Buongiorno
Massimo Gramellini
19/01/2016
MASSIMO GRAMELLINI
Una ragazzina di Pordenone si getta dal balcone lasciando una lettera di scuse ai genitori e una di accuse ai compagni di scuola: adesso sarete contenti. Eviterei di lanciarmi in prediche contro i tempi moderni. I bulli e gli ipersensibili non sono nati con i telefonini. Durante l’adolescenza è sempre esistito il desiderio delle menti più fragili di essere accettate dal branco conformista che l’arroganza del numero rende forte e appetibile. E chi si sente respinto da persone che in fondo disprezza (l’animo umano è contraddittorio) si rifugia nella solitudine o nella malattia, meditando gesti estremi che in qualche caso compie davvero, nell’illusione di lasciare in eredità almeno un rimorso.
L’adolescenza rimane un pianeta esclusivo con cui gli adulti, che pure l’hanno attraversata, non riescono a rientrare in contatto. Meno che mai se i genitori dividono l’attenzione dei figli con molti altri stimoli, gli insegnanti vengono delegittimati come educatori dai genitori stessi e i presidi preferiscono tacere le storie di sopraffazione per non fare perdere reputazione e di conseguenza iscritti al proprio istituto. Ma una ricetta definitiva non esiste. Il bisogno di accettazione e riconoscimento appartiene alle angosce dell’uomo da quando ancora i nostri progenitori si dondolavano sui rami. Una cosa è sicura: essere rifiutati dal branco non è una colpa e può diventare persino una medaglia. Di solito lo si capisce da vecchi. Alla ragazzina di Pordenone, che nonostante le ferite non morirà, auguro di capirlo un po’ prima.
http://www.lastampa.it/2016/01/19/c...e-contenti-FzmXl80qXaCWP7mX88LCyL/pagina.html
notizia di ieri: una ragazzina dodicenne si lancia nel vuoto dal secondo piano del palazzo dove abita, molte fratture ma non in pericolo di vita, grazie ad una tenda esterna che ne ha attutito la caduta.
aveva lasciato due lettere, pare scritte una settimana prima, una per i genitori di scuse ed una per i compagni di classe con una frase chiarissima : adesso sarete contenti ( immaginando la sua amor te).
era angosciata dal dover tornare a scuola e riaffrontare i compagni per episodi che ai suoi occhi erano, evidentemente, gravi
Si è parlato del mal di vivere degli adolescenti e dell'idea che questo malessere sia ora più esasperato rispetto al passato.
Secondo me la cosa che emerge in quest'episodio è soprattutto l'attonita realizzazione del gesto da parte dei genitori, insegnanti e preside.
la domanda è come può accadere di non percepire il reale disagio?
Massimo Gramellini
19/01/2016
MASSIMO GRAMELLINI
Una ragazzina di Pordenone si getta dal balcone lasciando una lettera di scuse ai genitori e una di accuse ai compagni di scuola: adesso sarete contenti. Eviterei di lanciarmi in prediche contro i tempi moderni. I bulli e gli ipersensibili non sono nati con i telefonini. Durante l’adolescenza è sempre esistito il desiderio delle menti più fragili di essere accettate dal branco conformista che l’arroganza del numero rende forte e appetibile. E chi si sente respinto da persone che in fondo disprezza (l’animo umano è contraddittorio) si rifugia nella solitudine o nella malattia, meditando gesti estremi che in qualche caso compie davvero, nell’illusione di lasciare in eredità almeno un rimorso.
L’adolescenza rimane un pianeta esclusivo con cui gli adulti, che pure l’hanno attraversata, non riescono a rientrare in contatto. Meno che mai se i genitori dividono l’attenzione dei figli con molti altri stimoli, gli insegnanti vengono delegittimati come educatori dai genitori stessi e i presidi preferiscono tacere le storie di sopraffazione per non fare perdere reputazione e di conseguenza iscritti al proprio istituto. Ma una ricetta definitiva non esiste. Il bisogno di accettazione e riconoscimento appartiene alle angosce dell’uomo da quando ancora i nostri progenitori si dondolavano sui rami. Una cosa è sicura: essere rifiutati dal branco non è una colpa e può diventare persino una medaglia. Di solito lo si capisce da vecchi. Alla ragazzina di Pordenone, che nonostante le ferite non morirà, auguro di capirlo un po’ prima.
http://www.lastampa.it/2016/01/19/c...e-contenti-FzmXl80qXaCWP7mX88LCyL/pagina.html
notizia di ieri: una ragazzina dodicenne si lancia nel vuoto dal secondo piano del palazzo dove abita, molte fratture ma non in pericolo di vita, grazie ad una tenda esterna che ne ha attutito la caduta.
aveva lasciato due lettere, pare scritte una settimana prima, una per i genitori di scuse ed una per i compagni di classe con una frase chiarissima : adesso sarete contenti ( immaginando la sua amor te).
era angosciata dal dover tornare a scuola e riaffrontare i compagni per episodi che ai suoi occhi erano, evidentemente, gravi
Si è parlato del mal di vivere degli adolescenti e dell'idea che questo malessere sia ora più esasperato rispetto al passato.
Secondo me la cosa che emerge in quest'episodio è soprattutto l'attonita realizzazione del gesto da parte dei genitori, insegnanti e preside.
la domanda è come può accadere di non percepire il reale disagio?
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