marietto
Heisenberg
Fuori, il mondo sta cambiando. Un decennio che entrerà nel mito volge al termine, e le cose sono già molto diverse rispetto a quando è iniziato, mentre si profilano all'orizzonte quelli che verranno ricordati come gli "anni di piombo".
La tv, rigorosamente in bianco e nero, ha solo due canali, e quando un programma inizia su quello su cui non si è sintonizzati, si accende una grossa "freccia" lampeggiante.
I telefoni sono in molte case, ma non ancora in tutte, e quando componi il numero devi usare questo rotellone, portarlo fino al punto di arresto a aspettare che torni indietro per continuare l'operazione (anni dopo quando cercai di spiegare ai miei figli che l'inizio di "Come Together" imitava il suono di questo modo di telefonare, loro mi dissero: "senti pà, ma che razza di telefono sarebbe?").
La band che ha, per molti versi, caratterizzato il decennio, e che di lì a qualche anno entrerà a far parte della mia identità al punto che molte conoscenze finiranno per collegarla al sottoscritto ("quando li sento mi viene da pensare a te"), è entrata in studio per quello che dovrebbe essere il disco ed il film del ritorno alle origini ("Get Back") ma che si rivelerà l'inzio della fine.
Di tutto questo tuttavia, io sono totalmente all'oscuro, come del fatto che anche il mio mondo cambierà irrimediabilmente di li a pochi mesi ; ho iniziato da poco ad andare all'asilo, mia mamma mi ha tenuto a casa il più a lungo possibile, ma ho legato in fretta con la maggior parte dei miei compagni.
Quella sera, mio padre si presenta con un giornalino, "un giornalino a fumetti" dice lui.
Ho già avuto per le mani libri illustrati, ovviamente; principalmente quelli delle favole, molti con il disco a 45 giri allegato, ma questa è una cosa nuova, diversa... Ci sono cavalli e gente con le pistole e tizi a torso nudo e le piume in testa.
"Capitan Miki" si intitola la serie, e perchè mio padre abbia scelto proprio quella e non qualcosa di più "adatto" per un bimbo di 4 anni (tipo "Topolino" o "Tiramolla" o qualcosa del genere) non lo sono mai venuto a sapere. Quando questa domanda mi è venuta in mente, era già troppo tardi per farla a lui.
Comunque, la sera stessa, ci sdraiamo uno di fianco all'altro, e mentre io mi dedico alle figure, lui mi legge quello che c'è scritto in quelle nuvolette che stanno sopra alla testa dei personaggi raffigurati. Lo fa alla sua maniera, ovviamente, tutti i termini in inglese sono rigorosamente pronunciati "come si scrivono" (ad esempio cowboy diventa covboi).
Io sono affascinato da quelle figure: ferme, eppure in movimento, e anche da questa cosa che puoi leggere non solo quello che dicono, ma anche quello che pensano....
La lettura serale diventa un rito quotidiano, ogni numero viene letto decine di volte, e nel giro di qualche settimana a "Capitan Miki" si unisce "Il Grande Blek".
E poi arriva il momento in cui voglio leggere da solo, e con l'aiuto di mamma e papà, arrivo ad imparare a farlo (non alla perfezione ovviamente) diversi mesi prima di iniziare la scuola.
Già... La scuola... L'estate prima di iniziare, una Domenica pomeriggio, un infarto si porta via mio padre...
Il mondo è cambiato...
(Continua.... ? Boh...)
La tv, rigorosamente in bianco e nero, ha solo due canali, e quando un programma inizia su quello su cui non si è sintonizzati, si accende una grossa "freccia" lampeggiante.
I telefoni sono in molte case, ma non ancora in tutte, e quando componi il numero devi usare questo rotellone, portarlo fino al punto di arresto a aspettare che torni indietro per continuare l'operazione (anni dopo quando cercai di spiegare ai miei figli che l'inizio di "Come Together" imitava il suono di questo modo di telefonare, loro mi dissero: "senti pà, ma che razza di telefono sarebbe?").
La band che ha, per molti versi, caratterizzato il decennio, e che di lì a qualche anno entrerà a far parte della mia identità al punto che molte conoscenze finiranno per collegarla al sottoscritto ("quando li sento mi viene da pensare a te"), è entrata in studio per quello che dovrebbe essere il disco ed il film del ritorno alle origini ("Get Back") ma che si rivelerà l'inzio della fine.
Di tutto questo tuttavia, io sono totalmente all'oscuro, come del fatto che anche il mio mondo cambierà irrimediabilmente di li a pochi mesi ; ho iniziato da poco ad andare all'asilo, mia mamma mi ha tenuto a casa il più a lungo possibile, ma ho legato in fretta con la maggior parte dei miei compagni.
Quella sera, mio padre si presenta con un giornalino, "un giornalino a fumetti" dice lui.
Ho già avuto per le mani libri illustrati, ovviamente; principalmente quelli delle favole, molti con il disco a 45 giri allegato, ma questa è una cosa nuova, diversa... Ci sono cavalli e gente con le pistole e tizi a torso nudo e le piume in testa.
"Capitan Miki" si intitola la serie, e perchè mio padre abbia scelto proprio quella e non qualcosa di più "adatto" per un bimbo di 4 anni (tipo "Topolino" o "Tiramolla" o qualcosa del genere) non lo sono mai venuto a sapere. Quando questa domanda mi è venuta in mente, era già troppo tardi per farla a lui.
Comunque, la sera stessa, ci sdraiamo uno di fianco all'altro, e mentre io mi dedico alle figure, lui mi legge quello che c'è scritto in quelle nuvolette che stanno sopra alla testa dei personaggi raffigurati. Lo fa alla sua maniera, ovviamente, tutti i termini in inglese sono rigorosamente pronunciati "come si scrivono" (ad esempio cowboy diventa covboi).
Io sono affascinato da quelle figure: ferme, eppure in movimento, e anche da questa cosa che puoi leggere non solo quello che dicono, ma anche quello che pensano....
La lettura serale diventa un rito quotidiano, ogni numero viene letto decine di volte, e nel giro di qualche settimana a "Capitan Miki" si unisce "Il Grande Blek".
E poi arriva il momento in cui voglio leggere da solo, e con l'aiuto di mamma e papà, arrivo ad imparare a farlo (non alla perfezione ovviamente) diversi mesi prima di iniziare la scuola.
Già... La scuola... L'estate prima di iniziare, una Domenica pomeriggio, un infarto si porta via mio padre...
Il mondo è cambiato...
(Continua.... ? Boh...)
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