Ma certo! Io sono stramba!:smile:
Però difendo la massima.
E spiego perché: avere paura è delle persone prudenti, cioè previdenti, quelle, per intenderci, che se hanno aperto solo il rubinetto dell'acqua calda, possono immaginare che infilando la testa sotto la doccia si ustioneranno.
Pertanto, ritengo che una certa dose di paura sia stata instillata nell'animo di chiunque allo scopo di preservarne l'integrità.
Spesso, l'essere umano ha invece paura soprattutto dinanzi a ciò che minaccia la sua sicurezza, che, tradotto, significa quel qualcosa o qualcuno che minaccia il suo status quo, soprattutto le abitudini.
Ecco, in questo caso, siccome si possono fare dei salti nel vuoto col rischiare di abbandonare l'abitudine, o il porto sicuro, o comunque una forma di sicurezza che fa stare "senza" preoccupazioni, senza ansie, occorre riconoscere che si ha paura, cosa che il temerario (idiota) non fa.
Ora che so di avere paura, devo trovare il modo per superarla se voglio assaggiare il nuovo, una nuova versione di me stesso, per dirla intera. Ed ecco che occorre coraggio. Ma il coraggio è un'ARTE, non si improvvisa: perché è consapevole.
Credo che la frase sia del giudice Falcone, ad ogni buon conto. Ecco uno che di paura e coraggio sapeva qualcosa.