Narrazioni dal peggior bar di Caracas, sbarcati da un cargo

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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non ho mai pensato che lo fosse veramente...Ci vuole capacità d'introspezione,anima e corpo per farlo e tanto coraggio.Tutti elementi tuttaltro che banali e scontati...

io per un periodo invece sì. L'ho proprio pensato che lo fossero. Narrazione stile comics, supereroi!!:D

Sbagliavo.:)
 

Caciottina

Escluso
Ipazia. Tu sei meravigliosa. Ti ammiro. Ti leggo come un libro che vorrei non finisse mai.
Un gran bel libro.
Ma come fai?
Chi è sto imbecille che t'ha lasciata andare?
Non smettere di scrivere e pensare e analizzare mai.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Ma esiste qualcuno che abbia certezze?Chiunque pensa e ragiona sa bene che le certezze e le convinzioni scorrono come l'acqua di fiume....
L'unica certezza è la morte, in effetti.
 

Nicka

Capra Espiatrice
Questo è quello che credi tu.

Io credo che siamo tutti molto più decifrabili di quel che crediamo.
Era proprio questo che intendevo dire che il thread.
Per difendere la nostra interiorità, sempre delicata e fragile, mostriamo solo parti di noi, o meglio le mettiamo in luce, ma questo avviene volontariamente, quello che invece gli altri vedono è quello ma anche altro.
Quante volte non smontiamo la narrazione altrui per educazione e per rispetto ma anche per il timore che anche loro potrebbero avere intravisto quello che abbiamo cercato di celare?

Il dire "non sai! La mia vita è un romanzo, ci sono esperienze e dolori infiniti" è l'equivalente del cargo battente bandiera liberiana. Ognuno ha il proprio cargo ma lo proteggiamo perché per gli altri è SOLO vita, come quella di tutti.
Ti dirò, a volte è capitato che qualcuno mi dicesse cosa aveva visto in me. Come pensava che io potessi realmente essere al di là di quello che mostravo.
Posso dirti che il granchio è stato preso diverse volte.
Certo, alcuni hanno visto qualcosa e mi hanno guardata dentro e sono arrivati a toccare corde che in tanti non hanno nemmemo mai intuito potessero esserci. Forse in quei casi le mie difese sono un po' calate, forse erano persone con cui mi sono trovata davanti ad uno specchio perchè ci siamo riconosciute, non lo so.
Non è questione di "la mia vita è un romanzo", la mia vita non è un romanzo, non è un film, è la mia vita semplicemente, ma io di questo sono ben consapevole. Così diversa da tutte le vite che mi gravitano attorno, ma così simile allo stesso tempo.
Quello che forse mi infastidisce un po' è che sulla base di due cose che io posso dire o far capire ci si possa creare un'immagine di Nicka che non corrisponde alla realtà dei fatti. Realtà, non idea che io ho di me.
Per quanto mi riguarda gli altri possono vedere quello che vogliono, possono decidere che io sono quella che pensano. Va bene, finchè non fanno realmente parte della mia vita, della mia cerchia, del mio vissuto, va benissimo così.
Continuassero a pensare di avermi decifrata.
Del resto anche io ho la pretesa di decifrare la gente.
 

Fantastica

Utente di lunga data
Quello che forse mi infastidisce un po' è che sulla base di due cose che io posso dire o far capire ci si possa creare un'immagine di Nicka che non corrisponde alla realtà dei fatti. Realtà, non idea che io ho di me.
Non capisco tutta questa distanza tra realtà e idea. Secondo me, se mai esiste un confine, è labile e l'idea viene dalla realtà e la realtà dall'idea.
 

Nicka

Capra Espiatrice
Non capisco tutta questa distanza tra realtà e idea. Secondo me, se mai esiste un confine, è labile e l'idea viene dalla realtà e la realtà dall'idea.
Minchia, hai letto oltre le 3 righe! Un plauso! :D

Il confine è labile, ma la gente è superficiale il più delle volte. O perchè lo è e basta o per comodità o per pigrizia o per semplicissimo disinteresse.
A me è capitato diverse volte di sentirmi dire "io non pensavo tu fossi così"...ero in un modo e l'idea che aveva la persona era assolutamente avulsa dalla realtà.
 

oscuro

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data

isabel

Utente di lunga data
Questo è quello che credi tu.

Io credo che siamo tutti molto più decifrabili di quel che crediamo.
Era proprio questo che intendevo dire che il thread.
Per difendere la nostra interiorità, sempre delicata e fragile, mostriamo solo parti di noi, o meglio le mettiamo in luce, ma questo avviene volontariamente, quello che invece gli altri vedono è quello ma anche altro.
Quante volte non smontiamo la narrazione altrui per educazione e per rispetto ma anche per il timore che anche loro potrebbero avere intravisto quello che abbiamo cercato di celare?

Il dire "non sai! La mia vita è un romanzo, ci sono esperienze e dolori infiniti" è l'equivalente del cargo battente bandiera liberiana. Ognuno ha il proprio cargo ma lo proteggiamo perché per gli altri è SOLO vita, come quella di tutti.

È vero che le persone interessate e curiose vedono più di quel che vorremmo ma è altrettanto vero che molti proiettano loro stessi, pertanto quel che vedono sono solo e soltanto parti di loro stessi.
È difficile distinguere cosa di quel che gli altri leggono in noi è frutto di proiezione e cosa di acume; ma provare a discriminare le letture di noi in questo senso è anche un utile strumento di analisi, per me. :)


Scusate per la faccina: si è piazzata lì e non riesco a toglierla.
 

Brunetta

Utente di lunga data
È vero che le persone interessate e curiose vedono più di quel che vorremmo ma è altrettanto vero che molti proiettano loro stessi, pertanto quel che vedono sono solo e soltanto parti di loro stessi.
È difficile distinguere cosa di quel che gli altri leggono in noi è frutto di proiezione e cosa di acume; ma provare a discriminare le letture di noi in questo senso è anche un utile strumento di analisi, per me. :)


Scusate per la faccina: si è piazzata lì e non riesco a toglierla.
Concordo ci sono parti di noi che non vogliamo vedere e quando ce le illuminano gli altri le neghiamo. Non si finisce mai di conoscersi.
 

Sbriciolata

Escluso
Minchia, hai letto oltre le 3 righe! Un plauso! :D

Il confine è labile, ma la gente è superficiale il più delle volte. O perchè lo è e basta o per comodità o per pigrizia o per semplicissimo disinteresse.
A me è capitato diverse volte di sentirmi dire "io non pensavo tu fossi così"...ero in un modo e l'idea che aveva la persona era assolutamente avulsa dalla realtà.
Negli altri noi vediamo ciò che ci piace che siano, il più delle volte.
Per questo, quando vediamo un'immagine positiva siamo spesso meno appagati e sicuri di quando vediamo un'immagine negativa: il negativo rispetto a noi ci tranquillizza quando ci è estraneo.
 

brenin

Utente
Staff Forum
Questo è quello che credi tu.

Io credo che siamo tutti molto più decifrabili di quel che crediamo.
Era proprio questo che intendevo dire che il thread.
Per difendere la nostra interiorità, sempre delicata e fragile, mostriamo solo parti di noi, o meglio le mettiamo in luce, ma questo avviene volontariamente, quello che invece gli altri vedono è quello ma anche altro.
Quante volte non smontiamo la narrazione altrui per educazione e per rispetto ma anche per il timore che anche loro potrebbero avere intravisto quello che abbiamo cercato di celare?

Il dire "non sai! La mia vita è un romanzo, ci sono esperienze e dolori infiniti" è l'equivalente del cargo battente bandiera liberiana. Ognuno ha il proprio cargo ma lo proteggiamo perché per gli altri è SOLO vita, come quella di tutti.
Si, è vero, delle volte possiamo essere molto più decifrabili di quel che pensiamo. E non tanto per nostri comportamenti "diversi" dal solito, penso io, ma forse anche per "merito" dell'interlocutore chje sa ascoltare,capire,che rimane sulla nostra "lunghezza d'onda" senza voli pindarici ed amenità varie. Questi interlocutori,difficili da trovare,possono decisamente mettere all'inizio in imbarazzo o, quantomeno, spingerci a delle riflessioni.....
 

brenin

Utente
Staff Forum
E' interessante il contenuto di questo post. Osservo che il tuo stile di scrittura è in ontraddizione con l'affermare che non hai certezze, perché abbondi di punti, come se proprio volessi ogni volta scrivere una frase lapidaria.
Non c'è nessuna polemica in questa mia osservazione, solo deformazione professionale; sono molto attenta a come si scrive, perché per esperienza e per abitudine ritengo che nella vita in generale conti più il "come" del "che cosa"... Io non ho certezze, ma sicuramente ho convinzioni, e mi piace metterle sul tavolo con interlocutori che mi "dicono" qualcosa:)
In merito alla punteggiatura,non la vedo così. Secondo me, ,esprime esattamente il contrario: immaginando un discorso "verbale" e non scritto,considero quelle pause ( rappresentate,nello scritto, da un punto ) come intercalare in attesa delle deduzioni dell'interlocutore, pause che consentono alla controparte un approfondimento del concetto/i espressi sino a quel momento ed eventuali repliche. Sempre soggettivamente parlando mi sembra,nel contesto generale,che il contenuto/messaggio del suo scritto denoti o faccia presumere esattamente l'opposto viste le considerazioni finali.
 

Fantastica

Utente di lunga data
In merito alla punteggiatura,non la vedo così. Secondo me, ,esprime esattamente il contrario: immaginando un discorso "verbale" e non scritto,considero quelle pause ( rappresentate,nello scritto, da un punto ) come intercalare in attesa delle deduzioni dell'interlocutore, pause che consentono alla controparte un approfondimento del concetto/i espressi sino a quel momento ed eventuali repliche. Sempre soggettivamente parlando mi sembra,nel contesto generale,che il contenuto/messaggio del suo scritto denoti o faccia presumere esattamente l'opposto viste le considerazioni finali.
Mettere il punto, fare il punto, sono modi di dire che implicano una perentorietà. I punti di sospensione hanno la funzione che dici qui. Quello che di solito scrive la nostra amica di forum è infatti estremamente articolato e non somiglia per niente a un balbettio, o a un singhiozzo.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
In merito alla punteggiatura,non la vedo così. Secondo me, ,esprime esattamente il contrario: immaginando un discorso "verbale" e non scritto,considero quelle pause ( rappresentate,nello scritto, da un punto ) come intercalare in attesa delle deduzioni dell'interlocutore, pause che consentono alla controparte un approfondimento del concetto/i espressi sino a quel momento ed eventuali repliche. Sempre soggettivamente parlando mi sembra,nel contesto generale,che il contenuto/messaggio del suo scritto denoti o faccia presumere esattamente l'opposto viste le considerazioni finali.
Mettere il punto, fare il punto, sono modi di dire che implicano una perentorietà. I punti di sospensione hanno la funzione che dici qui. Quello che di solito scrive la nostra amica di forum è infatti estremamente articolato e non somiglia per niente a un balbettio, o a un singhiozzo.
Provo a dire la mia. Senza interpretare. O almeno provandoci. :D

come dicevo a fantastica, per me mettere un punto non è definire. O meglio, non è definire in assoluto.
E' fermare lo scorrere. Tenere fermo il pensiero.
Per poterlo riguardare anche più e più volte.

E in questo momento, più che in altri, mi è necessario per non perdermi. Per fermarmi nello scorrere del sentire e del pensare.

E non balbetto, no. Tendenzialmente se non so cosa dire o come dirlo, me ne sto zitta o lascio emergere la cazzara che giochetta con le parole.

E sui singhiozzi, non sono ancora capace di avere testimoni ai miei singhiozzi.
Un po' come non sono capace di fare rutti che non siano un "burp" da damina dell'ottocento. :D

Conto di imparare però. O almeno mi ci sto impegnando. :)

Quindi concordo con Brenin nell'interpretazione di me.:)
Ho sempre più bisognoi di interlocutori che "mi sappiano entrare" e che lo facciano con schiettezza e tutta la verità che gli è possibile. Anche a costo di un calcio nei denti.
Non ho ancora lasciato il combattere. Quei punti, in presenza, spesso corrispondo ad una posizione di guardia.
Fisica e mentale. Aspetto. E sono attenta.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ecco la nota che colgo io nei "punti" ! (e che mi impedisce di "accoglierti", peraltro...)

...e non solo a te, anche a me a volte :)

La guardia non è perentorietà. E neanche assoluto. Però.
La guardia è presenza attiva. E' posizionamento nello spazio e nel tempo. Innanzitutto in quelli interiori.
E non è fissità. Ma anzi. E' attenzione al movimento. E' tensione. Positiva nella mia percezione.

Ed è non-abbandono.
Una buona guardia, sto imparando, riguarda il lasciar fluire distanza e vicinanza ed anche l'abbandono a sè.
Sono novizia in questo.

Ma l'abbandono, per ora, per me, è cosa riservata. Intima e confidente. E lo concedo quasi mai.
L'accoglienza riguarda l'abbandono. Non penso si possa accogliere un non-abbandono.
Un non-abbandono, lo si può solo accettare e incontrare se si vuole.
Ma non ho le idee molto chiare a riguardo a dire la verità:)
 

Fantastica

Utente di lunga data
...e non solo a te, anche a me a volte :)

La guardia non è perentorietà. E neanche assoluto. Però.
La guardia è presenza attiva. E' posizionamento nello spazio e nel tempo. Innanzitutto in quelli interiori.
E non è fissità. Ma anzi. E' attenzione al movimento. E' tensione. Positiva nella mia percezione.

Ed è non-abbandono.
Una buona guardia, sto imparando, riguarda il lasciar fluire distanza e vicinanza ed anche l'abbandono a sè.
Sono novizia in questo.

Ma l'abbandono, per ora, per me, è cosa riservata. Intima e confidente. E lo concedo quasi mai.
L'accoglienza riguarda l'abbandono. Non penso si possa accogliere un non-abbandono.
Un non-abbandono, lo si può solo accettare e incontrare se si vuole.
Ma non ho le idee molto chiare a riguardo a dire la verità:)
Ti dico la mia sensazione. Leggere i tuoi post come leggere il foglio illustrativo di un farmaco molto efficace e di cui non si dispone e la cui formula è ignota a chi dovrebbe prenderlo ... Non ho metafora migliore, e non so se puoi fartene qualcosa:)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ti dico la mia sensazione. Leggere i tuoi post come leggere il foglio illustrativo di un farmaco molto efficace e di cui non si dispone e la cui formula è ignota a chi dovrebbe prenderlo ... Non ho metafora migliore, e non so se puoi fartene qualcosa:)
E' un ottima metafora. più di quanto tu possa immaginare.
Sappi che mi è anche stato detto che sembro un pc :D...e mi ha anche affascinato per qualche tempo quella definizione di me.

Che è poi la realtà del percorrere percorrendosi, la tua metafora.
Si possono raccontare. A volte le parole non bastano a raccogliere le sensazioni e ad esprimerle.

Perchè la formula è ignota anche a chi il farmaco lo sta componendo.
E sai, forse l'ingrediente fondamentale è proprio l'ignoto.

Lasciare il conosciuto per addentrarsi nello sconosciuto.
Ma il conosciuto e lo sconosciuto sono di ognuno. Raramente sono condivisibili. A volte capita di scontrarsi con riconoscimenti profondi, istintivi che attivano. E che non hanno bisogno esattamente delle parole. perchè ne creano di nuove.

Credo che ciò di cui spesso si scrive qui, niente abbia a che vedere con una formula. Credo che la condivisione di formule possa però attivare lampi, intuizioni, visioni, mentre ognuno si costruisce la sua.

O perlomeno, io sono in un punto della mia formula in cui non riesco a far altro se non raccontare. Spiegare è troppo. Essere anche utile...è liberatorio non doverlo essere per me. Come è liberatorio non essere cura. :)
 

spleen

utente ?
...e non solo a te, anche a me a volte :)

La guardia non è perentorietà. E neanche assoluto. Però.
La guardia è presenza attiva. E' posizionamento nello spazio e nel tempo. Innanzitutto in quelli interiori.
E non è fissità. Ma anzi. E' attenzione al movimento. E' tensione. Positiva nella mia percezione.

Ed è non-abbandono.
Una buona guardia, sto imparando, riguarda il lasciar fluire distanza e vicinanza ed anche l'abbandono a sè.
Sono novizia in questo.

Ma l'abbandono, per ora, per me, è cosa riservata. Intima e confidente. E lo concedo quasi mai.
L'accoglienza riguarda l'abbandono. Non penso si possa accogliere un non-abbandono.
Un non-abbandono, lo si può solo accettare e incontrare se si vuole.
Ma non ho le idee molto chiare a riguardo a dire la verità:)
....... non fare niente, dormi, riposa nel grembo del drago, sogna!

ciao
 
Stato
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