Non appena ti ho letta mi è venuta in mente questa:
senza nessun intento polemico, è chiaro
In realtà il tuo post mi colpisce semplicemente perchè quanto dici è inoppugnabile dal tuo punto di vista. E se volessi potrei mettermi facilmente nella tua stessa angolazione e vedere le stesse cose che vedi tu, ma così non è, almeno non completamente.
Il tuo osservatorio è quello di chi per se stesso ha scelto, per quella che era la sua realtà, il meglio possibile con la consapevolezza che le persone non cambiano più di tanto e nella fattispecie che la persona da cui è stata tradita affronta le proprie difficoltà tenendola fuori e soddisfacendo i proprio bisogni al di là della coppia. E il distacco, con tale cognizione, ci sta tutto. Ma come si va ripetendo ad ogni piè sospinto su questi schermi, ogni coppia è un mondo a se stante, anche se i ricalchi vanno via come chè, e per me (per esempio) considerare il tradimento come una parentesi ripugnante è una possibilità che mi offro. Non a lui, a me stessa la do, come se me la "concedessi" rispetto a qualsiasi altro uomo che abbia fatto lo stesso errore una volta nella vita.
Se io lo lasciassi e mi innamorassi di un altro che puta caso so aver tradito la sua ex una volta, gli darei la stessa chance; di sicuro, a prescindere comunque da un eventuale tradimento o meno, non mi fiderei ciecamente come fatto finora. In nome di quanto sto vivendo non mi sento di poter affermare una cosa simile: ormai una sorta di intercapedine si è frapposta fra me e il mondo dei sentimenti, tanto vale reinvestire su qualcuno che ormai conosco anche nei suoi anfratti più torbidi e che conosce i miei, che amo e che mi ama. Poi cosa accadrà nel prosieguo della relazione nessuno può saperlo; che tipo di evoluzione avrò io o avrà lui è ignoto anche a noi stessi, anche se lui pare tanto sicuro di sè.