Volevo dirvi ...

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sienne

lucida-confusa
Ecco: è esattamente invece quello che ho fatto io.
E' stato il fulcro di tutto il mio percorso: fare di necessità virtù.
Ovvero: salvare il salvabile.
Ovvero: scegliere il "meno peggio" dopo aver attentamente vagliato le varie opzioni.
Non sono davvero obiettivi romantici né tantomeno idealistici...l'dealismo così come il mondo dei sentimenti sono stati messi da parte e messi a tacere, ma la decisione presa è stata giusta, e lo dico anche ora.
E' stata giusta per me e per la famiglia perché ogni altra decisione presa a quel tempo, avrebbe portato nel baratro tutti quanti.
E' ovvio che nutrissi anche la speranza di poter recuperare il rapporto, alla luce di quel debole, ma ancora vivo, sentimento rimasto, ma non è stato questo a determinare la mia decisione, bensì meri motivi pratici.

Ciao

forse, capisco male la frase "fare di necessità virtù". Perché la leggo come "rassegnarsi a ciò che non si può evitare". A me non sembra che tu ti sia mai rassegnata a qualcosa. Anzi. Hai provato con tutti i mezzi a te disponibili di capire, e di trovare una tua strada per convivere in una serenità il più che possibile per te accettabile. Vista così, hai fatto ben altro, che di necessità virtù! Hai trasformato ... non ti sei rassegnata ...


sienne
 

Diletta

Utente di lunga data
...i ricordi

avete toccato altra nota dolente per me...
Secondo me, non c'è tanta differenza su rimozione e accantonamento dei ricordi messo in atto da Circe.
E' un voler prendere le distanze dal passato ed è esattamente quello che sto facendo io, ma non credo che funzioni nel lungo periodo, anzi, temo il contrario.
Come ha detto Brunetta, il passato conta perché fa parte di noi e riguarda noi e il nostro vissuto.
Come possiamo pensare di farne a meno?

Io e Circe abbiamo adottato questo sistema, che io chiamo proprio "strategia", conscia o meno, per sopravvivere.
All'inizio è proprio questione di "sopravvivenza" e ovviamente parlo a livello emotivo, poi diventa anch'essa un modo di vivere che finisce, forse, per diventare anche normale.
Ma normale non è e io, ma penso anche tu Circe, lo sappiamo nel profondo di noi stesse.
E lo ripeto:
non è normale!

Tu hai fatto un grande passo in avanti riuscendo ora a guardare le foto del passato, ma come le guardi le tue foto?
Immagino con distacco ed indifferenza, censurando le emozioni perché restino silenti.
Non ce lo possiamo permettere di farle emergere perché non vogliamo più che ci facciano alcun male e potrebbero ancora farcelo...
Io sto evitando questa minaccia non rischiando, quindi è tutto accuratamente chiuso proprio materialmente, tu l'hai evitato ergendo una corazza impermeabile alle emozioni, e comunque funziona ed è questo che conta.

Sto pensando, però, a quel periodo della vita in cui i ricordi torneranno ad essere importanti e a farci compagnia perché, in quel tempo i pensieri che "la vita è adesso" e il "qui e ora" seguiti dall'idea del futuro, perderanno di efficacia per ovvi motivi e a me la cosa preoccupa non poco.
Ma forse dovrei liberarmi anche del pensiero stesso di questa situazione a venire e vivere soltanto il "qui e ora".
Però, non mi riesce tanto bene.

@Circe: scusami se, accomunando il tuo sentire al mio, ho esagerato con la presunzione di conoscerti. E', come al solito, un eccesso di empatia, ovviamente, prendila come una mia personalissima e discutibilissima opinione...:)
 

Diletta

Utente di lunga data
Ciao

forse, capisco male la frase "fare di necessità virtù". Perché la leggo come "rassegnarsi a ciò che non si può evitare". A me non sembra che tu ti sia mai rassegnata a qualcosa. Anzi. Hai provato con tutti i mezzi a te disponibili di capire, e di trovare una tua strada per convivere in una serenità il più che possibile per te accettabile. Vista così, hai fatto ben altro, che di necessità virtù! Hai trasformato ... non ti sei rassegnata ...

sienne
Ciao Sienne,
"fare di necessità virtù" racchiude tanti aspetti.
Uno di questi è la rassegnazione, ma non ha un risvolto passivo.
E' intesa come presa d'atto che la situazione è questa e che non si può cambiare, quindi rassegnazione come punto di partenza e non di arrivo.
Si parte da qui e ci si dà come obiettivo principale quello di cercare un modo di adattarsi al meglio a quella situazione non più modificabile.
L'adattamento ha il fine supremo di riuscire a portare BENESSERE alla "parte lesa", SERENITA' come hai ben detto tu. L'ho scritti in maiuscolo proprio per evidenziarli e per distinguerli dal significato di rassegnazione, concetto statico.

L'idea evocata di quella frase è il gesto materiale di "rimboccarsi le maniche" e di dirsi:
"ok, ormai è successo tutto questo casino...vediamo di affrontarlo e di trovare una soluzione buona per me".

La frase porta con sé anche la consapevolezza che sarà ben difficile ricreare gli equilibrii di un tempo: è la parola stessa "adattamento" che te lo fa capire...
 

sienne

lucida-confusa
Ciao Sienne,
"fare di necessità virtù" racchiude tanti aspetti.
Uno di questi è la rassegnazione, ma non ha un risvolto passivo.
E' intesa come presa d'atto che la situazione è questa e che non si può cambiare, quindi rassegnazione come punto di partenza e non di arrivo.
Si parte da qui e ci si dà come obiettivo principale quello di cercare un modo di adattarsi al meglio a quella situazione non più modificabile.
L'adattamento ha il fine supremo di riuscire a portare BENESSERE alla "parte lesa", SERENITA' come hai ben detto tu. L'ho scritti in maiuscolo proprio per evidenziarli e per distinguerli dal significato di rassegnazione, concetto statico.

L'idea evocata di quella frase è il gesto materiale di "rimboccarsi le maniche" e di dirsi:
"ok, ormai è successo tutto questo casino...vediamo di affrontarlo e di trovare una soluzione buona per me".

La frase porta con sé anche la consapevolezza che sarà ben difficile ricreare gli equilibrii di un tempo: è la parola stessa "adattamento" che te lo fa capire...
Ciao

grazie, perfetto ho capito!

Ma, in un certo o questo senso, si fa sempre di necessità virtù. Uno può sbraitare quanto vuole, l'evidenza della situazione non cambia. E prima o poi uno per forza di cose ne "deve" prende atto. Poi, cosa ne fa è secondario. Cioè, ci sono talmente tanti aspetti che ti possono portare sia all'una che all'altra decisione, che con se stessi a volte neanche centrano tanto.


sienne
 

Brunetta

Utente di lunga data
Credo che la scelta ognuno la compia sulla base della propria capacità di immaginare diversi futuri possibili.
Se il futuro post separazione è immaginato pieno di difficoltà economiche, emotive, sentimentali, sessuali, gestionali, genitoriali, famigliari e sociali col cavolo che la separazione viene presa in considerazione.
Chi invece ha visto da vicino esempi di singletudine (che brutto termine, ma non mi vengono altri) positivi, forti, ricchi di legami e di possibilità di esperienze riuscirà a immaginare più facilmente una vita serena post separazione.
L'unica cosa certa è che c'è un impoverimento.
Ma per me l'allontanamento della sofferenza è impagabile.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ehm...
E io perché la considero?
In realtà la consideri perché la vedi come una via di fuga, ma fuori c'è la palude con i coccodrilli e per questo prepari piani che non attui mai.
 

Eratò

Utente di lunga data
Io noto che la separazione viene affrontata come "si sa cio che si perde ma nom si sa quel che si trova"...Quindi meglio rimanere nel sicuro. Lo posso capire.. Ma pure i cambiamenti che avvengono in una separazione non hanno un interruttore on/off, non è una caduta libera nel ignoto... Piano piano ci si abitua e si trovano le soluzioni giorno per giorno. Parlo per me ovviamente e senza voler imporre il mio personale pensiero in tutti i casi .. Il buon senso è una chiave fondamentale in tutto questo.
 

sienne

lucida-confusa
Io noto che la separazione viene affrontata come "si sa cio che si perde ma nom si sa quel che si trova"...Quindi meglio rimanere nel sicuro. Lo posso capire.. Ma pure i cambiamenti che avvengono in una separazione non hanno un interruttore on/off, non è una caduta libera nel ignoto... Piano piano ci si abitua e si trovano le soluzioni giorno per giorno. Parlo per me ovviamente e senza voler imporre il mio personale pensiero in tutti i casi .. Il buon senso è una chiave fondamentale in tutto questo.

Ciao

concordo in pieno.
Infatti, non dà nessuno senso quel schieramento da una o dall'altra parte. È da stupidi.
Le ideologie vanno a passeggio nel confronto delle situazioni con una marea di implicazioni.
E prima di tutto vanno affrontate proprio le proprie concezioni ... per poter allargare l'orizzonte.
Poi, da lì ... si sceglie il meglio per sé e per chi si vuole bene ...


sienne
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io noto che la separazione viene affrontata come "si sa cio che si perde ma nom si sa quel che si trova"...Quindi meglio rimanere nel sicuro. Lo posso capire.. Ma pure i cambiamenti che avvengono in una separazione non hanno un interruttore on/off, non è una caduta libera nel ignoto... Piano piano ci si abitua e si trovano le soluzioni giorno per giorno. Parlo per me ovviamente e senza voler imporre il mio personale pensiero in tutti i casi .. Il buon senso è una chiave fondamentale in tutto questo.
Ma credo che quella paura sia del tutto irrazionale perché legata a un'idea di sé costruita nel tempo e alla quale non si vede alternativa.
 

Circe

Utente di lunga data
Codice:
La scelta iniziale è di sopravvivenza.

Però la seconda possibilità all'amica non l'hai data. Forse ti era necessario dare più peso al tradimento di lei come capro espiatorio.
Un errore non definisce una persona, anni di errori un po' sì però..
Cara Brunetta, rispondo solo a questo. E non perché ho bisogno di giustificarmi, ma perché non sono certo la persona che tu stai cercando di inquadrare in una etichetta.
La mia cara amica, non è venuta a chiedermi scusa, a implorare un perdono, a farmi capire che aveva fatto una merdata. No, lei dopo lo scoprimento ha continuato a mandarmi messaggi, dicendomi "e sai il giorno del tuo compleanno che abbiamo fatto? E sai il giorno di capodanno cosa mi ha fatto? E sai a natale che facevamo? E sai quando ti sei operata che facevamo nell'ascensore?" E tutta una serie di altre merdate che non sto qui a specificare. Ora, è vero che sono tendenzialmente Buona, ma farmi passare per cretina no, non mi va. Le cose le hanno fatto in due, ma dopo lui ha smesso, perché stava perdendo casa e figli. Lei no. Non smetteva. Allora sai che meritava? Di perdere la posizione che aveva, sia lavorativa che di supremazia. E le ha perse entrambe.
 

Circe

Utente di lunga data
avete toccato altra nota dolente per me...
Secondo me, non c'è tanta differenza su rimozione e accantonamento dei ricordi messo in atto da Circe.
E' un voler prendere le distanze dal passato ed è esattamente quello che sto facendo io, ma non credo che funzioni nel lungo periodo, anzi, temo il contrario.
Come ha detto Brunetta, il passato conta perché fa parte di noi e riguarda noi e il nostro vissuto.
Come possiamo pensare di farne a meno?

Io e Circe abbiamo adottato questo sistema, che io chiamo proprio "strategia", conscia o meno, per sopravvivere.
All'inizio è proprio questione di "sopravvivenza" e ovviamente parlo a livello emotivo, poi diventa anch'essa un modo di vivere che finisce, forse, per diventare anche normale.
Ma normale non è e io, ma penso anche tu Circe, lo sappiamo nel profondo di noi stesse.
E lo ripeto:
non è normale!

Tu hai fatto un grande passo in avanti riuscendo ora a guardare le foto del passato, ma come le guardi le tue foto?
Immagino con distacco ed indifferenza, censurando le emozioni perché restino silenti.
Non ce lo possiamo permettere di farle emergere perché non vogliamo più che ci facciano alcun male e potrebbero ancora farcelo...
Io sto evitando questa minaccia non rischiando, quindi è tutto accuratamente chiuso proprio materialmente, tu l'hai evitato ergendo una corazza impermeabile alle emozioni, e comunque funziona ed è questo che conta.

Sto pensando, però, a quel periodo della vita in cui i ricordi torneranno ad essere importanti e a farci compagnia perché, in quel tempo i pensieri che "la vita è adesso" e il "qui e ora" seguiti dall'idea del futuro, perderanno di efficacia per ovvi motivi e a me la cosa preoccupa non poco.
Ma forse dovrei liberarmi anche del pensiero stesso di questa situazione a venire e vivere soltanto il "qui e ora".
Però, non mi riesce tanto bene.

@Circe: scusami se, accomunando il tuo sentire al mio, ho esagerato con la presunzione di conoscerti. E', come al solito, un eccesso di empatia, ovviamente, prendila come una mia personalissima e discutibilissima opinione...:)
Diletta non devi scusarti. Molte delle cose che hai detto si le ho provate, ma tantè altre no. Tipo guardare le foto con distacco implodendo. No no. Io le guardo e basta. Io ero pulita. Io ero vera. Facevo quello che era naturale fare. Perciò chi deve stare male a guardarlè sono loro. Infatti mio marito non lo fa. E poi basta a stare nel passato, lasciamolo andare! Io sono quella di ieri ma esisto oggi con un bagaglio culturale e sensoriale diverso! Se soffochi nel tuo rapporto fa qualcosa. Chiediti ogni momento : cosa sto provando? Mi va bene?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Cara Brunetta, rispondo solo a questo. E non perché ho bisogno di giustificarmi, ma perché non sono certo la persona che tu stai cercando di inquadrare in una etichetta.
La mia cara amica, non è venuta a chiedermi scusa, a implorare un perdono, a farmi capire che aveva fatto una merdata. No, lei dopo lo scoprimento ha continuato a mandarmi messaggi, dicendomi "e sai il giorno del tuo compleanno che abbiamo fatto? E sai il giorno di capodanno cosa mi ha fatto? E sai a natale che facevamo? E sai quando ti sei operata che facevamo nell'ascensore?" E tutta una serie di altre merdate che non sto qui a specificare. Ora, è vero che sono tendenzialmente Buona, ma farmi passare per cretina no, non mi va. Le cose le hanno fatto in due, ma dopo lui ha smesso, perché stava perdendo casa e figli. Lei no. Non smetteva. Allora sai che meritava? Di perdere la posizione che aveva, sia lavorativa che di supremazia. E le ha perse entrambe.
Mamma mia!!
 

Eratò

Utente di lunga data
Cara Brunetta, rispondo solo a questo. E non perché ho bisogno di giustificarmi, ma perché non sono certo la persona che tu stai cercando di inquadrare in una etichetta.
La mia cara amica, non è venuta a chiedermi scusa, a implorare un perdono, a farmi capire che aveva fatto una merdata. No, lei dopo lo scoprimento ha continuato a mandarmi messaggi, dicendomi "e sai il giorno del tuo compleanno che abbiamo fatto? E sai il giorno di capodanno cosa mi ha fatto? E sai a natale che facevamo? E sai quando ti sei operata che facevamo nell'ascensore?" E tutta una serie di altre merdate che non sto qui a specificare. Ora, è vero che sono tendenzialmente Buona, ma farmi passare per cretina no, non mi va. Le cose le hanno fatto in due, ma dopo lui ha smesso, perché stava perdendo casa e figli. Lei no. Non smetteva. Allora sai che meritava? Di perdere la posizione che aveva, sia lavorativa che di supremazia. E le ha perse entrambe.
:unhappy:
 

Brunetta

Utente di lunga data

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Cara Brunetta, rispondo solo a questo. E non perché ho bisogno di giustificarmi, ma perché non sono certo la persona che tu stai cercando di inquadrare in una etichetta.
La mia cara amica, non è venuta a chiedermi scusa, a implorare un perdono, a farmi capire che aveva fatto una merdata. No, lei dopo lo scoprimento ha continuato a mandarmi messaggi, dicendomi "e sai il giorno del tuo compleanno che abbiamo fatto? E sai il giorno di capodanno cosa mi ha fatto? E sai a natale che facevamo? E sai quando ti sei operata che facevamo nell'ascensore?" E tutta una serie di altre merdate che non sto qui a specificare. Ora, è vero che sono tendenzialmente Buona, ma farmi passare per cretina no, non mi va. Le cose le hanno fatto in due, ma dopo lui ha smesso, perché stava perdendo casa e figli. Lei no. Non smetteva. Allora sai che meritava? Di perdere la posizione che aveva, sia lavorativa che di supremazia. E le ha perse entrambe.
Mamma mia :singleeye:
 

Ultimo

Escluso
Cara Brunetta, rispondo solo a questo. E non perché ho bisogno di giustificarmi, ma perché non sono certo la persona che tu stai cercando di inquadrare in una etichetta.
La mia cara amica, non è venuta a chiedermi scusa, a implorare un perdono, a farmi capire che aveva fatto una merdata. No, lei dopo lo scoprimento ha continuato a mandarmi messaggi, dicendomi "e sai il giorno del tuo compleanno che abbiamo fatto? E sai il giorno di capodanno cosa mi ha fatto? E sai a natale che facevamo? E sai quando ti sei operata che facevamo nell'ascensore?" E tutta una serie di altre merdate che non sto qui a specificare. Ora, è vero che sono tendenzialmente Buona, ma farmi passare per cretina no, non mi va. Le cose le hanno fatto in due, ma dopo lui ha smesso, perché stava perdendo casa e figli. Lei no. Non smetteva. Allora sai che meritava? Di perdere la posizione che aveva, sia lavorativa che di supremazia. E le ha perse entrambe.
Ora io dico, ma se una persona deve concentrare le proprie energie per uscire VIVA da una storia di tradimento, ( e non parlo solo della tua storia) e la persona tradita ha come unico pensiero gli anni passati col marito, i figli che ci stanno a ricordare tutto, la perdita di stima e la ricerca perenne di ritrovarla, e quelle notti insonni dove piangi e la mente vaga in pensieri indescrivibili di fatti che non voglio accennare , e tanto altro ancora, come minchia si fa a pensare di perdonare l'amica che oltre averti tradito è appunto la tua amica? Come si fa quando una persona che è stata tradita sta così male che raccontarlo o scriverlo non rende l'idea a poter pensare di perdonare l'amante del marito?

Io mi domando e dico, Brunetta, quando la smetti?

Circe scusami, io mi ero ripromesso di starmene muto. Ma come faccio se leggo certe domande?

Per brunetta: se ti può interessare, ma solo se ti può interessare mi raccomando: Se io adesso dovessi incontrare l'ex amante di mia moglie, non mi farebbe nè caldo nè freddo. Ma tu Brunetta riesci a capire veramente il dolore di una persona che è stata tradita? Si lo domando a te che sei stata tradita, perchè leggendoti l'insensibilità che noto va fuori dai canoni, perchè ti leggo razionale, troppo razionale, per nulla immedesimata nelle storia di circe, ma solamente immedesimata in quello di cui sei estremamente convinta. Senza vie di uscita per altre vie che non sono le tue, nè le mie chiaramente. Però stai esagerando.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ora io dico, ma se una persona deve concentrare le proprie energie per uscire VIVA da una storia di tradimento, ( e non parlo solo della tua storia) e la persona tradita ha come unico pensiero gli anni passati col marito, i figli che ci stanno a ricordare tutto, la perdita di stima e la ricerca perenne di ritrovarla, e quelle notti insonni dove piangi e la mente vaga in pensieri indescrivibili di fatti che non voglio accennare , e tanto altro ancora, come minchia si fa a pensare di perdonare l'amica che oltre averti tradito è appunto la tua amica? Come si fa quando una persona che è stata tradita sta così male che raccontarlo o scriverlo non rende l'idea a poter pensare di perdonare l'amante del marito?

Io mi domando e dico, Brunetta, quando la smetti?

Circe scusami, io mi ero ripromesso di starmene muto. Ma come faccio se leggo certe domande?

Per brunetta: se ti può interessare, ma solo se ti può interessare mi raccomando: Se io adesso dovessi incontrare l'ex amante di mia moglie, non mi farebbe nè caldo nè freddo. Ma tu Brunetta riesci a capire veramente il dolore di una persona che è stata tradita? Si lo domando a te che sei stata tradita, perchè leggendoti l'insensibilità che noto va fuori dai canoni, perchè ti leggo razionale, troppo razionale, per nulla immedesimata nelle storia di circe, ma solamente immedesimata in quello di cui sei estremamente convinta. Senza vie di uscita per altre vie che non sono le tue, nè le mie chiaramente. Però stai esagerando.
Guarda che davvero non capisci tu.
Fatti venire qualche dubbio.
Se una persona si mette un sacco in testa e dice che sta bene tu le dici che ha anche una bella pettinatura?
 

Ultimo

Escluso
Guarda che davvero non capisci tu.
Fatti venire qualche dubbio.
Se una persona si mette un sacco in testa e dice che sta bene tu le dici che ha anche una bella pettinatura?
Ma certo che io non capisco, perchè a senso tuo le motivazioni del marito di perdere casa e figli non sono valide vero? La casa e la famiglia per te non sono Circe. ma fammi il piacere va.

La testa nel sacco c'è l'hai te cara, perchè circe dove ha scritto che ne sta fuori, dove? Circe ha scritto altro circe ha scritto che ha trovato delle strade che a quanto pare le sono consone. E se proprio vuoi saperlo Brunetta, sta percorrendo paro paro delle strade che conosco perchè le ho anche io prese. Non per nulla la capisco e non per nulla rimango a bocca aperta leggendo le tue che sono totalmente al di fuori dei contesti che circe ci scrive.

Eh no, non sto dicendo che circe deve seguire la mia strada, ho scritto che mi vedo in lei perchè in lei leggo gli stessi procedimenti mentali che ho avuto io. Ed io ne sono uscito.
 
Stato
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