...di Borges ho letto solo "finzioni" e mi è bastato ed avanzato

faccio quindi una osservazione alle tue parole (e non al racconto che non conosco)
perdonami ma lo faccio perchè secondo me sono parole "distruttive" che non aiutano chi ne è uscito o ci sta provando.
io credo che se magari ci "ricaschiamo" o ci ritroviamo nuovamente in un labirinto, non significa che il lavoro fatto in precedenza era vano o nullo o illusione.
Ma solo che ci vogliono N step per uscirne, per uccidere il lupo cattivo.
Non è che il primo colpo era una illusione se poi ti ritrovi il lupo ancora vivo, NO!, il primo colpo c'è stato per davvero, era reale, ma magari ha solo tramortito il povero lupo. Ma c'è stato.
Il secondo colpo pure: non era una illusione ma magari ha messo KO solo per un attimo il povero lupo, che poi si è rianimato ancora.
Ciò che intendo dire è che per uscire da un labirinto o una situazione o un malessere dovrai uccidere N volte il lupo cattivo prima di debellarlo in assoluto. Mica è facile. Altrimenti non sarebbe stato un percorso difficile e doloroso.
Quindi il dirsi, all'eventuale primo "fallimento", che era stato solo una illusione non mi trova d'accordo perchè oltre che essere demoralizzante per se stessi è anche falso, in quanto non si vede per ciò che invece è: un piccolo passo in avanti, di tanti altri che dovranno esserci.
Per cui, anche se domani io mi ritrovassi ancora in un nuovo labirinto, di certo non significa che non ne ero mai uscita, ma significa che c'è ancora altro da fare. Non rinnegherei nè negherei il lavoro finora svolto.