Brunetta
Utente di lunga data
Il discrimine, per farlo vedere a te, è osservare persone nelle quali non ci sono rischi di identificazione.quindi secondo te il discrimine sono i decenni passati insieme?
Il discrimine, per farlo vedere a te, è osservare persone nelle quali non ci sono rischi di identificazione.quindi secondo te il discrimine sono i decenni passati insieme?
ma io credo davvero che tra vivere da soli e vivere in due il lavoro casalingo in più non sia chissà che, di sicuro non è il doppioIl discrimine, per farlo vedere a te, è osservare persone nelle quali non ci sono rischi di identificazione.
ma io credo davvero che tra vivere da soli e vivere in due il lavoro casalingo in più non sia chissà che, di sicuro non è il doppio
se poi si ha la fortuna di vivere con chi si ama, invece che da soli, passa veramente in secondo piano
nemmeno io, faccio (quasi) tutto ioMa non parlavo di suddivisione del lavoro.
Ci siamo :up:nemmeno io, faccio (quasi) tutto io
parlavi del fatto che lo si potrebbe fare inconsapevolmente per essere "perfette" e quindi meritevoli di amore?
ok, ma secondo me, noCi siamo :up:
Ma io parlavo di lavoratrici e giovani.ok, ma secondo me, no
secondo me occuparsi della casa è un lavoro che va organizzato bene e che ha anche un valore economico mica da ridere (basti pensare a chi ha colf e cameriere etc., e a conteggiare quanto si risparmia a far da sè)
se fosse come dici tu, mi sentirei "amabile" quando cucino e pulisco ma non quando faccio ad es. un contratto o riunioni...e invece no, mi sento "uguale", nel senso che in tutti i casi faccio quello che va fatto, cioè un lavoro con relativo risvolto economico
il discorso che fai tu secondo me serviva anni fa per appunto evidenziare che anche occuparsi della casa etc. è un lavoro di pari dignità del lavoro autonomo o dipendente, e che quindi le donne, tradizionalmente occupate in lavori casalinghi, hanno la stessa dignità e, quando hanno cominciato a lavorare anche fuori casa, hanno la necessità di non sobbarcarsi l'intero carico a casa
non ti seguo, parlavi di osservare coppie decennali, per capireMa io parlavo di lavoratrici e giovani.
Io sono rimasta perplessa vedendo in giovani. Poiché tu non lo vedi, per evitare proiezioni, ti ho detto di guardare chi è insieme da decenni.non ti seguo, parlavi di osservare coppie decennali, per capire
Quando due persone si sposano (o iniziano una convivenza) oggi dovrebbero essere abbastanza maturi da comprendere se vi è tra loro affinità sessuale (che è anche predisposizione ai cambiamenti che seguiranno nella vita matrimoniale)....pigliati per mugliera.
O anche "che la piasa, che la tasa, che staga a ca'"
Ancora oggi (altro che brava ragazza o bravo ragazzo) sembra che tutta la responsabilità della "riuscita" del matrimonio dipenda dalla donna.
Io sento ancora (e non da ottantenni) "non si è saputa tenere il marito".
Ovviamente la responsabilità dell'uomo, per costoro, è di saper scegliere bene la compagna.
Ma all'essere cuciniera oggi si è sostituito o aggiunto l'essere seducente e disponibile a soddisfare fantasie e a inventarle e a essere condiscendente. Ovvio che non si vorrà mica un'analfabeta incapace di far fare bella figura e senza un lavoro per cui si faccia mantenere!!
Voi gente che, magari sotto sotto, pensa così non la incrociate mai?
Quoto :up:quello che dici è vero perchè la vita matrimoniale e uno scoprirsi giorno per giorno e come dice la formula nel bene e nel male, poi le cadute ci possono essere ma sono dovute sempre ad incomprensioni e poco dialogoQuando due persone si sposano (o iniziano una convivenza) oggi dovrebbero essere abbastanza maturi da comprendere se vi è tra loro affinità sessuale (che è anche predisposizione ai cambiamenti che seguiranno nella vita matrimoniale).
E non scoprirsi improvvisamente frustrati, sia nella necessità di accondiscendere desideri che non sono propri, sia nel non ricevere soddisfazione ai propri.
Il proprio coniuge bisognerebbe tenerselo ogni giorno, ascoltandolo, capendolo, donandogli quello di cui ha bisogno in un rapporto che deve essere reciproco.
Non sempre va così e lo sappiamo.
È la reciprocità il nodo. Perché se uno ha un desiderio e l'altro no comunque uno dei due sarà frustrato o chi non lo vede soddisfatto o chi accondiscende.Quando due persone si sposano (o iniziano una convivenza) oggi dovrebbero essere abbastanza maturi da comprendere se vi è tra loro affinità sessuale (che è anche predisposizione ai cambiamenti che seguiranno nella vita matrimoniale).
E non scoprirsi improvvisamente frustrati, sia nella necessità di accondiscendere desideri che non sono propri, sia nel non ricevere soddisfazione ai propri.
Il proprio coniuge bisognerebbe tenerselo ogni giorno, ascoltandolo, capendolo, donandogli quello di cui ha bisogno in un rapporto che deve essere reciproco.
Non sempre va così e lo sappiamo.