Matteo Salvini

Stato
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Eratò

Utente di lunga data
http://m.huffpost.com/it/entry/6678008È assurdo...ma come cazzo si fa a pensare e dire certe cose?Come se il valore di un popolo dipendesse esclusivamente dalla suo stato economico.Da Salvini me l'aspettavo si ma alcuni commenti di sconosciuti sul web lasciano senza parole...Euro non euro penso che siamo in un era pericolosa...
 

feather

Utente tardo
Beh, i risultati che una società ha da mostrare sono appunto i risultati di un determinato modo di pensare e agire.
Se la Grecia è in vacca come è, evidentemente la società che la compone dovrebbe rivedere i propri valori, priorità e costumi sociali.
Non ho idea di chi sia Salvini ma quando dice che l'Italia ha il manifatturiero e la cultura.. Sta parlando dell'Italia di qualche decennio fa.
L'Italia sta seguendo il destino della Grecia, e per motivi analoghi. È solo qualche passo indietro.
Entrambi i paesi sono in zone geografiche ideali se ben sfruttate commercialmente, il fatto che entrambe siano ridotte con cappello in mano la dice lunga sulla capacità strategica della sua elité, e di conseguenza sulla sua società.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Beh, i risultati che una società ha da mostrare sono appunto i risultati di un determinato modo di pensare e agire.
Se la Grecia è in vacca come è, evidentemente la società che la compone dovrebbe rivedere i propri valori, priorità e costumi sociali.
Non ho idea di chi sia Salvini ma quando dice che l'Italia ha il manifatturiero e la cultura.. Sta parlando dell'Italia di qualche decennio fa.
L'Italia sta seguendo il destino della Grecia, e per motivi analoghi. È solo qualche passo indietro.
Entrambi i paesi sono in zone geografiche ideali se ben sfruttate commercialmente, il fatto che entrambe siano ridotte con cappello in mano la dice lunga sulla capacità strategica della sua elité, e di conseguenza sulla sua società.
:D appunto
 

Eratò

Utente di lunga data
Beh, i risultati che una società ha da mostrare sono appunto i risultati di un determinato modo di pensare e agire.
Se la Grecia è in vacca come è, evidentemente la società che la compone dovrebbe rivedere i propri valori, priorità e costumi sociali.
Non ho idea di chi sia Salvini ma quando dice che l'Italia ha il manifatturiero e la cultura.. Sta parlando dell'Italia di qualche decennio fa.
L'Italia sta seguendo il destino della Grecia, e per motivi analoghi. È solo qualche passo indietro.
Entrambi i paesi sono in zone geografiche ideali se ben sfruttate commercialmente, il fatto che entrambe siano ridotte con cappello in mano la dice lunga sulla capacità strategica della sua elité, e di conseguenza sulla sua società.
Quindi offendere un intero paese per far populismo e farsi sostenere politicamente ottenendo qualche voto in più è normale per voi....ok.
 

Eratò

Utente di lunga data
Beh, i risultati che una società ha da mostrare sono appunto i risultati di un determinato modo di pensare e agire.
Se la Grecia è in vacca come è, evidentemente la società che la compone dovrebbe rivedere i propri valori, priorità e costumi sociali.
Non ho idea di chi sia Salvini ma quando dice che l'Italia ha il manifatturiero e la cultura.. Sta parlando dell'Italia di qualche decennio fa.
L'Italia sta seguendo il destino della Grecia, e per motivi analoghi. È solo qualche passo indietro.
Entrambi i paesi sono in zone geografiche ideali se ben sfruttate commercialmente, il fatto che entrambe siano ridotte con cappello in mano la dice lunga sulla capacità strategica della sua elité, e di conseguenza sulla sua società.
Nella politica e nel economia la regola di 1+1=2 non vale secondo me...ma informati su Salvini ccosi almeno sai di chi parlo.
 

free

Escluso
Quindi offendere un intero paese per far populismo e farsi sostenere politicamente ottenendo qualche voto in più è normale per voi....ok.

diciamo che è più normale durante le campagne elettorali, durante le quali tradizionalmente si sentono robe inaudite

comunque a me è piaciuto molto della Grecia la coalizione di governo, pronta la sera stessa dei risultati elettorali, e tra l'altro con la destra, "saltando" gli altri partiti di sinistra (per evitare di impaludarsi in distinzioni assurde e preclusive, credo), e il consiglio dei ministri nominato la sera dopo (cose che in Italia ce le sogniamo, lì ha ragione Salvini a dire che siamo molto diversi:D)

invece non ho mai capito come mai la Grecia, poco industrializzata salvo il trasporto navale in mano agli armatori, abbia da sempre scelto di non tassarli:confused:
 
Beh, i risultati che una società ha da mostrare sono appunto i risultati di un determinato modo di pensare e agire.
Se la Grecia è in vacca come è, evidentemente la società che la compone dovrebbe rivedere i propri valori, priorità e costumi sociali.
Non ho idea di chi sia Salvini ma quando dice che l'Italia ha il manifatturiero e la cultura.. Sta parlando dell'Italia di qualche decennio fa.
L'Italia sta seguendo il destino della Grecia, e per motivi analoghi. È solo qualche passo indietro.
Entrambi i paesi sono in zone geografiche ideali se ben sfruttate commercialmente, il fatto che entrambe siano ridotte con cappello in mano la dice lunga sulla capacità strategica della sua elité, e di conseguenza sulla sua società.
Eppure secondo certi storici, i greci vinsero i persiani che avevano una flotta decisamente superiore alla loro, grazie alla scoperta di un grandissimo giacimento di argento.
Estrassero l'argento e pagarano con quello chi potesse costruire loro in brevissimo tempo navi e armi per far fora i persiani.

Un tempo i greci erano ricchissimi.

Ma al tempo che io fui in grecia nel 1995, ahimè vidi che non c'era certo ricchezza...ma tutto tenuto rigorosamente male...

Ma ricordiamoci che i tedeschi, piaccia o meno, si sono tirati su un carrozzone inesorabile: la Germania dell'Est...la quale nel 1989 era messa ben peggio di come possiamo immaginare noi occidentali...
 

feather

Utente tardo
invece non ho mai capito come mai la Grecia, poco industrializzata salvo il trasporto navale in mano agli armatori, abbia da sempre scelto di non tassarli:confused:
Stranissimo eh? ;)
Immagino non sia perché gli armatori finanziano la politica e li tengono quindi per le palle, ma sia per una arguta visione strategica.

Inoltre non è stata la Grecia a "minacciare" di rivolgersi alla Russia? Grecia che, almeno per ora, fa parte della comunità EU, con la quale la Russia sta trattando per l'Ucraina?
L'Europa è nel pieno di una trattativa per evitare una guerra sulla porta di casa e uno dei membri si mette a tirare la giacchetta del "nemico"?
 

Eratò

Utente di lunga data
diciamo che è più normale durante le campagne elettorali, durante le quali tradizionalmente si sentono robe inaudite

comunque a me è piaciuto molto della Grecia la coalizione di governo, pronta la sera stessa dei risultati elettorali, e tra l'altro con la destra, "saltando" gli altri partiti di sinistra (per evitare di impaludarsi in distinzioni assurde e preclusive, credo), e il consiglio dei ministri nominato la sera dopo (cose che in Italia ce le sogniamo, lì ha ragione Salvini a dire che siamo molto diversi:D)

invece non ho mai capito come mai la Grecia, poco industrializzata salvo il trasporto navale in mano agli armatori, abbia da sempre scelto di non tassarli:confused:
Sono scelte sbagliatissime che hanno fatto i governi precedenti per interessi loro,soprattutto per interesse dei primi ministri che appartenendo a dinastie politiche difendevano anche gli interessi di famiglia....Anche la scelta di non punire gli industriali greci e tedeschi coinvolti in diversi scandali economici in Grecia venuti alla luce anche prima della bomba della crisi son dovuti a questo.Un motivo del successo di Tsipras in Grecia è anche il fatto che non appartiene in una dinastia politica ma nonostante questo si è sempre impegnato politicamente nel sociale dando aiuto concreto già dal 2000 quando in Europa non lo conosceva nessuno....Ha iniziato a 15 anni a impegnarsi nella politica e non si è mai arreso.In Grecia era già molto conosciuto....
 

Eratò

Utente di lunga data
Per quale motivo lo abbia fatto non lo so e non mi interessa. Io stavo discutendo sulla validità di quanto ha detto.



CHE?????????
Ma sei seria????
Feather abbi pazienza adesso ma fammi capire : apro un 3d intitolato matteo salvini e tu mi rispondi che non sai nemmeno chi sia....fammi capire chi non è serio.
 

feather

Utente tardo
Feather abbi pazienza adesso ma fammi capire : apro un 3d intitolato matteo salvini e tu mi rispondi che non sai nemmeno chi sia....fammi capire chi non è serio.
Ma quindi qui la discussione è sulla vita di Salvini o su quello che ha detto in quell'episodio?
Nel prima caso mi ritiro immediatamente.
 
E l'Italia il centro del mondo. Ma non ho capito il tuo punto quale sia...

Il mio punto è: un tempo ricchissimi.
Poi lento e inesorabile declino.

Poi non era finita la grecia ad essere perfino una colonia italiana?

Io se fossi un greco risponderei a Salvini: ti sbagli queste sono le nostre industrie.

Ma io, oltre il turismo, non ho visto altre risorse in grecia.
 

feather

Utente tardo
Ma io, oltre il turismo, non ho visto altre risorse in grecia.
Perché invece che pensare a far fiorire le opportunità che hanno, hanno pensato bene di occuparsi di altro. Evidentemente.
Cosa che anche l'Italia mi pare stia facendo peraltro.
Poi dopo la colpa non è mai del popolo che è innocente per definizione, ma del governo precedente, della congiuntura, del mercato, di Dio o di qualunque altra cosa.
 

Eratò

Utente di lunga data
Ma quindi qui la discussione è sulla vita di Salvini o su quello che ha detto in quell'episodio?
Nel prima caso mi ritiro immediatamente.
Prima di tutto non puoi parlare di ciò che esprime un politico se il politico neanche lo conosci,non conosci il suo pensiero e il suo programma.Secondo : il discorsonon era centrato solo sulla Grecia ma non si può giudicare tutt'un paese solo in base alla situazione economica in cui si trova.È un po' come dire : povero=scemo ricco=intelligente.Come associazione è un po' pericolosa anche perché se la pensiamo così dovremmo cancellare la storia e la cultura di mezzo mondo ed asserire che se muoiono di fame è perchè se lo meritano.
 
Perché invece che pensare a far fiorire le opportunità che hanno, hanno pensato bene di occuparsi di altro. Evidentemente.
Cosa che anche l'Italia mi pare stia facendo peraltro.
Poi dopo la colpa non è mai del popolo che è innocente per definizione, ma del governo precedente, della congiuntura, del mercato, di Dio o di qualunque altra cosa.
Beh all'epoca si lamentavano...
Gli risposi: ma tacete va là che le uniche opere moderne e funzionali che avete le abbiamo costruite noi italiani durante l'occupazione...

(però mi fa piacere che almeno a Rodi abbiano restaurato le terme di Kalithea) Opera di Italiani!
 

feather

Utente tardo
Prima di tutto non puoi parlare di ciò che esprime un politico se il politico neanche lo conosci,non conosci il suo pensiero e il suo programma.Secondo : il discorsonon era centrato solo sulla Grecia ma non si può giudicare tutt'un paese solo in base alla situazione economica in cui si trova.È un po' come dire : povero=scemo ricco=intelligente.Come associazione è un po' pericolosa anche perché se la pensiamo così dovremmo cancellare la storia e la cultura di mezzo mondo ed asserire che se muoiono di fame è perchè se lo meritano.
Capisco. Quindi come giudichi tu?
Quali oggettive misure fai? Non sui risultati mi par di capire, quindi su cosa? Come distingui gli intelligenti dagli stupidi tu?
 
Prima di tutto non puoi parlare di ciò che esprime un politico se il politico neanche lo conosci,non conosci il suo pensiero e il suo programma.Secondo : il discorsonon era centrato solo sulla Grecia ma non si può giudicare tutt'un paese solo in base alla situazione economica in cui si trova.È un po' come dire : povero=scemo ricco=intelligente.Come associazione è un po' pericolosa anche perché se la pensiamo così dovremmo cancellare la storia e la cultura di mezzo mondo ed asserire che se muoiono di fame è perchè se lo meritano.
Si però leggi qui...


La vera storia della crisi greca

La Grecia ha costituito il pretesto della crisi dell'Euro, non ne è stata, tuttavia, la causa. La sua causa va ricercata nel fatto che la zona dell'euro è un'unione monetaria a tutti gli effetti, ma non è una vera e propria unione economica e fiscale di stati-membri con differenti caratteristiche strutturali. Se le governance europea non saprà riformarsi ci saranno nuove crisi in futuro.

di Kostas Simitis e Yannis Stournaras*, da il Sole 24 ore

Durante la recente discussione svoltasi nei Parlamenti di numerosi stati-membri dell'area dell'Euro circa l'approvazione del nuovo piano di aiuti di 130 miliardi di Euro alla Grecia, alcuni deputati si sono chiesti se la Grecia fosse pronta a partecipare al progetto della moneta unica, l'euro.

Dalla metà degli anni Novanta, la Grecia ha fatto degli sforzi formidabili per riuscire a soddisfare i criteri della convergenza. Ha utilizzato tutti i mezzi disponibili: politica fiscale, politica monetaria, politica dei redditi, vaste privatizzazioni di banche ed imprese pubbliche. Qualunque sia il modo con cui si misura la performance fiscale (a livello del saldo di cassa o della contabilità nazionale), il deficit pubblico è calato di dieci punti percentuali, dal 12,5% del Pil nel 1993, al 2,5% nel 1999, l'anno dei dati economici con i quali si è decisa l'ammissione della Grecia nella zona dell'Euro, in occasione del Consiglio Europeo di Santa Maria da Feira, tenutosi nel mese di giugno del 2000. Simili sviluppi positivi, si sono osservati anche per gli altri criteri di convergenza nominale richiesti (inflazione, tassi di interesse a lungo termine, debito pubblico, tasso di cambio).

È opportuno ricordare a questo punto, che la decisione di ammissione è stata presa in seguito ad un accuratissimo controllo delle performances dell'economia greca da parte della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea e del Comitato Economico e Finanziario, con i loro relativi pareri. Anzi, è degno di nota il fatto che, malgrado la restrittiva politica fiscale e monetaria di quel periodo, indispensabili per ridurre il disavanzo pubblico e l'inflazione, il ritmo di crescita del Pil era iniziato a migliorare. Da negativo nel 1993, era salito al 4%, alla fine degli anni Novanta, per mantenersi a questi livelli fino al 2007. Si è osservato un aumento degli investimenti privati e del flusso di capitali dall'estero verso la Grecia, grazie al calo dell'inflazione e degli interessi, che avevano raggiunto percentuali al di sotto del 10%, dopo venti anni in cui superavano questa cifra.

Due sono i motivi addotti da quanti sostengono che la Grecia non doveva far parte dell'Unione Economica e Monetaria d'Europa. Il primo motivo, che è anche quello maggiormente noto, è che la Grecia ha contraffatto i dati economici per riuscire ad accedere all'Uem.

Il governo neo-eletto di Nuova Democrazia nelle elezioni del 2004, quattro anni dopo l'approvazione dei dati relativi all'adesione della Grecia, ha avuto un'ispirazione politica estremamente infelice, cambiando il modo con cui venivano iscritte le spese per la difesa, allo scopo di alleggerire il loro peso nel bilancio, durante il suo mandato. Tuttavia, il cambiamento ha avuto l'effetto di aumentare i deficit pubblici negli anni precedenti al 2004, con un conseguente periodo di intensa contestazione e diffamazione della Grecia. L'asserzione che la Grecia fosse entrata a far parte dell'area dell'Euro con dati falsificati, si leggeva sulle prime pagine di numerose testate giornalistiche in tutto il mondo. Purtroppo, questa asserzione è stata adottata anche da molti uomini politici dell'area dell'euro ed è ripetuta ancora oggi. Questa accusa, tuttavia, dimostra quanta disinformazione ed eventualmente quanta ipocrisia ci sia in queste dichiarazioni. Anche con il cambiamento della metodologia, e secondo i dati revisionati, il disavanzo pubblico in quell'anno cruciale (1999), aveva raggiunto il 3.1% del Pil, contro il precedente 2.5%. Più precisamente, aveva raggiunto il 3.07%, secondo Eurostat.Questo deficit resta inferiore al corrispondente deficit revisionato di altri stati membri, la cui valutazione è stata effettuata con i dati statistici relativi all'anno 1997, affinché costituissero la «prima ondata» degli stati-membri, creatori dell'Euro nel 1999. Dal sito web di Eurostat, risulta che molti altri stati-membri erano stati ammessi nell'area dell'euro con un deficit pubblico superiore al 3.1% del Pil, senza che ciò fosse oggetto di continui riferimenti, anche se questi paesi presentano oggi problemi simili a quelli della Grecia.

La responsabilità di quanto su esposto, certamente pesa sul governo dell'epoca in Grecia, di Nuova Democrazia. Tuttavia, è una responsabilità che pesa anche sull'amministrazione di Eurostat e sulla Commissione Europea, che hanno adottato i dati fiscali inviati dall'allora governo greco e non hanno convocato ufficialmente la Banca di Grecia e neanche il governo precedente per esprimere il loro parere. Anzi, è del tutto incoerente quanto avvenuto successivamente, il 2006: Eurostat ha ritenuto che il metodo corretto di iscrizione delle spese sulla difesa fosse quello di iscriverle in base alla consegna del materiale, cioè quello applicato dalla Grecia prima del 2004. Tuttavia, Eurostat, pur dovendo, non ha provveduto alla correzione retrospettiva di questi dati: il 3,07% del Pil quale disavanzo pubblico per la Grecia nel 1999 si è mantenuto, mentre invece si sarebbe dovuta applicare la nuova decisione. Questa irrilevante discrepanza di 0.07% del Pil, rispetto ai limiti posti dal Trattato, adottato senza molta riflessione dalle amministrazioni dell'area dell'Euro, non consente di apprezzare l'enorme sforzo di adeguamento economico.

Ricordiamo a questo proposito che anche recentemente si è diffusa una campagna di diffamazione contro la Grecia, per un'abituale operazione di swap valutario avvenuta tra il Ministero greco delle Finanze e la banca Goldman Sachs, alla fine del 2001, di quelle che in quel periodo erano fatte a centinaia da tutti gli stati-membri, come semplici operazioni di gestione del disavanzo pubblico. Ancora una volta, si è detto che la Grecia aveva contraffatto i dati per accedere all'euro: il nuovo titolo a caratteri cubitali sulla prima pagina dei giornali, adottato però anche da numerosi politici. Ma hanno tutti dimenticato che questa operazione finanziaria ha avuto luogo ben due anni dopo il 1999, anno i cui dati sono stati valutati per decidere l'adesione della Grecia all'Euro, e un anno intero dopo l'ammissione della Grecia nell'Euro, approvata dal Consiglio Europeo di Santa Maria da Feira!

Il secondo motivo addotto a giustificazione dell'errore commesso di aver accettato il paese nell'Unione economica e monetaria europea, è costituito dagli sprechi statali ed i suoi eccessivi deficit. Le performances economiche della Grecia dopo il 2003, in particolare durante la seconda metà del decennio del 2000, purtroppo non hanno seguito quelle degli otto anni precedenti. Nel 2006, il governo dell'epoca ha iniziato a perdere il controllo delle spese e delle entrate pubbliche, per raggiungere il culmine, negli anni 2008 e 2009, quando il deficit pubblico è salito vertiginosamente, superando il 10% del Pil.

Il crollo della Lehman Brothers e la rivalutazione dei rischi finanziari da parte dei mercati, ha comportato l'aumento degli interessi sui prestiti della Grecia, che costituiva l'anello debole dell'area Euro. Così è scoppiata la crisi greca del deficit pubblico. La mancata adozione di misure urgenti e severe di stabilizzazione da parte di due governi greci consecutivi e l'esitazione della zona Euro ad intervenire, hanno provocato la chiusura dei mercati finanziari per la Grecia, per poi arrivare al suo salvataggio, dopo numerosi tentennamenti, con l'intervento della "troika" (Fmi, Ue, Bce), un salvataggio soggetto ad una severa applicazione delle misure di risanamento dell'equilibrio finanziario e della competitività.

Gli effettivi sprechi rappresentano il motivo esclusivo di questi sviluppi? La principale causa della crisi, in Grecia come negli altri stati-membri periferici dell'area dell'Euro, è stata principalmente provocata dagli enormi disavanzi in continua crescita delle partite correnti di questi paesi, dalla perdita di competitività e, soprattutto, dai differenti livelli di sviluppo tra Nord e Sud, e non tanto dall'incapacità gestionale dei loro leaders. Il Sud acquista dal Nord prodotti industriali di alta qualità ed elevato livello tecnologico. Il Nord, invece, acquista dal Sud una quantità molto minore di prodotti. In media, nel periodo tra il 2000 ed il 2007, il disavanzo delle partite correnti della Grecia era pari al 8,4% del Pil, e del Portogallo del 9,4%, mentre le eccedenze della Germania erano del 3,2% del Pil, e dell'Olanda 5,4%. Per coprire questi disavanzi delle partite correnti in continua crescita, i Paesi periferici sono stati costretti ad indebitarsi sempre più. Il risultato è stato l'aumento del loro debito.

Il ritardo nel funzionamento dell'amministrazione statale e delle istituzioni ancora una volta ha costituito il pretesto, per ribadire che la Grecia, e forse anche altri stati-membri periferici, non avrebbero dovuto diventare membri dell'Unione economica e monetaria. Questa Uem, tuttavia, non è un club di Paesi evoluti con interessi comuni, contrapposti a quelli dei Paesi in ritardo. Si tratta di una fase evolutiva dell'Unione, per facilitare la cooperazione economica tra i suoi membri, per creare rapporti che possano rafforzare gli sforzi comuni volti allo sviluppo, per ottenere la graduale convergenza delle loro economie e per sfruttare nel modo migliore le opportunità fornite dall'abolizione dei confini e dagli obiettivi condivisi. È un piano comune per raggiungere il progresso che quindi, deve includere nella sua pianificazione, i più potenti con le loro capacità, ma anche i più deboli, con le loro debolezze; deve prendere in considerazione gli squilibri e valutare il fatto che i paesi evoluti non sono solo soggetti ad oneri, anzi, ne traggono notevoli benefici, grazie ai loro servizi finanziari e le loro esportazioni.

L'implementazione delle misure di stabilizzazione in Grecia, a maggio del 2010, ha comportato un miglioramento significativo dei risultati finanziari e della competitività, ma ha contribuito anche a creare una recessione economica profonda e di lunga durata, ad aumentare vertiginosamente la disoccupazione che ha raggiunto il 20%, incrementando la povertà e la miseria di parte del popolo greco. Non è solo la Grecia responsabile di questo risultato. La combinazione della politica economica imposta dal primo piano di aiuti non era la più adeguata e quindi le performances attese non sono realistiche, finanche per quei paesi dotati di economie molto più potenti di quella greca. Si ha la sensazione che le condizioni imposte dovessero costituire un esempio da evitare per gli altri Paesi, punendo in modo esemplare la Grecia. La recessione, inizialmente prevista dal Fme per il periodo 2009-2012 al -7,5%, attualmente si calcola sia a -18%, fatto questo che non consente il raggiungimento degli altri obiettivi, generando anche intense agitazioni sociali.

La Grecia ha costituito il pretesto della crisi dell'Euro, non ne è stata, tuttavia, la causa. La sua causa va ricercata nel fatto che la zona dell'euro è un'unione monetaria a tutti gli effetti, ma non è una vera e propria unione economica e fiscale di stati-membri con differenti caratteristiche strutturali: quelle dei Paesi maturi dell'Europa del Nord, e quelle delle economie meno mature del Sud europeo. La crisi attuale è solo in parte crisi di debito pubblico, e ciò interessa principalmente la Grecia ed il Portogallo. Per il resto, si tratta di crisi del settore privato e del sistema bancario di numerosi stati-membri, e anche crisi del controllo e della sorveglianza da parte delle autorità monetarie dell'area euro. L'Unione europea non ha ancora ideato un contesto complessivo di governance economica, un nuovo modo per affrontare gli squilibri tra il nucleo centrale sviluppato e la sua periferia meno evoluta; non si è occupata sistematicamente di promuovere realmente la crescita economica. Se ciò non avrà luogo, allora ci saranno nuove crisi in futuro.

Il fiscal compact che, secondo le leaderships dei paesi dell'euro, sarà in grado di assicurare la stabilità delle loro economie, non riuscirà a raggiungere questo risultato, senza altre misure che favoriscano la crescita e la convergenza effettiva e per finire, senza un progresso adeguato verso l'integrazione economica e politica dell'Unione.

* Kostas Simitis è stato primo ministro greco e leader del partito socialista (Pasok) dal 1996 al 2004, Yannis Stournaras è direttore della Fondazione per la ricerca economica e industriale di Atene

(2 maggio 2012)
 

Eratò

Utente di lunga data
Capisco. Quindi come giudichi tu?
Quali oggettive misure fai? Non sui risultati mi par di capire, quindi su cosa? Come distingui gli intelligenti dagli stupidi tu?
Innanzitutto non giudico...come faccio a giudicare 10000000 di persone o 60000000 di persone?Quello che potrei giudicare son i governi che in Grecia ma anche in Italia hanno fatto schifo a lungo...Ma se partiamo giudicando e offendendo di quale unione europea e solidarietà tra i popoli stiamo parlando?L'Italia ha il 134% del debito e la Grecia il 170%,con chi me la devo prendere?Col pensionato o con gli esodati?Me la prendo con le politiche del governo che tra scandali e magnamagna tra di loro son arrivati a certi livelli...e tante situazioni non le verremmo mai a sapere del tutto,perciò 1+1 non è sempre ugiuguale a 2 in politica ed economia.
 
Stato
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