Dipendenze ( droghe, alcol, fumo )

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Horny

Utente di lunga data
è impossibile proprio.
mi piace.

poi cucino praticamente sempre la domenica quando non lavoro.
mi metto 3-4 ore a preparare da mangiare e la trovo una cosa del tutto ridicola farlo senza bere una bottiglia di vino.

ti dirò di più quando siamo andati in vacanza in toscana abbiamo fatto una vacanza enogastronomica andando al ristorante a pranzo e cena bevendo una bottiglia di vino a pasto, a volte due.

ho messo su 3 kg....per fortuna adesso li ho ripersi, a distanza di un mese!
DUE BOTTIGLIE A PASTO e' abuso, anche se fatto una tantum.
 

Horny

Utente di lunga data
Il fumo può portare a dipendenza. Io per esempio non sono dipendente perchè posso stare serenamente senza fumare per diversi giorni. Ma in passato lo sono stata e non ho problemi ad ammettere di essere stata malata :up:

La differenza con l'alcolismo credo che sia nella minor evidenza dei danni che provoca.
Si, vero.
 

ToyGirl

Utente di lunga data
Comunque, per rispondere alla domanda del 3d, credo che una dipendenza si qualifichi nel momento in cui non si può far a meno di una determinata cosa ed essa diventi un'ossessione quotidiana.
Non c'è bisogno di arrivare a non controllarsi più e a pensarci ogni momento, quello credo sia il fondo del baratro.
 

ToyGirl

Utente di lunga data
DUE BOTTIGLIE A PASTO e' abuso, anche se fatto una tantum.
Porca miseria :eek:

Non voglio fare la santarellina perchè mi è capitato di bere parecchio (una volta addirittura ero pallida, avevo il respiro corto e vedevo doppio) ma non sono mai arrivata a considerarlo "normale".
Pure se l'ho retto! E nella maggioranza dei casi reggo abbastanza, anche i famosi "miscugli" tra gradazioni diverse di alcolici.

E' una cazzata e basta. Magari da non fare mai.
 

LDS

Utente di lunga data

LDS

Utente di lunga data
Quando bevevo, all'inizio, ed era un bere assolutamente non sano,
da abuso, ragionavo più o meno come te: e ma lo faccio in compagnia,
e ma lo faccio il venerdì sera, e ma volevo provare quel vino,
e ma così a tavola mangio pure qualcosa in più.
Non dico tua sia un alcolista, neppure io lo ero.
potevo bere tutti i sabati esagerando per tre mesi, e poi non
toccare neppure un sorso di birra per un anno.
ma era comunque abuso.
il confine tra abuso e alcolismo e' talmente labile che lo varchi
un giorno qualsiasi, senza neppure accorgerti.
ti auguro che non ti capiti.
dipende solo da te.
ps e non parlare del tuo lavoro,
io mi riferisco alle bevute con laure, Anastasia e non so chi altre.
ah, scusa, Elena. Vabe, idem.
sono d'accordo.

il giorno in cui non mi presenterò al lavoro perché sono ubriaco, il giorno in cui sarò al lavoro ubriaco, quel giorno mi dirò di avere dei problemi.
oggi sono in grado di controllare la mia vita e di scegliere se bere o no dopo lavoro.
cosa che non faccio più costantemente perché sono da solo.

mi limito alla domenica se posso.

il fatto che la mia relazione con Laure si sia interrotta sicuramente ha portato dei benefici fisici non indifferenti.
con Elena non sarà mai la stessa cosa perché lei beve tendenzialmente merda che a me non piace.
 

Horny

Utente di lunga data
il tuo rapporto con laure e l'alcol mi ha fatto venire in mente un racconto di carver
che amo molto: Gazebo, in Di cosa parliamo quando parliamo d'amore.
Non so se l'hai o lo avete letto.

C'è questa copia di gestori di un Motel ormai in rovina.
Lui ha tradito lei con la cameriera messicana.
La ama, ma lei non riesce a perdonare.
Sono pieni di debiti e devono prendere una decisione.
Stanno chiusi da giorni in una camera del Motel,
svariate bottiglie di Whiskey, senza rispondere al citofono,
al telefono, isolati dal mondo.
Ad un certo punto lui osserva che tutte le decisioni
importanti le hanno prese bevendo. Persino
quando discutevano della necessità di bere di meno.

E in fondo mi ricorda pure il rapporto mio
con Altro, anche se non bevevamo neppure un goccio.
(le dipendenze affettive spesso si intersecano
alle dipendenze con sostanze).
 

giorgiocan

Utente prolisso
Aspettate solo che trovi il tempo....volevo aprirlo io 'sto thread.
 

Fantastica

Utente di lunga data
mia zia è morta di enfisema polmonare causato dal fumo all'età di 94 anni. dicasi 94, ha fumato fino al giorno prima di morire, e fumava 2 pacchetti di sigarette al giorno da quando aveva 16 anni.

mi ricordo che quando stava parecchio male, ha cominciato ad essere messa alle bombole di ossigeno a 90 anni, le chiesi se avrebbe voluto una vita diversa, senza fumo.

mi ha detto che ha sempre voluto fumare, che le piaceva e che potesse tornare indietro, fumerebbe lo stesso.
Tua zia non si è fatta condizionare né dal politically correct, né dal terrorismo dei medici e dell'ambiente, né dalla paura. La sigaretta faceva parte di lei, levarsela sarebbe stato per lei come levarsi un braccio. Dipendenza? Sì.
Ma sfido chiunque a dire che non ne ha nessuna.
 

LDS

Utente di lunga data

LDS

Utente di lunga data
il tuo rapporto con laure e l'alcol mi ha fatto venire in mente un racconto di carver
che amo molto: Gazebo, in Di cosa parliamo quando parliamo d'amore.
Non so se l'hai o lo avete letto.

C'è questa copia di gestori di un Motel ormai in rovina.
Lui ha tradito lei con la cameriera messicana.
La ama, ma lei non riesce a perdonare.
Sono pieni di debiti e devono prendere una decisione.
Stanno chiusi da giorni in una camera del Motel,
svariate bottiglie di Whiskey, senza rispondere al citofono,
al telefono, isolati dal mondo.
Ad un certo punto lui osserva che tutte le decisioni
importanti le hanno prese bevendo.
Persino
quando discutevano della necessità di bere di meno.

E in fondo mi ricorda pure il rapporto mio
con Altro, anche se non bevevamo neppure un goccio.
(le dipendenze affettive spesso si intersecano
alle dipendenze con sostanze).
nella mia prima relazione ho tradito un sacco di volte la mia compagna, sempre da sobrio perché ero un uomo di merda.
con laure non è mai capitato, e tutte le decisioni " importanti " sul non tradirla le ho prese da allegro andante.

quello che non riesco a capire sono le affermazioni di taluni utenti che sostengono che bere renda una persona " meno seria " o più incline a tradire.

io l'ho sempre fatto da sobrio con estrema coscienza di quello che facevo.
 

disincantata

Utente di lunga data
Tua zia non si è fatta condizionare né dal politically correct, né dal terrorismo dei medici e dell'ambiente, né dalla paura. La sigaretta faceva parte di lei, levarsela sarebbe stato per lei come levarsi un braccio. Dipendenza? Sì.
Ma sfido chiunque a dire che non ne ha nessuna.
Io non riesco a rinunciare al formaggio.

Per il resto nessuna sofferenza.

È una dipendenza?
 

LDS

Utente di lunga data
Questo non e' vero, o meglio, non vale per tutti.
certo che è vero.
mi dispiace, ma è oggettivamente così.

ti do un consiglio la prossima volta che bevi un sorso di vino.
espira con la bocca chiusa mantenendo in bocca un po' di vino e deglutisci lentamente, poi continua ad espirare.

sentirai degli aromi che non sentivi prima, quelli, molto spesso, sono utilizzati per bilanciare la sapidità, o l'acidità, o la dolcezza, o l'amartume, o la consistenza principale di un piatto.

ci sono dietro parecchi studi sugli accordi, mica ci si improvvisa così.

vale per la stragrande maggior parte delle persone.


ci sono categorie di persone poi che hanno enormi preconcetti sul cibo e sul vino a sua volta.

non sai quante volte mi sento dire, a me non piace il pesce.
che cazzo vuol dire a me non piace il pesce? non ti piace cosa? la consistenza, la sapidità, gli aromi, la cottura, la cremosità?

prima di cominciare a lavorare con il vino e il cibo io non mangiavo questo e quello per enormi preconcetti. Una volta cominciato a studiare, assaggiare e provare quel blocco psicologico che fa rigettare un alimento scompare e si apre un panorama di gusti indescrivibile.


un piatto, qualsiasi esso sia, compresa la pasta al pesto, ha dalla sua la possibilità di essere esaltato da un vino che non per forza renderà migliore il piatto, ma apporterà dei sapori diversi e aggiungerà complessità.

è un dato di fatto, non sono credenze.
 

Dalida

Utente di lunga data
certo che è vero.
mi dispiace, ma è oggettivamente così.

ti do un consiglio la prossima volta che bevi un sorso di vino.
espira con la bocca chiusa mantenendo in bocca un po' di vino e deglutisci lentamente, poi continua ad espirare.

sentirai degli aromi che non sentivi prima, quelli, molto spesso, sono utilizzati per bilanciare la sapidità, o l'acidità, o la dolcezza, o l'amartume, o la consistenza principale di un piatto.

ci sono dietro parecchi studi sugli accordi, mica ci si improvvisa così.

vale per la stragrande maggior parte delle persone.


ci sono categorie di persone poi che hanno enormi preconcetti sul cibo e sul vino a sua volta.

non sai quante volte mi sento dire, a me non piace il pesce.
che cazzo vuol dire a me non piace il pesce? non ti piace cosa? la consistenza, la sapidità, gli aromi, la cottura, la cremosità?

prima di cominciare a lavorare con il vino e il cibo io non mangiavo questo e quello per enormi preconcetti. Una volta cominciato a studiare, assaggiare e provare quel blocco psicologico che fa rigettare un alimento scompare e si apre un panorama di gusti indescrivibile.


un piatto, qualsiasi esso sia, compresa la pasta al pesto, ha dalla sua la possibilità di essere esaltato da un vino che non per forza renderà migliore il piatto, ma apporterà dei sapori diversi e aggiungerà complessità.

è un dato di fatto, non sono credenze.

Comprendo il discorso che fai, volevo dire che ci sono persone che non bevono, nemmeno una goccia e nemmeno della bottiglia piu' pregiata che ti possa venire in mente. Cionondimeno mangiano.
 

Dalida

Utente di lunga data
Per quanto riguarda me, ho avuto seri problemi con l'alcol e adesso quasi non bevo, o cmq molto poco, molto leggero e raramente.
 

Horny

Utente di lunga data
nella mia prima relazione ho tradito un sacco di volte la mia compagna, sempre da sobrio perché ero un uomo di merda.
con laure non è mai capitato, e tutte le decisioni " importanti " sul non tradirla le ho prese da allegro andante.

quello che non riesco a capire sono le affermazioni di taluni utenti che sostengono che bere renda una persona " meno seria " o più incline a tradire.

io l'ho sempre fatto da sobrio con estrema coscienza di quello che facevo.
nel racconto l'alcol non c'entra col tradimento in se.
carver si riferisce al modo di gestirsi la vita in generale.
leggilo, è toccante.

per quanto riguarda i taluni utenti,
loro sostengono questo:
bevendo vengono meno i freni inibitori,
quindi ci si meno trattiene e può accadere si ceda a determinate
pulsioni che da sobri si tende a frenare per svariati motivi,
ad esempio per riguardo verso il partner, per rispetto verso certi valori,
per coerenza con un progetto, per salvaguardia dei propri interessi.
e altro.
le pulsioni relative alla sfera sessuale sono certamente tra queste.
cio' non vuol dire che tutti abbiano bisogno di bere per dar
sfogo a certe pulsioni.
tu non sei fra questi, magari, invece, Laure sì.
io di sicuro sì. e via dicendo.
 

LDS

Utente di lunga data
Comprendo il discorso che fai, volevo dire che ci sono persone che non bevono, nemmeno una goccia e nemmeno della bottiglia piu' pregiata che ti possa venire in mente. Cionondimeno mangiano.
è chiaro.

molto spesso è la religione, a volte sono le abitudini, a volte è la cultura, a volte sono imposizioni.
ma, veramente, molto raramente si può dire che sia per il gusto.
il gusto si affina con l'esperienza, con il provare le cose, con la conoscenza, con la curiosità e con la scoperta.

quando mi sento dire: io non bevo vino, non mi piace di norma rispondo:- bè, cosa avrai mai bevuto di così disgustoso?.
a volte mi capita di trovarmi di fronte a persone estremamente chiuse e il discorso finisce là e a volte invece capita di trovare comunque la persona curiosa che mi spiata perché non beve.
io non devo costringere nessuno.

stessa cosa riguarda il cibo.

non mangi la carne perché sei vegetariano o vegano, per scelta culturale, non perché non ti piaccia.
dopo di che la lingua che è dotata di infiniti recettori gustativi a distanza di tempo si abitua ad un determinato sapore che viene registrato e catalogato nel cervello che si assuefà. il gusto di una persona cambia e le abitudini ad eliminare determinati tipi di alimenti diventano tali da creare repulsione all'odore e al sapore di altri.
ma sono scelte ben precise fatte a monte.

il pesce non mi piace, oppure, la carne non mi piace sono affermazioni ridicole che non stanno né in cielo né interra.
perchè non vogliono dire nulla proprio.

i funghi non mi piacciono, il tartufo non mi piace....ci sono centinaia di differenti modi di cucinare un alimento cambiando completamente sapore e consistenza dello stesso.

che pesce non ti piace? che carne?

si vive di tantissimi preconcetti, di chiusure mentali nei confronti del cibo soprattutto.
 
Stato
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