Sesso per disabili

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Alessandra

πιθηκάκι
infatti il problema è proprio questo, ci compiaciamo di grandi aperture mentali quando in realtà non sappiamo quali siano veramente certe priorità nel quotidiano.parliamo di persone alle quali magari riesce difficile mangiare, lavarsi, pettinarsi ...le solite cose per noi considerate banali.su queste basi considerare un momento certo bellissimo e importante come il sesso ci sta ma solo dopo aver valutato il resto e averli messi in condizione di vivere degnamente ogni giorno con assistenza adeguata, abbattimento di barriere etc
certo che una cosa non esclude l'altra ma quello che è irritante è che questi discorsi partono come verità che squarciano tabù e si rivelano aria fritta e le solite soluzioni di prostitute che in realtà i parenti di alcuni disabili hanno praticato da sempre .
Se ho capito bene, tu intendi dire che prima andrebbero offerti servizi e aiuti per necessita' primarie e poi possiamo anche pensare al lato sessuale. Hai ragione, senz'altro....ma da un altro lato penso che se F viene prima di A, non importa....basta che prima o poi si risolvi anche il problema A. Anche in ordine sparso, purche' tutto priima o poi venga affrontato e magari il problema F fa parlare (e quindi risolvere) anche A, B, ect....


P.s. scusate gli errori, scrivo dal phone.
 

sienne

lucida-confusa
Ciao

anche se il sesso tra i bisogni primari sta all'ultimo posto,
non è da sottovalutare quanti disturbi ulteriori e disequilibri
può causare in alcuni soggetti, se non trova una forma di sfogo.

Da chiedersi, se mai ... in che modo affrontare questa questione.
Non so, se questa sia la strada giusta ...

Ulteriormente, non mi esprimo ...


sienne
 

Nobody

Utente di lunga data
Ciao

anche se il sesso tra i bisogni primari sta all'ultimo posto,
non è da sottovalutare quanti disturbi ulteriori e disequilibri
può causare in alcuni soggetti, se non trova una forma di sfogo.


Da chiedersi, se mai ... in che modo affrontare questa questione.
Non so, se questa sia la strada giusta ...

Ulteriormente, non mi esprimo ...


sienne
Sono d'accordo... non so se sia la strada giusta, ma alternative non ne vedo... a meno di ricorrere alla chimica, come quasi sempre si fa oggi.
 

sienne

lucida-confusa
Sono d'accordo... non so se sia la strada giusta, ma alternative non ne vedo... a meno di ricorrere alla chimica, come quasi sempre si fa oggi.

Ciao

infatti.

Il problema lo vedo nella concezione.
Da una parte si considera il sesso, quell'atto che cura una relazione,
mentre in questo contesto, sarebbe fine a se stesso ...

Difficile veramente.


sienne
 

Nobody

Utente di lunga data
Ciao

infatti.

Il problema lo vedo nella concezione.
Da una parte si considera il sesso, quell'atto che cura una relazione,
mentre in questo contesto, sarebbe fine a se stesso ...

Difficile veramente.


sienne
ciao... difficile, eccome! Per dirla in forma matematica, il sesso è complemento assolutamente necessario ad una relazione amorosa, ma non è sufficiente a definirla.
In questo caso invece, "basterebbe" il suo essere necessario... il non sufficiente non sarebbe contemplato.
Ma... purtroppo credo che ciò che realmente manchi a queste sfortunate persone sia una vera relazione.
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
ok, ma io non ho capito in cosa consiste questa "assistenza sessuale"...

c'è un ragazzo nei miei pressi con un ritardo grave. Sembra avere lo sviluppo mentale di un treenne. Ma è un ragazzone di vent'anni (anche di una certa possenza), che mi si spalma sopra ogni volta che mi vede e il suo assistente fa fatica a scrostarmelo di dosso. Veramente pesante. In cosa consisterebbe l'assistenza a questo ragazzo? Perché che gli ormoni chiamino è evidente anche ai lampioni, in questo caso. Altro esempio: un amico faceva l'obiettore in un cooperativa che portava ragazzi disabili a fare delle attività pomeridiane invernali e organizzava per loro soggiorni multiattività durante l'estate. Mi ha detto che la vigilanza durante queste vacanze era un incubo, perché quelli 'meno disabili' cercavano in tutti i modi di accoppiarsi random, ma c'era il divieto assoluto proveniente dalle famiglie di consentire tale cosa (anche, poi, per il rischio gravidanze, etc.). In cosa consisterebbe l'assistenza qui? In ogni caso, poi, la scelta dove sarebbe, visto che solo fra loro si accoppierebbero? Io veramente non ho capito. Aiuto alla masturbazione, altro? Di cosa si parla davvero? :eek:
Io la vedo come dare vento ai denti di gente che non ha mai a che fare con (realmente) disabili.

Nel tuo caso illustrato, l'effetto francobollo è dovuto alla necessità di contatto fisico e non di sesso, un bambino fisicamente cresciuto ma semplicemente non maturo abbastanza per pensare al sesso.

Poiché è una materia che circola da un po' su Internet, vorrei dire anche la mia. Se mi capitasse di trovarmi in condizione di diventare un peso alla società (e alle persone che abitualmente mi stanno lontano, cioè tutti), allora cercherei di terminare la mia vita, con o senza aiuto esterno. Se mi fosse negato la possibilità di farlo, non mi salterebbe minimamente in mente di farmi aiutare sessualmente. Perché mai? Da disabile si hanno altri problemi, e la sessualità è talmente marginale che se non viene considerata, non fa differenza.

Ma, vediamo l'aspetto sociale. Chi non è disabile, si potrebbe sentire in colpa, perché ha una vita sessuale esagerata e non sa come regalare questa esperienza a chi non ne ha. Non lo faccia! Punto e basta!
 

free

Escluso
Io la vedo come dare vento ai denti di gente che non ha mai a che fare con (realmente) disabili.

Nel tuo caso illustrato, l'effetto francobollo è dovuto alla necessità di contatto fisico e non di sesso, un bambino fisicamente cresciuto ma semplicemente non maturo abbastanza per pensare al sesso.

Poiché è una materia che circola da un po' su Internet, vorrei dire anche la mia. Se mi capitasse di trovarmi in condizione di diventare un peso alla società (e alle persone che abitualmente mi stanno lontano, cioè tutti), allora cercherei di terminare la mia vita, con o senza aiuto esterno. Se mi fosse negato la possibilità di farlo, non mi salterebbe minimamente in mente di farmi aiutare sessualmente. Perché mai? Da disabile si hanno altri problemi, e la sessualità è talmente marginale che se non viene considerata, non fa differenza.

Ma, vediamo l'aspetto sociale. Chi non è disabile, si potrebbe sentire in colpa, perché ha una vita sessuale esagerata e non sa come regalare questa esperienza a chi non ne ha. Non lo faccia! Punto e basta!

quoto...ma non credo che sia un fatto di sentirsi in colpa o meno
 

Brunetta

Utente di lunga data
Semmai è il contrario, legalizzare un qualunque fenomeno lo sottrae allo sfruttamento della malavita organizzata. D'altronde nel nord europa dove la prostituzione è legale, nessuna donna regolarmente registrata come professionista è sfruttata dai magnaccia come accade qui in Italia.
Legalizzare non cambia lo stato delle cose se non cambiando chi ci guadagna..
L'alcol fa male ora, come prima e durante il proibizionismo. Il proibizionismo aveva arricchito la malavita e creato altra criminalità. Legalmente ora si arricchiscono rispettabilmente altre persone. Ma l'alcol è sempre lo stesso.
 

Ataru

Utente di lunga data
Non vorrei dire una cazzata, ma non mi pare che la prostituzione sia di per se illegale in Italia. Credo lo siano lo sfruttamento e l'induzione, ma non la prostituzione, non prostituirsi. Ora non so se per "sfruttatore" si intenda anche il cliente che paga la prestazione alla professionista che liberamente decide di guadagnarsi da vivere usando il suo corpo.

Premesso che in 36 anni di vita non sono mai stato con una prostituta, io non sono contrario ad una regolamentazione della prostituzione.

Per quanto riguarda i disabili (tralasciando per un attimo i disabili mentali per i quali giustamente qualcuno ha mostrato perplessità), trovo sia inutile stare a discutere di quali siano i loro bisogni. Anche tra i malati terminali c'è chi è pro e chi è pronto l'eutanasia. Immagino che per alcuni disabili l'aspetto sessuale sia marginale mentre per altri abbia un'importanza maggiore. Dal momento che non sarebbe obbligatorio, non vedo perché impedire a chi ne sente il bisogno di usufruire di questo servizio.
 

@lex

Escluso
Non vorrei dire una cazzata, ma non mi pare che la prostituzione sia di per se illegale in Italia. Credo lo siano lo sfruttamento e l'induzione, ma non la prostituzione, non prostituirsi. Ora non so se per "sfruttatore" si intenda anche il cliente che paga la prestazione alla professionista che liberamente decide di guadagnarsi da vivere usando il suo corpo.

Premesso che in 36 anni di vita non sono mai stato con una prostituta, io non sono contrario ad una regolamentazione della prostituzione.

Per quanto riguarda i disabili (tralasciando per un attimo i disabili mentali per i quali giustamente qualcuno ha mostrato perplessità), trovo sia inutile stare a discutere di quali siano i loro bisogni. Anche tra i malati terminali c'è chi è pro e chi è pronto l'eutanasia. Immagino che per alcuni disabili l'aspetto sessuale sia marginale mentre per altri abbia un'importanza maggiore. Dal momento che non sarebbe obbligatorio, non vedo perché impedire a chi ne sente il bisogno di usufruire di questo servizio.
ma infatti per legge mi sembra una cazzata. chi già ne usufruisce ne continuerà ad usufruire e per i disabili dal punto di vista della legalizzazione mi sembra una questione di lana caprina.
 

AnnaBlume

capziosina random
pensi veramenteche esista una figura seria e preparata per questo ruolo? ne sei a conoscenza?
ma poi, nel video che ho appunto linkato, fra le tante altre cose, la ragazza che vorrebbe diventare la prima operatrice in Italia, parlava dell' 'abbattimento del tabù con la famiglia', e potere, come una professionista, entrare in casa e 'fare sesso col ragazzo disabile' con piena approvazione (professionale). Non è che si è parlato di prostituzione legalizzata tanto per fare...
 

AnnaBlume

capziosina random
Io spero che prima approvino leggi che tutelino il loro futuro quando nesduno potrá prendersi cura di loro. Che i mezzi pubblici siano forniti TUTTI di pedana per facilitare l'accesso, che non esistano piû barriere poi pensiamo anche alsesso.

quoto e approvo
 

Nobody

Utente di lunga data
Legalizzare non cambia lo stato delle cose se non cambiando chi ci guadagna..
L'alcol fa male ora, come prima e durante il proibizionismo. Il proibizionismo aveva arricchito la malavita e creato altra criminalità. Legalmente ora si arricchiscono rispettabilmente altre persone. Ma l'alcol è sempre lo stesso.
Indubbiamente, anche se potrei dirti che l'alcool sotto distribuzione controllata dallo stato com'è ora, fa meno male di quello clandestino.
Inoltre lo sottrai al controllo della criminalità, che non è cosa da poco.
Una donna maggiorenne, capace di intendere e volere, se decide di prostituirsi legalmente come in Olanda o in Germania arricchisce solo se stessa. Qual'è il problema? Morale? O di che stiamo parlando, perchè francamente non capisco :)
 

Ataru

Utente di lunga data
ma infatti per legge mi sembra una cazzata. chi già ne usufruisce ne continuerà ad usufruire e per i disabili dal punto di vista della legalizzazione mi sembra una questione di lana caprina.
Ma io non la vedo come una "legalizzazione" della prostituzione per i disabili. Forse basta una comune prostituta (e qui, che sia legale o meno, cambia poco davvero), ma forse no. Non vedo male la formazione di figure professionali che oltre a fornire assistenza sessuale a domicilio al disabile (qualunque cosa voglia dire) conosca a fondo anche i relativi risvolti psicologici e sappia affrontare la cosa con la dovuta delicatezza.

Una donna maggiorenne, capace di intendere e volere, se decide di prostituirsi legalmente come in Olanda o in Germania arricchisce solo se stessa. Qual'è il problema? Morale? O di che stiamo parlando, perchè francamente non capisco :)


Non posso approvarti ;)
 
Ultima modifica:

AnnaBlume

capziosina random
Non vorrei dire una cazzata, ma non mi pare che la prostituzione sia di per se illegale in Italia. Credo lo siano lo sfruttamento e l'induzione, ma non la prostituzione, non prostituirsi. Ora non so se per "sfruttatore" si intenda anche il cliente che paga la prestazione alla professionista che liberamente decide di guadagnarsi da vivere usando il suo corpo.

Premesso che in 36 anni di vita non sono mai stato con una prostituta, io non sono contrario ad una regolamentazione della prostituzione.

Per quanto riguarda i disabili (tralasciando per un attimo i disabili mentali per i quali giustamente qualcuno ha mostrato perplessità), trovo sia inutile stare a discutere di quali siano i loro bisogni. Anche tra i malati terminali c'è chi è pro e chi è pronto l'eutanasia. Immagino che per alcuni disabili l'aspetto sessuale sia marginale mentre per altri abbia un'importanza maggiore. Dal momento che non sarebbe obbligatorio, non vedo perché impedire a chi ne sente il bisogno di usufruire di questo servizio.
Infatti questo era uno degli aspetti che mi aveva colpito del video: una possibile altra scelta, per i disabili -o per le loro famiglie- altra della prostituzione 'cassica', alla quale, non avendo altro alternative, chi vuole ricorre già. Però il tipo di figura e la sua formazione, in effetti, pone ben più di un mero problema. Poi, la disabilità mentale...che intendete: ne esistono di tanti tipi, fra i quali il cosiddetto 'ritardo'. Chi decide cosa, in quel caso? In base all'età logica dimostrata? Nel caso che portavo io all'iinizio, il ragazzone con lo sviluppo del treenne (caso non così sporadico, se ci si guarda intorno: non è che esiste solo la focomelia o la distrofia muscolare da un lato e il disturbo mentale grave dall'altro), quale sarebbe la strategia da seguire? E quale personale 'paramedico' la seguirebbe? Formato come? Io ho più dubbi che certezze, vi dirò: a me sembra davvero un'ingerenza incredibile da una parte (una sostituzione di volontà etc) e dall'altra un vicolo cieco che consentirebbe solo alla prostituzione (in genere solo femminile, per altro: con le donne che si fa?) di 'mettere una pezza' al problema. Coi modi della prostituzione, che immagino tutt'altro che 'medici' o raffinati.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Indubbiamente, anche se potrei dirti che l'alcool sotto distribuzione controllata dallo stato com'è ora, fa meno male di quello clandestino.
Inoltre lo sottrai al controllo della criminalità, che non è cosa da poco.
Una donna maggiorenne, capace di intendere e volere, se decide di prostituirsi legalmente come in Olanda o in Germania arricchisce solo se stessa. Qual'è il problema? Morale? O di che stiamo parlando, perchè francamente non capisco :)
Il problema morale per me è basilare ed entra in ogni scelta che si compie come il problema politico.
Il fatto che lo stato guadagni sulla prostituzione a me sembra vomitevole, come pareva alla Merlin, che ricordo che era socialista e non bacchettona. Infatti la legge non proibisce la prostituzione, anche perché è difficilissima da provare in molti casi, ma lo sfruttamento.
Prendere una percentuale sulla prostituzione, come farebbe un tenutario, è ora proibito perché si configurerebbe come sfruttamento, nelle proposte di legge sarebbe lecito.
Poi per me è vomitevole che ci sia chi paga un'altra persona per fare sesso perché l'interesse di uno confligge con quello dell'altro e solo attraverso la corresponsione di denaro uno si assoggetta a compiere atti che per tutti noi hanno un valore intimo.
Sì è questa una questione morale.
Per me senza morale l'umanità diventa solo legge del più forte fisicamente o economicamente.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Infatti questo era uno degli aspetti che mi aveva colpito del video: una possibile altra scelta, per i disabili -o per le loro famiglie- altra della prostituzione 'cassica', alla quale, non avendo altro alternative, chi vuole ricorre già. Però il tipo di figura e la sua formazione, in effetti, pone ben più di un mero problema. Poi, la disabilità mentale...che intendete: ne esistono di tanti tipi, fra i quali il cosiddetto 'ritardo'. Chi decide cosa, in quel caso? In base all'età logica dimostrata? Nel caso che portavo io all'iinizio, il ragazzone con lo sviluppo del treenne (caso non così sporadico, se ci si guarda intorno: non è che esiste solo la focomelia o la distrofia muscolare da un lato e il disturbo mentale grave dall'altro), quale sarebbe la strategia da seguire? E quale personale 'paramedico' la seguirebbe? Formato come? Io ho più dubbi che certezze, vi dirò: a me sembra davvero un'ingerenza incredibile da una parte (una sostituzione di volontà etc) e dall'altra un vicolo cieco che consentirebbe solo alla prostituzione (in genere solo femminile, per altro: con le donne che si fa?) di 'mettere una pezza' al problema. Coi modi della prostituzione, che immagino tutt'altro che 'medici' o raffinati.
Osanna!
Anche in queste discussioni a volte escono idee diverse che si hanno sulla sessualità rispetto a maschio e femmina e un'idea di sesso maschile come bisogno fisiologico, necessità, senza alcuna considerazione che anche un disabile è sempre un'unità di corpo e mente.
 
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