Divì
Utente senza meta
Quoto.infatti anche lei ha ammesso di aver sofferto di depressione post parto, inoltre soffre della sua disoccupazione. per me hanno entrambi bisogno di un sostegno psicoterapeutico.
Quoto.infatti anche lei ha ammesso di aver sofferto di depressione post parto, inoltre soffre della sua disoccupazione. per me hanno entrambi bisogno di un sostegno psicoterapeutico.
No, non è come dare inizio ad un fallimento. Prova a prefigurarti i possibili scenari.Non vi sto più dietro coi post, scusatemi...
Parlare di separazione è come dare inizio alla strada del fallimento, ma non è forse peggio far finta di niente, che vada tutto bene?
Mi scoppia la testa...
No, non penso assolutamente che possa farmi stare meglio una relazione extraconiugale. E' il desiderio di evasione da questa situazione che mi ha portato a pensare certe cose.
Ma vorrei tanto chiarire nella mia testa se questo rendermi conto è l'inizio di un processo di recupero di un matrimonio, oppure la prova che è crollato tutto e di amore non ce n'è più.
Come si capisce quando non si ama più? Quando la separazione è meglio per il proprio figlio, piuttosto che vedere due genitori spenti che non si amano più ma fingono il contrario?
Quanto hai ragione Sienne sui pezzi del puzzle...Ciao
se è l'inizio o la fine, lo noti strada-fecendo. Può sembrare banale, ma i piccoli pezzi del puzzle si congiungono piano piano ... e ti daranno la risposta. Affrontalo ... apri una discussione su come "salvare" il vostro rapporto. Un qualcosa che lo attivi, che lo faccia realizzare, che lo scuota ... per scoprire assieme, la via da percorrere.
sienne
Ciao cara e benvenuta leggendo la tua storia mi sono ritrovata in tutto negli ultimi sette anni...solo che io allora non avevo in testa un altro....e credimi avrei dovuto affrontare le cose allora e non trascinarle pensando di recuperare .... ti sono vicina essere invisibili è la cosa peggiore....e anche per i figli, io ne ho due uno naturale e uno adottivo....sembrano invisibili anche loro...e la cosa mi intristisce ovviamente. Cerca di risolvere le cose con tuo marito, non cadere nella trappola di pensare che potresti sopportare meglio con uno " svago" saltuario...alla lunga capirai che sarebbe un grosso errore. In bocca al lupo per tutto!Oggi sento che sto per esplodere...
Ho 39 anni, un bimbo di quasi 5 anni, sono sposata da 6 anni, ma convivo da quasi 8 e sono qui a domandarmi dove ho sbagliato.
Era l'uomo della mia vita, pensavo che non avrei mai avuto bisogno di guardare qualcun'altro, e no, non mi ha tradito.
Solo che non so più se mi ama, e io mi sento sola.
Ho pensato di tradirlo.
Due chiacchiere in chat, qualcuno che capisce come mi sento, che apprezza quello che dico, che pare entusiasta di conoscermi davvero. Un uomo che sembra interessato a me, alla mia testa, ai miei ragionamenti.
Non l'ho cercato, ma il mondo di possibilità che mi si apre è immenso e si apre un mare di ipotesi di fronte a me.
Penso che se solo volessi, potrei tradire mio marito in qualunque momento.
Non l'ho fatto.
Ho cancellato l'account. Anche se ho il numero di telefono di questa persona usiamo solo messaggi.
Mi sono ritirata nel mio ruolo di madre e moglie.
E non so se equivale ad un tradimento reale, ma nel momento stesso in cui mi sono resa conto che avevo quel bisogno è iniziata la crisi. La mia crisi.
Notti insonni, e un lungo e logorante esame di coscienza. Mille e mille domande, e il timore di trovare risposta positiva al mio quesito. Mi ami ancora?
Giorni passati a guardarlo con occhi diversi, studiando ogni suo gesto nei miei riguardi per capire se era solo una mia impressione il fatto di sentirmi invisibile.
Io parlo e non mi ascolta. Non mi guarda più, no, davvero, non mi guarda e io mi sento un fantasma in casa mia.
Lui è davanti al computer otto ore per lavoro, e la prima cosa che fa quando torna a casa è accendere il pc. Tutta la sera davanti a quel maledetto pc e a mezzanotte, bacio sulla guancia e a letto.
Facciamo l'amore pochissimo, e non perchè io gli rifilo il mal di testa come scusa. Pare che non gli interessi, non mi guarda più con desiderio (ma non ricordo più... forse lo ha mai fatto?). Se prendo l'iniziativa, due su tre mi manda in bianco.
Mio figlio cerca di parlargli e lui, che indossa anche le cuffie, si mostra infastidito dall'interruzione.
Non gioca con nostro figlio, non lo porta al parco, non ci parla, è sempre al pc.
Sempre le solite discussioni, il solito ripetere che la vita non è solo pc, ma a lui il pc rilassa. Sempre quell'acido rimbeccare da parte mia che un figlio si deve vivere facendo cose assieme, non solo stando nella stessa casa.
Ovviamente, una sera scoppio.Gli vomito tutto addosso, nel letto, piangendo. Alla mia fatidica domanda, ma tu mi ami ancora? Lui risponde con un "credi diversamente?" e io certo che lo credo, e mi sfogo, mi sento invisibile, sola.. etc. etc...
La sua risposta è il silenzio.
Mi sento ferita, delusa, gli volto le spalle e rimango raggelata dal constatare che si è addormentato, senza nemmeno toccarmi, consolarmi.
E così mi avvicino di più a quell'altra persona. Che ascolta i miei sfoghi, che mi spinge a parlare ancora, che bisogna tentare di salvare il salvabile, visto che c'è un bimbo di mezzo.
Persona che mi fa stare bene, che mi fa sentire viva, che mi procura emozioni che non provavo più, perchè mi ero spenta come una candela senza ossigeno.
Quell'uomo che sta a più di 1000 chilometri da me, e che forse non vedrò mai. Me lo sono domandato anche io, una specie di lancio col paracadute tutto quel mio apparente coinvolgimento emotivo per uno che sento solo per telefono. E' facile così immaginare di stare trattando con l'uomo perfetto, è probabilmente una proiezione dei miei desideri.
Ma io non voglio tradire mio marito, eppure ci penso continuamente? Che devo fare?
Parlare, parlare, parlare.
Dopo cinque settimane dal mio primo sfogo (nel quale solo una volta mi si è avvicinato a letto) ci riprovo, però stando calma. Voglio risolvere la questione, niente più pensieri non detti e elucubrazioni sul nulla.
Risultato? Mi sono sentita dare della depressa (non lavoro da un pò' e la situazione pesa), che tutto dipende dalla mia apatia, mi sono lasciata andare (non ho più perso i chili presi durante la gravidanza) e devo fare qualcosa per uscirne. E lui ci tiene a me. Passa tutto il suo tempo libero davanti al pc è vero, ma è sempre disponibile se io voglio fare qualcosa, e a letto idem, posso prendere io l'iniziativa se mi interessa.
Mi sento più sola che mai, e rassegnata. Non lo capisco, non lo capisco più. Vorrei prendere le valigie ed il bimbo e andare via. Ma, come detto poco sopra, sono senza lavoro e legata a doppio filo ad una vita che mi è diventata stretta.
E l'altro è lì. Potrebbe venire da me quando vuole, non è solo sesso dice. E io assurdamente gli credo, e nella mia testa l'ipotesi di un tradimento, ora come ora, mi sembra l'unica soluzione per sopravvivere in un matrimonio tutto sbagliato.
Non so se ho scritto qualcosa di comprensibile, e scusate la lunghezza, ma dovevo sfogarmi.
una terapia di coppia come
unica alternativa alla separazione.
se ti da della pazza, secondo me è grave.
lui, non tu.
Cristo se e' vero questo che hai scritto. Così e' anche se poi spesso lo si dimentica.si chiama amore, di solito. Quello che c'è alla base.
Poi c'è il fatto che si sono sposati e che quando l'hanno fatto hanno preso l'impegno di tener botta anche nei momenti duri.
Perchè si sa che non sono sempre rose e fiori, i momenti duri arrivano.
Ci si allontana, ci si perde senza neppure rendersi conto delle volte. Allora l'altro deve essere lì a riprenderti per mano. Anche questo è il matrimonio.
Eh, eh, ti capisco! Non tutti, soprattutto uomini, accettano la terapia. Soprattutto quando non vedono il problema.Nel mio caso mi aveva riso in faccia!!!
Eh, eh, ti capisco! Non tutti, soprattutto uomini, accettano la terapia. Soprattutto quando non vedono il problema.
Si, ti dicono che loro non hanno problemi.Ciao
o ritengono, che non siano parte del problema ...
sienne
Ciao
o ritengono, che non siano parte del problema ...
sienne
putroppo si...è un mio limite...ma credo che una situazione del genere, per quanto tu possa lavorarci, è destinata a farti fare, se ci rimani, -nella migliore delle ipotesi- una vita di merda.
e la vita è una sola.
No, non è come dare inizio ad un fallimento. Prova a prefigurarti i possibili scenari.
E' possibile che ti dica: ok, separiamoci? Allora non gli importa più di te.
E' possibile che ti dica: ma sei matta? Io non mi voglio separare! Allora parlagli di quello che credi lui abbia, magari prima informati dal medico di base.
E' possibile che ti dica: perché ti vuoi separare? E allora gli racconti, anche segai fatto, quello che stai dicendo a noi.
E' possibile che ti dica:...........
Ti lascio con un proverbio cinese su cui io ho meditato tanto: I maestri aprono l'uscio, ma tu devi entrare da solo.
Ti abbraccio!
Sono certa che pur di incolpare una donna, qualcuno dirà che sua madre non lo ha cresciuto beneParvemi di capire che abbiamo un'altra donna alle prese con un bimbo mai cresciuto che gioca con la tetta
Grande, FiammaHo letto i due tuoi post lunghissimi ed esaustivila cosa che mi balza agli occhi e' che tuo marito da subito ha assecondato così tanto le tue iniziative che ha velocemente affidato a te l'intera gestione familiare, dalla A alla Z, a mio avviso lo ha fatto troppo velocemente e questa cosa più che convincermi che tu sia stata un'egoista ( per aver tenuto tutto sotto controllo e fatto tutto di testa tua ) mi convince che il vero egoista sia stato lui. Lui da quello che scrivi sembra solo una comparsa consenziente un po' poco per qualsiasi marito. ora recuperare e stimolare una vita familiare condivisa non sarà facile anni di abitudini da sradicare, rimango quindi con il mio consiglio iniziale un consulente familiare che sappia farvi capire che i ruoli devono essere rivisti, ognuno attore della famiglia nessuna comparsa, tutto questo e' possibile se entrambi prima possibile abbandonate le vostre attuali passioni: i suoi videogiochi e il tuo amico in chat, è recuperate insieme un po' di intimità sotto o sopra le coperte, in bocca al lupo
Non vi sto più dietro coi post, scusatemi...
A chi dice che sta sentendo una sola campana e venite a sapere di quello che percepisco io, dico, è vero.
Io la vedo così come ve la descrivo la situazione, ma sono consapevole che potrebbe essere falsata da come mi sento.
Però dico anche che ne ho parlato e la situazione è rimasta uguale, ergo non sono completamente pazza.
A chi dice, chissà se al marito gli ha detto tutto quello che ha detto a noi, dico si, tutto quello che potevo dire senza rivangare passato, cose vecchie, senza recriminare. Gli ho detto come mi sento e gli ho spiegato cosa mi fa sentire che siamo più distaccati che mai, la sua risposta è stata, sei depressa, vedi tu tutto nero.
A chi dice che lui si rifugia nel pc perchè è tutta la situazione in famiglia che lo fa fuggire io dico, va bene, ci sta, l'ho pensato anche io, essere preoccupati di non poter mantenere moglie e figlio è pesante, ed è per questo che prima di arrivare a parlarci ho tentato approcci diversi, più soft e coinvolgenti ma la situazione non è migliorata.
A chi dice che devo rivolgermi ad un dottore che la dipendenza è una brutta bestia e non va affrontata da soli, dico ok. Devo partire però da molto lontano, e fargli rendere conto di com'è messo.
E via di questo passo... Ho bisogno di recuperare un pò prima di ripartire.
L'altro è un avatar, per quanto possa dire di conoscerlo è sempre un incognita, è molto più facile scrivere belle parole che dirle faccia a faccia, sono consapevole, ma il trasporto che provo nei suoi confronti è una delle poche cose che mi ha dato inizialmente la spinta di risolvere parlando.
Non è sposato, non è divorziato, non ha figli, ha un lavoro indipendente e mi ha dimostrato un sostegno e una comprensione che avevo dimenticato fosse possibile.
Lo devo cancellare, e lo so che la crisi scatta per colpa di entrambe le parti, so che se la mia testa è da un'altra parte vedrò sempre peggio la situazione reale.
Parlare di separazione è come dare inizio alla strada del fallimento, ma non è forse peggio far finta di niente, che vada tutto bene?
Mi scoppia la testa...
Ma nemmeno per sogno, Diletta!perché è così fondamentale per te sapere se ti ama ancora e quanto ti ama.
L'importante sarebbe capire se TU lo ami ancora.
Perchè, mia cara, se la risposta è No, c'è ben poco da fare, se non spostare l'attenzione su altri aspetti e dirigere la tua voglia di emozioni (legittimissima) su altro, che non deve essere necessariamente un uomo.
Grazie, avevo proprio bisogno di sentire tutti i più svariati punti di vista, ringrazio tutti per le vostre risposte. E per la vicinanza e comprensione, seppur virtuale, in qualche modo la sento!No, non è come dare inizio ad un fallimento. Prova a prefigurarti i possibili scenari.
E' possibile che ti dica: ok, separiamoci? Allora non gli importa più di te.
E' possibile che ti dica: ma sei matta? Io non mi voglio separare! Allora parlagli di quello che credi lui abbia, magari prima informati dal medico di base.
E' possibile che ti dica: perché ti vuoi separare? E allora gli racconti, anche segai fatto, quello che stai dicendo a noi.
E' possibile che ti dica:...........
Ti lascio con un proverbio cinese su cui io ho meditato tanto: I maestri aprono l'uscio, ma tu devi entrare da solo.
Ti abbraccio!