicevi che non hai rapporti importanti con chicchessia. E forse non ti interessa granchè. Perchè non intendi dare, piuttosto sembri aspettarti qualcosa. Non sorprende quindi il tuo ateggiamento relazionale "seduttivo", il quale trova l'espressione migliore nella ricerca di una donna e di un, ancora sul piano ipotetico, rapporto.

Non ami tua moglie, purtroppo questo fatto alimenta costantemente il tuo bisogno di fuga. L'ultima frase pero mi lascia veramente perplesso. A me pare che tu ti illuda di vivere nel tuo mondo mentre in realtà con i fatti illudi solo tua moglie, perchè in fondo non esponi i tuoi reali pensieri. Cioè, qual'è il motivo che ti spinge a mantenere quella farsa? Perchè temi il giudizio di tua moglie? Attento, non devi dirlo a me che so benissimo come farmi i fatti miei, ma è a te che devi certe risposte.

Si parlava di rinunce. Tu stai già rinunciando a qualcosa, ma ancora non hai chiarito il perchè o per cosa.
Ti dico solo questo, la tua fortuna è stata la decisione di troncare della tua amante, avresti mollato la tua famiglia solo perchè lei ti prospettava la possibilità di un rifugio sicuro per la tua fuga. Ma come hai detto, la prima cosa da fare sarebbe cessare la farsa......poi dovresti riprendere la tua vita in mano e tentare di costruire relazioni costruttive e non di soccorso.

Per me la tua è una profonda solitudine che non sai gestire. Non ne hai la stoffa, che sia chiaro, non è un difetto, ma credo tu debba rivedere il tuo modo di relazionarti se è questo che ti interessa. Prima che ad avere, dovresti pensare a dare. Non dire però che alla tua amante hai dato, o avresti dato, molto. Se lei non è stata con te è perchè piuttosto le avresti sottratto qualcosa che al momento è chiaro solo a lei. Per quanto riguarda tua moglie, credo sia più che comprensibile la tua incapacità nei suoi confronti, è chiaro che non puoi inventarti nulla. Lei però si dimostra paziente e "vicina", che abbia compreso perfettamente il tuo stato?

PS: non so quanti anni abbia tuo figlio, se è abbastanza grande sappi che, contariamente a quanto pensi, percepisce benissimo i tuoi stati d'animo e il clima in cui vivete. Se è piccolo i nodi verranno al pettine, prima o poi. Possibile che non ti ponga mai domande su di lui?
 

feather

Utente tardo
Per me la tua è una profonda solitudine che non sai gestire. Non ne hai la stoffa
Interessantissima analisi. Ci sto ancora riflettendo… Di base sono d’accordo su tutto.

Alcune riflessioni mie su quello che hai scritto.

Il tuo discorso sul dare è vero. E anche sul fatto che all’amante avrei preso invece che dato.
In questo senso si, probabilmente è stata una fortuna si sia allontanata. Fortuna per lei intendo.

Ed è anche vero che non espongo i miei reali pensieri a mia moglie. Perché ne ho paura? Non lo so. Sicuramente sarebbe inutile farlo, non li capirebbe. Ne ha capito il mio stato d’animo, su questo credo ti sbagli. Lei cerca disperatamente di convincersi che il sogno di Mulino Bianco che sta vivendo non si è rotto. Non ha capito ne le interessa capire il mio stato d’animo. Il fatto che non ne parli MAI credo sia emblematico.
Non esprimo i miei pensieri con lei perché non ho voglia di interminabili discussioni sterili che non porterebbero da nessuna parte. Creerebbe un’atmosfera tesa più di quanto già non lo sia per non ottenere nessun risultato. Con una persona di cui non mi importa nulla non avrei di questi problemi, ma con tale persona potrei troncare i rapporti in un nanosecondo se partisse con sterili filippiche, con mia moglie non posso. Credo che sia questo il motivo per nasconderle i miei reali pensieri. Credo..

Io non sto rinunciando a nulla.
A cosa sto rinunciando? In tutta onestà non lo so.

Mi ha colpito la tua frase: “Per me la tua è una profonda solitudine che non sai gestire. Non ne hai la stoffa”. Potresti aver ragione. Questo non mi aiuta neanche un po’ a risolvere il problema. Ma non escludo tu possa aver ragione. Ci sto riflettendo. Questo tuo post insieme ad altri me lo sono salvato per rileggerlo più in là..

Dici che dovrei pensare a dare. Può darsi. Ma dare cosa? Cosa posso dare se non ho capito manco come gestire la mia di vita e a prendermi cura di me?
Sai questo punto sul dare è quello che mi rende così pessimistico sul mio futuro. Se è vero quello che dici, ed è possibilissimo, mi è impossibile trovare quel rapporto, costruttivo e non di soccorso che dici. E davvero non ho idea di come cambiare questo stato di cose.

Infine su mio figlio, ha due anni e mezzo. Si, ci penso, continuamente. E credo che anche ora lui abbia percepito qualcosa, tanti piccoli suoi comportamenti mi portano a pensare che anche a quest’età, qualcosa, abbia subodorato. A modo suo e con i limiti di comprensione dell’età, ma abbia sentito che qualcosa non va.
E non so cosa fare, non voglio fargli del male, ma non voglio neppure che cresca credendo che questo è un matrimonio. Se rimango questo è l’esempio di famiglia con il quale crescerà e che farà suo.
Se me ne vado, crescere senza sapere cos’è una famiglia. Con un padre incapace di relazionarsi con una compagna e una madre sola e ferita.
Mi sembrano entrambe orribili ipotesi e questo non mi aiuta a scegliere.
 
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