Perfetto.
Poi ci sono le eccezioni.
Anch'io quoto l'intervento, ma giustamente punto l'accento sia sulle eccezioni che sui cambiamenti che sono intercorsi negli ultimi due decenni.
La mia generazione, quella dei quarantenni, ha fortemente ritardato i tempi del matrimonio (quando ci si sposa...) rispetto a quelle precedenti.
Prima si studia, si cerca il lavoro, ci si sistema, ci si diverte anche dal punto di vista sentimentale, sessuale ma anche con gli amici, si viaggia, si fanno esperienze, restando a casa dei genitori.
Poi a volte ci si sposa... altre si convive... i figli sempre più spesso arrivano oltre i trenta, e sono quasi sempre al massimo due.
Entrambi i genitori lavorano ormai, nelle grandi città, dato che gli stipendi con potere d'acquisto ridotto e i costi elevati delle abitazioni e dei servizi impongono il doppio reddito.
Con la cosiddetta crisi e l'aumento della precarietà, chi ha un lavoro se lo tiene ben stretto, che sia uomo o donna.
Conosco uomini che hanno perso il lavoro e vivono grazie allo stipendio di lei: la rinuncia alla carriera da parte delle donne è oggi un concetto utopico. Non vi è molta libertà di scelta nel mondo del lavoro, se ti vengono richiesti determinati orari e mansioni non ti puoi rifiutare. E' anche vero che proprio per questo gli uomini vengono preferiti alle donne in quanto hanno meno giustificazioni da fornire per rifiutare determinate mansioni. Non allattano, non rimangono incinta e possono stare in ufficio anche alle 22 di sera, tanto non devono (non dovrebbero) stirare, cucinare, lavare i piatti, badare ai bambini... il mondo del lavoro è maschilista per opportunismo. Nella realtà sfrutta l'esigenza di ognuno di noi di avere un reddito.
Nella vita famigliare di oggi difficilmente una donna laureata, con un buon impiego, accetta un uomo che le imponga di rimanere a casa a fare la casalinga. Purtroppo molte donne oggi non trovando lavoro si rassegnano a tale ruolo, magari dopo anni di precariato e sfruttamento.
La famiglia è oggi un bene rifugio da preservare, tenendo conto che non vi è più sicurezza nel mondo del lavoro, che probabilmente nessuno di noi percepirà una pensione e che l'assistenza sanitaria sta diventando praticamente a pagamento. In futuro magari si tornerà alla famiglia patriarcale , in cui il reddito di un solo componente, un figlio, una nonna, un padre o chiunque altro, mantiene tutti gli altri, esattamente come accade per milioni di persone nel mondo, per milioni di emigranti e anche per tante persone già in Italia, soprattutto al sud. Proprio per questo deve essere "sana" in tutte le sue fasi, comprese quelle di un'eventuale separazione. Che non deve diventare una guerra... gestita soprattutto in un'età - quella dei 40 e oltre - in cui ripartire da capo è difficile se non impossibile.
Sei vecchio per trovare un lavoro se non ce l'hai, vecchio per aprire un mutuo (ormai trentennali), vecchio per avere dei bambini...
Ma magari ti ritrovi sposato con una persona che non ti rispetta più.
Questo al link è un articolo molto interessante che dipinge la situazione attuale con alcuni dati e dove si accenna anche al doppio domicilio e alla questione dell'affido condiviso. Credo valga la pena leggerlo, lo trovo interessante
http://www.famigliacristiana.it/articolo/fascione-l-afido-condiviso.aspx