Andrebbe punito come reato. Invece il padre che riconosce il figlio non può disconoscerlo anche se non suo. È un modo come un altro di fare schifo, gli uomini hanno il loro, le donne idem. Il problema è che spesso le merdate delle donne non sono punite dalla legge.
Mi correggo...
L’azione di disconoscimento della paternità è volta a far accertare e dichiarare che il marito non è il padre del figlio nato nel matrimonio. Si presume concepito durante il matrimonio, e quindi legittimo, il figlio nato quando sono decorsi 180 giorni dalla celebrazione del matrimonio e non sono ancora trascorsi 300 giorni dall’annullamento, dallo scioglimento o dalla cessazione degli effetti civili del matrimonio.
L’azione è ammissibile in soli 3 casi:
quando i coniugi non hanno convissuto nel periodo compreso tra il trecentesimo ed il centottantesimo giorno prima del parto;
quando il marito in tale periodo era affetto da impotenza, anche solo di generare;
quando la moglie ha commesso adulterio o ha nascosto al marito la gravidanza e la nascita del figlio.
L’azione non può essere proposta in ogni momento. Al contrario, la legge fissa termini di decadenza ben precisi e differenti a seconda di chi promuove l’azione:
sei mesi che decorrono dal parto, per la madre;
un anno per il marito, che decorre dal giorno della nascita, se egli si trovava nel luogo dove è nato il figlio; dal suo ritorno nel luogo dove è nato il figlio o nella residenza famigliare, se era lontano; comunque, dal giorno in cui ha avuto notizia della nascita, se prova di non averne avuto conoscenza;
un anno dal compimento della maggiore età o dal momento in cui è venuto a conoscenza di circostanze che rendono ammissibile l’azione, per il figlio.
Secondo certi antropologi nella corteccia cerebrale del maschio umano ci sono delle cose.
La prima: io devo ingravidare più donne possibile per trasmettere i miei geni.
La seconda: fare allevare da altri maschi la mia prole.
Per contro, proprio su sto fatto antropologicamente è stato costruito il mito della verginità femminile, il sacro imene e bla bla bla e lo stigmatizzare sempre e solo l'adulterio femminile.
Pare che appunto inconsciamente il maschio sia terrorizzato dal fatto che la propria compagna possa essere incinta di un altro che non è lui.
Infatti un maschio ha un potere ingravidante enorme rispetto il periodo fertile di una femmina.
Di converso mi perplime la bibbia.
Ci sono più casi nella Bibbia di donne cosidette sterili che hanno un figlio in età avanzata per benedizione divina.
La prima è la moglie di Abramo.
Ella che non credeva subito a lui, lo fa giacere con la schiava giovane Agar.
E Abramo ha un figlio Ismaele.
Poi quando sara ha Isacco fa allontanare Agar e Ismaele temendo per la discendenza.
Poi abbiamo Sansone.
Sansone che era un gigante, poi si innamora...ah l'ammmmoreeeee di una filistea.
La madre tenta di dirgli che lui è al mondo per far fora i Filistei.
I filistei uccidono la moglie di Sansone.
Sansone s'incazza.
Poi Sansone cade nelle malie di Dalila che lo venderà ai nemici, tagliandogli i capelli durante il sonno.
Poi abbiamo Anna madre di Samuele.
Altra donna anziana e sterile che si prende incinta.
Poi abbiamo Elisabetta, madre del Battista, il cui padre resterà muto fino alla nascita del bambino per aver dubitato di Dio.
Sempre nella Bibbia poi gli uomini benedetti peccano per la passione per le donne.
Clamoroso il caso di Davide che ciula la moglie dell'amico Uria.
Betsabea rimane incinta, e allora Davide tenta di far giacere Uria con sua moglie, per fare in modo che non salti fuori la storia, ma non ci riesce. Allora lo manda in prima linea a morire.
Uno che era un pastore che fece fora Golia.