Ora tocca a me

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Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Senti, ho scritto che i miei figli verrebbero dopo se si trattasse di un capriccio PROVATO e GRATUITO. Se mi accorgessi che fosse un disagio profondo verso la mia compagna significherebbe che lei è una merda di donna con i miei figli e quindi no, nemmeno io ci starei. detto questo per l'egoismo gratuito dei miei figli no, non metterei da parte la mia compagna e se la dovrebbero cuccare. i loro egoismi fine a sé stessi se li terrebbero per loro. quindi parliamo della stessa cosa. solo che partiamo da due parti opposte. io dalla parte critica e per capire. tu dalla parte acritica i figli hanno sempre ragione
No non ho detto che hanno sempre ragione.
Per te la tua compagna puó essere la donna migliore del mondo (discorso in generale) e i tuoi figli potrebvero comunque non voler passare il tempo con lei.
Ora dipende molto dall'età e dalla capacità che hanno di comprendere.
Quello che dico io che il capriccio non puó durare all'infinito. Se dura nel tempo per me non è un capriccio e poco c'entra con le qualità dell'altra persona.
Quindi siamo partiti da una comunione e io per un giorno tutti questi problemi, capriccio o non capriccio non me li farei sia che fossi da una parte o dall'altra.
Dopodiché io e te partiamo sicuramente da posizioni diverse. Ugualmente rispettabili.
Ma di questo abbiamo ampiamente discusso
 

viola di mare

utente adolescente
ti dico brevemente il mio pensiero, che parte da esperienze di vita vissuta e da racconti di persone
che hanno avuto queste problematiche (non profani, insomma).
la premessa è che i figli dovrebbero essere lasciati fuori dai nuovi rapporti con compagni/e nati dopo
la separazione: questo è il principio, proprio per evitare inopportune commistioni/sovrapposizioni con
le figure parentali di riferimento, mamme e padri. E' un po' come dire che in Italia bisogna combattere
la corruzione salvo scoprire un nuovo caso ogni giorno ....
A me è capitato di vedere figli nati da precedente matrimonio di 25 anni, mica bambini, irritati dal
rapporto nuovo creato dal padre con i figli nati nella nuova relazione (ovviamente più piccoli).
insomma, molto spesso i bambini possono essere destabilizzati dal vedere padre/madre con nuovi compagni/e
o quantomeno accusano uno scompenso nel loro equilibrio affettivo, è normale quindi che il bambino che
deve fare la comunione vorrebbe il papà al suo fianco quel giorno.
capitolo diverso per la fidanzata. nuovi compagni e nuove compagne dovrebbero imparare a rispettare
le famiglie originarie (quelle discioltesi) vuoi per un minimo di senso di rispetto verso una famiglia che
è naufragata, vuoi per rispetto nei confronti del nuovo partner che di quella famiglia in fondo fece parte,
anche se non c'è più. Mogli e figli sono esseri umani.
Lo dico perchè molto spesso, disgraziatamente con molta frequenza, constato che le nuove compagne
hanno la malsana abitudine di sparlare delle ex mogli, frapponendosi in tal modo in un rapporto precedente
che per quanto naufragato, non può essere cancellato con un semplice tratto di penna.
rispetto, buon senso, condivisione dei problemi degli altri: tutte belle parale destinate, credo,
a rimanere sulla carta visto quelle che succede nella realtà.
il mio ex compagno e la sua ex moglie per la comunione della figlia si sono organizzati così: ino il pranzo (Lui) e Lei la cena, però al pranzo era presente anche Lei ed alla cena era stato invitato anche Lui che però non è andato...
una tristezza infinita!!!
dopo la comunione potreste andare che ne so in un agriturismo tutti insieme, festeggiare il tuo bambino (mica dovete mangiare seduti allo stesso tavolo per forza tra parenti) e poi ognuno paga per i suoi... il resto - bomboniere, fotografo - metà per uno.
poi boh non so che dirti, quando mio figlio farà la comunione io inviterò tutti, compresa compagna del mio ex marito, ma la sorella no, lei non ha invitato mio figlio SUO NIPOTE alla cresima del figlio (con le ire di tutto il parentado paterno, ma non c'è stato verso, dopo sarei dovuta apparire io), sta stronza!

sarà l'unico gesto vendicativo, e non vedo l'ora.

p.s. saranno costretti ad organizzare in un altro giorno un'altra festa :mrgreen::mrgreen::mrgreen:
La mia esperienza è questa: quando la figlia grande di G. l'anno scorso ha fatto la comunione, mi ha espressamente invitato, io siccome però sono una persona per bene ho gentilmente declinato l'invito perchè non volevo turbare un giorno importante per questa ragazzina partendo già dal fatto che i genitori con le rispettive famiglie avrebbero festeggiato uno a pranzo l'altra a cena.
la mamma della piccola con la quale io ho un bellissimo rapporto, mi ha chiamato e mi ha chiesto di andare, mi ha detto che se ci fossi stata io sarebbe stata anche più tranquilla, perchè era molto che non vedeva la famiglia di lui e sopratutto perche le figlie mi vogliono bene e lei si sente al sicuro se stanno con me, ed io sono andata e per sentirmi meno in imbarazzo visto che ho una passione per la fotografia ho fatto la fotografa ufficiale...
la sera è andato il compagno della mamma alla cena e tutto sommato la comunicante ha passato una bella e tranquilla giornata.
ribadisco però che la decisione di fare due feste separate io non l'ho condivisa e se fosse stato che i rapporti non fossero stati così belli io avrei decisamente fatto un passo indietro e lasciato che loro festeggiassero la figlia senza di me... sarebbe stato naturale... come è stato naturale per la mia ex cognata scegliere di non invitare il nipote (mio figlio) per far venire la puttana che ha rovinato il mio matrimonio insieme al padre di mio figlio che non ha mosso paglia per avere accanto a se il suo bambino...
questo per dire che non tutti hanno coscienza e che io non sono speciale, ma sono per bene al contrario di molti!
 

danny

Utente di lunga data
possibile che per un giorno non possiate coesistere pacificamente?
porca miseria per un figlio mi pare il minimo
:up:

I miei si sono incontrati per il mio.... matrimonio.
Dopo 28 anni dalla separazione. Circa.
Prima era mia nonna a gestire i rapporti con mio padre.
Finalmente ho avuto una foto di loro due insieme.
Un consiglio:
un figlio deve avere due genitori.
Il padre e la madre.
Anche se separati.
Non importa.
Ma deve averli.
Altrimenti si rischia che non ne voglia nessuno.
 
Ultima modifica:

Sole

Escluso
Quello che dico io che il capriccio non puó durare all'infinito. Se dura nel tempo per me non è un capriccio e poco c'entra con le qualità dell'altra persona.
Sul neretto: ti contraddico. Il capriccio può durare all'infinito in molti casi, eccome.
Ci sono bambini/ragazzi che, vuoi per carattere, vuoi per come sono stati educati, vuoi perché magari hanno vissuti familiari difficili, sono problematici a prescindere, gelosi, oppositivi e bisognosi di attenzioni continue, quindi ostacolano a prescindere le relazioni dei propri genitori.

In questi casi che si fa?

Se ci si accorge che il problema è del ragazzino e ci si rende conto che lo stesso problema si presenterebbe a prescindere, qualunque persona scegliesse il padre o la madre, è giusto che un genitore si privi di una vita sentimentale o viva in modo castrante e frustrante il suo rapporto d'amore per assecondare il figlio?

La risposta è no. Ma non lo dico io. Lo direbbe qualunque persona di buonsenso o che abbia anche solo una minima infarinatura di studi psicologici.

Per due motivi principali.

1) Innanzitutto sarebbe estremamente diseducativo nei confronti del bambino.
Gli si passerebbe un messaggio educativamente aberrante: sei tu a decidere della mia vita. Tu poni il veto e io ti assecondo. Tu non vuoi persone nella mia vita e io non le avrò perché ti metto al primo posto.
Attenzione genitori: un messaggio del genere è in grado di creare mostri. Poi non lamentiamoci se i nostri figli sono fragili, egocentrici e incapaci di reggere la minima contraddizione.

2) Si può prestare attenzione a un figlio ANCHE vivendo una relazione appagante con la persona che amiamo. Le due cose non sono in contraddizione. Non è eliminando un ostacolo (la nuova/il nuovo compagno) che si risolve un problema evidentemente più profondo e radicato. Anzi, eliminare l'ostacolo è una non-soluzione, se andiamo a vedere :)

Alla fine penso sia un bel messaggio far capire a un figlio che lo si ama ma che si ha bisogno comunque anche di altri tipi di amore. Se un figlio si sente sicuro dell'amore del proprio genitore, di solito è tranquillo. E, a meno che davvero non ci siano motivi gravi legati a quella specifica persona, la tendenza dovrebbe essere quella di accogliere con serenità il nuovo compagno o la nuova compagna, anche se i piccoli conflitti ci stanno, eccome.

Questo a prescindere dal discorso comunione, su cui ho già espresso il mio parere.
 

Sole

Escluso
:up:

I miei si sono incontrati per il mio.... matrimonio.
Dopo 28 anni dalla separazione. Circa.
Prima era mia nonna a gestire i rapporti con mio padre.
Finalmente ho avuto una foto di loro due insieme.
Un consiglio:
un figlio deve avere due genitori.
Il padre e la madre.
Anche se separati.
Non importa.
Ma deve averli.

Altrimenti si rischia che non ne voglia nessuno.
Sono d'accordo.

Penso che la grande tragedia di molte separazioni sia la 'scomparsa' di uno dei due genitori.

Se mamma e papà, anche se in disaccordo tra loro, mantengono la loro presenza costante nella vita dei figli e riescono a far fronte comune davanti ai problemi dei loro bambini (e a non boicottarsi a vicenda, che è davvero bruttissimo), la separazione può essere un'esperienza triste, ma superabile.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Sul neretto: ti contraddico. Il capriccio può durare all'infinito in molti casi, eccome.
Ci sono bambini/ragazzi che, vuoi per carattere, vuoi per come sono stati educati, vuoi perché magari hanno vissuti familiari difficili, sono problematici a prescindere, gelosi, oppositivi e bisognosi di attenzioni continue, quindi ostacolano a prescindere le relazioni dei propri genitori.

In questi casi che si fa?

Se ci si accorge che il problema è del ragazzino e ci si rende conto che lo stesso problema si presenterebbe a prescindere, qualunque persona scegliesse il padre o la madre, è giusto che un genitore si privi di una vita sentimentale o viva in modo castrante e frustrante il suo rapporto d'amore per assecondare il figlio?

La risposta è no. Ma non lo dico io. Lo direbbe qualunque persona di buonsenso o che abbia anche solo una minima infarinatura di studi psicologici.

Per due motivi principali.

1) Innanzitutto sarebbe estremamente diseducativo nei confronti del bambino.
Gli si passerebbe un messaggio educativamente aberrante: sei tu a decidere della mia vita. Tu poni il veto e io ti assecondo. Tu non vuoi persone nella mia vita e io non le avrò perché ti metto al primo posto.
Attenzione genitori: un messaggio del genere è in grado di creare mostri. Poi non lamentiamoci se i nostri figli sono fragili, egocentrici e incapaci di reggere la minima contraddizione.

2) Si può prestare attenzione a un figlio ANCHE vivendo una relazione appagante con la persona che amiamo. Le due cose non sono in contraddizione. Non è eliminando un ostacolo (la nuova/il nuovo compagno) che si risolve un problema evidentemente più profondo e radicato. Anzi, eliminare l'ostacolo è una non-soluzione, se andiamo a vedere :)

Alla fine penso sia un bel messaggio far capire a un figlio che lo si ama ma che si ha bisogno comunque anche di altri tipi di amore. Se un figlio si sente sicuro dell'amore del proprio genitore, di solito è tranquillo. E, a meno che davvero non ci siano motivi gravi legati a quella specifica persona, la tendenza dovrebbe essere quella di accogliere con serenità il nuovo compagno o la nuova compagna, anche se i piccoli conflitti ci stanno, eccome.

Questo a prescindere dal discorso comunione, su cui ho già espresso il mio parere.
Msi pensato di rinunciare ad un amore per i miei figli. E non credo che non obbligare i miei figli a frequentare una persona che per mille motivi a loro non piace sia non vivere un amore.
Non convivrei mai in una casa che è anche loro con un altro uomo se a loro questa cosa non fa piacere.
Poi ho altre mille seghe mentali mie tra cui non convinvere nella casa che mio marito ha pagato con me con un altro uomo. Ma in quel caso si puó sempre provare ad acquistarne un'altra.
Poi certo lavorerei perchè loro imparino a conoscerlo e apprezzarlo ma se così non fosse non vedo perchè imporglielo.
Non mi sentirei castrata. Non ho bisogno della convivenza per amare un uomo e se mi innamorassi lo farei di un uomo che capisce questo. Se non lo capirà vorrá dire che non è l'uomo per me.
 

Sole

Escluso
Msi pensato di rinunciare ad un amore per i miei figli. E non credo che non obbligare i miei figli a frequentare una persona che per mille motivi a loro non piace sia non vivere un amore.
Non convivrei mai in una casa che è anche loro con un altro uomo se a loro questa cosa non fa piacere.
Poi ho altre mille seghe mentali mie tra cui non convinvere nella casa che mio marito ha pagato con me con un altro uomo. Ma in quel caso si puó sempre provare ad acquistarne un'altra.
Poi certo lavorerei perchè loro imparino a conoscerlo e apprezzarlo ma se così non fosse non vedo perchè imporglielo.
Non mi sentirei castrata. Non ho bisogno della convivenza per amare un uomo e se mi innamorassi lo farei di un uomo che capisce questo. Se non lo capirà vorrá dire che non è l'uomo per me.
Non è facile per un genitore frequentare una persona senza che i figli la frequentino. Anzi, direi che è impossibile.

Considerato che un genitore separato di solito ha i figli un weekend ogni due settimane e durante la settimana si lavora e non è detto che si abiti vicino alla persona che si frequenta, direi che è impossibile alla lunga stabilire un rapporto serio e profondo con qualcuno tenendo i figli lontani dalla nuova coppia.

Un esempio? Il mio ex marito, se vuole vedere la fidanzata che abita a un'ora di macchina da lui, considerando che anche lei ha figli (e non è detto che non li abbia quando lui non li ha), deve necessariamente organizzarsi in modo che i figli partecipino alla loro vita di coppia.

Sai, quando i problemi li vivi e ti devi organizzare nella pratica, non è tutto così semplice :)
 

MK

Utente di lunga data
il rapporto ce l'ha col padre ed essendo genitori alla pari non vedo perché si debba tenere in più conto il non rapporto della madre col rapporto del padre. ah si, la madre lo ha partorito....
Per me rapporto col padre o con la madre è uguale. Il mio fidanzato se non gradito dall'ex marito non verrebbe. Diverso il caso di convivenza col nuovo compagno/a e figlio.
 

MK

Utente di lunga data
Ho letto parte degli interventi e vorrei dire la mia.

In una situazione normale penso che una compagna convivente col padre del bambino avrebbe il diritto di partecipare alla comunione in quanto figura 'familiare'... se però c'è una situazione di disagio, ritengo sia doveroso non mettere benzina sul fuoco e lasciare che il bambino si goda la sua festa senza tensioni.

Detto questo, però, vorrei dire che a me non sembra corretto assecondare il bimbo e le sue antipatie permettendogli addirittura di non frequentare la casa del padre. Non credo sia così che si risolvono i problemi.

Il mio ex marito ha avuto diverse fidanzate, tutte presentate ai nostri figli senza che loro subissero traumi. Oggi ha una compagna stabile e i miei figli la frequentano spesso. Io chiedo sempre di lei, di come è con loro, se la trovano simpatica...e fortunatamente mi sembrano sereni e contenti di vedere lei e i suoi figli. Ma se ci fossero problemi io innanzitutto indagherei per capirne la vera causa (a volte i bambini rigirano le cose a modo loro per semplice gelosia), poi inviterei il mio ex a farsi carico della cosa e mi affiderei al suo buonsenso e a quello della sua compagna. Ma certamente non asseconderei a prescindere i miei figli a meno che non venissi a conoscenza di validi e veri motivi per allontanarli da lei e dal loro padre.
Penso che una madre in questo caso, appurato che si tratta di una semplice antipatia e non di comportamenti negligenti o scorretti, possa dare il suo contributo solo facilitando il rapporto tra la nuova compagna e i suoi figli. I conflitti possono esistere: enfatizzarli e creare ulteriori fratture o barriere è controproducente.
La disponibilità dovrebbe essere reciproca però. Comunque ribadisco, i genitori sono due, compagni/compagne sono figure altre.
 

MK

Utente di lunga data
In che senso manipolarti?
io credo che i figki debbano avere tutto il tempo che gli occorre per accettare un nuovo compagno.
se la comunione arriva in un momento in cui per loro questa persona ë un estraneo o comunque poco più di un conoscente o comunwue non hanno ancora instaurato un rapporto importante é loro diritto non volerlo alla comunione.
visto che non sono separata e non ho un nuovo compagno mi spiegate, ma davvero senza polemica, dove sta il problema di lasciare per un giorno a casa il nuovo compagno?
E, se invece si é il nuovo compagno davvero non viene spontaneo fare un passo indietro senza minimamente creare tensione?
in un nuovo rapporto i rispettivi figli o i figli dell'altro non hanno sempre la precedenza?
ma davvero un adulto si sente in competizione con un ragazzo? Essere al secondo posto é un problema?
:up:
 

Sole

Escluso
La disponibilità dovrebbe essere reciproca però. Comunque ribadisco, i genitori sono due, compagni/compagne sono figure altre.
Cosa c'entra?

Ovvio che i compagni non si sostituiscono ai genitori. Ma è naturale che diventino figure stabili e presenti con cui i figli si relazionano. Trattarli come figure che possono anche non esistere significa eludere un problema che invece, per me, deve essere affrontato (con i tempi e i modi giusti).
 

MK

Utente di lunga data
Cosa c'entra?

Ovvio che i compagni non si sostituiscono ai genitori. Ma è naturale che diventino figure stabili e presenti con cui i figli si relazionano. Trattarli come figure che possono anche non esistere significa eludere un problema che invece, per me, deve essere affrontato (con i tempi e i modi giusti).
Dipende da come si imposta il rapporto. E da quello che si vuole dal rapporto.
 

Sole

Escluso
Dipende da come si imposta il rapporto. E da quello che si vuole dal rapporto.
Ah bè, certo. Io parlo di relazioni profonde in cui si sente il desiderio di condividere tutto con l'altro, figli e famiglia inclusi.
 

MK

Utente di lunga data
Ah bè, certo. Io parlo di relazioni profonde in cui si sente il desiderio di condividere tutto con l'altro, figli e famiglia inclusi.
Io mica parlavo di relazioni non profonde. Ho condiviso anch'io. Ma la ma idea di famiglia comprendeva il mio ex marito me e nostra figlia. E i reciproci fidanzati (oddio le fidanzate faticavano un po' a dire la verità).
 

Sole

Escluso
Io mica parlavo di relazioni non profonde. Ho condiviso anch'io. Ma la ma idea di famiglia comprendeva il mio ex marito me e nostra figlia. E i reciproci fidanzati (oddio le fidanzate faticavano un po' a dire la verità).
Allora diciamo la stessa cosa.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ah bè, certo. Io parlo di relazioni profonde in cui si sente il desiderio di condividere tutto con l'altro, figli e famiglia inclusi.
Non credo che una relazione senza una convivenza sia meno profonda.
Ma poi nessuno dice che non si debba dividere anche i figli, basta che sia quello che anchr loro vogliono.
Ripeto se preferiscono vivere nella loro casa senza una terza persona è un loro diritto chiedere questo. E non vivrei la cosa come un capriccio o con frustazione. Del resto se pensassero di essere più sereni vivendo con un'altra persona al fianco di mamma o papà non credp esiterebbero a dirlo.
 
Ultima modifica:
Stato
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