eh.. questo va chiesto ad altri, perché io il concetto non ce l'ho.. ed è proprio questo che genera inquietudine, fa vacillare certezze.. ma non ce l'ho lo stesso..
ognuno "interpreta" qualcosa che dentro di se riconosce come amore... e vi sono infinite interpretazioni, in base alla esperienza personale..
dal punto di vista genitoriale una stessa pratica applicata in contesti diversi e in bambini diversi, con equilibri familiari diversi, non sono sicuro che produca gli stessi effetti qualitativi... anzi, temo che lo stesso modello applicato in contesti diversi, possa produrre disastri.
magari non è così..
ma io non ho risposte certe sull'interiorità, ma soltanto sulla materialità, in parte (se sono competente in materia)
dell'amore non so nulla, e non mi piace neanche, fra l'altro, come concetto...ma è una questione mia questa
Quanto a pratiche genitoriali ce ne sono alcune che riguardano la responsabilità di crescere un individuo libero, consapevole di se stesso, delle proprie abilità e dei propri limiti, responsabile e autonomo che sono piuttosto evidenti, se non vengono agite...a prescindere dai contesti.
Certo se parliamo di una bambina di 7 anni in Mozambico o di una bambina di 7 anni in Italia, in questo momento storico posso essere d'accordo con te su certe relatività....qui mandare una bambina a farsi km a piedi per un secchio d'acqua o scambiarla per un ferro da stiro farebbe quantomeno brutto...ma è un estremo.
Crescere un figlio senza avere di proprio un alfabeto dell'affetto, e non dell'amore, consolidato, funzionale e dinamico produce danni evidenti. Sia durante la crescita sia, spesso, per trascinamento, anche in età adulta.
Che quell'alfabeto è ciò su cui si costruisce poi il linguaggio dell'affetto nelle relazioni amicali e romantiche. E quando te l'hanno insegnato incasinato o a rovescio, quello ti tieni e i cocci sono tuoi.
Ed è una mancanza d'amore. (così definito)
Non essere sufficientemente consapevoli di se stessi da preservare i figli da certe "rotture" personali. Ed è responsabilità di un genitore lasciar crescere i propri figli lasciando vivere ogni età senza fare richieste sotto o sovradimensionate.
Io più che di amore parlerei di abilità educative e di consapevolezza di sè, del proprio essere adulto e del proprio ricoprire un ruolo genitoriale.
L'amore arriva dopo. E anche se c'è, non è garanzia di abilità educative.