...e non solo a te, anche a me a volte
La guardia non è perentorietà. E neanche assoluto. Però.
La guardia è presenza attiva. E' posizionamento nello spazio e nel tempo. Innanzitutto in quelli interiori.
E non è fissità. Ma anzi. E' attenzione al movimento. E' tensione. Positiva nella mia percezione.
Ed è non-abbandono.
Una buona guardia, sto imparando, riguarda il lasciar fluire distanza e vicinanza ed anche l'abbandono a sè.
Sono novizia in questo.
Ma l'abbandono, per ora, per me, è cosa riservata. Intima e confidente. E lo concedo quasi mai.
L'accoglienza riguarda l'abbandono. Non penso si possa accogliere un non-abbandono.
Un non-abbandono, lo si può solo accettare e incontrare se si vuole.
Ma non ho le idee molto chiare a riguardo a dire la verità