Sinceramente

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Brunetta

Utente di lunga data
prima cosa

Io non ho mai pensato a una riconquista, così come non ho mai pensato di essere in competizione.
Competizione e riconquista rispetto a chi?
Oh io sono la moglie, quella che c'è stata in tutti questi anni, se non viene riconosciuto questo va davvero bene "chi non mi vuole non mi merita" non dovrò certo impegnarmi per piacere!
Per me resta una follia una cosa del genere.
Quindi questo atteggiamento "ti avrò fatto mancare qualcosa" mi sembra assurdo.
Nessuno è fornitore del benessere e tanto meno della soddisfazione altrui.
Proprio l'idea che si possa trovare la completa soddisfazione (cosa impossibile e su cui fa leva la società dei consumi per farti sempre consumare cose che non sapevi di desiderare) è un trasferimento sul piano relazionale di quel meccanismo infantile di onnipotenza che è immaturo e irrealistico.
Quindi io non ho mancato in nulla che possa ora dare, perché io sono io con i miei limiti, così come l'altro è una persona con altri limiti che io ho accettato.
Semmai nel tradito dovrebbe scattare altro, e infatti spesso scatta, la ricerca di un rapporto migliore, più profondo, l'esigenza di creare quello che non c'è stato prima.
Come se non fosse più accettabile ciò che prima era stato accettato.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
seconda cosa

Il rivedere il periodo del tradimento alla luce dello stesso, distrugge il NOI e devastata l'io perché il bisogno di appartenenza, tanto precario nei nostri tempi, è stato tutto caricato sulla coppia e sulla famiglia.
Si ricostruisce l'io solo distaccandosi dal noi e riappropriandosi del vissuto da singoli per ritrovare il bello e il vero.
Questo distacco dal NOI credo che sia definitivo.
 

Diletta

Utente di lunga data
Io non ho mai pensato a una riconquista, così come non ho mai pensato di essere in competizione.
Competizione e riconquista rispetto a chi?
Oh io sono la moglie, quella che c'è stata in tutti questi anni, se non viene riconosciuto questo va davvero bene "chi non mi vuole non mi merita" non dovrò certo impegnarmi per piacere!
Per me resta una follia una cosa del genere.
Quindi questo atteggiamento "ti avrò fatto mancare qualcosa" mi sembra assurdo.
Nessuno è fornitore del benessere e tanto meno della soddisfazione altrui.
Proprio l'idea che si possa trovare la completa soddisfazione (cosa impossibile e su cui fa leva la società dei consumi per farti sempre consumare cose che non sapevi di desiderare) è un trasferimento sul piano relazionale di quel meccanismo infantile di onnipotenza che è immaturo e irrealistico.
Quindi io non ho mancato in nulla che possa ora dare, perché io sono io con i miei limiti, così come l'altro è una persona con altri limiti che io ho accettato.
Semmai nel tradito dovrebbe scattare altro, e infatti spesso scatta, la ricerca di un rapporto migliore, più profondo, l'esigenza di creare quello che non c'è stato prima.
Come se non fosse più accettabile ciò che prima era stato accettato.

Mah, non sarei così categorica...si manca sempre in qualcosa durante il matrimonio e, dopo averne presa coscienza, si può "rimediare" dopo, riempendo quella mancanza.
Che poi, a ben vedere, la ricerca di un rapporto migliore cos'è, se non un impegno ad essere noi migliori nella coppia?
Ciascuno al meglio delle proprie possibilità e ciascuno facendo la propria parte.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mah, non sarei così categorica...si manca sempre in qualcosa durante il matrimonio e, dopo averne presa coscienza, si può "rimediare" dopo, riempendo quella mancanza.
Che poi, a ben vedere, la ricerca di un rapporto migliore cos'è, se non un impegno ad essere noi migliori nella coppia?
Ciascuno al meglio delle proprie possibilità e ciascuno facendo la propria parte.
Sai che invece io lo trovo immaturo e un modo un po' infantile di dire (entrambi, se è un buon proposito sincero di entrambi) "non lo faccio più!".
Non riesco a capirne il senso.
Ognuno è quello che è e che si è rivelato in decenni.
Che significa: adesso sarò diverso? Come diverso? Sì, può esserci anche "buona volontà", ma per quanto la buona volontà può fare cambiare il modo di essere.
Immagino una cosa semplice e piccola: è mancata la condivisione delle serate, perché uno, o entrambi, crollava dal sonno o sentiva bisogno di "staccare" distraendosi facendo cose individuali.
Bene, si potrà pure fare il buono proposito di condividere le serate. Per quanto potrà durare? Poi si tornerà a crollare di sonno o ad aver bisogno di tempo isolato. Semplicemente ognuno è fatto in un determinato modo e non può forzarsi se non per un tempo limitato e comunque andando contro a se stesso.
Perché?
 

Mary The Philips

Utente di lunga data
Semmai nel tradito dovrebbe scattare altro, e infatti spesso scatta, la ricerca di un rapporto migliore, più profondo, l'esigenza di creare quello che non c'è stato prima.
Come se non fosse più accettabile ciò che prima era stato accettato.

Esattamente. E' ciò che intendevo quando parlavo della ricerca di qualcosa di inedito per dare un senso alla ricostruzione.
Solo in questa ottica riesco a pensare e provare di rimanere con lui, diversamente non so davvero se ce la farei. Non riesco più ad accettare il nostro "prima" così come lo vivevo, anche se allora mi sembrava bellissimo; tutte le magagne che c'erano ora mi appaiono in tutta la loro bruttezza, anche se mi chiedo come mai entrambi solo ora ce ne rendiamo conto. Mi spiego meglio: c'erano delle cose che non mi piacevano di lui e dei suoi comportamenti ma le facevo rientrare in un'ottica di accettazione reciproca dovuta alle diversità caratteriali, me ne facevo una ragione insomma, senza andarci per niente a fondo. Da parte sua forse ci sguazzava, nel senso che gli faceva comodo che io mi rendessi conto senza infierire, e tirava a campare prendendo il buono della mia "distrazione".

Adesso io non sono più disposta ad accettare passivamente più nulla e metto tutto sul tavolo; e non importa se lui non ha risposte da darmi, se se ne vergogna o se lo induco ad introspezioni inedite, per me è importante comunicargli chiaramente quello che sento, senza fronzoli, nel bene e nel male. E mi chiedo, naturalmente, dov'era finito tutto ciò che ora riesce a darmi che è molto, molto di più di prima, e perchè non me lamentassi più di tanto. Rifletto sul fatto che ora è attento a 360°, che non gli sfugge nulla, che si prodiga per la famiglia come forse non aveva mai fatto e che ha paura realmente di perderci, a distanza di quasi un anno dalla scoperta del tradimento, mesi d'inferno per tutti. Penso che aveva il massimo risultato col minimo sforzo, dunque si era adagiato, e io nello stato di cose: inerzia pura. Ora la paura di perdersi è di entrambi, per ragioni diverse, e l'accettazione di tutte le parti di noi che il tradimento ha scoperchiato è un lavoro comune, da fare individualmente ma con l'altro al fianco.



Il rivedere il periodo del tradimento alla luce dello stesso, distrugge il NOI e devastata l'io perché il bisogno di appartenenza, tanto precario nei nostri tempi, è stato tutto caricato sulla coppia e sulla famiglia.
Si ricostruisce l'io solo distaccandosi dal noi e riappropriandosi del vissuto da singoli per ritrovare il bello e il vero.
Questo distacco dal NOI credo che sia definitivo.
Brunetta, non finirò mai di ringraziarti. Mi viene quasi da piangere ogni volta che, pur inconsapevolmente, mi aiuti a definire il mio disorientamento.
Il NOI del pre-tradimento per me non esiste più; lui si limita a dire che che ora è molto meglio anche se noi due, come individualità, siamo sempre gli stessi. Ma, domanda delle domande, non è che il NOI di adesso diventerà la trappola suprema? Come si fa ad essere in un noi rimanendo centrati sull'io? Mi sento tanto ignorante..
 

Brunetta

Utente di lunga data
Esattamente. E' ciò che intendevo quando parlavo della ricerca di qualcosa di inedito per dare un senso alla ricostruzione.
Solo in questa ottica riesco a pensare e provare di rimanere con lui, diversamente non so davvero se ce la farei. Non riesco più ad accettare il nostro "prima" così come lo vivevo, anche se allora mi sembrava bellissimo; tutte le magagne che c'erano ora mi appaiono in tutta la loro bruttezza, anche se mi chiedo come mai entrambi solo ora ce ne rendiamo conto. Mi spiego meglio: c'erano delle cose che non mi piacevano di lui e dei suoi comportamenti ma le facevo rientrare in un'ottica di accettazione reciproca dovuta alle diversità caratteriali, me ne facevo una ragione insomma, senza andarci per niente a fondo. Da parte sua forse ci sguazzava, nel senso che gli faceva comodo che io mi rendessi conto senza infierire, e tirava a campare prendendo il buono della mia "distrazione".

Adesso io non sono più disposta ad accettare passivamente più nulla e metto tutto sul tavolo; e non importa se lui non ha risposte da darmi, se se ne vergogna o se lo induco ad introspezioni inedite, per me è importante comunicargli chiaramente quello che sento, senza fronzoli, nel bene e nel male. E mi chiedo, naturalmente, dov'era finito tutto ciò che ora riesce a darmi che è molto, molto di più di prima, e perchè non me lamentassi più di tanto. Rifletto sul fatto che ora è attento a 360°, che non gli sfugge nulla, che si prodiga per la famiglia come forse non aveva mai fatto e che ha paura realmente di perderci, a distanza di quasi un anno dalla scoperta del tradimento, mesi d'inferno per tutti. Penso che aveva il massimo risultato col minimo sforzo, dunque si era adagiato, e io nello stato di cose: inerzia pura. Ora la paura di perdersi è di entrambi, per ragioni diverse, e l'accettazione di tutte le parti di noi che il tradimento ha scoperchiato è un lavoro comune, da fare individualmente ma con l'altro al fianco.





Brunetta, non finirò mai di ringraziarti. Mi viene quasi da piangere ogni volta che, pur inconsapevolmente, mi aiuti a definire il mio disorientamento.
Il NOI del pre-tradimento per me non esiste più; lui si limita a dire che che ora è molto meglio anche se noi due, come individualità, siamo sempre gli stessi. Ma, domanda delle domande, non è che il NOI di adesso diventerà la trappola suprema? Come si fa ad essere in un noi rimanendo centrati sull'io? Mi sento tanto ignorante..
Io non ho potuto provarci perché ho scoperto che si trattava di un seriale (un po' psicopatico) ma non ci credo molto.
Però non sono la Sibilla Cumana. Ci sarà chi c'è riuscito.
Del resto esternamente non si può valutare.
Quale coppia vista esternamente troviamo che sia equilibrata, serena e amorosa come piacerebbe a noi?
 
Sai che invece io lo trovo immaturo e un modo un po' infantile di dire (entrambi, se è un buon proposito sincero di entrambi) "non lo faccio più!".
Non riesco a capirne il senso.
Ognuno è quello che è e che si è rivelato in decenni.
Che significa: adesso sarò diverso? Come diverso? Sì, può esserci anche "buona volontà", ma per quanto la buona volontà può fare cambiare il modo di essere.
Immagino una cosa semplice e piccola: è mancata la condivisione delle serate, perché uno, o entrambi, crollava dal sonno o sentiva bisogno di "staccare" distraendosi facendo cose individuali.
Bene, si potrà pure fare il buono proposito di condividere le serate. Per quanto potrà durare? Poi si tornerà a crollare di sonno o ad aver bisogno di tempo isolato. Semplicemente ognuno è fatto in un determinato modo e non può forzarsi se non per un tempo limitato e comunque andando contro a se stesso.
Perché
?
ma anche in assenza di un tradimento una coppia può, anzi dovrebbe decidere di apportare cambiamenti per chiamiamolo "aggiustare il tiro" o perchè semplicemente andando avanti negli anni le persone non sono certo le stesse di quando hanno iniziato un percorso di vita .
anche un lutto, una perdita economica , una malattia , costringono a resettare e bisogna essere in grado di farlo.
è lapalissiano che questo discorso non comprende tradimenti dove ci si accorge di non conoscere assolutamente l'altro
 

danny

Utente di lunga data
Sai che invece io lo trovo immaturo e un modo un po' infantile di dire (entrambi, se è un buon proposito sincero di entrambi) "non lo faccio più!".
Non riesco a capirne il senso.
Ognuno è quello che è e che si è rivelato in decenni.
Che significa: adesso sarò diverso? Come diverso? Sì, può esserci anche "buona volontà", ma per quanto la buona volontà può fare cambiare il modo di essere.
Immagino una cosa semplice e piccola: è mancata la condivisione delle serate, perché uno, o entrambi, crollava dal sonno o sentiva bisogno di "staccare" distraendosi facendo cose individuali.
Bene, si potrà pure fare il buono proposito di condividere le serate. Per quanto potrà durare? Poi si tornerà a crollare di sonno o ad aver bisogno di tempo isolato. Semplicemente ognuno è fatto in un determinato modo e non può forzarsi se non per un tempo limitato e comunque andando contro a se stesso.
Perché?
Condivido.
 

Brunetta

Utente di lunga data
ma anche in assenza di un tradimento una coppia può, anzi dovrebbe decidere di apportare cambiamenti per chiamiamolo "aggiustare il tiro" o perchè semplicemente andando avanti negli anni le persone non sono certo le stesse di quando hanno iniziato un percorso di vita .
anche un lutto, una perdita economica , una malattia , costringono a resettare e bisogna essere in grado di farlo.
è lapalissiano che questo discorso non comprende tradimenti dove ci si accorge di non conoscere assolutamente l'altro
Per me semmai l'aggiustare il tiro, senza eventi traumatici, va nel senso di maggiore tolleranza reciproca, nulla a che fare con la ristrutturazione della coppia a cui si tende dopo il tradimento.
Si ha questa tendenza perché c'è sempre l'idea di avere un risarcimento e potrebbe esserlo venire ripagati con una coppia con una relazione più intensa di prima.
Mah
 

Divì

Utente senza meta
Io non ho mai pensato a una riconquista, così come non ho mai pensato di essere in competizione.
Competizione e riconquista rispetto a chi?
Oh io sono la moglie, quella che c'è stata in tutti questi anni, se non viene riconosciuto questo va davvero bene "chi non mi vuole non mi merita" non dovrò certo impegnarmi per piacere!
Per me resta una follia una cosa del genere.
Quindi questo atteggiamento "ti avrò fatto mancare qualcosa" mi sembra assurdo.
Nessuno è fornitore del benessere e tanto meno della soddisfazione altrui.
Proprio l'idea che si possa trovare la completa soddisfazione (cosa impossibile e su cui fa leva la società dei consumi per farti sempre consumare cose che non sapevi di desiderare) è un trasferimento sul piano relazionale di quel meccanismo infantile di onnipotenza che è immaturo e irrealistico.
Quindi io non ho mancato in nulla che possa ora dare, perché io sono io con i miei limiti, così come l'altro è una persona con altri limiti che io ho accettato.
Semmai nel tradito dovrebbe scattare altro, e infatti spesso scatta, la ricerca di un rapporto migliore, più profondo, l'esigenza di creare quello che non c'è stato prima.
Come se non fosse più accettabile ciò che prima era stato accettato.
Questo te lo quoto. Io non ho mai pensato di aver mancato in qualcosa, infatti non sono le mie eventuali mancanze la foglia di fico dietro cui si è riparato, ma piuttosto la solita "depressione" "crisi di mezza età" eccetera.

Per quanto riguarda il neretto, direi che piuttosto questa esigenza è manifestata da lui e non da me, non essendo io quella che voleva qualcosa o qualcuno di diverso.
 
Ultima modifica:
Per me semmai l'aggiustare il tiro, senza eventi traumatici, va nel senso di maggiore tolleranza reciproca, nulla a che fare con la ristrutturazione della coppia a cui si tende dopo il tradimento.
Si ha questa tendenza perché c'è sempre l'idea di avere un risarcimento e potrebbe esserlo venire ripagati con una coppia con una relazione più intensa di prima.
Mah
ristrutturazione ..non saprei.
ma che ci si debba adattare agli eventi della vita nel corso degli anni sempre.quando diventi genitore, quando uno dei due magari si ammala, si cambia casa, lavoro...
voglio dire che il tradimento in alcuni casi può diventare un evento che fa riflettere e modificare certe rotte.
almeno non lo escluderei
molti rimangono insieme per comodità e convenienza economica ma questo a prescindere dal tradimento e per certi versi potrebbe esserci comodità anche nella scelta di separarsi senza riflettere
è tutto talmente relativo e sfumato
 

Mary The Philips

Utente di lunga data
Per me semmai l'aggiustare il tiro, senza eventi traumatici, va nel senso di maggiore tolleranza reciproca, nulla a che fare con la ristrutturazione della coppia a cui si tende dopo il tradimento.
Si ha questa tendenza perché c'è sempre l'idea di avere un risarcimento e potrebbe esserlo venire ripagati con una coppia con una relazione più intensa di prima.
Mah
Sinceramente a me l'idea del risarcimento non sfiora. A lui credo di si.
Io voglio solo vivere qualcosa di "vero" adesso.
 

disincantata

Utente di lunga data
Questo te lo quoto. Io non ho mai pensato di aver mancato in qualcosa, infatti non sono le mie eventuali mancanze la foglia di fico dietro cui si è riparato, ma piuttosto la solita "depressione" "crisi di mezza età" eccetera.

Per quanto mi riguarda il neretto, direi che piuttosto questa esigenza è manifestata da lui e non da me, non essendo io quella che voleva qualcosa o qualcuno di diverso.

:up::up::up:
 

Divì

Utente senza meta
Il rivedere il periodo del tradimento alla luce dello stesso, distrugge il NOI e devastata l'io perché il bisogno di appartenenza, tanto precario nei nostri tempi, è stato tutto caricato sulla coppia e sulla famiglia.
Si ricostruisce l'io solo distaccandosi dal noi e riappropriandosi del vissuto da singoli per ritrovare il bello e il vero.
Questo distacco dal NOI credo che sia definitivo.
Noi invece abbiamo capito che uno dei due - durante la costruzione di questo NOI - ha contribuito in modo discontinuo, per varie contingenze non tutte volontarie, che abbiamo un po' ricostruito insieme in questi mesi.
Quindi questo NOI era un po' zoppo. Sbilanciato, ecco.

Quindi è senza nessun rimpianto che mi allontano da quel NOI che non ha funzionato. Questo non significa rinnegare le esperienze fatte e il nostro stare insieme, che però oggi vedo più come un punto di partenza e non di arrivo.
 

Anonimo1523

Utente di lunga data
Questo lo quoto.

Per me semmai l'aggiustare il tiro, senza eventi traumatici, va nel senso di maggiore tolleranza reciproca, nulla a che fare con la ristrutturazione della coppia a cui si tende dopo il tradimento.
Si ha questa tendenza perché c'è sempre l'idea di avere un risarcimento e potrebbe esserlo venire ripagati con una coppia con una relazione più intensa di prima.
Mah
Condivido. Nel mio caso è poi la traditrice a volerlo.
 

Divì

Utente senza meta
Ciao, ti vorrei chiedere come ti poni nei confronti del vostro vissuto, quindi del passato, alla luce della costruzione di una "cosa nuova"?
Capisco il cancellare il periodo "anagrafico" in cui si è svolto il tradimento, di cui tutte, più o meno, stendiamo un velo, ma intendo proprio riguardo alla vostra coppia del prima.
Appartiene ad una fase ormai conclusa perché non la percepisci più come autentica, o cosa?

Sulla domanda che ti fai: secondo me qui non c'è la regola della reciprocità.
In amore, quello vero, non c'è il "do ut des".
Tu hai il tuo sentire, a prescindere da quello che ha inteso lui.

Io, per esempio, continuo a provare una grande tenerezza e nostalgia, mescolata ad una immensa maliconia, a ripensare a noi da giovani, a quello che eravamo, a tutto quello che abbiamo fatto, ai nostri progetti, alla nostra grande intesa e intimità...perché io l'ho vissuto così quel periodo, da profondamente innamorata.
Lui l'ha vissuto diversamente, è ovvio...ma io rimango io, con la mia natura e la mia interiorità.
Poi, logicamente, la delusione per il crollo della mia idea di coppia è stata devastante, ma questa è un'altra storia.
Ciao Diletta.

Credo di averti dato una parziale risposta nel mio quote a Brunetta.

Quel che ho oggi io è il MIO vissuto della nostra storia come si è svolta fin qui. Un nostro vissuto semplicemente non esiste, di qui l'esigenza di costruire un nuovo noi.
 

Diletta

Utente di lunga data
Ciao Diletta.

Credo di averti dato una parziale risposta nel mio quote a Brunetta.

Quel che ho oggi io è il MIO vissuto della nostra storia come si è svolta fin qui. Un nostro vissuto semplicemente non esiste, di qui l'esigenza di costruire un nuovo noi.


Grazie! :)
Un po' macchinoso, ci rifletterò!
 

LTD

Utente di lunga data
Il rivedere il periodo del tradimento alla luce dello stesso, distrugge il NOI e devastata l'io perché
il bisogno di appartenenza, tanto precario nei nostri tempi, è stato tutto caricato sulla coppia e sulla famiglia



verissimo, per quanto mi riguarda
questo spiega molto del mio malessere

"Si ricostruisce l'io solo distaccandosi dal noi e riappropriandosi del vissuto da singoli per ritrovare il bello e il vero.
Questo distacco dal NOI credo che sia definitivo"


e questo è estremamente doloroso e difficile da realizzare e da accettare se non si hanno altri punti fermi
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il rivedere il periodo del tradimento alla luce dello stesso, distrugge il NOI e devastata l'io perché
il bisogno di appartenenza, tanto precario nei nostri tempi, è stato tutto caricato sulla coppia e sulla famiglia



verissimo, per quanto mi riguarda
questo spiega molto del mio malessere

"Si ricostruisce l'io solo distaccandosi dal noi e riappropriandosi del vissuto da singoli per ritrovare il bello e il vero.
Questo distacco dal NOI credo che sia definitivo"


e questo è estremamente doloroso e difficile da realizzare e da accettare se non si hanno altri punti fermi

L'io è la partenza.
 
Ultima modifica:

Simy

WWF
I traditi raramente si separano.
Perché?
Sinceramente è per accettazione di qualcosa che può accadere e rielaborazione del fatto e ricostruzione del rapporto o i fattori contingenti ed economici sono stati predominanti?
Non ti saprei rispondere perché io ho deciso di andare per la mia strada (dopo parecchio però)... quello che mi è successo è la perdita di fiducia verso i rapporti di coppia. quindi tendo a non lasciarmi mai andare se frequento una persona per paura di soffrire di nuovo
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top