Si guarisce?

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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
E' una domanda semplice: Si guarisce dal tradimento? In questo caso sono io quello che è stato tradito, ma prima dovrei dire una cosa. Ho 24 anni ho avuto le mie storielle in adolescenza e poi dai 19 ai 22 anni sono stato insieme a Francesca. Bella storia, pensavo d'amarla, ma poi l'ho tradita, motivo per il quale è finita. Da 6 mesi stavo con un'altra ragazza, ci stavo bene, molto bene, ma è stata lei a tradirmi, motivo per il quale è finita pure questa storia. Devo ammettere che mi ha subito confessato il tradimento, almeno in questo si è comportata bene. Il punto è che a me la cosa non mi ha toccato minimamente. Ci siamo mollati giusto 1 settimana fa, ma non sto male per il tradimento, non mi tocca.
Sono stato il primo a tradire in passato, penso che questa sia la mia punizione, diciamo cosi. Chi sono io per lamentarmi del tradimento, se sono stato il primo a farlo in passato? Mi sento come se fossi "Il bue che da del cornuto all'asino"
Quando mi ha confessato il tradimento io le ho solamente detto: "Ah ok, va bene, allora ti mollo" fine. Il tradimento in se non mi ha dato alcun fastidio. Mi manca lei perchè ci stavo bene, ma non sto nemmeno soffrendo più di tanto.

Mi chiedo se tornerò "normale" perchè ho la netta sensazione che se qualcun altra mi tradirà, la mia reazione non cambierà. Mi sentirò comunque recidivo a vita. Io pensavo d'amare veramente Francesca, ma se sono finito a tradirla significa che non l'amavo giusto? Forse non so nemmeno cos'è l'amore.
Ma sai che io non ho capito cosa intendi?

Cosa vuol dire guarire? Intendi guarire dal "mal di tradire"?

E cosa vuol dire normale??

E recidivo significa ricadere in un fare o in una colpa. Ma anche in una malattia.

Intendi che il tradimento è una malattia ergo ci sono/possono essere recidive ergo il tuo allontanare chi tradisce te è derivante dalla tua sicurezza che essendo tu recidivo anche gli altri lo saranno?
Ma anche che il tuo tener lontano emotivamente, mettendoti in una sorta di torre d'avorio di intoccabilità il cui ingresso è permesso solo al vero amore, è un modo tuo di tutelare gli altri visto che sei malato e anche recidivo?
 

JON

Utente di lunga data
E' in definitiva, quello di BB, un approccio idealista.
Credo sia da ritenere piuttosto normale, dal momento che a quella età si idealizza l'amore. Ha già detto che non è tipo da manifestarlo in maniera sdolcinata, ha aggiunto che tuttavia ne ricava ed offre belle sensazioni.

Io credo che, come sempre, questo ragazzo crescerà. Inevitabilmente cambierà, i suoi ideali anche. Perché ragionare per termini assoluti e assodati se ha ancora una vita avanti che evolverà? Si, sembra "asciutto", ma le basi mi paiono buone.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
E' in definitiva, quello di BB, un approccio idealista.
Credo sia da ritenere piuttosto normale, dal momento che a quella età si idealizza l'amore. Ha già detto che non è tipo da manifestarlo in maniera sdolcinata, ha aggiunto che tuttavia ne ricava ed offre belle sensazioni.

Io credo che, come sempre, questo ragazzo crescerà. Inevitabilmente cambierà, i suoi ideali anche. Perché ragionare per termini assoluti e assodati se ha ancora una vita avanti che evolverà? Si, sembra "asciutto", ma le basi mi paiono buone.
a me lascia perplessa quel suo parlare in termini medici del tradimento. considerarlo una sorta di malattia.

A dire il vero. Non ho davvero capito il fondo della domanda che fa. E l'altra cosa che mi ha lasciata perplessa è il considerarsi come segnato. Recidivo. E in virtù di questo non ritenersi di poter dire o fare nulla a riguardo nel caso sia lui a subire. Se non andare. O mandare via.

Che è diverso dal dire, ho solidi principi ergo sono certo che lascerò. Questa è l'assolutizzazione e ci sta anche. perchè no!

Ci pensa poi la Vita a discutere degli assoluti;)

Sull'amore, al solito, io non ho nulla da dire. Penso c'entri molto meno di quanto lo si voglia far entrare. :D

...e ciao:)

edit. ecco. in quel "si guarisce" e in quella medicalizzazione del tradimento ci leggo più fatalismo che idealismo. A dire il vero.
 
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Black&Blu

Utente di lunga data
E' in definitiva, quello di BB, un approccio idealista.
Credo sia da ritenere piuttosto normale, dal momento che a quella età si idealizza l'amore. Ha già detto che non è tipo da manifestarlo in maniera sdolcinata, ha aggiunto che tuttavia ne ricava ed offre belle sensazioni.

Io credo che, come sempre, questo ragazzo crescerà. Inevitabilmente cambierà, i suoi ideali anche. Perché ragionare per termini assoluti e assodati se ha ancora una vita avanti che evolverà? Si, sembra "asciutto", ma le basi mi paiono buone.
Un utente aveva scritto che io "trombavo senza dar me stesso" e che "sfruttavo la gente a mio piacimento" cosa assolutamente non vera. Ho voluto ribadire questa cosa. Io ero convinto d'amare veramente Francesca, poi l'ho tradita e ho capito che non era cosi. Forse non so nemmeno cos'e' l'amore. Io lo manifesto a modo mio l'amore, bastano gli occhi per manifestarlo. Non mi piace dire ogni secondi "Ti amo" anzi tutt'altro.

Ma sai che io non ho capito cosa intendi?
Cosa vuol dire guarire? Intendi guarire dal "mal di tradire"?
E cosa vuol dire normale??
E recidivo significa ricadere in un fare o in una colpa. Ma anche in una malattia.
Intendi che il tradimento è una malattia ergo ci sono/possono essere recidive ergo il tuo allontanare chi tradisce te è derivante dalla tua sicurezza che essendo tu recidivo anche gli altri lo saranno?
Ma anche che il tuo tener lontano emotivamente, mettendoti in una sorta di torre d'avorio di intoccabilità il cui ingresso è permesso solo al vero amore, è un modo tuo di tutelare gli altri visto che sei malato e anche recidivo?
a me lascia perplessa quel suo parlare in termini medici del tradimento. considerarlo una sorta di malattia.
A dire il vero. Non ho davvero capito il fondo della domanda che fa. E l'altra cosa che mi ha lasciata perplessa è il considerarsi come segnato. Recidivo. E in virtù di questo non ritenersi di poter dire o fare nulla a riguardo nel caso sia lui a subire. Se non andare. O mandare via.
Che è diverso dal dire, ho solidi principi ergo sono certo che lascerò. Questa è l'assolutizzazione e ci sta anche. perchè no!
Ci pensa poi la Vita a discutere degli assoluti;)
Sull'amore, al solito, io non ho nulla da dire. Penso c'entri molto meno di quanto lo si voglia far entrare. :D
...e ciao:)
edit. ecco. in quel "si guarisce" e in quella medicalizzazione del tradimento ci leggo più fatalismo che idealismo. A dire il vero.
Per guarire intendo: Quando la mia ultima ex con cui sono stato 6 mesi mi ha detto "Scusamiiiiiiiii (frignando e facendo tutte queste scene patetiche!) ti ho fatto le corna, mi sento uno schifo etc. etc. Ma ti amo perdonami etc. etc." Io ho provato indifferenza. Le ho solo detto "Ah ok, allora ti mollo" tutto qua. La mia ex quando le ho detto che l'avevo tradita è sclerata, mi ha lanciato addosso un pezzo di grana e mi ha procurato un taglio sopra il sopracciglio. Altre amiche le ho viste soffrire tanto, dire quanto fa male il tradimento etc. Insomma, vedo tutti che si contorcono tra i dolori, mentre a me non ha causato nulla di tutto ciò. Ho solo pensato che mi dispiaceva mollarla perchè alla fine ci stavo bene, ma l'ho dovuto fare per forza, per una questione di principio. Io poi ho già tradito, l'ho già fatto e sono recidivo perchè forse lo potrò anche rifare in futuro, chi lo sa. Quindi si, non ho parola visto che l'ho già fatto una parola. Credo di non poter dire nulla su questo argomento ne ora ne mai, perchè ho già tradito. Hai detto bene, io sono segnato. La vedo cosi.
A me a livello sentimentale non cambia nulla finire una storia con un tradimento (subito) o perchè ti stanno sul cazzo i miei modi di fare. Cambia solo a livello ideologico e basta, visto che il tradimento lo vedo solo come una gran mancanza di rispetto, ma se una storia deve finire, finisce e basta. Io vado avanti per la mia strada, tu per la tua e basta. Tutto qua. A me non importa nemmeno sapere perchè la mia ultima tipa mi abbia tradito, non mi frega nulla. Infatti non le ho chiesto perchè l'abbia fatto, ne mi ha mai sfiorato l'idea di farle una domanda del genere. Zero assoluto. Ah si, sia chiaro: Io non la odio nemmeno la mia ex, mi è indifferente.
 

Black&Blu

Utente di lunga data
E' in definitiva, quello di BB, un approccio idealista.
Credo sia da ritenere piuttosto normale, dal momento che a quella età si idealizza l'amore. Ha già detto che non è tipo da manifestarlo in maniera sdolcinata, ha aggiunto che tuttavia ne ricava ed offre belle sensazioni.

Io credo che, come sempre, questo ragazzo crescerà. Inevitabilmente cambierà, i suoi ideali anche. Perché ragionare per termini assoluti e assodati se ha ancora una vita avanti che evolverà? Si, sembra "asciutto", ma le basi mi paiono buone.
Un utente aveva scritto che io "trombavo senza dar me stesso" e che "sfruttavo la gente a mio piacimento" cosa assolutamente non vera. Ho voluto ribadire questa cosa. Io ero convinto d'amare veramente Francesca, poi l'ho tradita e ho capito che non era cosi. Forse non so nemmeno cos'e' l'amore. Io lo manifesto a modo mio l'amore, bastano gli occhi per manifestarlo. Non mi piace dire ogni secondi "Ti amo" anzi tutt'altro.

Ma sai che io non ho capito cosa intendi?
Cosa vuol dire guarire? Intendi guarire dal "mal di tradire"?
E cosa vuol dire normale??
E recidivo significa ricadere in un fare o in una colpa. Ma anche in una malattia.
Intendi che il tradimento è una malattia ergo ci sono/possono essere recidive ergo il tuo allontanare chi tradisce te è derivante dalla tua sicurezza che essendo tu recidivo anche gli altri lo saranno?
Ma anche che il tuo tener lontano emotivamente, mettendoti in una sorta di torre d'avorio di intoccabilità il cui ingresso è permesso solo al vero amore, è un modo tuo di tutelare gli altri visto che sei malato e anche recidivo?
a me lascia perplessa quel suo parlare in termini medici del tradimento. considerarlo una sorta di malattia.
A dire il vero. Non ho davvero capito il fondo della domanda che fa. E l'altra cosa che mi ha lasciata perplessa è il considerarsi come segnato. Recidivo. E in virtù di questo non ritenersi di poter dire o fare nulla a riguardo nel caso sia lui a subire. Se non andare. O mandare via.
Che è diverso dal dire, ho solidi principi ergo sono certo che lascerò. Questa è l'assolutizzazione e ci sta anche. perchè no!
Ci pensa poi la Vita a discutere degli assoluti;)
Sull'amore, al solito, io non ho nulla da dire. Penso c'entri molto meno di quanto lo si voglia far entrare. :D
...e ciao:)
edit. ecco. in quel "si guarisce" e in quella medicalizzazione del tradimento ci leggo più fatalismo che idealismo. A dire il vero.
Per guarire intendo: Quando la mia ultima ex con cui sono stato 6 mesi mi ha detto "Scusamiiiiiiiii (frignando e facendo tutte queste scene patetiche!) ti ho fatto le corna, mi sento uno schifo etc. etc. Ma ti amo perdonami etc. etc." Io ho provato indifferenza. Le ho solo detto "Ah ok, allora ti mollo" tutto qua. La mia ex quando le ho detto che l'avevo tradita è sclerata, mi ha lanciato addosso un pezzo di grana e mi ha procurato un taglio sopra il sopracciglio. Altre amiche le ho viste soffrire tanto, dire quanto fa male il tradimento etc. Insomma, vedo tutti che si contorcono tra i dolori, mentre a me non ha causato nulla di tutto ciò. Ho solo pensato che mi dispiaceva mollarla perchè alla fine ci stavo bene, ma l'ho dovuto fare per forza, per una questione di principio. Io poi ho già tradito, l'ho già fatto e sono recidivo perchè forse lo potrò anche rifare in futuro, chi lo sa. Quindi si, non ho parola visto che l'ho già fatto una parola. Credo di non poter dire nulla su questo argomento ne ora ne mai, perchè ho già tradito. Hai detto bene, io sono segnato. La vedo cosi.
A me a livello sentimentale non cambia nulla finire una storia con un tradimento (subito) o perchè ti stanno sul cazzo i miei modi di fare. Cambia solo a livello ideologico e basta, visto che il tradimento lo vedo solo come una gran mancanza di rispetto, ma se una storia deve finire, finisce e basta. Io vado avanti per la mia strada, tu per la tua e basta. Tutto qua. A me non importa nemmeno sapere perchè la mia ultima tipa mi abbia tradito, non mi frega nulla. Infatti non le ho chiesto perchè l'abbia fatto, ne mi ha mai sfiorato l'idea di farle una domanda del genere. Zero assoluto. Ah si, sia chiaro: Io non la odio nemmeno la mia ex, mi è indifferente.
Invece con Francesca mi sento ancora in colpa, mi dispiace che non mi parla da 2 anni, mi dispiace non poterle chiedere come sta e mi dispiace sapere che lei ancora non si è rifidanzata, che ancora non abbia voltato pagina. Mi piacerebbe diventare almeno suo amico, ma non sono idiota! So che non è possibile e credo sia giusto cosi per lei.
 

JON

Utente di lunga data
a me lascia perplessa quel suo parlare in termini medici del tradimento. considerarlo una sorta di malattia.

A dire il vero. Non ho davvero capito il fondo della domanda che fa. E l'altra cosa che mi ha lasciata perplessa è il considerarsi come segnato. Recidivo. E in virtù di questo non ritenersi di poter dire o fare nulla a riguardo nel caso sia lui a subire. Se non andare. O mandare via.

Che è diverso dal dire, ho solidi principi ergo sono certo che lascerò. Questa è l'assolutizzazione e ci sta anche. perchè no!

Ci pensa poi la Vita a discutere degli assoluti;)

Sull'amore, al solito, io non ho nulla da dire. Penso c'entri molto meno di quanto lo si voglia far entrare. :D

...e ciao:)

edit. ecco. in quel "si guarisce" e in quella medicalizzazione del tradimento ci leggo più fatalismo che idealismo. A dire il vero.
Tutto parte dal suo tradimento iniziale.
Lui idealizza l'amore in base alla fedeltà assoluta, più che altro idealizza la fedeltà stessa. In effetti ha avuto già una storia d'amore coinvolgente, ha già scoperto di cosa si tratta, ma il caso ha voluto che lui stesso abbia tradito per primo. In questo modo ha scoperto il tradimento, il fatto che sia stato compiuto da lui lo ha portato a riformulare la forma, o la formula, dell'amore, invece di ammettere a se stesso che il tradimento esiste e che lui stesso ne è un portatore. In pratica sta vivendo un conflitto inconsapevole e si dissocia dall'infedeltà definendola una malattia. Il che è un tentativo, in realtà, di dereponsabilizzazione. E va oltre, dice che, dopo essere stato tradito, lui non soffre nemmeno. Si ostina e non se ne rende conto.

Sta combattendo soltanto male la battaglia contro l'infedeltà e la natura umana, ma voglio ripetermi, io ci vedo del buono che, in futuro, potrà diventare qualcosa di migliore e più concreto. Dipende da lui e dalla sua crescita personale.

PS: ciao
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Tutto parte dal suo tradimento iniziale.
Lui idealizza l'amore in base alla fedeltà assoluta, più che altro idealizza la fedeltà stessa. In effetti ha avuto già una storia d'amore coinvolgente, ha già scoperto di cosa si tratta, ma il caso ha voluto che lui stesso abbia tradito per primo. In questo modo ha scoperto il tradimento, il fatto che sia stato compiuto da lui lo ha portato a riformulare la forma, o la formula, dell'amore, invece di ammettere a se stesso che il tradimento esiste e che lui stesso ne è un portatore. In pratica sta vivendo un conflitto inconsapevole e si dissocia dall'infedeltà definendola una malattia. Il che è un tentativo, in realtà, di dereponsabilizzazione. E va oltre, dice che, dopo essere stato tradito, lui non soffre nemmeno. Si ostina e non se ne rende conto.

Sta combattendo soltanto male la battaglia contro l'infedeltà e la natura umana, ma voglio ripetermi, io ci vedo del buono che, in futuro, potrà diventare qualcosa di migliore e più concreto. Dipende da lui e dalla sua crescita personale.

PS: ciao

A me, più che la fedeltà in se stessa, pare idealizzi un essere. O meglio, un dover e voler essere rispondente a principi dati e assunti piuttosto rigidamente anche. (tanto che si chiede, guarirò? come se la questione fosse esterna.)
Mi chiedo quanto interni ed elaborati. O quanto invece derivanti da adesione.

A prescindere dalla condivisione dei principi eh. Che posso anche essere d'accordo su un sacco di assunti che lui ha scritto. Ma appunto, mi sembrano assunti che non si confrontano con il mondo. E con l'essere nel mondo.

Perchè proprio tramite quegli assunti dal mondo tiene le distanze.

E personalmente non apprezzo la divisione dicotomica sano/malato . E non perchè ami particolarmente il relativismo. Ma perchè credo che il ventaglio di conoscenza in quella dicotomia sia chiuso a priori.

E non ho voglia di fare la ode alla giovane età.

Ha usato parole significative secondo me.

E sì, ci ho letto anche io una sorta di deresponsabilizzazione e fatalismo.

E quella rigidità forse può essere tipica dei 24 anni, ma 24 anni non sono 13.

Tanto quanto viene richiesta capacità critica della superficialità tanto quanto secondo me è corretto chiedere capacità critica della rigidità.

Non so quanto una fedeltà costruita sul DOVERE regga poi l'impatto con un mondo. E con la Vita.

Dipende cosa ci si mette dentro in quel dovere. E se un DOVERE viene riempito di dover essere. Boh. Forse per qualcuno può andare bene. Io non ci starei dentro. Non ci troverei senso.

Diverso è metterci un'impalcatura di obblighi o invece fedeltà a se stessi in quanto esseri in divenire.
Nel secondo caso io penso possa discendere un tipo di fedeltà che è slegata dal vincolo ma che gli si lega in maniera profonda e spontanea proprio per la capacità di valutare quali sono gli ingredienti personali che rendono sensata una posizione ai propri occhi non perchè così deve essere ma perchè così si SENTE essere.

Mi fido poco della rigidità. A qualunque età.

La rigidità non regge gli impatti. Ma si spezza. Tendenzialmente.

E sì, sta combattendo...ma sta combattendo ancora col fantasma. E combattere col fantasma è relativamente facile. Che è facile farlo adattare e aderire alle proprie tecniche.

Altro discorso è combattere. Sul serio. Quando all'adattabilità del fantasma si sostituisce l'imprevedibilità e lo sconosciuto.

Lì io penso non ci sia fedeltà di vincolo che tenga. SE non quella a se stessi.

E non nei termini che ha spiegato lui. Che sono evitanti.

Fedeltà inclusiva il confronto.

Poi sono d'accordo con te. E' un percorso. Il suo percorso.

Personalmente mi fido poco della superficialità e altrettanto poco della rigidità.

Penso siano entrambe posizioni dettate da insicurezza e instabilità. Difensive entrambe.

Combattere in una di quelle due posizioni significa finire al tappeto. Senza neanche sapere come.
Per la mia esperienza.
 

JON

Utente di lunga data
A me, più che la fedeltà in se stessa, pare idealizzi un essere. O meglio, un dover e voler essere rispondente a principi dati e assunti piuttosto rigidamente anche. (tanto che si chiede, guarirò? come se la questione fosse esterna.)
Mi chiedo quanto interni ed elaborati. O quanto invece derivanti da adesione.

A prescindere dalla condivisione dei principi eh. Che posso anche essere d'accordo su un sacco di assunti che lui ha scritto. Ma appunto, mi sembrano assunti che non si confrontano con il mondo. E con l'essere nel mondo.

Perchè proprio tramite quegli assunti dal mondo tiene le distanze.

E personalmente non apprezzo la divisione dicotomica sano/malato . E non perchè ami particolarmente il relativismo. Ma perchè credo che il ventaglio di conoscenza in quella dicotomia sia chiuso a priori.

E non ho voglia di fare la ode alla giovane età.

Ha usato parole significative secondo me.

E sì, ci ho letto anche io una sorta di deresponsabilizzazione e fatalismo.

E quella rigidità forse può essere tipica dei 24 anni, ma 24 anni non sono 13.

Tanto quanto viene richiesta capacità critica della superficialità tanto quanto secondo me è corretto chiedere capacità critica della rigidità.

Non so quanto una fedeltà costruita sul DOVERE regga poi l'impatto con un mondo. E con la Vita.

Dipende cosa ci si mette dentro in quel dovere. E se un DOVERE viene riempito di dover essere. Boh. Forse per qualcuno può andare bene. Io non ci starei dentro. Non ci troverei senso.

Diverso è metterci un'impalcatura di obblighi o invece fedeltà a se stessi in quanto esseri in divenire.
Nel secondo caso io penso possa discendere un tipo di fedeltà che è slegata dal vincolo ma che gli si lega in maniera profonda e spontanea proprio per la capacità di valutare quali sono gli ingredienti personali che rendono sensata una posizione ai propri occhi non perchè così deve essere ma perchè così si SENTE essere.

Mi fido poco della rigidità. A qualunque età.

La rigidità non regge gli impatti. Ma si spezza. Tendenzialmente.

E sì, sta combattendo...ma sta combattendo ancora col fantasma. E combattere col fantasma è relativamente facile. Che è facile farlo adattare e aderire alle proprie tecniche.

Altro discorso è combattere. Sul serio. Quando all'adattabilità del fantasma si sostituisce l'imprevedibilità e lo sconosciuto.

Lì io penso non ci sia fedeltà di vincolo che tenga. SE non quella a se stessi.

E non nei termini che ha spiegato lui. Che sono evitanti.

Fedeltà inclusiva il confronto.

Poi sono d'accordo con te. E' un percorso. Il suo percorso.

Personalmente mi fido poco della superficialità e altrettanto poco della rigidità.

Penso siano entrambe posizioni dettate da insicurezza e instabilità. Difensive entrambe.

Combattere in una di quelle due posizioni significa finire al tappeto. Senza neanche sapere come.
Per la mia esperienza.
Ma non a caso lui nomina la famiglia e la colloca in modo assoluto e indiscutibilmente al primo posto. Io ci vedo buona fede, ed è molto probabile che quella famiglia sia un grande esempio nonché una fonte di valori.

Chiaro che, il nucleo familiare, è pur sempre un nucleo chiuso. Nel momento in cui affronti il mondo capisci anche che il rischio che ti prendano a calci in culo, magari senza possibilità di replica anche, è molto alto. Per questo concordo con te sulla sua rigidità, ma va riconosciuto che si tratta solo del suo modo di reagire al conflitto e alla frustrazione nascenti. Va ricordato anche che lui si affaccia a questi problemi proprio ora, tutto quello che dice rappresenta solo il presente. E' un suo momento, io sinceramente lo comprendo.

Ipazia, ognuno dovrebbe scegliere quello che è meglio per se. Che non significa scegliere perché giusto o meglio di tutto il resto, significa ricercare il proprio equilibrio. Un po' come la fedeltà a se stessi che tu stessa citi. Perché, parliamoci chiaro, io non me la sento di offrire a questo ragazzo consigli che scaturiscono dalle mie personali esperienze sul l'infedeltà. Non fosse altro che ognuno ne ha il proprio concetto determinato dalle circostanze del puro caso e dai compromessi che ne scaturiscono. Alla fine ci rendiamo conto che forse, per il bene di tutto e tutti, è meglio non tradire (in generale dico). Per cui non mi sento di dargli torto, ne tantomeno che soffre di una particolare rigidità che lo rende incompatibile con il mondo. Sono i sogni e le aspirazioni che ci danno vita e desideri. Lui si deresponsanilizza perché conosce perfettamente il peso di quelle responsabilità.

Siamo "gente di mondo", è vero, ma l' unica cosa che mi sento di dire a questo ragazzo è proprio di essere fedele a se stesso, nel rispetto di se stesso e delle sue aspirazioni. Cosi facendo forse sarà capace di offrire il rispetto che tutte le persone meritano. Non credo che qui si possano dare soluzioni appropriate all'infedeltà. Anche se devo ammettere che il tuo invito alla flessibilità lo trovo concreto e sensato.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Un utente aveva scritto che io "trombavo senza dar me stesso" e che "sfruttavo la gente a mio piacimento" cosa assolutamente non vera. Ho voluto ribadire questa cosa. Io ero convinto d'amare veramente Francesca, poi l'ho tradita e ho capito che non era cosi. Forse non so nemmeno cos'e' l'amore. Io lo manifesto a modo mio l'amore, bastano gli occhi per manifestarlo. Non mi piace dire ogni secondi "Ti amo" anzi tutt'altro.





Per guarire intendo: Quando la mia ultima ex con cui sono stato 6 mesi mi ha detto "Scusamiiiiiiiii (frignando e facendo tutte queste scene patetiche!) ti ho fatto le corna, mi sento uno schifo etc. etc. Ma ti amo perdonami etc. etc." Io ho provato indifferenza. Le ho solo detto "Ah ok, allora ti mollo" tutto qua. La mia ex quando le ho detto che l'avevo tradita è sclerata, mi ha lanciato addosso un pezzo di grana e mi ha procurato un taglio sopra il sopracciglio. Altre amiche le ho viste soffrire tanto, dire quanto fa male il tradimento etc. Insomma, vedo tutti che si contorcono tra i dolori, mentre a me non ha causato nulla di tutto ciò. Ho solo pensato che mi dispiaceva mollarla perchè alla fine ci stavo bene, ma l'ho dovuto fare per forza, per una questione di principio. Io poi ho già tradito, l'ho già fatto e sono recidivo perchè forse lo potrò anche rifare in futuro, chi lo sa. Quindi si, non ho parola visto che l'ho già fatto una parola. Credo di non poter dire nulla su questo argomento ne ora ne mai, perchè ho già tradito. Hai detto bene, io sono segnato. La vedo cosi.
A me a livello sentimentale non cambia nulla finire una storia con un tradimento (subito) o perchè ti stanno sul cazzo i miei modi di fare. Cambia solo a livello ideologico e basta, visto che il tradimento lo vedo solo come una gran mancanza di rispetto, ma se una storia deve finire, finisce e basta. Io vado avanti per la mia strada, tu per la tua e basta. Tutto qua. A me non importa nemmeno sapere perchè la mia ultima tipa mi abbia tradito, non mi frega nulla. Infatti non le ho chiesto perchè l'abbia fatto, ne mi ha mai sfiorato l'idea di farle una domanda del genere. Zero assoluto. Ah si, sia chiaro: Io non la odio nemmeno la mia ex, mi è indifferente.
Invece con Francesca mi sento ancora in colpa, mi dispiace che non mi parla da 2 anni, mi dispiace non poterle chiedere come sta e mi dispiace sapere che lei ancora non si è rifidanzata, che ancora non abbia voltato pagina. Mi piacerebbe diventare almeno suo amico, ma non sono idiota! So che non è possibile e credo sia giusto cosi per lei.
Forse adesso ho capito meglio.
mi riferisco all'ultimo grassetto.

Che mi sembra la cosa più interessante di tutto quello che hai scritto.

La questione non riguarda chi tradisce te.

La questione riguarda te, che hai tradito Francesca e ancora non sei riuscito a spiegarti il come e neanche a collocarti dentro quell'azione, e probabilmente la forza con cui nutri i tuoi principi, quelli per cui hai lasciato nell'indifferenza, non riguarda l'azione della tua ultima. Che ti è appunto indifferente.
Ma riguarda il nutrire una sicurezza tua, in te, che ti è caduta nel tuo tradire.

Guarda che ti stai ingabbiando così.

Hai tradito. Tu perchè hai tradito?

Per quanto riguarda gli altri grassetti...la tua ultima ti era indifferente. E ti è semplicemente scomparsa dagli occhi. E non perchè è scomparsa nel suo tradimento. Ma perchè non c'era neanche prima.
Non la userei come pietra di paragone per costruirti solidità.

Stai costruendo sulla sabbia. E costruire sulla sabbia non è una delle cose più sagge, dal mio punto di vista.
E infatti ti aggrappi ai principi e alle ideologie.

E poi mi tradurresti "segnato"??
Che è? Una specie di sigillo? Lettera scarlatta? Inadeguatezza eterna???
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma non a caso lui nomina la famiglia e la colloca in modo assoluto e indiscutibilmente al primo posto. Io ci vedo buona fede, ed è molto probabile che quella famiglia sia un grande esempio nonché una fonte di valori.

Chiaro che, il nucleo familiare, è pur sempre un nucleo chiuso. Nel momento in cui affronti il mondo capisci anche che il rischio che ti prendano a calci in culo, magari senza possibilità di replica anche, è molto alto. Per questo concordo con te sulla sua rigidità, ma va riconosciuto che si tratta solo del suo modo di reagire al conflitto e alla frustrazione nascenti. Va ricordato anche che lui si affaccia a questi problemi proprio ora, tutto quello che dice rappresenta solo il presente. E' un suo momento, io sinceramente lo comprendo.

Ipazia, ognuno dovrebbe scegliere quello che è meglio per se. Che non significa scegliere perché giusto o meglio di tutto il resto, significa ricercare il proprio equilibrio. Un po' come la fedeltà a se stessi che tu stessa citi. Perché, parliamoci chiaro, io non me la sento di offrire a questo ragazzo consigli che scaturiscono dalle mie personali esperienze sul l'infedeltà. Non fosse altro che ognuno ne ha il proprio concetto determinato dalle circostanze del puro caso e dai compromessi che ne scaturiscono. Alla fine ci rendiamo conto che forse, per il bene di tutto e tutti, è meglio non tradire (in generale dico). Per cui non mi sento di dargli torto, ne tantomeno che soffre di una particolare rigidità che lo rende incompatibile con il mondo. Sono i sogni e le aspirazioni che ci danno vita e desideri. Lui si deresponsanilizza perché conosce perfettamente il peso di quelle responsabilità.

Siamo "gente di mondo", è vero, ma l' unica cosa che mi sento di dire a questo ragazzo è proprio di essere fedele a se stesso, nel rispetto di se stesso e delle sue aspirazioni. Cosi facendo forse sarà capace di offrire il rispetto che tutte le persone meritano. Non credo che qui si possano dare soluzioni appropriate all'infedeltà. Anche se devo ammettere che il tuo invito alla flessibilità lo trovo concreto e sensato.
Lui si rifugia nell'ideale di famiglia di cui è conseguente e non creatore. E questa è la prima cosa che mi lascia perplessa.

E' un ragionamento piuttosto basico. Che è tutto costruito su quello che gli è stato fatto vedere.

Lui non sa esattamente cosa erano e cosa sono come coppia i suoi genitori. Che se sono stati genitori intelligenti l'hanno lasciato fuori dalle loro magagne e buon per lui.

Ma a 24 anni io penso si possa far entrare nel mito infantile della famiglia perfetta il dubbio che la vita non è perfezione.

Abbiamo post e post di discussione in cui genitori precisano di essere riusciti a tenere separato il loro ruolo genitoriale dal loro ruolo di coppia.

Proprio per tutelare i figli.

Lui trasporta il mito in una sua realtà, che è tutta da costruire. E tenta di riprodurre, a livello di principi un mito. Ma i miti sono appunto miti. Sono utili. Se tradotti in una realtà propria.

E inoltre lui vede la famiglia di cui parla da figlio.

Mentre quello di cui ragiona e su cui postula assiomi riguarda una sua presenza in un ruolo che non è più quello del figlio.

E consigli non ne ho neanche io. E' già bello che riesco a consigliare me.

Ma mi sembra che, propinati i buoni principi, allora tutto bene.

Io invece vedo rigidità, e sono brava a riconoscerle che le conosco bene;), e non acquisizione.

E vedo l'evitamento di una sua personale posizione. Che forse gli è ancora doloroso dirsi quello che c'è da dire.

MA il suo essere tanto disperatamente aggrappato a dei principi che lo salvano dal segno che si è marchiato addosso non lo vedo un buon punto di partenza. Per essersi fedele.

Chiudersi nel dover essere e nel voler essere per proteggersi da se stessi, parla di tutto, ma non di equilibrio nello squilibrio e neanche di fedeltà al proprio essere. Secondo me.
 
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Black&Blu

Utente di lunga data
Vi rispondo senza quotarvi o se no impazzisco. Io colloco la mia famiglia in modo assoluto (come dice JON) perchè semplicemente so d'amarla con tutto il cuore. Se la mia sorellina (con cui sono stra uniti ed ho un rapporto veramente fantastico) un giorno mi dovesse fare del male, in maniera seria, in quel caso io non farei più finta di niente. Indagherei, cercherei di capire il motivo che l'ha portata a fare tale cosa e mi sforzerei anche di perdonarla. Ma tutto questo solo perchè che quello che c'è tra me e la mia famiglia è vero amore. Lo è se senza e senza ma.
I miei genitori non mi hanno fatto mica crescere in una cupola di cristallo. Assolutamente no. Questa è una tua idea Ipazia, ti sarà venuta leggendomi, ma non è affatto cosi. Parlavo della mia famiglia come dell'amore assoluto, tutto qua. Quello che volevo dire con "Non ne vale la pena di soffrire per nessuno, se non per le persone che amo veramente" era proprio riferito a questo. Forse non so nemmeno cos'è l'amore e questo potrebbe essere uno dei miei tanti problemi. Ma ne varrà la pena di soffrire, di fare domande e di andare a fondo solo quando sarò fidanzato con una donna che amerò per davvero. Per tutte le altre non varrà la pena di andare a farsi del male. "Nessuna persona vale la mia felicità se non le persone che amo e che mi amano." anche questa frase era riservata a questo concetto.

Si è chiaro che la questione riguarda più me che chi tradisce. Non so perchè ho tradito Francesca, non riesco a spiegarmelo ancora adesso a distanza di 2 anni. So solo che mi sono sentito male dopo averlo fatto e che da li è cambiato tutto quanto. Lei non si meritava una cosa del genere, era l'ultima persona al mondo a meritarsi tale cosa. Boh, non ha senso. Non mi era indifferente la mia ultima ex, certo sapevo di non amarla, ma ci stavo bene con lei. Segnato = Il bue che dà del cornuto all'asino. Non credo d'essere nella posizione di poter esprimere un giudizio sulle corna. Sono il prima da averle fatte, sono segnato in questo.
 

JON

Utente di lunga data
B&B, hai scritto un papiro. Poi ti leggo meglio, ma fanculo non riesco a trattenermi dal dirlo....

...resta pulito, sempre. Vivi la vita nella trasparenza, non nasconderti mai, sii fiero. E il bello sai qual'è? Non c'è cosa che tu non possa fare. Ma sii onesto, evita la menzogna, quello che desideri puoi prenderlo come e quando vuoi. Ma resta nel giusto, non complicare ne la tua, ne l'altrui, vita. Non ridurti a subire o praticare il tradimento per ovviare a problemi che, fortunatamente, ancora non hai. Ma pensaci prima, stai lontano dalla merda. Hai solo da guadagnarci.
 
Ultima modifica:

zagor

Utente di lunga data
B&B, hai scritto un papiro. Poi ti leggo meglio, ma fanculo non riesco a trattenermi dal dirlo....

...resta pulito, sempre. Vivi la vita nella trasparenza, non nasconderti mai, sii fiero. E il bello sai qual'è? Non c'è cosa che tu non possa fare. Ma sii onesto, evita la menzogna, quello che desideri puoi prenderlo come e quando vuoi. Ma resta nel giusto, non complicare ne la tua, ne l'altrui, vita. Non ridurti a subire o praticare il tradimento per ovviare a problemi che, fortunatamente, ancora non hai. Ma pensaci prima, stai lontano dalla merda. Hai solo da guadagnarci.

Talmente semplice da apparire, a prima vista, banale.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Vi rispondo senza quotarvi o se no impazzisco. Io colloco la mia famiglia in modo assoluto (come dice JON) perchè semplicemente so d'amarla con tutto il cuore. Se la mia sorellina (con cui sono stra uniti ed ho un rapporto veramente fantastico) un giorno mi dovesse fare del male, in maniera seria, in quel caso io non farei più finta di niente. Indagherei, cercherei di capire il motivo che l'ha portata a fare tale cosa e mi sforzerei anche di perdonarla. Ma tutto questo solo perchè che quello che c'è tra me e la mia famiglia è vero amore. Lo è se senza e senza ma.
I miei genitori non mi hanno fatto mica crescere in una cupola di cristallo. Assolutamente no. Questa è una tua idea Ipazia, ti sarà venuta leggendomi, ma non è affatto cosi. Parlavo della mia famiglia come dell'amore assoluto, tutto qua. Quello che volevo dire con "Non ne vale la pena di soffrire per nessuno, se non per le persone che amo veramente" era proprio riferito a questo. Forse non so nemmeno cos'è l'amore e questo potrebbe essere uno dei miei tanti problemi. Ma ne varrà la pena di soffrire, di fare domande e di andare a fondo solo quando sarò fidanzato con una donna che amerò per davvero. Per tutte le altre non varrà la pena di andare a farsi del male. "Nessuna persona vale la mia felicità se non le persone che amo e che mi amano." anche questa frase era riservata a questo concetto.

Si è chiaro che la questione riguarda più me che chi tradisce. Non so perchè ho tradito Francesca, non riesco a spiegarmelo ancora adesso a distanza di 2 anni. So solo che mi sono sentito male dopo averlo fatto e che da li è cambiato tutto quanto. Lei non si meritava una cosa del genere, era l'ultima persona al mondo a meritarsi tale cosa. Boh, non ha senso. Non mi era indifferente la mia ultima ex, certo sapevo di non amarla, ma ci stavo bene con lei. Segnato = Il bue che dà del cornuto all'asino. Non credo d'essere nella posizione di poter esprimere un giudizio sulle corna. Sono il prima da averle fatte, sono segnato in questo.
No. Io non intendo che i tuoi ti abbiano fatto crescere in una cupola di cristallo.

Io dico semplicemente che la prospettiva da cui guardi la tua famiglia è quella del figlio. E secondo quello sguardo ti costruisci prospettive.

E in quello sguardo di figlio metti l'assoluto.

E questo ti volevo sottolineare. Che l'assoluto è nel tuo sguardo e di conseguenza nella tua percezione.

E questa non è un'idea. E' un fatto.

Quello che succede nel letto fra i tuoi genitori, mi auguro per te che non sia di tua competenza. E non lo sia mai stato.
E per letto non intendo sesso. Intendo la di sessualità che riguarda la coppia di tuo padre e di tua madre.

In questo senso dico che sei fuori dalle loro dinamiche. E credimi, non è una critica. E' una fortuna.

Ma è esattamente in questo esserne fuori che collochi l'assolutezza dell'amore e un modello di coppia.

Come uomo, tu non sei figlio. E all'interno di una coppia non sei figlio. Mi auguro.

Il modello dell'amore assoluto che hai respirato è modello. Poi c'è quello che tu ti sei tradotto e che ti tradurrai.

E mi verrebbe da dire che il tuo non riuscire ad elaborare un tradimento molto probabilmente riguarda un senso di inadeguatezza rispetto al modello che ti sei proposto.

Io ti sto semplicemente ricordando che il modello te lo sei costruito come figlio.

Ora sta a te prendere quel modello, tradurtelo come uomo e collocarti lì dentro per quello che sei tu.

Che sei. Non che vorresti essere.
O che senti di dover essere.

Questa è la trappolina che secondo me ti stai costruendo.

E secondo me, proprio perchè hai tradito, se tu, anzichè sfuggire alla responsabilità di una tua decisione riparandoti dietro alla storia del segnato e del bue (o dell'orso:D), ti assumessi la tua decisione di tradire assumendotene motivazioni e perchè e conseguenza potresti invece tranquillamente condividere quella esperienza.

E dire anche la tua.

Di traditore.

E di tradito.

Ma è esattamente rifugiandoti in un modello che ti togli, da solo, la possibilità di comprensione, parola e anche guarigione....se proprio vuoi usare questa parola.

E per rimanere nella metafora medica, quando hai tradito probabilmente ti sei procurato una ferita. E anzichè pulirla e disinfettarla, ci hai messo sopra una garza per non vederla.

E lì sotto lei spurga. Senza che tu neanche lo sappia.

Ma non c'è guarigione e neanche cicatrizzazione.

E uno dei motivi è che non ti confronti con te stesso ma con un modello esterno a te. Senza avere la piena consapevolezza che quel modello è per buona parte creata da te per rispondere a tue esigenze immaginifiche.

i principi da soli non reggono. E tu l'hai sperimentato sulla tua pelle.

E la giovane età non c'entra niente. E neanche l'amore.

Poi. Vedi tu.
io ti sto semplicemente dicendo che costruire su principi disattesi nella pratica è costruire sulla sabbia.
E non capire il perchè li si è disattesi è pensare di usare l'acqua come collante.
 

Scaredheart

Romantica sotto copertura
Ciao e benvenuto :)

Io prima di psicanalizzare, tirar giù libri filosofici, e tutta la scienza sul comportamento umano... te la butto lì:

La tua ex Francesca si è alterata alla notizia del tuo tradimento visti i 3 anni di relazione, invece tu non ti sei scomposto visti i pochi mesi di storia con questa ragazza!

Il mio attuale ragazzo prima storia seria è stato tradito, ed è stato male. Successivamente faceva storie di mesi, o al max un anno e se loro lo tradivano non gliene fregava nulla, chiudeva e amici come prima.
Ora sta con me da quasi 3 anni, di me invece si preoccupa e manifesta anche un pò di gelosia, i suoi amici non erano abituati a questi suoi atteggiamenti per come lo conoscevano! :D
Se lo tradissi ci starebbe molto male, me lo ha confidato... secondo me se era Francesca a tradire te non reagivi con indifferenza...
 

JON

Utente di lunga data
Ciao e benvenuto :)

Io prima di psicanalizzare, tirar giù libri filosofici, e tutta la scienza sul comportamento umano... te la butto lì:

La tua ex Francesca si è alterata alla notizia del tuo tradimento visti i 3 anni di relazione, invece tu non ti sei scomposto visti i pochi mesi di storia con questa ragazza!

Il mio attuale ragazzo prima storia seria è stato tradito, ed è stato male. Successivamente faceva storie di mesi, o al max un anno e se loro lo tradivano non gliene fregava nulla, chiudeva e amici come prima.
Ora sta con me da quasi 3 anni, di me invece si preoccupa e manifesta anche un pò di gelosia, i suoi amici non erano abituati a questi suoi atteggiamenti per come lo conoscevano! :D
Se lo tradissi ci starebbe molto male, me lo ha confidato... secondo me se era Francesca a tradire te non reagivi con indifferenza...
Si, era già venuto fuori che quella storia fosse importante. Tuttavia ne è rimasto scottato al contrario, come traditore, e la normale conseguenza è la malcelata indifferenza che in questo caso sostituisce la sofferenza. Come in una sorta di orgoglio colpevole.

Si innamorerà ancora. E per fortuna, alla fine è meglio cosi. Ma vi rendete conto della gravità di vincolarsi a vita a 20 anni?
 

Ultimo

Escluso
Ti ringrazio per la risposta, ma certe cose non capisco da dove tu le abbia estrapolate. Chi ti ha detto che non mi sono mai confrontato con le mie ex? Con Francesca sono stato 3 anni, secondo te non ci siamo mai confrontati su praticamente ogni cosa? Bello mio se la mia ex mi fa le corna non mi frega di sapere perchè l'abbia fatto. Se mi molla per altri motivi, ok, lo voglio sapere è ovvio. Perchè mai dovrei sapere il motivo che ha spinto la mia ex a tradirmi? Il tradimento per come la vedo io non ha scusanti, quindi non vedo il motivo di fare domande. Chiudo e basta. Ciao ciao, bye bye, addio. Una persona che mi tradisce a prescindere non mi sta simpatica, quindi che mi frega d'avere il parere di una persona che non mi piace? E' come dire che tu vai a chiedere un parere ad una persona che ti sta sulle palle. Non ha senso.


Forse il discorso sulla famiglia non è chiaro, forse non mi sono spiegato bene. Per me vale la pena di soffrire solo per loro perchè so che il legame che ho con loro è VERO AMORE. Se un giorno mi sposerò, avrò dei figli e saprò d'amare veramente mia moglie sarò anche disposto a soffrire. Vale la pena di farsi prendere, soffrire etc da una persona con il quale non hai un legame di vero amore? Non credo proprio.
Ma chi ha mai detto che io trombavo con la mia ragazza senza metterci me stesso???Questa cosa da dove l'hai tirata fuori? Io pensavo veramente d'amarla Francesca. Stavo bene con lei, le voglio tutt'ora un bene della Madonna, anche se lei non mi parla più da un pezzo. I sentimenti c'erano eccome con lei, non diciamo cavolate per favore.
Certe domande è meglio non farle, lo scopo della vita è star bene, non vivere soffrendo come un cane. L'orgoglio e la dignità aiutano in questo. Io non calpesto nessuno! L'unica volta che l'ho fatto, facendo le corna a Francy, mi son sentito male. Poi ripeto a me non mi tocca il tradimento che ho subito. Mi ha voluto fare le corna, l'ha fatto, che ci posso fare io? Nulla. Ormai è andata. Vado avanti per la mia strada e basta.


Confrontarsi tre anni per poi essere stato tradito dovrebbe darti l'idea ancor più della gravità del tradimento. Ma non per il discorso del tradimento, perchè potrebbe essere anche un'altra cosa, ma tanto per il discorso del perchè ti ha tradito, quali sono state le motivazioni per il quale ti ha tradito? E guarda che se saperle non vuol dire cercare il perdono, nè di chi pensi di amare nè di chi pensi di volere bene. E' soltanto una maniera per vederti attraverso gli occhi di un altro.
Mi sembra paradossale questo dialogo, è come se tu non dessi importanza al tradimento per certi versi, mentre per altri ne dai troppa. Ora se non sei innamorato lo posso capire, ma tu hai scritto che avevi dei sentimenti per questa donna, al mio paese non è che si chiama amore avere dei sentimenti, ma è l'anticamera per costruire qualcosa che si chiama anche amore. Il bello è che tu scrivi che la tua ex sapeva del discorso tradimento, ma ti ha tradito. Quindi tu davi importanza al tradimento, però se vieni tradito non vuoi sapere le motivazioni, boh. Questo non è crescere, questo è avere delle convinzioni, questo è avere un tasto on ed off sulle storie, altro che sentimenti.

Tanto per ribadire alcuni concetti che non mi stanno chiari, leggiti quello che nerettato, mi spieghi, perchè leggo un forte contrasto.
 

Black&Blu

Utente di lunga data
No. Io non intendo che i tuoi ti abbiano fatto crescere in una cupola di cristallo.
Io dico semplicemente che la prospettiva da cui guardi la tua famiglia è quella del figlio. E secondo quello sguardo ti costruisci prospettive.
E in quello sguardo di figlio metti l'assoluto.
E questo ti volevo sottolineare. Che l'assoluto è nel tuo sguardo e di conseguenza nella tua percezione.
E questa non è un'idea. E' un fatto.
Quello che succede nel letto fra i tuoi genitori, mi auguro per te che non sia di tua competenza. E non lo sia mai stato.
E per letto non intendo sesso. Intendo la di sessualità che riguarda la coppia di tuo padre e di tua madre.
In questo senso dico che sei fuori dalle loro dinamiche. E credimi, non è una critica. E' una fortuna.
Ma è esattamente in questo esserne fuori che collochi l'assolutezza dell'amore e un modello di coppia.
Come uomo, tu non sei figlio. E all'interno di una coppia non sei figlio. Mi auguro.
Il modello dell'amore assoluto che hai respirato è modello. Poi c'è quello che tu ti sei tradotto e che ti tradurrai.
E mi verrebbe da dire che il tuo non riuscire ad elaborare un tradimento molto probabilmente riguarda un senso di inadeguatezza rispetto al modello che ti sei proposto.
Io ti sto semplicemente ricordando che il modello te lo sei costruito come figlio.
Ora sta a te prendere quel modello, tradurtelo come uomo e collocarti lì dentro per quello che sei tu.
Che sei. Non che vorresti essere.
O che senti di dover essere.
Questa è la trappolina che secondo me ti stai costruendo.
E secondo me, proprio perchè hai tradito, se tu, anzichè sfuggire alla responsabilità di una tua decisione riparandoti dietro alla storia del segnato e del bue (o dell'orso:D), ti assumessi la tua decisione di tradire assumendotene motivazioni e perchè e conseguenza potresti invece tranquillamente condividere quella esperienza.
E dire anche la tua.
Di traditore.
E di tradito.
Ma è esattamente rifugiandoti in un modello che ti togli, da solo, la possibilità di comprensione, parola e anche guarigione....se proprio vuoi usare questa parola.
E per rimanere nella metafora medica, quando hai tradito probabilmente ti sei procurato una ferita. E anzichè pulirla e disinfettarla, ci hai messo sopra una garza per non vederla.
E lì sotto lei spurga. Senza che tu neanche lo sappia.
Ma non c'è guarigione e neanche cicatrizzazione.
E uno dei motivi è che non ti confronti con te stesso ma con un modello esterno a te. Senza avere la piena consapevolezza che quel modello è per buona parte creata da te per rispondere a tue esigenze immaginifiche.
i principi da soli non reggono. E tu l'hai sperimentato sulla tua pelle.
E la giovane età non c'entra niente. E neanche l'amore.
Poi. Vedi tu.
io ti sto semplicemente dicendo che costruire su principi disattesi nella pratica è costruire sulla sabbia.
E non capire il perchè li si è disattesi è pensare di usare l'acqua come collante.
Si ma cosa vuol dire che io vedo la mia famiglia da figlio? Io la mia famiglia la vedo anche da fratello, visto che ho una sorella più piccina di me. E' chiaro che all'interno della coppia io non sia figlio, ma uomo e partner della mia donna. Si ma io sono fatto cosi, io non mi sforzo d'essere indifferente al tradimento della mia ex ragazza. Mi viene naturale, io tendo ad essere naturale in ogni mio comportamento, non penso a sforzarmi di fare cose. Sono cosi e basta.
A me da fastidio aver tradito perchè non è una cosa da me, non è una cosa che sento mia e che mai sentirò mia, ma credo che ognuno di noi si debba assumere le proprie responsabilità. Io lo sto facendo in sto modo, ma in maniera naturale. Mi sento macchiato, mi sento come se non avessi parola su tale argomento e via dicendo. Ancora oggi mi chiedo per quale assurdo motivo io abbia tradito, ancora non l'ho capito. Alla fine del tradimento mi son sentito vuoto, vuotissimo e col mondo che mi è crollato addosso. Non credo che tradirò di nuovo, ma se l'ho fatto una volta significa che lo potrò rifare e la cosa non mi piace. Si forse ho messo davvero una garza, ma per difendermi credo. A me non piace ricordare quella notte, non piace ricordare la reazione e la faccia delusa di Francesca e via dicendo. Mi fa solo male.
Quindi io dovrei capire perchè ho tradito e perchè di conseguenza ho disatteso i miei principi? Sarà tosta allora.

Ciao e benvenuto :)
Io prima di psicanalizzare, tirar giù libri filosofici, e tutta la scienza sul comportamento umano... te la butto lì:
La tua ex Francesca si è alterata alla notizia del tuo tradimento visti i 3 anni di relazione, invece tu non ti sei scomposto visti i pochi mesi di storia con questa ragazza!
Il mio attuale ragazzo prima storia seria è stato tradito, ed è stato male. Successivamente faceva storie di mesi, o al max un anno e se loro lo tradivano non gliene fregava nulla, chiudeva e amici come prima.
Ora sta con me da quasi 3 anni, di me invece si preoccupa e manifesta anche un pò di gelosia, i suoi amici non erano abituati a questi suoi atteggiamenti per come lo conoscevano! :D
Se lo tradissi ci starebbe molto male, me lo ha confidato... secondo me se era Francesca a tradire te non reagivi con indifferenza...
Boh. Io ci stavo bene con la mia ultima ex, provavo anche affetto, forse non amore, ma comunque avevamo un bel legame. Forse è come dici tu, non lo so. So solo che la cosa non mi ha toccato e che credo che sia anche meglio cosi. Se mi avesse tradito Francesca credo proprio che sarebbe stato tutto diverso. Non so forse sono come il tuo ragazzo, oppure diverso. Boh.

Si, era già venuto fuori che quella storia fosse importante. Tuttavia ne è rimasto scottato al contrario, come traditore, e la normale conseguenza è la malcelata indifferenza che in questo caso sostituisce la sofferenza. Come in una sorta di orgoglio colpevole.

Si innamorerà ancora. E per fortuna, alla fine è meglio cosi. Ma vi rendete conto della gravità di vincolarsi a vita a 20 anni?
Forse è proprio cosi. Forse hai centrato il punto. La tua frase mi ha colpito e in un certo senso illuminato, visto che non ci avevo mai pensato a questa cosa.

Confrontarsi tre anni per poi essere stato tradito dovrebbe darti l'idea ancor più della gravità del tradimento. Ma non per il discorso del tradimento, perchè potrebbe essere anche un'altra cosa, ma tanto per il discorso del perchè ti ha tradito, quali sono state le motivazioni per il quale ti ha tradito? E guarda che se saperle non vuol dire cercare il perdono, nè di chi pensi di amare nè di chi pensi di volere bene. E' soltanto una maniera per vederti attraverso gli occhi di un altro.
Mi sembra paradossale questo dialogo, è come se tu non dessi importanza al tradimento per certi versi, mentre per altri ne dai troppa. Ora se non sei innamorato lo posso capire, ma tu hai scritto che avevi dei sentimenti per questa donna, al mio paese non è che si chiama amore avere dei sentimenti, ma è l'anticamera per costruire qualcosa che si chiama anche amore. Il bello è che tu scrivi che la tua ex sapeva del discorso tradimento, ma ti ha tradito. Quindi tu davi importanza al tradimento, però se vieni tradito non vuoi sapere le motivazioni, boh. Questo non è crescere, questo è avere delle convinzioni, questo è avere un tasto on ed off sulle storie, altro che sentimenti.

Tanto per ribadire alcuni concetti che non mi stanno chiari, leggiti quello che nerettato, mi spieghi, perchè leggo un forte contrasto.



Scusami ma tu di tutta questa storia che hai capito? Francesca, la ragazza con cui sono stato 3 anni non mi ha tradito. Sono stato io ad aver tradito lei. La mia ultima ex, con cui sono stato 6 mesi mi ha tradito, non Francesca e il suo tradimento mi ha lasciato totalmente indifferente. Non so che altro risponderti, visto che hai basato il tuo commento su fischi quando noi parlavamo di fiaschi.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Nella mia seconda risposta ti parlavo di attaccamento. L'attaccamento in ognuno di noi segue un modello appreso e rielaborato individualmente.
Creare legami, relazioni significa costruire attaccamento che comporta un investimento emotivo che ha varie gradualità.
Per me tu hai ancora una resistenza a creare un attaccamento per una donna perché comporterebbe, per te non che sia l'unica possibilità per chiunque, allentare l'attaccamento nei confronti della famiglia di origine che, per il forte attaccamento tra i membri, costituirebbe per te un tradimento.
Forse hai tradito Francesca quando l'attaccamento per lei stava diventando troppo forte e il tradimento dell'ultima ragazza ti ha forse procurato un certo sollievo perché ti ha salvaguardato dal costruire un forte legame con lei.
Guardando esternamente ho visto cose simili in altre famiglie.
Per dire di me io ho due figli molto legati a me. Mia figlia è sempre con me ma è molto indipendente. Mio figlio si fa i fatti suoi ma so che lo fa perché fa più fatica a staccarsi.
 

JON

Utente di lunga data
Nella mia seconda risposta ti parlavo di attaccamento. L'attaccamento in ognuno di noi segue un modello appreso e rielaborato individualmente.
Creare legami, relazioni significa costruire attaccamento che comporta un investimento emotivo che ha varie gradualità.
Per me tu hai ancora una resistenza a creare un attaccamento per una donna perché comporterebbe, per te non che sia l'unica possibilità per chiunque, allentare l'attaccamento nei confronti della famiglia di origine che, per il forte attaccamento tra i membri, costituirebbe per te un tradimento.
Forse hai tradito Francesca quando l'attaccamento per lei stava diventando troppo forte e il tradimento dell'ultima ragazza ti ha forse procurato un certo sollievo perché ti ha salvaguardato dal costruire un forte legame con lei.
Guardando esternamente ho visto cose simili in altre famiglie.
Per dire di me io ho due figli molto legati a me. Mia figlia è sempre con me ma è molto indipendente. Mio figlio si fa i fatti suoi ma so che lo fa perché fa più fatica a staccarsi.
Bru', secondo me si sta partendo un po' per la tangente. Si è capito che per lui la famiglia è un riferimento formidabile, un luogo sano. Questa è una cosa bellissima, principalmente. Poi io non credo proprio che la famiglia possa avere una simile influenza, o meglio, io non credobsia il suo caso.

Comunque, pur volendo ammettere che sia come dici tu, ma ti pare che B&B non ricadrà in amore e finire di innamorarsi nel prossimo futuro? Io sinceramente gli auguro che avvenga il più tardi possibile, diciamo almeno dopo i 30 anni ( parere strettamente personale). Perché a quella età devi conoscere un sacco di donne e comprenderne le differenze, poiché le persone non sono tutte uguali.

Questo non per cavillare sulle tue opinioni, ma per portare a galla un aspetto di B&B che mi è piaciuto dall'inizio e che ritrovo fortemente nell'ultima risposta che me ha dato quotandomi. Dove dice che l'ho illuminato. Beh, in quel post la cosa che non posso fare a meno di rilevare è che nonostante lui trovi significativa quella mia considerazione, replica, per 2volte, "FORSE".

Lui si sta costruendo, è inutile classificarlo adesso quando tutti sappiamo che cambierà. In meglio o in peggio, ma io credo tanto nella prima. A lui voglio dire, vai per la tua strada e non essere ottuso. MA NON FARTI PRENDERE PER IL CULO DA NESSUNO.
 
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