Sai che invece io lo trovo immaturo e un modo un po' infantile di dire (entrambi, se è un buon proposito sincero di entrambi) "non lo faccio più!".
Non riesco a capirne il senso.
Ognuno è quello che è e che si è rivelato in decenni.
Che significa: adesso sarò diverso? Come diverso? Sì, può esserci anche "buona volontà", ma per quanto la buona volontà può fare cambiare il modo di essere.
Immagino una cosa semplice e piccola: è mancata la condivisione delle serate, perché uno, o entrambi, crollava dal sonno o sentiva bisogno di "staccare" distraendosi facendo cose individuali.
Bene, si potrà pure fare il buono proposito di condividere le serate. Per quanto potrà durare? Poi si tornerà a crollare di sonno o ad aver bisogno di tempo isolato. Semplicemente ognuno è fatto in un determinato modo e non può forzarsi se non per un tempo limitato e comunque andando contro a se stesso.
Perché?
Se si è riflettuto su come eravamo all'interno della coppia e abbiamo capito che c'erano degli atteggiamenti o dei modi di porsi che non andavano bene perché allontanavano anziché avvicinare, perché non ha senso impegnarsi per modificarli?
Hai ragione: è questione di "buona volontà", come del resto per tutti gli aspetti della nostra vita.
Bisogna avere l'umiltà di fermarsi e guardarsi dal di fuori, entrambi, e se ci si rende conto dell'importanza di apportare dei cambiamenti, ci si rimbocca le maniche e ci si mette all'opera.
Non si otterrà il 100% del risultato perché, come dici tu, ognuno è fatto a modo suo, ma sarà sempre un qualcosa che porterà un miglioramento nel rapporto.
Io, per esempio, mi ponevo spesso in modo sbagliato, e prima non mi ci sarei soffermata. Ora noto un grande cambiamento in me che, tra l'altro, fa bene in primis a me stessa.