Separati in casa

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Brunetta

Utente di lunga data
Al momento l'unica cosa che mi preoccupa di brunetta è il nikname, non posso fare a meno di pensare ad un politico altamente logorroico
Pensa che non mi era passato per la testa, tanto lo considero (e poi sono più alta*), e il nickname è nato dalla contrapposizione con le blondie ovvero la ragazza bionda a sciocca delle sceneggiature. Volevo mettere perciò Brunette e poi ho italianizzato.





*Una volta l'ho incrociato da Feltrinelli Duomo. Ha litigato con una mia amica che inavvertitamente gli ha dato un libro in testa che teneva in mano ad altezza gomito. Si è scusata con un "Non l'avevo visto".
Io e la commessa non siamo riuscite a trattenerci mentre sbraitava che era una provocazione :eek::rotfl::rotfl::rotfl:
 

danny

Utente di lunga data
non sono d'accordo. Mi sembra un suggerimento che potrebbe andare bene per una coppia finnica ( un paese nordico a caso) dove il concetto di famiglia è diciamo più "aperto" del nostro.
Qui la situazione è un pò diversa, altro coinvolgimento, altre debolezze.
Non ho nessuna intenzione di sostituire una donna con un'altra ( tantomeno una famiglia) . Io uscirò di casa perchè il nostro rapporto non ha più senso, ci sono pesanti questioni pratiche ma non metterei in secondo piano l'etica dei rapporti e la dignità delle persone.

Ermik, separarsi non è facile.
Ci vuole coraggio e una certo dose di incoscienza (quella che serve per buttarsi senza fare troppi ragionamenti) per affrontare un cambiamento radicale che viene vissuto come una sconfitta.
E ce ne vuole molto di più oggi per mettersi in gioco anche economicamente a un'età in cui le illusioni e le speranze tipiche dell'età giovanile si sono rarefatte.
Si vive in un limbo di infelicità, come chi accetta un lavoro a 50 anni che lo tedia perché teme (forse anche a ragione, chi può dirlo a priori) di non trovare altro. Del resto il lavoro lo si cambia quando si ha la certezza di averne trovato un altro o la sicurezza nelle proprie capacità di trovarlo, no?
L'idea di tornare dai genitori in questa situazione è un'ipotesi assai frustrante e viene vissuta come un'involuzione.
Comprendo il tuo stato d'animo, quindi.
Detto questo, tua moglie soffre da anni di una forte depressione, probabilmente, e questa sua condizione condiziona anche te e la tua inazione. Non è del tutto improbabile che sia instabile psichicamente da sempre, ma può anche essere che a esacerbare ulteriormente le sue problematiche vi sia il rapporto con te (e non sto dicendo per tua volontà).
Lei comunque non vuole separarsi perché ha trovato una sua dimensione di apparente equilibrio: le persone così si illudono di stare bene, o comunque di non stare troppo male, rifiutano di curarsi per non muoversi di un millimetro, e accettano una vita infelice ma stabile.
Tu vuoi questo?
A sorreggerti mi sembra non sia rimasto nulla: non più l'amore verso di lei, non più una speranza di cambiamento, non più una gioia.
Ma tu desideri veramente separarti oppure stai trovando una serie di giustificazioni per garantire anche a te un tuo equilibrio?
Perché anche questo è un modus vivendi abbastanza comune: la condivisione di un menage matrimoniale spento con storie esterne che sopperiscano ai bisogni affettivi o sessuali che si ritengono opportuni al nostro benessere.
Tu cosa vuoi?
Giustificazioni o vuoi veramente un'altra vita?
La mia idea è che tu sia arrivato al limite. Il mio timore è che tu stia cercando giustificazioni per fermarti e non andare oltre.
Qualunque scelta tu faccia ora deve essere consapevole.
 
Ultima modifica:

Jim Cain

Utente di lunga data
No, dai.
Non ci si lascia per una cazzata...
Non ti lascio perché non chiudi il tappo a vite del dentifricio....
Che mi dici di quei matrimoni che franano dopo pochi mesi ?
Quali grandi motivazioni sorreggono quel fallimento se non un'assoluta superficialità ?
 

Ingenuo

Utente di lunga data
Si vive in un limbo di infelicità, come chi accetta un lavoro a 50 anni che lo tedia perché teme (forse anche a ragione, chi può dirlo a priori) di non trovare altro. Del resto il lavoro lo si cambia quando si ha la certezza di averne trovato un altro o la sicurezza nelle proprie capacità di trovarlo, no?
:up:
 

free

Escluso
Ma tu credi che il dentifricio sia la causa del litigio?
E' un sintomo.
forse mi sbaglio ma secondo me il dentifricio è un sintomo che purtroppo si è arrivati al punto di non sopportare più la convivenza, tanto da attaccarsi a queste piccolezze, e non di essere superficiali
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Ma tu credi che il dentifricio sia la causa del litigio?
E' un sintomo.
Danny scusami ma dipende parecchio dalla maturità di chi si sposa, e si separa.
Ci sono dei motivi che sono OGGETTIVAMENTE delle cazzate, altri no.
C'è chi resiste dove altri avrebbero mollato molto prima, e mari avrebbero motivi OGGETTIVAMENTE seri per troncare.
La verità è che c'è parecchia immaturità e superficialità in giro. E in parte includo anche me stesso.
 

patroclo

Utente di lunga data
Ermik, separarsi non è facile.
Ci vuole coraggio e una certo dose di incoscienza (quella che serve per buttarsi senza fare troppi ragionamenti) per affrontare un cambiamento radicale che viene vissuto come una sconfitta.
E ce ne vuole molto di più oggi per mettersi in gioco anche economicamente a un'età in cui le illusioni e le speranze tipiche dell'età giovanile si sono rarefatte.
Si vive in un limbo di infelicità, come chi accetta un lavoro a 50 anni che lo tedia perché teme (forse anche a ragione, chi può dirlo a priori) di non trovare altro. Del resto il lavoro lo si cambia quando si ha la certezza di averne trovato un altro o la sicurezza nelle proprie capacità di trovarlo, no?
L'idea di tornare dai genitori in questa situazione è un'ipotesi assai frustrante e viene vissuta come un'involuzione.
Comprendo il tuo stato d'animo, quindi.
Detto questo, tua moglie soffre da anni di una forte depressione, probabilmente, e questa sua condizione condiziona anche te e la tua inazione. Non è del tutto improbabile che sia instabile psichicamente da sempre, ma può anche essere che a esacerbare ulteriormente le sue problematiche vi sia il rapporto con te (e non sto dicendo per tua volontà).
Lei comunque non vuole separarsi perché ha trovato una sua dimensione di apparente equilibrio: le persone così si illudono di stare bene, o comunque di non stare troppo male, rifiutano di curarsi per non muoversi di un millimetro, e accettano una vita infelice ma stabile.
Tu vuoi questo?
A sorreggerti mi sembra non sia rimasto nulla: non più l'amore verso di lei, non più una speranza di cambiamento, non più una gioia.
Ma tu desideri veramente separarti oppure stai trovando una serie di giustificazioni per garantire anche a te un tuo equilibrio?
Perché anche questo è un modus vivendi abbastanza comune: la condivisione di un menage matrimoniale spento con storie esterne che sopperiscano ai bisogni affettivi o sessuali che si ritengono opportuni al nostro benessere.
Tu cosa vuoi?
Giustificazioni o vuoi veramente un'altra vita?
La mia idea è che tu sia arrivato al limite. Il mio timore è che tu stia cercando giustificazioni per fermarti e non andare oltre.
Qualunque scelta tu faccia ora deve essere consapevole.
Lettura chiarissima e lucidissima, ma ormai devo andare oltre non vedo alternative...... la scelta l'ho già fatta, la questione è che non posso prendere la porta da un momento all'altro è qui che devo capire prima come gestire questa fase e la successiva. E' un salto nel vuoto ... fa paura
 

Darty

Utente di lunga data
Danny

Ermik, separarsi non è facile.
Ci vuole coraggio e una certo dose di incoscienza (quella che serve per buttarsi senza fare troppi ragionamenti) per affrontare un cambiamento radicale che viene vissuto come una sconfitta.
E ce ne vuole molto di più oggi per mettersi in gioco anche economicamente a un'età in cui le illusioni e le speranze tipiche dell'età giovanile si sono rarefatte.
Si vive in un limbo di infelicità, come chi accetta un lavoro a 50 anni che lo tedia perché teme (forse anche a ragione, chi può dirlo a priori) di non trovare altro. Del resto il lavoro lo si cambia quando si ha la certezza di averne trovato un altro o la sicurezza nelle proprie capacità di trovarlo, no?
L'idea di tornare dai genitori in questa situazione è un'ipotesi assai frustrante e viene vissuta come un'involuzione.
Comprendo il tuo stato d'animo, quindi.
Detto questo, tua moglie soffre da anni di una forte depressione, probabilmente, e questa sua condizione condiziona anche te e la tua inazione. Non è del tutto improbabile che sia instabile psichicamente da sempre, ma può anche essere che a esacerbare ulteriormente le sue problematiche vi sia il rapporto con te (e non sto dicendo per tua volontà).
Lei comunque non vuole separarsi perché ha trovato una sua dimensione di apparente equilibrio: le persone così si illudono di stare bene, o comunque di non stare troppo male, rifiutano di curarsi per non muoversi di un millimetro, e accettano una vita infelice ma stabile.
Tu vuoi questo?
A sorreggerti mi sembra non sia rimasto nulla: non più l'amore verso di lei, non più una speranza di cambiamento, non più una gioia.
Ma tu desideri veramente separarti oppure stai trovando una serie di giustificazioni per garantire anche a te un tuo equilibrio?
Perché anche questo è un modus vivendi abbastanza comune: la condivisione di un menage matrimoniale spento con storie esterne che sopperiscano ai bisogni affettivi o sessuali che si ritengono opportuni al nostro benessere.
Tu cosa vuoi?
Giustificazioni o vuoi veramente un'altra vita?
La mia idea è che tu sia arrivato al limite. Il mio timore è che tu stia cercando giustificazioni per fermarti e non andare oltre.
Qualunque scelta tu faccia ora deve essere consapevole.
Ciao danny, bentornato. E' sempre un piacere leggerti.
 

patroclo

Utente di lunga data
Ma tu credi che il dentifricio sia la causa del litigio?
E' un sintomo.
Nella mia situazione ci sono stati momenti che per una luce accesa avrei scatenato il finimondo ....... ma non è tirandosi i piatti per le stronzate che deve finire il mio matrimonio
 

danny

Utente di lunga data
forse mi sbaglio ma secondo me il dentifricio è un sintomo che purtroppo si è arrivati al punto di non sopportare più la convivenza, tanto da attaccarsi a queste piccolezze, e non di essere superficiali
Può anche essere una volontà di definire un equilibrio di coppia a proprio favore anche attraverso l'imposizione di comportamenti.
 
Pensa che non mi era passato per la testa, tanto lo considero (e poi sono più alta*), e il nickname è nato dalla contrapposizione con le blondie ovvero la ragazza bionda a sciocca delle sceneggiature. Volevo mettere perciò Brunette e poi ho italianizzato.





*Una volta l'ho incrociato da Feltrinelli Duomo. Ha litigato con una mia amica che inavvertitamente gli ha dato un libro in testa che teneva in mano ad altezza gomito. Si è scusata con un "Non l'avevo visto".
Io e la commessa non siamo riuscite a trattenerci mentre sbraitava che era una provocazione :eek::rotfl::rotfl::rotfl:
se non fosse stato lui l'avremo tutti trovata una battuta di dubbio gusto.
ma l'aspetto fisico può o non può essere pregiudizievole?
 

patroclo

Utente di lunga data
Pensa che non mi era passato per la testa, tanto lo considero (e poi sono più alta*), e il nickname è nato dalla contrapposizione con le blondie ovvero la ragazza bionda a sciocca delle sceneggiature. Volevo mettere perciò Brunette e poi ho italianizzato.





*Una volta l'ho incrociato da Feltrinelli Duomo. Ha litigato con una mia amica che inavvertitamente gli ha dato un libro in testa che teneva in mano ad altezza gomito. Si è scusata con un "Non l'avevo visto".
Io e la commessa non siamo riuscite a trattenerci mentre sbraitava che era una provocazione :eek::rotfl::rotfl::rotfl:
.... vi avrà dato anche delle "comuniste"
 

patroclo

Utente di lunga data
se non fosse stato lui l'avremo tutti trovata una battuta di dubbio gusto.
ma l'aspetto fisico può o non può essere pregiudizievole?
Con dubbio gusto l'avevo definito "altamente logorroico"

... più che sulla contrapposizione bello/brutto, alto/basso, ecc.... a me appassiona di più verificare la corresponsione dei caratteri delle persone ad alcune caratteristiche fisiche, di espressione, di postura.
La saccenza di Brunetta ( il politico) è già chiara dalla piega degli angoli della sua bocca
Molto spesso non si viene smentiti ...... Lombroso non era un cretino
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
se non fosse stato lui l'avremo tutti trovata una battuta di dubbio gusto.
ma l'aspetto fisico può o non può essere pregiudizievole?
Ma perché una battuta ? Probabilmente non l'aveva visto, perché non capita mai di girarsi di scatto ed scontrarsi con qualcuno ? :singleeye: Casomai sarà BRunetta ( pdl) che ha dei problemi di stima. Vabbe che poi l'altezza di Brunetta sarebbe il difetto minore eehh :D il problema è la testa, altroché.
 
Ma perché una battuta ? Probabilmente non l'aveva visto, perché non capita mai di girarsi di scatto ed scontrarsi con qualcuno ? :singleeye: Casomai sarà BRunetta ( pdl) che ha dei problemi di stima. Vabbe che poi l'altezza di Brunetta sarebbe il difetto minore eehh :D il problema è la testa, altroché.
vabbé .
se uscite con un nano va da sè che non vada specificato
 
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