Un tradito può diventare amante?

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Brunetta

Utente di lunga data
Mio padre è morto 30 anni fa, quasi precisi.
Darei un anno di vita, anche sapendo di averne meno di dieci, per averlo dieci minuti qui.
Mia madre forse darebbe il resto della vita, per un giorno intero.
Anche se avesse ammazzato qualcuno la settimana prima, altro che tradimenti...
Nella tua idea di lui, lui sarebbe sempre lui anche se avesse ammazzato qualcuno perché immagini che avrebbe avuto delle ragioni coerenti con il suo modo di essere.
Se invece fosse stato uno stupratore e torturatore di bambini non potresti integrare questo suo modo di essere nell'idea che hai di lui e anche quello scherzo divertente che aveva fatto assumerebbe una luce inquietante.
Ho fatto un esempio estremo per farti capire come certi tradimenti siano tanto pesanti da non poter rappresentare solo una deviazione comprensibile in una vita ma stravolgere completamente il vissuto con quella persona.
Hai presente il tizio che si è incontrato in albergo con una, ha filmato mentre l'ammazzava, poi la stuprata da morta? Ecco era sposato con figli.
Cosa vuoi integrare questi fatti con la vita condivisa?
La moglie avrà anche pensato che andava con lei con la fantasia di torturarla e ucciderla.
 

Nausicaa

sfdcef
Ma tu vuoi Seth vivo così come è lui. Un altro non lo vuoi.
E scopri che è un altro.
E' da vivere per capirlo.
E' una cosa che odio dire ma è così.

Sarebbe un Seth che è stato capace di mentirmi, ok.

Ma tutto quello che in questi anni mi sta facendo toccare con mano, tutto il suo impegno, la sua abnegazione, la sua pazienza, il suo sforzo continuo perchè io stia bene, il suo essere presente in ogni modo che può immaginare...
Quelli non sapriscono.
Scoprirei una parted i Seth che non conoscevo, metterei in dubbio tante cose, ma quelli che ho elencato sono FATTI.

Tieni conto che IO non dò tanto valore all'andare a letto con altri, lo faccio e lui lo sa, e CHIARAMENTE lui da parte mia ha la stessa libertà (dice che non gli va di approfittarne, ma non importa). Questo limita la mia possibilità di immedesimarmi.
Ma sto immaginando un tradimento proprio brutto, con lui che va con la mia migliore amica senza profilattico da un anno approfittando delle mie visite in ospedale -che so.
O Seth che mi dà buca in una delle poche occasioni che abbiamo per noi per andare con una tipa che magari disprezzo profondamente e lui sa che la disprezzo.

E tuttavia, se pure riesco a sovrapporre questa immagine di un Seth fredifrago all'ennesima potenza a quella del Seth che conosco, non potrei rinnegare tutto quello che fa ogni singolo giorno per me.

Per perdere tutto il Seth che conosco, dovrebbe venire fuori che in questi anni mi è stato dietro solo perchè mi ritiene una bella topa da scopare e non è vero che prova affezione per me.
Ma questo è inimmaginabile, proprio per le prove quotidiane che mi dà.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sarebbe un Seth che è stato capace di mentirmi, ok.

Ma tutto quello che in questi anni mi sta facendo toccare con mano, tutto il suo impegno, la sua abnegazione, la sua pazienza, il suo sforzo continuo perchè io stia bene, il suo essere presente in ogni modo che può immaginare...
Quelli non sapriscono.
Scoprirei una parted i Seth che non conoscevo, metterei in dubbio tante cose, ma quelli che ho elencato sono FATTI.

Tieni conto che IO non dò tanto valore all'andare a letto con altri, lo faccio e lui lo sa, e CHIARAMENTE lui da parte mia ha la stessa libertà (dice che non gli va di approfittarne, ma non importa). Questo limita la mia possibilità di immedesimarmi.
Ma sto immaginando un tradimento proprio brutto, con lui che va con la mia migliore amica senza profilattico da un anno approfittando delle mie visite in ospedale -che so.
O Seth che mi dà buca in una delle poche occasioni che abbiamo per noi per andare con una tipa che magari disprezzo profondamente e lui sa che la disprezzo.

E tuttavia, se pure riesco a sovrapporre questa immagine di un Seth fredifrago all'ennesima potenza a quella del Seth che conosco, non potrei rinnegare tutto quello che fa ogni singolo giorno per me.

Per perdere tutto il Seth che conosco, dovrebbe venire fuori che in questi anni mi è stato dietro solo perchè mi ritiene una bella topa da scopare e non è vero che prova affezione per me.
Ma questo è inimmaginabile, proprio per le prove quotidiane che mi dà.
Vabbè immagini ma non sai immaginare davvero.
 

Nausicaa

sfdcef
Vabbè immagini ma non sai immaginare davvero.

Vero.

Ma si parlasse solo di quanto si è esperito in prima persona qua sarebbe deserto. Ovunque.

Allora vediamo chi ha provato entrambe le cose (dio che sfiga spero non ce ne sia nessuno qui, spero di non rigirare il coltello nella piaga a nessuno); essere stato tradito orrendamente, E aver avuto il lutto vero, morte fisica, dell'amato immacolato.
E sentiamo in che caso ha sofferto meno.

Ma anche avendo tale testimone, sarebbe testimonianza di UNA persona, col suo personalissimo sentire. No?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Vero.

Ma si parlasse solo di quanto si è esperito in prima persona qua sarebbe deserto. Ovunque.

Allora vediamo chi ha provato entrambe le cose (dio che sfiga spero non ce ne sia nessuno qui, spero di non rigirare il coltello nella piaga a nessuno); essere stato tradito orrendamente, E aver avuto il lutto vero, morte fisica, dell'amato immacolato.
E sentiamo in che caso ha sofferto meno.

Ma anche avendo tale testimone, sarebbe testimonianza di UNA persona, col suo personalissimo sentire. No?
Io lutti veri ne ho avuti.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Hellseven

Utente di lunga data
Un tradito può diventare amante a sua volta, pur consapevole di quanto egli stesso ha sofferto per il tradimento?
E se lo diventa...perchè? Perchè non lo frena il ricordo del proprio stesso dolore? Il ricordo dei vari ed eventuali insulti che a suo tempo destinò all'amante del propio amore? E' davvero giustificazione sufficiente il pensiero "ah questo/a mi piace, vedo che ci sta, se non ci stesse con me ci starebbe con qualcun'altro/a, quindi tanto vale che me lo prenda io?" oppure il pensiero "quella/o era una troia/stronzo perchè si comportò così e colà, mentre io non pretendo niente e lo/la lascio libero/a di vivere pienamente la sua famiglia"

E se lo diventa, ma quanto cattivo è? e quindi, con questa cattiveria, ci è nato o è essa stessa conseguenza del tradimento subito?
Perchè di solito si tende non già a trarre una lezione positiva dal male subito bensì a perpetrarlo a propria volta verso qualcun altro.
Forse è nella natura umana.
I figli molestati tendono a molestare i propri, ad esempio.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Perchè di solito si tende non già a trarre una lezione positiva dal male subito bensì a perpetrarlo a propria volta verso qualcun altro.
Forse è nella natura umana.
I figli molestati tendono a molestare i propri, ad esempio.
Questo perché le modalità sperimentate nell'infanzia si incidono nella psiche e si ripetono.
Ma vale per tutti, anche per chi è anaffettivo (anche se simula di essere appassionato) o per chi è caldo e affettuoso.
Invece quello subito da adulti è più semplice rielaborarlo razionalmente ed emotivamente e non restituire il male subito.
 
io l'ho già detto molte volte...non ho nessuna difficoltà a pensare che se dovessi scoprire di aver vissuto una bella fetta della mia vita vivendo fuori dalla realtà effettiva mi crollerebbe la terra da sotto i piedi .
sicuramente è un lutto per la fiducia che avevamo affidato in piena buona fede
 

Sbriciolata

Escluso
Vero.

Ma si parlasse solo di quanto si è esperito in prima persona qua sarebbe deserto. Ovunque.

Allora vediamo chi ha provato entrambe le cose (dio che sfiga spero non ce ne sia nessuno qui, spero di non rigirare il coltello nella piaga a nessuno); essere stato tradito orrendamente, E aver avuto il lutto vero, morte fisica, dell'amato immacolato.
E sentiamo in che caso ha sofferto meno.

Ma anche avendo tale testimone, sarebbe testimonianza di UNA persona, col suo personalissimo sentire. No?
Immacolato non dovrebbe essere, se ho ben capito.
Comunque io ho un'esperienza un po' diversa, non si parlava dell'uomo che mi ha tradito per la comune(qui) accezione del termine, ma diciamo che una persona che ho amato moltissimo di un altro tipo di amore, si è ad un certo punto rivelato una persona totalmente diversa dall'immagine che ne avevo.
Totalmente diversa.
Quella persona mi ha tenuto nell'inganno, non si è curato di me ma mi ha usato come scudo umano per una serie di cose, mentre mi faceva credere di proteggermi, di sacrificarsi per me fino allo stremo.
Ma ad un certo punto la menzogna si svela, quando la realtà non può più essere confutata solo dalle parole.
Caduto il velo della menzogna, è saltato fuori tutto il bubbone: ho rivisto tutto il mio vissuto con quella persona, reinterpretato accadimenti, ricordato cose che avevo sepolte.
E ho scoperto che la persona che credevo non era mai esistita, era una maschera.
Una maschera che serviva esclusivamente a sfruttare me ed altri, spietatamente, cinicamente.
Quindi la persona che credevo non c'era più, ho tagliato i ponti con lei, ho elaborato un lutto, un lutto tra i più significativi ed ho sofferto per anni. Senza essere compresa, peraltro, perchè tutti credevano che il mio fosse rancore, magari giusto... ma sicuramente eccessivo nella sua manifestazione.
Invece avevo il cuore a pezzi, non mi capacitavo di quanto ero riuscita a non vedere, a nascondere talvolta deliberatamente a me stessa.
E man mano che elaboravo rivedevo il passato e comprendevo per la prima volta cose che avevo accettato passivamente, senza pormi domande.
Vedevo per la prima volta tutto quello che non avrebbe dovuto essere e invece era stato e viceversa, e quasi tutta la mia vita era così.
Avevo vissuto la mia vita guardando attraverso un filtro che ribaltava tutto, la rivedevo adesso per com'era davvero stata. Un tradimento durato anni e anni.
Assieme al lutto è arrivata una sorta di depressione, ho avuto un periodo piuttosto... difficile. Poi piano piano ne sono venuta fuori perchè... avevo dei buoni motivi per venirne fuori.
Se non avessi avuto quei motivi non so come sarebbe finita.
Quando quella persona è morta aveva me vicino, perchè alla fine solo io sono rimasta e non si lascia nessuno morire da solo: è stato nuovamente doloroso vederla morire... ma provavo dolore per lui che stava soffrendo, non per me. Per me era già morto. Non ho avvertito nessun vuoto, nessuna lacerazione, nessun smarrimento.
Solo pena per lui. Che era mio padre.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Immacolato non dovrebbe essere, se ho ben capito.
Comunque io ho un'esperienza un po' diversa, non si parlava dell'uomo che mi ha tradito per la comune(qui) accezione del termine, ma diciamo che una persona che ho amato moltissimo di un altro tipo di amore, si è ad un certo punto rivelato una persona totalmente diversa dall'immagine che ne avevo.
Totalmente diversa.
Quella persona mi ha tenuto nell'inganno, non si è curato di me ma mi ha usato come scudo umano per una serie di cose, mentre mi faceva credere di proteggermi, di sacrificarsi per me fino allo stremo.
Ma ad un certo punto la menzogna si svela, quando la realtà non può più essere confutata solo dalle parole.
Caduto il velo della menzogna, è saltato fuori tutto il bubbone: ho rivisto tutto il mio vissuto con quella persona, reinterpretato accadimenti, ricordato cose che avevo sepolte.
E ho scoperto che la persona che credevo non era mai esistita, era una maschera.
Una maschera che serviva esclusivamente a sfruttare me ed altri, spietatamente, cinicamente.
Quindi la persona che credevo non c'era più, ho tagliato i ponti con lei, ho elaborato un lutto, un lutto tra i più significativi ed ho sofferto per anni. Senza essere compresa, peraltro, perchè tutti credevano che il mio fosse rancore, magari giusto... ma sicuramente eccessivo nella sua manifestazione.
Invece avevo il cuore a pezzi, non mi capacitavo di quanto ero riuscita a non vedere, a nascondere talvolta deliberatamente a me stessa.
E man mano che elaboravo rivedevo il passato e comprendevo per la prima volta cose che avevo accettato passivamente, senza pormi domande.
Vedevo per la prima volta tutto quello che non avrebbe dovuto essere e invece era stato e viceversa, e quasi tutta la mia vita era così.
Avevo vissuto la mia vita guardando attraverso un filtro che ribaltava tutto, la rivedevo adesso per com'era davvero stata. Un tradimento durato anni e anni.
Assieme al lutto è arrivata una sorta di depressione, ho avuto un periodo piuttosto... difficile. Poi piano piano ne sono venuta fuori perchè... avevo dei buoni motivi per venirne fuori.
Se non avessi avuto quei motivi non so come sarebbe finita.
Quando quella persona è morta aveva me vicino, perchè alla fine solo io sono rimasta e non si lascia nessuno morire da solo: è stato nuovamente doloroso vederla morire... ma provavo dolore per lui che stava soffrendo, non per me. Per me era già morto. Non ho avvertito nessun vuoto, nessuna lacerazione, nessun smarrimento.
Solo pena per lui. Che era mio padre.
:abbraccio:
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
Immacolato non dovrebbe essere, se ho ben capito.
Comunque io ho un'esperienza un po' diversa, non si parlava dell'uomo che mi ha tradito per la comune(qui) accezione del termine, ma diciamo che una persona che ho amato moltissimo di un altro tipo di amore, si è ad un certo punto rivelato una persona totalmente diversa dall'immagine che ne avevo.
Totalmente diversa.
Quella persona mi ha tenuto nell'inganno, non si è curato di me ma mi ha usato come scudo umano per una serie di cose, mentre mi faceva credere di proteggermi, di sacrificarsi per me fino allo stremo.
Ma ad un certo punto la menzogna si svela, quando la realtà non può più essere confutata solo dalle parole.
Caduto il velo della menzogna, è saltato fuori tutto il bubbone: ho rivisto tutto il mio vissuto con quella persona, reinterpretato accadimenti, ricordato cose che avevo sepolte.
E ho scoperto che la persona che credevo non era mai esistita, era una maschera.
Una maschera che serviva esclusivamente a sfruttare me ed altri, spietatamente, cinicamente.
Quindi la persona che credevo non c'era più, ho tagliato i ponti con lei, ho elaborato un lutto, un lutto tra i più significativi ed ho sofferto per anni. Senza essere compresa, peraltro, perchè tutti credevano che il mio fosse rancore, magari giusto... ma sicuramente eccessivo nella sua manifestazione.
Invece avevo il cuore a pezzi, non mi capacitavo di quanto ero riuscita a non vedere, a nascondere talvolta deliberatamente a me stessa.
E man mano che elaboravo rivedevo il passato e comprendevo per la prima volta cose che avevo accettato passivamente, senza pormi domande.
Vedevo per la prima volta tutto quello che non avrebbe dovuto essere e invece era stato e viceversa, e quasi tutta la mia vita era così.
Avevo vissuto la mia vita guardando attraverso un filtro che ribaltava tutto, la rivedevo adesso per com'era davvero stata. Un tradimento durato anni e anni.
Assieme al lutto è arrivata una sorta di depressione, ho avuto un periodo piuttosto... difficile. Poi piano piano ne sono venuta fuori perchè... avevo dei buoni motivi per venirne fuori.
Se non avessi avuto quei motivi non so come sarebbe finita.
Quando quella persona è morta aveva me vicino, perchè alla fine solo io sono rimasta e non si lascia nessuno morire da solo: è stato nuovamente doloroso vederla morire... ma provavo dolore per lui che stava soffrendo, non per me. Per me era già morto. Non ho avvertito nessun vuoto, nessuna lacerazione, nessun smarrimento.
Solo pena per lui. Che era mio padre.
Questo è un posto che trasuda di vita. Di vita vera. Qui la gente si mette a nudo. Altroché.
Un abbraccio Sbrì. Per quello che può valere un abbraccio di una pasticca.

Buscopann
 
Immacolato non dovrebbe essere, se ho ben capito.
Comunque io ho un'esperienza un po' diversa, non si parlava dell'uomo che mi ha tradito per la comune(qui) accezione del termine, ma diciamo che una persona che ho amato moltissimo di un altro tipo di amore, si è ad un certo punto rivelato una persona totalmente diversa dall'immagine che ne avevo.
Totalmente diversa.
Quella persona mi ha tenuto nell'inganno, non si è curato di me ma mi ha usato come scudo umano per una serie di cose, mentre mi faceva credere di proteggermi, di sacrificarsi per me fino allo stremo.
Ma ad un certo punto la menzogna si svela, quando la realtà non può più essere confutata solo dalle parole.
Caduto il velo della menzogna, è saltato fuori tutto il bubbone: ho rivisto tutto il mio vissuto con quella persona, reinterpretato accadimenti, ricordato cose che avevo sepolte.
E ho scoperto che la persona che credevo non era mai esistita, era una maschera.
Una maschera che serviva esclusivamente a sfruttare me ed altri, spietatamente, cinicamente.
Quindi la persona che credevo non c'era più, ho tagliato i ponti con lei, ho elaborato un lutto, un lutto tra i più significativi ed ho sofferto per anni. Senza essere compresa, peraltro, perchè tutti credevano che il mio fosse rancore, magari giusto... ma sicuramente eccessivo nella sua manifestazione.
Invece avevo il cuore a pezzi, non mi capacitavo di quanto ero riuscita a non vedere, a nascondere talvolta deliberatamente a me stessa.
E man mano che elaboravo rivedevo il passato e comprendevo per la prima volta cose che avevo accettato passivamente, senza pormi domande.
Vedevo per la prima volta tutto quello che non avrebbe dovuto essere e invece era stato e viceversa, e quasi tutta la mia vita era così.
Avevo vissuto la mia vita guardando attraverso un filtro che ribaltava tutto, la rivedevo adesso per com'era davvero stata. Un tradimento durato anni e anni.
Assieme al lutto è arrivata una sorta di depressione, ho avuto un periodo piuttosto... difficile. Poi piano piano ne sono venuta fuori perchè... avevo dei buoni motivi per venirne fuori.
Se non avessi avuto quei motivi non so come sarebbe finita.
Quando quella persona è morta aveva me vicino, perchè alla fine solo io sono rimasta e non si lascia nessuno morire da solo: è stato nuovamente doloroso vederla morire... ma provavo dolore per lui che stava soffrendo, non per me. Per me era già morto. Non ho avvertito nessun vuoto, nessuna lacerazione, nessun smarrimento.
Solo pena per lui. Che era mio padre.
che colpi che sa infliggerti la vita e quanta forza scopriamo dentro di noi, nonostante tutto.
un abbraccio
 

Hellseven

Utente di lunga data
Immacolato non dovrebbe essere, se ho ben capito.
Comunque io ho un'esperienza un po' diversa, non si parlava dell'uomo che mi ha tradito per la comune(qui) accezione del termine, ma diciamo che una persona che ho amato moltissimo di un altro tipo di amore, si è ad un certo punto rivelato una persona totalmente diversa dall'immagine che ne avevo.
Totalmente diversa.
Quella persona mi ha tenuto nell'inganno, non si è curato di me ma mi ha usato come scudo umano per una serie di cose, mentre mi faceva credere di proteggermi, di sacrificarsi per me fino allo stremo.
Ma ad un certo punto la menzogna si svela, quando la realtà non può più essere confutata solo dalle parole.
Caduto il velo della menzogna, è saltato fuori tutto il bubbone: ho rivisto tutto il mio vissuto con quella persona, reinterpretato accadimenti, ricordato cose che avevo sepolte.
E ho scoperto che la persona che credevo non era mai esistita, era una maschera.
Una maschera che serviva esclusivamente a sfruttare me ed altri, spietatamente, cinicamente.
Quindi la persona che credevo non c'era più, ho tagliato i ponti con lei, ho elaborato un lutto, un lutto tra i più significativi ed ho sofferto per anni. Senza essere compresa, peraltro, perchè tutti credevano che il mio fosse rancore, magari giusto... ma sicuramente eccessivo nella sua manifestazione.
Invece avevo il cuore a pezzi, non mi capacitavo di quanto ero riuscita a non vedere, a nascondere talvolta deliberatamente a me stessa.
E man mano che elaboravo rivedevo il passato e comprendevo per la prima volta cose che avevo accettato passivamente, senza pormi domande.
Vedevo per la prima volta tutto quello che non avrebbe dovuto essere e invece era stato e viceversa, e quasi tutta la mia vita era così.
Avevo vissuto la mia vita guardando attraverso un filtro che ribaltava tutto, la rivedevo adesso per com'era davvero stata. Un tradimento durato anni e anni.
Assieme al lutto è arrivata una sorta di depressione, ho avuto un periodo piuttosto... difficile. Poi piano piano ne sono venuta fuori perchè... avevo dei buoni motivi per venirne fuori.
Se non avessi avuto quei motivi non so come sarebbe finita.
Quando quella persona è morta aveva me vicino, perchè alla fine solo io sono rimasta e non si lascia nessuno morire da solo: è stato nuovamente doloroso vederla morire... ma provavo dolore per lui che stava soffrendo, non per me. Per me era già morto. Non ho avvertito nessun vuoto, nessuna lacerazione, nessun smarrimento.
Solo pena per lui. Che era mio padre.
Ti voglio bene.
 

Fantastica

Utente di lunga data
Mi spiace tirare in ballo ancora una volta Manzoni, ma tant'è.
Davanti alla morte vera tutto quello che s'ha da fare è stare in silenzio. Si è soli quando si muore e chi sia chi muore lo sa solo dio, per chi ci crede; per chi non crede, solo un grande boh è rispetto. Certo è che si tratta del momento supremo in cui tutta la vita finisce in un nulla. Nessuno ha diritto di giudicare chi sta morendo e chi muore. Nessuno.

Diverso è il discorso sull'immagine che ci costruiami degli altri. Quell'immagine, come tutte le cose mortali, è soggetta al mutamento e solo una sciocca illusione ci può far permanere nell'idea di qualcuno. Eppure tutti ci caschiamo, perché è una strategia per eternizzare, per rispondere alla nostra umana domanda di senso (che però non c'è, eh).
Quando soffriamo come bestie per un tradimento di qualsiasi tipo sia, soffriamo esattamente perché crolla la nostra illusione di permanenza degli esseri e dei fenomeni, con tutto quel bagaglio di sicurezze che si porta appresso questa illusione. Bene fanno i monaci a rinunciare all'amore: sono conseguenti con la scelta di conoscere e ricordare sempre l'impermanenza.
Gli amori che permangono sono quelli fondati su ciò che non permane: figli, casa, gestione del quotidiano, mutua assistenza.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi spiace tirare in ballo ancora una volta Manzoni, ma tant'è.
Davanti alla morte vera tutto quello che s'ha da fare è stare in silenzio. Si è soli quando si muore e chi sia chi muore lo sa solo dio, per chi ci crede; per chi non crede, solo un grande boh è rispetto. Certo è che si tratta del momento supremo in cui tutta la vita finisce in un nulla. Nessuno ha diritto di giudicare chi sta morendo e chi muore. Nessuno.

Diverso è il discorso sull'immagine che ci costruiami degli altri. Quell'immagine, come tutte le cose mortali, è soggetta al mutamento e solo una sciocca illusione ci può far permanere nell'idea di qualcuno. Eppure tutti ci caschiamo, perché è una strategia per eternizzare, per rispondere alla nostra umana domanda di senso (che però non c'è, eh).
Quando soffriamo come bestie per un tradimento di qualsiasi tipo sia, soffriamo esattamente perché crolla la nostra illusione di permanenza degli esseri e dei fenomeni, con tutto quel bagaglio di sicurezze che si porta appresso questa illusione. Bene fanno i monaci a rinunciare all'amore: sono conseguenti con la scelta di conoscere e ricordare sempre l'impermanenza.
Gli amori che permangono sono quelli fondati su ciò che non permane: figli, casa, gestione del quotidiano, mutua assistenza.
Rinunciare all'amore per non rischiare di vedere tradita l'idea di una persona è rinunciare a una parte della vita.
Nonostante tutto gli sfigati traditi sono una minoranza.
Non si può amare senza una permanenza, nell'evoluzione, della persona, altrimenti si potrebbe amare indifferentemente mille persone intercambiabili o una bambola gonfiabile.
 

Divì

Utente senza meta
Immacolato non dovrebbe essere, se ho ben capito.
Comunque io ho un'esperienza un po' diversa, non si parlava dell'uomo che mi ha tradito per la comune(qui) accezione del termine, ma diciamo che una persona che ho amato moltissimo di un altro tipo di amore, si è ad un certo punto rivelato una persona totalmente diversa dall'immagine che ne avevo.
Totalmente diversa.
Quella persona mi ha tenuto nell'inganno, non si è curato di me ma mi ha usato come scudo umano per una serie di cose, mentre mi faceva credere di proteggermi, di sacrificarsi per me fino allo stremo.
Ma ad un certo punto la menzogna si svela, quando la realtà non può più essere confutata solo dalle parole.
Caduto il velo della menzogna, è saltato fuori tutto il bubbone: ho rivisto tutto il mio vissuto con quella persona, reinterpretato accadimenti, ricordato cose che avevo sepolte.
E ho scoperto che la persona che credevo non era mai esistita, era una maschera.
Una maschera che serviva esclusivamente a sfruttare me ed altri, spietatamente, cinicamente.
Quindi la persona che credevo non c'era più, ho tagliato i ponti con lei, ho elaborato un lutto, un lutto tra i più significativi ed ho sofferto per anni. Senza essere compresa, peraltro, perchè tutti credevano che il mio fosse rancore, magari giusto... ma sicuramente eccessivo nella sua manifestazione.
Invece avevo il cuore a pezzi, non mi capacitavo di quanto ero riuscita a non vedere, a nascondere talvolta deliberatamente a me stessa.
E man mano che elaboravo rivedevo il passato e comprendevo per la prima volta cose che avevo accettato passivamente, senza pormi domande.
Vedevo per la prima volta tutto quello che non avrebbe dovuto essere e invece era stato e viceversa, e quasi tutta la mia vita era così.
Avevo vissuto la mia vita guardando attraverso un filtro che ribaltava tutto, la rivedevo adesso per com'era davvero stata. Un tradimento durato anni e anni.
Assieme al lutto è arrivata una sorta di depressione, ho avuto un periodo piuttosto... difficile. Poi piano piano ne sono venuta fuori perchè... avevo dei buoni motivi per venirne fuori.
Se non avessi avuto quei motivi non so come sarebbe finita.
Quando quella persona è morta aveva me vicino, perchè alla fine solo io sono rimasta e non si lascia nessuno morire da solo: è stato nuovamente doloroso vederla morire... ma provavo dolore per lui che stava soffrendo, non per me. Per me era già morto. Non ho avvertito nessun vuoto, nessuna lacerazione, nessun smarrimento.
Solo pena per lui. Che era mio padre.
Sbri..... :(
 

Fantastica

Utente di lunga data
Immacolato non dovrebbe essere, se ho ben capito.
Comunque io ho un'esperienza un po' diversa, non si parlava dell'uomo che mi ha tradito per la comune(qui) accezione del termine, ma diciamo che una persona che ho amato moltissimo di un altro tipo di amore, si è ad un certo punto rivelato una persona totalmente diversa dall'immagine che ne avevo.
Totalmente diversa.
Quella persona mi ha tenuto nell'inganno, non si è curato di me ma mi ha usato come scudo umano per una serie di cose, mentre mi faceva credere di proteggermi, di sacrificarsi per me fino allo stremo.
Ma ad un certo punto la menzogna si svela, quando la realtà non può più essere confutata solo dalle parole.
Caduto il velo della menzogna, è saltato fuori tutto il bubbone: ho rivisto tutto il mio vissuto con quella persona, reinterpretato accadimenti, ricordato cose che avevo sepolte.
E ho scoperto che la persona che credevo non era mai esistita, era una maschera.
Una maschera che serviva esclusivamente a sfruttare me ed altri, spietatamente, cinicamente.
Quindi la persona che credevo non c'era più, ho tagliato i ponti con lei, ho elaborato un lutto, un lutto tra i più significativi ed ho sofferto per anni. Senza essere compresa, peraltro, perchè tutti credevano che il mio fosse rancore, magari giusto... ma sicuramente eccessivo nella sua manifestazione.
Invece avevo il cuore a pezzi, non mi capacitavo di quanto ero riuscita a non vedere, a nascondere talvolta deliberatamente a me stessa.
E man mano che elaboravo rivedevo il passato e comprendevo per la prima volta cose che avevo accettato passivamente, senza pormi domande.
Vedevo per la prima volta tutto quello che non avrebbe dovuto essere e invece era stato e viceversa, e quasi tutta la mia vita era così.
Avevo vissuto la mia vita guardando attraverso un filtro che ribaltava tutto, la rivedevo adesso per com'era davvero stata. Un tradimento durato anni e anni.
Assieme al lutto è arrivata una sorta di depressione, ho avuto un periodo piuttosto... difficile. Poi piano piano ne sono venuta fuori perchè... avevo dei buoni motivi per venirne fuori.
Se non avessi avuto quei motivi non so come sarebbe finita.
Quando quella persona è morta aveva me vicino, perchè alla fine solo io sono rimasta e non si lascia nessuno morire da solo: è stato nuovamente doloroso vederla morire... ma provavo dolore per lui che stava soffrendo, non per me. Per me era già morto. Non ho avvertito nessun vuoto, nessuna lacerazione, nessun smarrimento.
Solo pena per lui. Che era mio padre.
Cara Sbri,
una persona non è mai a una dimensione, nemmeno a due. Tu hai subito il tremendo schock della RIVELAZIONE e sotto quello schock hai riletto l'intera figura di ben più -secondo me- di un compagno, perché un padre è molto, molto di più e non sto neanche a giustificare ciò che scrivo.
MA, hai mai provato a pensare se quella che tu chiami maschera fosse invece ANCHE il volto? Scusa se ti appaio impertinente, nel caso...
 

disincantata

Utente di lunga data
Ti abbraccio.

ad unaia amica e' successa una cosa simile e nel suo caso mi sono chiesta come abbia fatto a stargli vicina.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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