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Palladiano

utente d'altri tempi
Ciao

allora, si potrebbe arrivare a dire che il relativismo ci offre un'isola
su qui pararci da verità indesiderate o scomode.


sienne
si, quella dell'isola è una buona similitudine. hai ragione!,sono tante isole senza ponti che possano unire l'una all'altra. e ciascuna ha le proprie regole, le propre verità, i propri giudizi e valori ed è indifferente a quelli delle altre.
quindi sebbene forse non sia l'effetto principale ricercato, mi convince l'idea che questa indifferenza tiene al riparo anche dalle verità indesiderate.

Aggiungo che il relativismo (morale) è a mio avviso una delle principali cause della decadenza della società occidentale (per lo meno europea, sicuramente italiana). assieme al capitalismo che è relativismo allo stato puro.
 

sienne

lucida-confusa
si, quella dell'isola è una buona similitudine. hai ragione!,sono tante isole senza ponti che possano unire l'una all'altra. e ciascuna ha le proprie regole, le propre verità, i propri giudizi e valori ed è indifferente a quelli delle altre.
quindi sebbene forse non sia l'effetto principale ricercato, mi convince l'idea che questa indifferenza tiene al riparo anche dalle verità indesiderate.

Aggiungo che il relativismo (morale) è a mio avviso una delle principali cause della decadenza della società occidentale (per lo meno europea, sicuramente italiana). assieme al capitalismo che è relativismo allo stato puro.

Ciao

secondo te, in cosa si disegna la decadenza in confronto ad altre società o periodi?

Non sarebbe il periodo perfetto, sotto certi versi, per maturare un'autodeterminazione?
Proprio con l'aiuto del relativismo, che pone l'individuo singolo al centro ...


sienne
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Ciao

secondo te, in cosa si disegna la decadenza in confronto ad altre società o periodi?

Non sarebbe il periodo perfetto, sotto certi versi, per maturare un'autodeterminazione?
Proprio con l'aiuto del relativismo, che pone l'individuo singolo al centro ...


sienne
Di primo acchito ti rispondo che la decadenza sta nel relativismo scaduto a individualismo. Per cui ognuno bada esclusivamente al proprio interesse alla faccia di quello collettivo ( scadimento del relativismo). Questo ha portato alla perdita dell'interesse collettivo e quindi della coscienza sociale o se vogliamo civica o civile. Il male del relativismo è che aver portato al centro di tutto l'individuo ( centro di tutto anche dei giudizi morali) ha tolto la possibilità di una autodeterminazione nel senso in cui la prospetti tu.
Spero di essere stato chiaro
Sennò basta dirlo.
 

sienne

lucida-confusa
Di primo acchito ti rispondo che la decadenza sta nel relativismo scaduto a individualismo. Per cui ognuno bada esclusivamente al proprio interesse alla faccia di quello collettivo ( scadimento del relativismo). Questo ha portato alla perdita dell'interesse collettivo e quindi della coscienza sociale o se vogliamo civica o civile. Il male del relativismo è che aver portato al centro di tutto l'individuo ( centro di tutto anche dei giudizi morali) ha tolto la possibilità di una autodeterminazione nel senso in cui la prospetti tu.
Spero di essere stato chiaro
Sennò basta dirlo.

Ciao

chiarissimo.
Stavo solo pensando, mentre ti ho letto, che grazie al relativismo molti individui si sono potuti distaccare da certe catene, proprio perché il valore e la verità individuale ha assunto una certa importanza.
Non so quanto vi era il senso comune prima, sinceramente. Erano situazioni differenti.
Da figlia del post franchismo mi ricordo bene ... era la paura che ci univa ...


sienne
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Ciao

chiarissimo.
Stavo solo pensando, mentre ti ho letto, che grazie al relativismo molti individui si sono potuti distaccare da certe catene, proprio perché il valore e la verità individuale ha assunto una certa importanza.
Non so quanto vi era il senso comune prima, sinceramente. Erano situazioni differenti.
Da figlia del post franchismo mi ricordo bene ... era la paura che ci univa ...


sienne
Certo capisco cosa intendi; anche in Italia nel dopoguerra c'erano due paure quella (sfumatasi sempre più ) del fascismo e soprattutto quella del comunismo, su cui la DC fece molto leva nelle primissime elezioni. Queste "paure" peró in qualche modo aggregavano tant'è che venivano alimentate proprio per creare un fronte comune ( e quindi per usare le tue parole "un senso comune") o un consenso politico.
. Col che intendo dire che il relativismo inteso come elemento di emancipazione personale o individuale attraverso la valorizzazione della verità del singolo è cosa effimera perchè di fatto llha comportato la distruzione della relazione con l'altro ( rendendo difficile il raggiungimento di un comune sentire). Per chi è convinto che i giudizi morali esprimano solo sentimenti ed emozioni, ovvero gusti personali, non sembra infatti ragionevole intavolare una discussione al fine di individuare il giudizio morale migliore, cioè sorretto più solidamente da ragioni (come è noto, è inutile disputare intorno ai gusti) Quindi Ognuno per sè e Dio per tutti. Egoismo, opportunismo, isolamento, disprezzo della proprietà pubblica e delle regole, sono le conseguenze più evidenti.
Mi viene in mente il mio condominio dove ciascuno vuole aver ragione e non si arriva mai a mettersi d'accordo su nulla. Presi dalle proprie verità i singoli non si accorgono che l'edificio cade a pezzi...
 
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sienne

lucida-confusa
Certo capisco cosa intendi; anche in Italia nel dopoguerra c'erano due paure quella (sfumatasi sempre più ) del fascismo e soprattutto quella del comunismo, su cui la DC fece molto leva nelle primissime elezioni. Queste "paure" peró in qualche modo aggregavano tant'è che venivano alimentate proprio per creare un fronte comune ( e quindi per usare le tue parole "un senso comune") o un consenso politico.
. Col che intendo dire che il relativismo inteso come elemento di emancipazione personale o individuale attraverso la valorizzazione della verità del singolo è cosa effimera perchè di fatto llha comportato la distruzione della relazione con l'altro ( rendendo difficile il raggiungimento di un comune sentire). Per chi è convinto che i giudizi morali esprimano solo sentimenti ed emozioni, ovvero gusti personali, non sembra infatti ragionevole intavolare una discussione al fine di individuare il giudizio morale migliore, cioè sorretto più solidamente da ragioni (come è noto, è inutile disputare intorno ai gusti) Quindi Ognuno per sè e Dio per tutti. Egoismo, opportunismo, isolamento, disprezzo della proprietà pubblica e delle regole, sono le conseguenze più evidenti.
Mi viene in mente il mio condominio dove ciascuno vuole aver ragione e non si arriva mai a mettersi d'accordo su nulla. Presi dalle proprie verità i singoli non si accorgono che l'edificio cade a pezzi...


Ciao & buongiorno,

Perfetto. In fin dei conti concordo.
Però, il relativismo non intende la negazione della verità (assoluta) tramite l'accertamento di dati oggettivi, che sono ben verificabili e hanno un chiaro carattere fisico. Bensì fa riferimento per quanto riguarda la condizione umana in senso generale, cioè che ognuno ha la sua verità a riguardo. È ben altra cosa. Questo in sé non dovrebbe portare necessariamente ad un distacco / distruzione della relazione con l'altro. Credo, che quello che ha contribuito sia la mancanza di un modello di dialogo. Quello che avevamo era l'impostazione del "padrone" (dal capo di famiglia ... del lavoro, del medico, maestro, prete ecc. fino ad ogni ambito). Se diveniamo tutti "padroni" il dialogo non sussiste ... è solo una lotta di chi sa usare meglio la parola, che si basa solo sulla propria prospettiva di prevalere sull'altro cercando di aver ragione (che rispecchia in tutto il vecchio modello). Credo, che il relativismo sia da una parte importante per far emergere le varie voci, i vari punti di vista, i nodi al pettine ... ma poi - perciò dovrebbe essere più uno stato transitorio e non il fine - lo scambio dovrebbe portare ad una voce. La "malattia" sta più nel gestire la propria verità con le altre verità. La comparazione e l'integrazione di più punti di vista è importante a riguardo. Una cultura di un dialogo specifico che mira ad una concordanza e di critica verso se stessi e l'altro manca. Infatti, il vecchio modello prevale ancora ... io sono il padrone, e dico come deve essere ... il relativismo ci ha resi tutti padroni, in un certo senso. La domanda è di chi? Non può funzionare ...

Credo, di non essermi spiegata ...


sienne
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Ciao & buongiorno,

Perfetto. In fin dei conti concordo.
Però, il relativismo non intende la negazione della verità (assoluta) tramite l'accertamento di dati oggettivi, che sono ben verificabili e hanno un chiaro carattere fisico. Bensì fa riferimento per quanto riguarda la condizione umana in senso generale, cioè che ognuno ha la sua verità a riguardo. È ben altra cosa. Questo in sé non dovrebbe portare necessariamente ad un distacco / distruzione della relazione con l'altro. Credo, che quello che ha contribuito sia la mancanza di un modello di dialogo. Quello che avevamo era l'impostazione del "padrone" (dal capo di famiglia ... del lavoro, del medico, maestro, prete ecc. fino ad ogni ambito). Se diveniamo tutti "padroni" il dialogo non sussiste ... è solo una lotta di chi sa usare meglio la parola, che si basa solo sulla propria prospettiva di prevalere sull'altro cercando di aver ragione (che rispecchia in tutto il vecchio modello). Credo, che il relativismo sia da una parte importante per far emergere le varie voci, i vari punti di vista, i nodi al pettine ... ma poi - perciò dovrebbe essere più uno stato transitorio e non il fine - lo scambio dovrebbe portare ad una voce. La "malattia" sta più nel gestire la propria verità con le altre verità. La comparazione e l'integrazione di più punti di vista è importante a riguardo. Una cultura di un dialogo specifico che mira ad una concordanza e di critica verso se stessi e l'altro manca. Infatti, il vecchio modello prevale ancora ... io sono il padrone, e dico come deve essere ... il relativismo ci ha resi tutti padroni, in un certo senso. La domanda è di chi? Non può funzionare ...

Credo, di non essermi spiegata ...


sienne
come sempre sienne, ti sei spiegata molto bene!
condivido il tuo ragionamento. in particolare la seconda e terza affermazione in grassetto.
Sul primo grassetto, il relativismo cui facevo riferimento nei precedenti post è quello non oggettivo per il quale non esiste una verità assoluta. ma è solo questione d'intendersi. evidentemente è relativa anche la definizione di relativismo :)


buongiorno anche a te. qui piove.
 
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sienne

lucida-confusa
come sempre sienne, ti sei spiegata molto bene!
condivido il tuo ragionamento. in particolare la seconda e terza affermazione in grassetto.
Sul primo grassetto, il relativismo cui facevo riferimento nei precedenti post è quello non oggettivo per il quale non esiste una verità assoluta. ma è solo questione d'intendersi. evidentemente è relativa anche la definizione di relativismo :)


buongiorno anche a te. qui piove.

Ciao

scusa, con il primo grassetto, che hai evidenziato a me, ho scritto un ovvietà.
Avevo l'esempio dell'edificio che va a pezzi ... che evidenzia più la cultura fallace del dialogo.


sienne
 

lunaiena

Scemo chi legge
E' tempo di assumere il controllo del tuo destino e pensare a ciò che vuoi davvero. Fai un lavoro che ami? Trascorri il tuo tempo dedicandoti a ciò che ti piace e ti appassiona? Ti senti davvero vivo? La tua vita si sta dirigendo lungo la strada che ti eri prefisso? Ciò che fai oggi determina la forma del tuo domani. Cerca sempre di assicurarti che le tue azioni siano in linea con i tuoi valori, le tue idee e i tuoi obiettivi: la creazione del tuo futuro comincia con la tua capacità di plasmare il tuo presente.
 

Palladiano

utente d'altri tempi
E' tempo di assumere il controllo del tuo destino e pensare a ciò che vuoi davvero. Fai un lavoro che ami? Trascorri il tuo tempo dedicandoti a ciò che ti piace e ti appassiona? Ti senti davvero vivo? La tua vita si sta dirigendo lungo la strada che ti eri prefisso? Ciò che fai oggi determina la forma del tuo domani. Cerca sempre di assicurarti che le tue azioni siano in linea con i tuoi valori, le tue idee e i tuoi obiettivi: la creazione del tuo futuro comincia con la tua capacità di plasmare il tuo presente.
Ecco una affermazione interessante. Perché quella iterazione dell'aggettivo ( guarda caso possessivo) tuo è il paradigma del relativismo individuale di cui parlavamo sienne ed io. Che poi vedi, quella frase è la "forma" bella del relativismo. E sul grassetto mi chiedo: il tuo futuro ma in relazione a chi? Un futuro solo per te o un futuro che implichi l'integrazione con gli altri? Se manca questo passaggio allora mi sembra un po'sterile
 

Ultimo

Escluso
Ecco una affermazione interessante. Perché quella iterazione dell'aggettivo ( guarda caso possessivo) tuo è il paradigma del relativismo individuale di cui parlavamo sienne ed io. Che poi vedi, quella frase è la "forma" bella del relativismo. E sul grassetto mi chiedo: il tuo futuro ma in relazione a chi? Un futuro solo per te o un futuro che implichi l'integrazione con gli altri? Se manca questo passaggio allora mi sembra un po'sterile

Non è che sia bravo a capire quello che avete scritto, ma mi domando, se il tuo è visto come il suo ed il suo è il tuo visto che si è in più persone, il suo o il tuo che senso hanno se alla fine il tuo diventa suo se s'invertono i ruoli? Non è che per caso il tuo è suo se il tuo sta bene a te in relazione anche al suo.
:bere:

Addio.. abbiamo trasmesso.
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Non è che sia bravo a capire quello che avete scritto, ma mi domando, se il tuo è visto come il suo ed il suo è il tuo visto che si è in più persone, il suo o il tuo che senso hanno se alla fine il tuo diventa suo se s'invertono i ruoli? Non è che per caso il tuo è suo se il tuo sta bene a te in relazione anche al suo.
:bere:

Addio.. abbiamo trasmesso.
in tal caso sarebbe il nostro. E sarebbe un bel passo avanti...
 
non so in inglese (lingua che ignoro) clem.
ma, tradire deriva da trans+dare (dare in mano ad altri che poi ha preso una accezione negativa probabilmente prendendo le mosse dall'atto ignobile di chi dà la bandiera, o in generale una persona o una cosa che aveva il dovere di difendere, in mano altrui /nemica)
tradurre da trans dùcere (condurre qualcuno da un luogo ad un altro)
Pal l'etimologia non c'entra. Il detto in questione si riferisce al fatto che un traduttore non può mai essere fedele al 100% al testo di partenza (ovvio che si parla di traduzioni di un certo tipo, come romanzi, poesie, canzoni, dialoghi di film, ecc. Non di manuali di istruzioni) perché c'è sempre necessariamente qualcosa che finisce "lost in translation" e non ci può essere equivalenza totale a livello semantico sintattico e stilistico. Quindi il traduttore tradisce il testo di partenza, modificandolo alterandolo e manipolandolo in vari modi. Da qui il detto "traduttore, traditore". Un libro di Eco sulla traduzione si intitola "Dire quasi la stessa cosa", che rende bene l'idea.
 
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Palladiano

utente d'altri tempi
Pal l'etimologia non c'entra. Il detto in questione si riferisce al fatto che un traduttore non può mai essere fedele al 100% al testo di partenza (ovvio che si parla di traduzioni di un certo tipo, come romanzi, poesie, canzoni, dialoghi di film, ecc. Non di manuali di istruzioni) perché c'è sempre necessariamente qualcosa che finisce "lost in translation" e non ci può essere equivalenza totale a livello semantico sintattico e stilistico. Quindi il traduttore tradisce il testo di partenza, modificandolo alterandolo e manipolandolo in vari modi. Da qui il detto "traduttore, traditore". Un libro di Eco sulla traduzione si intitola "Dire quasi la stessa cosa", che rende bene l'idea.
Ah
Scusa
Non avevo capito una mazza.
Come al solito
 

sienne

lucida-confusa
Ciao

"Relativisten suchen das Heil in der Unklarheit."

Stefan Fleischer


Traduzione alla Sienne:

I relativisti ricercano la salvezza nell'incertezza"


PS: Heil è difficile da tradurre correttamente.
Contiene aspetti di, bene, guarigione ...


sienne
 

Palladiano

utente d'altri tempi
Ciao

"Relativisten suchen das Heil in der Unklarheit."

Stefan Fleischer


Traduzione alla Sienne:

I relativisti ricercano la salvezza nell'incertezza"


PS: Heil è difficile da tradurre correttamente.
Contiene aspetti di, bene, guarigione ...


sienne
questa è molto bella. in pratica una sorta di sintesi dei nostri raginamenti dei giorni scorsi,.
 
Ultima modifica:

sienne

lucida-confusa
questa è molto bella. in pratica una sorta di sintesi dei nostri raginamenti dei giorni scorsi,.

Ciao

vero.

Vi è una cosa, che non riesco ad inquadrare ...
Il relativismo afferma pari valori sulle differenze culturali, come anche sul piano morale.
Ma la morale è costruita su un piano / scala di valori differenti tra loro. A questo punto allora nega
la natura intrinseca della morale ... è un paradosso ...
Credo, di non aver capito ...


sienne
 
Stato
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