Dovrei dire che non è bene averne, ma mi rendo conto che per arrivarci bisogna lavorare molto su se stessi e io ho appena appeso fuori il cartello di inizio lavori.
Tendo a distinguere tra quello che sarebbe potuto essere se avessi fatto determinate scelte (e qui si lavora molto di "fantasia" e ci immaginiamo spesso una vita migliore di quella che abbiamo oggi) (per facilità li chiamo qui rimpianti) e quelle scelte che invece ho fatto o quelle azioni che ho compiuto o non compiuto e di cui conosco molto bene le conseguenze e che magari hanno causato dolore a me e/o ad altri (li chiamo qui rimorsi).
Tra i due, penso di avere più rimorsi che rimpianti. Anzi, forse rimpianti veri non ne ho perché, come ho detto, personalmente li considero più un'elaborazione della nostra mente che qualcosa di concreto. Alla fine la vita mi ha portato dove sono ora e quelli che un tempo potevano essere (forse) dei rimpianti (tipo non aver continuato gli studi universitari, ad esempio), ora non lo sono più. Se avessi preso strade diverse forse oggi sarei da un'altra parte e la mia vita sarebbe migliore. Forse. O forse no. Non lo posso sapere, quindi perché angustiarmi? Solo che quando pensiamo alla direzione che avrebbe preso la nostra vita se avessimo agito diversamente più spesso che no vediamo solo cose belle e tendiamo ad escludere la possibilità che sarebbe potuta anche andare molto peggio.