Pazzesco

Anonimo1523

Utente di lunga data
Ho pensato da sempre, e lo sai, che tu abbia bisogno di sapere come sono andate realmente le cose.
Hai bisogno di avere davanti la verità e nient'altro che la nuda verità, al netto di ogni sminuimento.
Altrimenti ti avvolgi e non ne esci...(se ne vuoi uscire).

Ti faccio una domanda (tanto per cambiare...;)):
se arrivassi alla certezza che è stata davvero solo una amicizia, pensi che potresti, col tempo, riavvicinarti a lei guardando la cosa per quella che è?
Un'amicizia non è un amore, non mescoliamo le carte.
Non so. Cambierebbe certamente per quanto riguarda il tradimento però quel periodo non è scivolato via senza aver lasciato segni. Sarebbe vedere la cosa mitigata ma non sarebbe lo stesso come prima. Poi il tempo sbiadite tutto, a prescindere se fosse stata amicizia o tradimento.
 

Falcor

Escluso
Certo che però la differenza tra una moglie semplicemente assente e una infedele è parecchia. Ovvio che per te quegli anni son stati di sofferenza ma senza tradimento è stato semplicemente un periodo di allontanamento in cui magari anche tu hai le tue parti di responsabilità non avendo saputo cogliere determinati segnali.
 

Anonimo1523

Utente di lunga data
Certo che però la differenza tra una moglie semplicemente assente e una infedele è parecchia. Ovvio che per te quegli anni son stati di sofferenza ma senza tradimento è stato semplicemente un periodo di allontanamento in cui magari anche tu hai le tue parti di responsabilità non avendo saputo cogliere determinati segnali.
Sicuramente c'è differenza oggettiva. Per quanto riguarda il rapporto di coppia diciamo che marito e moglie terminano la loro storia anche per altri motivi. Comunque in quel periodo lei non stava con me.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Non so. Cambierebbe certamente per quanto riguarda il tradimento però quel periodo non è scivolato via senza aver lasciato segni. Sarebbe vedere la cosa mitigata ma non sarebbe lo stesso come prima. Poi il tempo sbiadite tutto, a prescindere se fosse stata amicizia o tradimento.
Bè cambierebbe che tua moglie è stata accusata per anni e non creduta per una cosa che non ha commesso
REsta il suo allontanamento ma io al posto di lei pretenderei delle scuse e soprattutto saresti tu nella parte di quello che deve rimediare a un torto.
 

Anonimo1523

Utente di lunga data
Bè cambierebbe che tua moglie è stata accusata per anni e non creduta per una cosa che non ha commesso
REsta il suo allontanamento ma io al posto di lei pretenderei delle scuse e soprattutto saresti tu nella parte di quello che deve rimediare a un torto.
Ma io non l'ho accusata allora. Io sapevo che si era allontanata da noi ma ho scoperto solo due anni fa e casualmente che lui era sempre con lei in quel periodo. E comunque mi ha mentito su tante cose per cui mi è difficile credere anche alla sola amicizia, ammesso che il problema fosse questo. Mi ha nascosto tutto, questo è il vero tradimento. Se ci faceva sesso o no passa in secondo piano.
 

disincantata

Utente di lunga data
Ciao


capisco bene, quella parte di sé che si vuole integrare nell'insieme perché dopo tutto vi eravamo pure noi. Dopo avermi tanto rotto la testa sono arrivata alla conclusione che è comodità per sé e per l'altro. Per sé, perché la totale esclusione dalla coppia ci rende impotenti e per quanto riguarda l'altro, non deve portare tutto il peso su se stesso. Così si crea un'area di condivisione. Ma cosa ho esattamente da condividere con l'atto del tradire se l'ho subito?

Infatti, un tradimento riguarda chi l'ha compiuto. Rispecchia una sua esigenza, un suo bisogno, questioni suoi personali, debolezza, incapacità di fronte alle difficoltà ecc. in un periodo particolare della sua vita, alla quale non mi ha dato nessun accesso, bensì mi ha completamente esclusa. Ha spezzato il flusso della coppia. Se avesse iniziato a bere o a giocare o a fare altro per affrontare questo suo periodo, a nessuno verrebbe in mente di parlare che ho la mia parte di responsabilità. Bensì si parlerebbe della sua personalità e di non aver saputo affrontare un suo periodo sensibile. Che poi, se guardiamo bene in cosa consiste il tradire, allora ci diviene anche chiaro che è la condivisione di piacere tra due persone. Due persone che si sono scelte a nostra totale insaputa ... perciò, io mi tiro totalmente fuori. Non ho avuto voce in capitolo prima, allora non l'ho neanche dopo ... A me spetta solo di capire, se una persona che si è spinto a tanto nei miei confronti io lo posso reintegrare nuovamente nella mia vita. Mi tocca di capire, se riesco a racchiudere il tutto in un periodo particolare della sua vita e essere consapevole di come lui affronta i suoi bisogni ... perché è vero che l'essere si evolve ecc., ma è anche vero che più di tanto non si cambia.



sienne
Condivido.
 

Mary The Philips

Utente di lunga data
Ciao


capisco bene, quella parte di sé che si vuole integrare nell'insieme perché dopo tutto vi eravamo pure noi. Dopo avermi tanto rotto la testa sono arrivata alla conclusione che è comodità per sé e per l'altro. Per sé, perché la totale esclusione dalla coppia ci rende impotenti e per quanto riguarda l'altro, non deve portare tutto il peso su se stesso. Così si crea un'area di condivisione. Ma cosa ho esattamente da condividere con l'atto del tradire se l'ho subito?

Infatti, un tradimento riguarda chi l'ha compiuto. Rispecchia una sua esigenza, un suo bisogno, questioni suoi personali, debolezza, incapacità di fronte alle difficoltà ecc. in un periodo particolare della sua vita, alla quale non mi ha dato nessun accesso, bensì mi ha completamente esclusa. Ha spezzato il flusso della coppia. Se avesse iniziato a bere o a giocare o a fare altro per affrontare questo suo periodo, a nessuno verrebbe in mente di parlare che ho la mia parte di responsabilità. Bensì si parlerebbe della sua personalità e di non aver saputo affrontare un suo periodo sensibile. Che poi, se guardiamo bene in cosa consiste il tradire, allora ci diviene anche chiaro che è la condivisione di piacere tra due persone. Due persone che si sono scelte a nostra totale insaputa ... perciò, io mi tiro totalmente fuori. Non ho avuto voce in capitolo prima, allora non l'ho neanche dopo ... A me spetta solo di capire, se una persona che si è spinto a tanto nei miei confronti io lo posso reintegrare nuovamente nella mia vita. Mi tocca di capire, se riesco a racchiudere il tutto in un periodo particolare della sua vita e essere consapevole di come lui affronta i suoi bisogni ... perché è vero che l'essere si evolve ecc., ma è anche vero che più di tanto non si cambia.



sienne

Non appena ti ho letta mi è venuta in mente questa:

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senza nessun intento polemico, è chiaro :)


In realtà il tuo post mi colpisce semplicemente perchè quanto dici è inoppugnabile dal tuo punto di vista. E se volessi potrei mettermi facilmente nella tua stessa angolazione e vedere le stesse cose che vedi tu, ma così non è, almeno non completamente.
Il tuo osservatorio è quello di chi per se stesso ha scelto, per quella che era la sua realtà, il meglio possibile con la consapevolezza che le persone non cambiano più di tanto e nella fattispecie che la persona da cui è stata tradita affronta le proprie difficoltà tenendola fuori e soddisfacendo i proprio bisogni al di là della coppia. E il distacco, con tale cognizione, ci sta tutto. Ma come si va ripetendo ad ogni piè sospinto su questi schermi, ogni coppia è un mondo a se stante, anche se i ricalchi vanno via come chè, e per me (per esempio) considerare il tradimento come una parentesi ripugnante è una possibilità che mi offro. Non a lui, a me stessa la do, come se me la "concedessi" rispetto a qualsiasi altro uomo che abbia fatto lo stesso errore una volta nella vita.
Se io lo lasciassi e mi innamorassi di un altro che puta caso so aver tradito la sua ex una volta, gli darei la stessa chance; di sicuro, a prescindere comunque da un eventuale tradimento o meno, non mi fiderei ciecamente come fatto finora. In nome di quanto sto vivendo non mi sento di poter affermare una cosa simile: ormai una sorta di intercapedine si è frapposta fra me e il mondo dei sentimenti, tanto vale reinvestire su qualcuno che ormai conosco anche nei suoi anfratti più torbidi e che conosce i miei, che amo e che mi ama. Poi cosa accadrà nel prosieguo della relazione nessuno può saperlo; che tipo di evoluzione avrò io o avrà lui è ignoto anche a noi stessi, anche se lui pare tanto sicuro di sè.
 

Mary The Philips

Utente di lunga data
Devi salvare il tuo sentire.
Come puoi vedere uno spettacolo, film o concerto o partita, e quello che provi e hai provato resta tuo anche se gli altri spettatori pensavano ad altro o si erano annoiati.

Faccio molta fatica a capire questo concetto. Io lascio che tutto quanto è stato nella mia vita, nel bene e nel male, passi, scorra, vada dove vuole andare. Ciò che resta da sè nel filtro del presente, spontaneamente, evidentemente è ciò che mi serve. Non curo nè conservo ricordi, non accarezzo quelli belli per prenderne calore nè rimaneggio quelli brutti (parlo del passato remoto chè quello prossimo ancora allunga le sue propaggini nel presente) per rivalutarli o riconsiderarli: mi alleggerisco.
Forse poco c'entra con quanto stiamo dicendo, ma perfino non sento "le radici" di cui tanto si parla rispetto al posto dove sono nata e vissuta per gran parte della mia vita. Ci vado volentieri; ci sono i miei, diversi amici, molti conoscenti piacevoli da rivedere, e poi è un paese oggettivamente bellissimo che ha visto in ogni suo angolo qualcosa di me, bello perchè parliamo di infanzia e adolescenza, eppure, ogni volta non vedo l'ora di tornare al mio "adesso", alla mia vita di oggi, bella o brutta che sia. Quello che ho provato, Brunetta, si è dissolto; ciò che rimane è ciò che sono, che mi consente di scrivere quello che scrivo, di pensare quello che penso, di essere quella che sono. Sono gli effetti di ciò che si è provato che hanno un senso (per me), non le sensazioni in sè.
Forse appaio cinica, non so se mi riesco a spiegare.
 

sienne

lucida-confusa
Non appena ti ho letta mi è venuta in mente questa:


senza nessun intento polemico, è chiaro :)


In realtà il tuo post mi colpisce semplicemente perchè quanto dici è inoppugnabile dal tuo punto di vista. E se volessi potrei mettermi facilmente nella tua stessa angolazione e vedere le stesse cose che vedi tu, ma così non è, almeno non completamente.
Il tuo osservatorio è quello di chi per se stesso ha scelto, per quella che era la sua realtà, il meglio possibile con la consapevolezza che le persone non cambiano più di tanto e nella fattispecie che la persona da cui è stata tradita affronta le proprie difficoltà tenendola fuori e soddisfacendo i proprio bisogni al di là della coppia. E il distacco, con tale cognizione, ci sta tutto. Ma come si va ripetendo ad ogni piè sospinto su questi schermi, ogni coppia è un mondo a se stante, anche se i ricalchi vanno via come chè, e per me (per esempio) considerare il tradimento come una parentesi ripugnante è una possibilità che mi offro. Non a lui, a me stessa la do, come se me la "concedessi" rispetto a qualsiasi altro uomo che abbia fatto lo stesso errore una volta nella vita.
Se io lo lasciassi e mi innamorassi di un altro che puta caso so aver tradito la sua ex una volta, gli darei la stessa chance; di sicuro, a prescindere comunque da un eventuale tradimento o meno, non mi fiderei ciecamente come fatto finora. In nome di quanto sto vivendo non mi sento di poter affermare una cosa simile: ormai una sorta di intercapedine si è frapposta fra me e il mondo dei sentimenti, tanto vale reinvestire su qualcuno che ormai conosco anche nei suoi anfratti più torbidi e che conosce i miei, che amo e che mi ama. Poi cosa accadrà nel prosieguo della relazione nessuno può saperlo; che tipo di evoluzione avrò io o avrà lui è ignoto anche a noi stessi, anche se lui pare tanto sicuro di sè.

Ciao

durante il mio percorso ho intrapreso varie angolazioni. Ma per come sono fatta io, per come vedo il mondo ... questa è l'angolazione che più mi si addice ... che è più vicino al mio essere e lascia completamente aperto l'esito. Non c'è una condanna o un giudizio verso chi ha tradito. C'è la voglia di vedere chi ho di fronte e di analizzare il periodo particolare che ha affrontato in tal modo. Qui subentrano tanti aspetti, che sono inerenti alle persone in questione e alla propria storia. L'attenzione io l'ho posta nel come si è comportato nei miei confronti durante tutto quel periodo. Ad esempio, mi accarezzava assicurandomi che tutto andava bene e che avevo solo tante paranoie inutili che appesantivano il rapporto ecc. ecc. Certi comportamenti, per me, cozzano con il voler bene ad una persona, ad esempio. Di questo io devo prenderne atto. Mi sono lasciata prendere, alla scoperta, dalle parole, promesse, disperazioni ecc. per tanto tempo. Ma il ricordo di come sa essere quando gli conviene altro, per me è un campanello d'allarme, che riguarda il suo essere e che va oltre al solo aver tradito. Come si può ignorare? Come si può integrare in una storia assieme? Mi resi conto, che me la stavo raccontando. Oggi, riconosco subito certe sfumature nel carattere di una persona. Se ha tradito o meno è secondario.


sienne
 

Brunetta

Utente di lunga data
Faccio molta fatica a capire questo concetto. Io lascio che tutto quanto è stato nella mia vita, nel bene e nel male, passi, scorra, vada dove vuole andare. Ciò che resta da sè nel filtro del presente, spontaneamente, evidentemente è ciò che mi serve. Non curo nè conservo ricordi, non accarezzo quelli belli per prenderne calore nè rimaneggio quelli brutti (parlo del passato remoto chè quello prossimo ancora allunga le sue propaggini nel presente) per rivalutarli o riconsiderarli: mi alleggerisco.
Forse poco c'entra con quanto stiamo dicendo, ma perfino non sento "le radici" di cui tanto si parla rispetto al posto dove sono nata e vissuta per gran parte della mia vita. Ci vado volentieri; ci sono i miei, diversi amici, molti conoscenti piacevoli da rivedere, e poi è un paese oggettivamente bellissimo che ha visto in ogni suo angolo qualcosa di me, bello perchè parliamo di infanzia e adolescenza, eppure, ogni volta non vedo l'ora di tornare al mio "adesso", alla mia vita di oggi, bella o brutta che sia. Quello che ho provato, Brunetta, si è dissolto; ciò che rimane è ciò che sono, che mi consente di scrivere quello che scrivo, di pensare quello che penso, di essere quella che sono. Sono gli effetti di ciò che si è provato che hanno un senso (per me), non le sensazioni in sè.
Forse appaio cinica, non so se mi riesco a spiegare.
Ti capisco e ti "invidio".
Il mio era il mio percorso che può servire a Diletta.
Per quanto mi riguarda io ho un problema con il passato perché per me è tutto presente, sia perché ho una memoria, che ho scoperto straordinaria rispetto ad altri, che mi fa sentire vicini e vividi ricordi ed emozioni.
In questa situazione il passato, ho dovuto ristrutturarlo con un lavoro faticoso di scorporazione.
 

oro.blu

Never enough
Mi è difficile oggi comprendere come si possa amare una persona al punto di credere di essere assolutamente al centro del suo mondo in ogni istante della sua vita.
Un tempo forse la pensavo anch'io così, ma è talmente lontano questo sentimento che ne ho solo un vago ricordo.
Superare questo scoglio mi ha permesso di vivere almeno una decina di anni tranquillamente. Senza rancori, anzi oserei dire che siamo stati e lo siamo tuttora perfino invidiati da quanto sembriamo uniti e complici.
Se dovessi recriminare che per anni lui ha tolto tempo, denaro, sesso e soprattutto affetto a me per condividerlo con un altra persona ora probabilmente vivrei da sola.
Per questo, dico che, se per un qualsivoglia motivo si decide di restare in famiglia bisogna buttarsi certe cose alle spalle, è un percorso tortuoso, ma non si può pensare di vivere una vita con il rancore nel cuore presupponendo cose che magari non sono mai esistite.
Per quanto noi possiamo credere di essere affini ad una persona, questa resta sempre unica e distinta da noi. si può essere complementari ma non interscambiabili e alle volte bisogna scendere a compromessi.
Un altra faccia del amore....
 

danny

Utente di lunga data
Mi è difficile oggi comprendere come si possa amare una persona al punto di credere di essere assolutamente al centro del suo mondo in ogni istante della sua vita.
Un tempo forse la pensavo anch'io così, ma è talmente lontano questo sentimento che ne ho solo un vago ricordo.
Superare questo scoglio mi ha permesso di vivere almeno una decina di anni tranquillamente. Senza rancori, anzi oserei dire che siamo stati e lo siamo tuttora perfino invidiati da quanto sembriamo uniti e complici.
Se dovessi recriminare che per anni lui ha tolto tempo, denaro, sesso e soprattutto affetto a me per condividerlo con un altra persona ora probabilmente vivrei da sola.
Per questo, dico che, se per un qualsivoglia motivo si decide di restare in famiglia bisogna buttarsi certe cose alle spalle, è un percorso tortuoso, ma non si può pensare di vivere una vita con il rancore nel cuore presupponendo cose che magari non sono mai esistite.
Per quanto noi possiamo credere di essere affini ad una persona, questa resta sempre unica e distinta da noi. si può essere complementari ma non interscambiabili e alle volte bisogna scendere a compromessi.
Un altra faccia del amore....
Non è amore, non è una manifestazione di amore.
Si desidera essere al centro della vita di un'altra persona perché ciò dà sicurezza, e ne consegue che con questa persona puoi fare passi importanti come acquistare una casa insieme, condividere un conto, mettere al mondo dei bambini, attendere la vecchiaia e i problemi che ne conseguono.
E' un bisogno, un'esigenza.
Quando si viene traditi questa sicurezza viene meno e spuntano nella coppia dubbi, incertezze, insicurezze, sia a livello personale che di coppia.
 

danny

Utente di lunga data
Certo che però la differenza tra una moglie semplicemente assente e una infedele è parecchia. Ovvio che per te quegli anni son stati di sofferenza ma senza tradimento è stato semplicemente un periodo di allontanamento in cui magari anche tu hai le tue parti di responsabilità non avendo saputo cogliere determinati segnali.
A livello personale, come conseguenze sul benessere della coppia e della persona, tutte queste differenze non le vedo.
E' una persona che si è allontanata, soltanto in modi diversi.
 

danny

Utente di lunga data
Parto dalla fine. Sicuramente fuori tempo massimo semplicemente perché con gli anni sono cambiato anch'io. Si, il suo comportamento è impeccabile da anni oramai ma questo non fa che rafforzare la mia convinzione che lei ha vissuto una importante relazione in passato anche se continua a negare e a dire che si trattava solo di una amicizia. Non sono vendicativo, non le farei mai del male, ma vorrei incontrarlo e parlarci. Sto pensando di farlo.
Sono quindi solo deduzioni, fino ad ora.
Anche se devo dirti che se tu sei molto vicino a una persona (e la conosci bene) il tradimento lo avverti, lo comprendi, lo senti.
Mi spieghi quali differenze riveli tra il comportamento di allora e quello odierno?
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Mi è difficile oggi comprendere come si possa amare una persona al punto di credere di essere assolutamente al centro del suo mondo in ogni istante della sua vita.
Un tempo forse la pensavo anch'io così, ma è talmente lontano questo sentimento che ne ho solo un vago ricordo.J
Superare questo scoglio mi ha permesso di vivere almeno una decina di anni tranquillamente. Senza rancori, anzi oserei dire che siamo stati e lo siamo tuttora perfino invidiati da quanto sembriamo uniti e complici.
Se dovessi recriminare che per anni lui ha tolto tempo, denaro, sesso e soprattutto affetto a me per condividerlo con un altra persona ora probabilmente vivrei da sola.
Per questo, dico che, se per un qualsivoglia motivo si decide di restare in famiglia bisogna buttarsi certe cose alle spalle, è un percorso tortuoso, ma non si può pensare di vivere una vita con il rancore nel cuore presupponendo cose che magari non sono mai esistite.
Per quanto noi possiamo credere di essere affini ad una persona, questa resta sempre unica e distinta da noi. si può essere complementari ma non interscambiabili e alle volte bisogna scendere a compromessi.
Un altra faccia del amore....
Concordo con te se dopo un tradimento subito si decide di restare. Bisogna necessariamente superare rancore e recriminazioni negli anni a venire
 

Anonimo1523

Utente di lunga data
Sono quindi solo deduzioni, fino ad ora.
Anche se devo dirti che se tu sei molto vicino a una persona (e la conosci bene) il tradimento lo avverti, lo comprendi, lo senti.
Mi spieghi quali differenze riveli tra il comportamento di allora e quello odierno?
È difficile rispondere a questa domanda che riguarda tutta una serie di manifestazioni tra cui i gesti, gli sguardi, il dire, il non dire, il fare. Una differenza potrebbe anche essere ora è a casa, prima aveva sempre un motivo per non esserci. E poi con me, non ti posso dire o stare a raccontare tutte le frasi taglienti che mi diceva e che oggi non dice più.
 

oro.blu

Never enough
Concordo con te se dopo un tradimento subito si decide di restare. Bisogna necessariamente superare rancore e recriminazioni negli anni a venire
Ma anche se si decide di non restare. Che senso ha soffrire per una persona che hai deciso di non vedere più, con cui non vuoi condividere più nulla. Non sto dicendo che dall'oggi al domani non devi più soffrire. Ma è inutile e dannoso ricordare di continuo il torto subito. Bisogna comunque avere la forza di chiudere il capitolo e voltare pagina.
Ci sta un po' di amarezza e magari, nelle relazioni future del timore, ma non bisogna assolutamente aggrapparsi all'idea di quel che poteva essere e non è stato.
Bisogna comunque ricordare che la vita è una sola e bisogna cercare di viverla al meglio possibile, anche rinunciando a qualcosa.
 

danny

Utente di lunga data
È difficile rispondere a questa domanda che riguarda tutta una serie di manifestazioni tra cui i gesti, gli sguardi, il dire, il non dire, il fare. Una differenza potrebbe anche essere ora è a casa, prima aveva sempre un motivo per non esserci. E poi con me, non ti posso dire o stare a raccontare tutte le frasi taglienti che mi diceva e che oggi non dice più.
Le frasi taglienti sono una manifestazione di un'insoddisfazione nel rapporto ma talvolta anche della propria vita, sono manifestazione di frustrazione e stress. A volte lo stress può anche essere dovuto al dover nascondere col proprio partner un tradimento, certo, ma non è detto che sia per questo.
Quando mia moglie mi tradì, nel periodo dell'infatuazione, invece era diventata del tutto serena e tranquilla con me, niente più rivendicazioni, era anche più disponibile sessualmente, era migliorata, se così si può dire.
La cosa durò poco, fino a quando io scoprii tutto.
 

danny

Utente di lunga data
Ma anche se si decide di non restare. Che senso ha soffrire per una persona che hai deciso di non vedere più, con cui non vuoi condividere più nulla. Non sto dicendo che dall'oggi al domani non devi più soffrire. Ma è inutile e dannoso ricordare di continuo il torto subito. Bisogna comunque avere la forza di chiudere il capitolo e voltare pagina.
Ci sta un po' di amarezza e magari, nelle relazioni future del timore, ma non bisogna assolutamente aggrapparsi all'idea di quel che poteva essere e non è stato.
Bisogna comunque ricordare che la vita è una sola e bisogna cercare di viverla al meglio possibile, anche rinunciando a qualcosa.

Frase da incorniciare.
Quante persone vivono male perché perennemente insoddisfatte e incapaci di SAPER rinunciare?
Fare delle scelte stabilendo priorità è determinante.
Sul resto sono d'accordo.
Un po' di pragmaticità serve sempre.
 
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Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Ma anche se si decide di non restare. Che senso ha soffrire per una persona che hai deciso di non vedere più, con cui non vuoi condividere più nulla. Non sto dicendo che dall'oggi al domani non devi più soffrire. Ma è inutile e dannoso ricordare di continuo il torto subito. Bisogna comunque avere la forza di bchiudere il capitolo e voltare pagina.
Ci sta un po' di amarezza e magari, nelle relazioni future del timore, ma non bisogna assolutamente aggrapparsi all'idea di quel che poteva essere e non è stato.
Bisogna comunque ricordare che la vita è una sola e bisogna cercare di viverla al meglio possibile, anche rinunciando a qualcosa.
Se si decide di non restare il rancore è limitato nel tempo, non dura anni o almeno ;on dovrebbe
 
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