Non ti scaldare Tebe. Difficilmente (forse mai) mi è capitato di parlare con traditori che abbiano detto "Ho sbagliato!", punto e basta. C'è sempre qualche "ma". E questo, in qualche modo, è darsi degli alibi. E gli alibi alleggeriscono il fardello. Vuoi negare che trovare delle cause "esterne" alle nostre azioni renda più sopportabili i sensi di colpa? Poi non voglio negare che non sia per tutti così, ci mancherebbe, ma nella mia esperienza pochi si prendono la piena responsabilità di un tradimento senza "scaricare" qualche "colpa" sul tradito. Forse perché in effetti qualche responsabilità c'è quasi sempre, è vero, ma non sta al traditore darsi delle attenuanti, secondo me. Ritengo che gestire in autonomia i propri sensi di colpa sia più semplice perché devi curarti solo della tua sofferenza e non anche di quella di chi hai tradito. E' una forma di difesa. Lecita. Se poi mi dici che sia più facile confessare, facendo soffrire l'altra persona, perché così facendo "scarichi" parte del fardello su di lei e quindi ti alleggerisci la coscienza... Non so cosa dirti. A me sembra terrificante. Per me diventa molto più pesante e i sensi di colpa si acuiscono, altro che scaricare. Mi prendo un fardello più grande sulle spalle.
Tu hai mai confessato? E ti è stato più semplice, dopo?
Non è vero che non ho mai "peccato". Non ho mai tradito, questo no. Ma ho fatto cose di cui non vado fiero, mancando di rispetto a qualcuno. E per quanto mi riguarda era più facile tenermi dentro i miei sensi di colpa, autogestirmeli come dici tu, piuttosto che affrontare la persona offesa guardandola negli occhi e confessandole la mia colpa, sapendo che l'avrei fatta soffrire. Forse l'ho persa facendo così, ma per me è stata la cosa giusta. E credo anche per lei.
Il neretto è uno sfogo impulsivo e infondato. Non penso di essere perfetto, anzi. E di certo non penso di sapere tutto, altrimenti non sarei qui a scrivere su questo forum. Sono sicuro si possa parlarne pacatamente.