Leggo la tua storia e ritrovo dei passaggi conosciuti. Anche mio marito si è spacciato per colui che è stato in qualche modo circuito, ma io non ci credo manco per il cazzo. Non gli abbuono nessuna responsabilità e di quello che lei ha potuto fare, tipo mandargli foto della figa ancor prima di conoscersi dal vivo o manifestargli tutto il suo interesse nelle situazioni più disparate (tipo fuga romantica col marito-ah ah-) non me ne fotte un beneamato. Lei è solo una che ha fatto il suo gioco, e lui anche. A entrambi andava bene così, nonostante i rispettivi coniugi, e non ci sono attenuanti per l'uno o per l'altra. Lei eventualmente deve rendere conto al marito e lui a me, che cazzate non ne voglio sentire più. Anche lei, scaricata, ha fatto carte false per riprendersi il balengo che le scriveva frasi poetiche, ma chi se ne frega? L'idiota, per quanto concerne me, è solo lui che pure, dice, temeva ripercussioni da parte sua nei miei confronti e perciò ci ha messo tanto a smollarla definitivamente, per timore che venisse da me a spifferare tutto. Cazzate anche queste. Ci ha messo del tempo solo per la necessità di smaltire l'invaghimento diluendolo nel tempo, per nessun'altra ragione. Io lo ascolto e asciugo le sue lacrime di vergogna dopo mesi, ma so cosa si sta dicendo oltre le parole: spesso cazzate a cui vuole credere lui per primo. Se lui vuole raccontarsela perchè il carico di vergogna è troppo pesante, faccia pure, io gli sorrido e lascio che le mie intuizioni viaggino per loro strada.