Rapporti di potere nella coppia.

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sienne

lucida-confusa
Ciao

però, se si parla di esercitazione del potere, sottomissione, sopportazione, rinuncia, possesso ecc. c'è un qualcosa di fortemente "malato" nella coppia, secondo me. Leggo in questi termini un voler sovrapporsi all'altro e di sottomissione dell'altro. Questo non è sano ...

Eravamo una coppia molto sbilanciata. Ma in questo sbilancio risultavamo molto bilanciati e articolati. Più che compromessi in faccende che non la vedevamo allo stesso modo, vi era la ricerca della concordanza. Che è molto diverso. Ma nell'insieme avevamo lo sguardo verso la stessa stella. Per il resto, rispettavamo molto l'individualità dell'uno e dell'altro ... molto liberi e vi era quella fiducia profonda nell'altro. Ci conoscevamo molto bene. Eravamo prima di divenire coppia, i migliori amici ...

Noi siamo scoppiati perché io sono venuta a mancare, in un certo senso, per un lungo periodo (mi sono ammalata dagli effetti collaterali di una cura dopo un incidente). Ero la parte che dava sicurezza al suo lato insicuro e di paure di fallimento. Ma questo non avveniva imponendomi, ma rassicurando e dando leggerezza a queste sue paure. Dall'altro canto, lui mi sosteneva nelle mie passioni, nelle mie ricerche ecc. insomma, una coppia molto in movimento. E entrambi due esseri del fare, disfare ... inventare ecc. un ingranaggio, che è stato capace a superare tante difficoltà e a dividere tanti piaceri. Ma quella botta e ciò che lo ha portato a tradire poi, è stato troppo forte per questo tipo di coppia ... so di essere stata fortemente e profondamente amata - e purtroppo so anche che è così tutt'ora. È andata così ...



sienne
 

tullio

Utente di lunga data
ok sulla serie dei compromessi (e anche su quanto scrivi prima), ma perché affermi questo? le mie parole non contano di più di quelle della persona a cui voglio bene, né i suoi silenzi più dei miei lo fanno, le decisioni importanti le prendiamo insieme... perché dici che è inevitabile che di fatto uno abbia un potere che l'altro non ha? non capisco l'assolutismo. è possibile che accada, certo. ma... inevitabile?
Posto che naturalmente che il mio è solo un pensiero e posso tranquillamente dire una fesseria, provo a spiegarlo. Togliamo al termine potere tutte le valenze connesse con la dimensione politica, che sono quelle per noi più significative e condizionanti e restiamo al livello minimo: la differenza con il termine "capacità" è che "potere" chiama in causa qualcun altro. Quindi sono "capace" di accendere la tv o tenerla spenta; ho il "potere" di farmi accompagnare dal medico se glielo chiedo. Nell'ultimo caso so che mi ama e che lo farà volentieri: ho il potere ma non ho il dominio.
Vengo alla tua domanda. Togliamo di mezzo anche la questione morale-giuridica sul valore delle parole e dei silenzi. Chiaramente sotto questo aspetto sono pari. Ciò che dico conta quanto quello che dice la persona amata, sotto questo aspetto, non ci piove. Però ora guardiamo un caso, il "mio" (non il mio di Tullio, il mio in senso ideale). Lei mi chiede di accompagnarla al supermercato o a fare shopping, cose che naturalmente detesto. Poiché però le voglio bene mugugno un po' scherzando e la accompagno. Queste sue parole hanno più peso delle mie: vieni allo stadio con me? Lei detesta venire allo stadio e non accetterebbe, se non con un grosso sforzo che, naturalmente, le evito. Così, per amore, rinuncio allo stadio (tanto più che so da tempo che il calcio è solo una finzione) tenendomi dentro un piccolo malumore. Non penso affatto di farglielo pesare e in nessun modo sono obbligato. Insomma, non è limitata la mia libertà o la mia dignità. Accetto la responsabilità di coppia perché nopn sono un bambino viziato. Però abbiamo due malumori: uno conta di più e l'altro conta di meno. Se una persona ha la capacità di tenersi dentro un'irritazione, lasciando contro la sua stessa volontà traparire l'irritazione (o sono abbastanza sensibile io da percepire questa irritazione che lei cerca di reprimere) devo fare i conti con questa irritazione. E posso pure immaginare che sta facendo i capricci ma non sopporto che una persona che amo possa soffrire, sia pure per un capriccio. E del resto devo mettere in conto che quel che a me, ora, pare solo un capriccio, possa celare esigenze assai più profonde e motivate. Così il mio silenzio (stiamo zitti e facciamola contenta) non vale il suo. Ancora una volta non sono affatto dominato e il mio non è un sacrificio ma un gesto d'amore. Però i due silenzi (le due parole) hanno un peso diverso. Ovviamente se guardassimo le cose dal punto di vista di lei avremmo il reciproco: devo sempre chiedere che venga allo shopping/che lasci perdere la partita; d'altra parte, poveraccio, alla fine mi accompagna sempre e le partite interessanti sono così poche che a volte accetto volentieri di annoiarmi vicino a lui allo stadio facendo finta di divertirmi. Anque qui appare uno squilibrio.
Il realtà una situazione assolutamente pari sarebbe solo se vivessi con un altro me stesso e, onestamente, ho già troppo da fare a sopportarmi da solo per accettare un altro me. Ecco perchè è inevitabile.
 

Fantastica

Utente di lunga data
Se ami non chiedi al tuo partner di fare una cosa che non gli piace. I malumori non devono proprio esserci, secondo me. È sacrosanto che "lei" goda dello shopping e "lui" dello stadio. Ci vadano ognuno per conto suo, se si tratta di attività gratificanti: ne deriva buonumore per ciascuno. E il buonumore nutre la relazione. Per me è così.
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Per niente d'accordo. Le coppie fondate o che si reggono sui rapporti di forza sono un inferno, secondo me, perché laddove non c'è parità, c'è un gioco di potere e dove entra il potere esce l'amore; si regge in coppia perché uno dei due è debole in qualcosa in cui l'altro è forte, cioè una cosa per cui chi dei due non riesce, o riesce male, in qualcosa, si appoggia all'altro, e viceversa? Beh, brutta storia, brutta proprio. La coppia dal mio punto di vista funziona invece come stimolo reciproco a migliorare in qualcosa ognuno dei due e soprattutto a NON dipendere l'uno dall'altro. Stare insieme potenzia la forza di ciascuno, mica fa stampelle alle debolezze. O, meglio, magari la maggioranza delle coppie ha questa funzione, ma l'amore che c'entra...
Ma rapporto di forza per come lo intendiamo io e Spleen, non é con un accezione negativa dove uno prevaricazione e l'altro subisce.
Lontani anni luce da questa immagine.
Si parla di "mutuo soccorso" per fartela breve.
Dove non arriva uno, si spera ci arrivi l'altro.
Non so dove tu veda la brutta storia in un aiuto reciproco, perché é vero che lo stimolo deve essere di migliorare, ma se uno non arriva, non arriva.
Ed aiutare l'altro con amore é bello.
E lo si ama anche per i suoi limiti, come lui ama i nostri.
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Se ami non chiedi al tuo partner di fare una cosa che non gli piace. I malumori non devono proprio esserci, secondo me. È sacrosanto che "lei" goda dello shopping e "lui" dello stadio. Ci vadano ognuno per conto suo, se si tratta di attività gratificanti: ne deriva buonumore per ciascuno. E il buonumore nutre la relazione. Per me è così.
Giusto e sacrosanto, ma nulla c'entra con il "mutuo soccorso" di quanto sopra.
 

angela

Utente di lunga data
Ciao a tutti. Parlare di rapporti di potere all'interno della coppia mi fa pensare a coppie disfunzionali dove il "debole" si unisce ad un "forte" perché così ognuno dei due sopperisce o colma un lato dell'altro.
Nella coppia come la intendo io, se esiste un gioco di potere, e' una specie di staffetta ... Una volta tiro io...una tiri tu. Non so se è chiaro ma la coppia che funziona e' come una vaso comunicante ... ci si sposta e ci si modula secondo il momento contingente e secondo il periodo specifico.
Ovviamente mantenendo ognuno il suo ruolo, che gioco forza e' dettato dall'essere un uomo e una donna (Oddio in effetti sono coppia anche persone dello stesso sesso, ma questo non significa che abbiano entrambi lo stesso ruolo).
Riguardo al sesso chi "chiede" di più (se ho capito il senso di quanto dite) non necessariamente e' più forte. Sta esprimendo un ruolo che all'altro deve andare bene.
Non lo so, vedo la coppia come un insieme molto dinamico che deve essere pronto a cambiare ed eventualmente a scambiarsi i ruoli nel caso il periodo particolare lo richieda.
Una coppia e' qualcosa di diverso da me + te, la formazione del noi non può basarsi su esercizi di potere ...se vuole durare nel tempo e se la qualità di quel noi non si deve deteriorare.
Nella mia coppia, ad esempio, nel tempo ha passato tante stagioni e nel tempo le cose sono molto cambiate. Sempre tenendo bene in vista le proprie e le altri esigenze e necessita' abbiamo cercato di rimodularci secondo le necessità.
Il tradimento, in ordine di tempo, e' stato l'ultimo evento che ci ha fatto "riorganizzare". Credo che se fossimo all'interno di un rapporto asimmetrico o con forze non equilibrate, saremmo scoppiati.
Siamo ancora insieme, credo principalmente, perché deteniamo ognuno il 50% delle azioni del "noi".
magari domani sarà diverso, ma fino ad oggi ha funzionato così.
 

passante

Utente di lunga data
Sai che comincio ad invidiarti, cioè fammi capire tra voi mai un conflitto, mai una divergenza?
Non è che voglio portarla a tutti i costi sul personale eh. ci mancherebbe, ma io vedo che la realtà che mi circonda è molto diversa, densa di conflitto direi.
litighiamo come tutti, certo, ma non puntiamo alla reciproca annessione dell'altro come faremmo a Risiko :D

voglio dire che prima ti incazzi, litighi, smatteggi, ti dici di tutto, ma poi, dopo, ad animi più tranquilli cerchi la soluzione migliore (o a volte soltanto la meno peggio) per entrambi. funziona abbastanza. a volte litighiamo a puntate, anche: nel senso che non riusciamo a trovare un accordo e allora facciamo passare qualche tempo e ci torniamo su... cose così.
 
Ultima modifica:

passante

Utente di lunga data
Posto che naturalmente che il mio è solo un pensiero e posso tranquillamente dire una fesseria, provo a spiegarlo. Togliamo al termine potere tutte le valenze connesse con la dimensione politica, che sono quelle per noi più significative e condizionanti e restiamo al livello minimo: la differenza con il termine "capacità" è che "potere" chiama in causa qualcun altro. Quindi sono "capace" di accendere la tv o tenerla spenta; ho il "potere" di farmi accompagnare dal medico se glielo chiedo. Nell'ultimo caso so che mi ama e che lo farà volentieri: ho il potere ma non ho il dominio.
Vengo alla tua domanda. Togliamo di mezzo anche la questione morale-giuridica sul valore delle parole e dei silenzi. Chiaramente sotto questo aspetto sono pari. Ciò che dico conta quanto quello che dice la persona amata, sotto questo aspetto, non ci piove. Però ora guardiamo un caso, il "mio" (non il mio di Tullio, il mio in senso ideale). Lei mi chiede di accompagnarla al supermercato o a fare shopping, cose che naturalmente detesto. Poiché però le voglio bene mugugno un po' scherzando e la accompagno. Queste sue parole hanno più peso delle mie: vieni allo stadio con me? Lei detesta venire allo stadio e non accetterebbe, se non con un grosso sforzo che, naturalmente, le evito. Così, per amore, rinuncio allo stadio (tanto più che so da tempo che il calcio è solo una finzione) tenendomi dentro un piccolo malumore. Non penso affatto di farglielo pesare e in nessun modo sono obbligato. Insomma, non è limitata la mia libertà o la mia dignità. Accetto la responsabilità di coppia perché nopn sono un bambino viziato. Però abbiamo due malumori: uno conta di più e l'altro conta di meno. Se una persona ha la capacità di tenersi dentro un'irritazione, lasciando contro la sua stessa volontà traparire l'irritazione (o sono abbastanza sensibile io da percepire questa irritazione che lei cerca di reprimere) devo fare i conti con questa irritazione. E posso pure immaginare che sta facendo i capricci ma non sopporto che una persona che amo possa soffrire, sia pure per un capriccio. E del resto devo mettere in conto che quel che a me, ora, pare solo un capriccio, possa celare esigenze assai più profonde e motivate. Così il mio silenzio (stiamo zitti e facciamola contenta) non vale il suo. Ancora una volta non sono affatto dominato e il mio non è un sacrificio ma un gesto d'amore. Però i due silenzi (le due parole) hanno un peso diverso. Ovviamente se guardassimo le cose dal punto di vista di lei avremmo il reciproco: devo sempre chiedere che venga allo shopping/che lasci perdere la partita; d'altra parte, poveraccio, alla fine mi accompagna sempre e le partite interessanti sono così poche che a volte accetto volentieri di annoiarmi vicino a lui allo stadio facendo finta di divertirmi. Anque qui appare uno squilibrio.
Il realtà una situazione assolutamente pari sarebbe solo se vivessi con un altro me stesso e, onestamente, ho già troppo da fare a sopportarmi da solo per accettare un altro me. Ecco perchè è inevitabile.
sì, certo io qualche volta faccio dei sacrifici, ma altre volte capita che ne faccia lui per me: dove sta il disequilibrio?
comunque io questa faccenda del non esprimere il malumore o far finta di star bene la trovo pericolosa: se una cosa mi pesa lo dico: "guarda, preferirei darmi una martellata sull'indice, ma se ci tieni..." :p
non è meglio? il malumore taciuto genera risentimenti, secondo me.
 
Ultima modifica:
Rapporti di potere nella coppia. Credo che nessuno abbia mai aperto un 3d in proposito. Se ne è parlato qua e là ma in genere è un argomento poco dibattuto. Affianco al 3d di Eratò sulla violenza questo argomento, in quanto affine ma non coincidente, per sapere cosa ne pensate.


Alcuni spunti: :)


In un rapporto affettivo in genere si dice banalmente che chi ama meno abbia “il coltello dalla parte del manico” corrisponde a verità secondo voi?


Il lavoro ha liberato le donne dalla dipendenza di tipo economico, dove questo non succede cosa cambia nei rapporti di forza?


C’è un legame tra potere e sesso? Se sì quale secondo voi?


Ogni coppia in generale sembra abbia un componenente “trainante” ed un altro diciamo più “passivo” avete mai avuto anche voi questa sensazione?


E non venite a dirmi che nelle coppie non esistono “rapporti di forza”, credo che più o meno inconsciamente tutti i rapporti che abbiamo con gli altri individui siano da valutare anche sotto questo aspetto. ;)
San Paolo lettera agli Ebrei

Imparò l'obbedienza dalle cose che patì.

Questa è la sintesi estrema del matrimonio.

Obbedire alla moglie sempre.:cool:
 

Trinità

Utente Pagliaccio
Rapporti di potere nella coppia. Credo che nessuno abbia mai aperto un 3d in proposito. Se ne è parlato qua e là ma in genere è un argomento poco dibattuto. Affianco al 3d di Eratò sulla violenza questo argomento, in quanto affine ma non coincidente, per sapere cosa ne pensate.


Alcuni spunti: :)


In un rapporto affettivo in genere si dice banalmente che chi ama meno abbia “il coltello dalla parte del manico” corrisponde a verità secondo voi?


Il lavoro ha liberato le donne dalla dipendenza di tipo economico, dove questo non succede cosa cambia nei rapporti di forza?


C’è un legame tra potere e sesso? Se sì quale secondo voi?


Ogni coppia in generale sembra abbia un componenente “trainante” ed un altro diciamo più “passivo” avete mai avuto anche voi questa sensazione?


E non venite a dirmi che nelle coppie non esistono “rapporti di forza”, credo che più o meno inconsciamente tutti i rapporti che abbiamo con gli altri individui siano da valutare anche sotto questo aspetto. ;)
Il vero rapporto di forza è porsi al servizio del prossimo
che in questo caso è il proprio compagno/a.
Non il padrone ma bensì il servo ha il potere di servire......
Nella coppia il servire per me è la vera forza....
 
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