Forse i genitori sono contenti di loro così come sono.
I modelli culturali fino agli anni 50 (semplificando per epoca e luogo) erano dettati dalla comunità di appartenenza, dai genitori, dai nonni, dai vicini di casa, da tutti gli adulti con cui si veniva in contatto nel quotidiano, dalla chiesa.
Erano frutto di un'evoluzione lenta e circoscritta.
Si ripetevano azioni e comportamenti che non erano troppo dissimili da quelli aviti.
I modelli contemporanei sono ben diversi, e vengono soprattutto egemonizzati dai media.
La cultura degli ultimi 60 anni non è più quella dei genitori, ma una cultura globale dove i modelli hanno proposto uno stile di vita che impone una nuova dimensione familiare e parentale.
Non so se si è più contenti ora, non posso giudicare con esperienze e parametri che non mi appartengono.
I nostri figli li vediamo felici?
Noi ci sentiamo sereni?
La nostra vita ha uno scopo?
C'è qualcosa di questo nostro modo di vivere che ci sentiamo di criticare?
Fare pochi figli o non farli è davvero un problema?
Perché sì, siamo cambiati noi, e cambieremo ancora.
Ma quel che conta è che quello che facciamo ci piaccia o ci sia piaciuto.
Io avrei voluto un altro figlio.
Ho cominciato a desiderarlo quando era troppo tardi.
Forse un errore l'ho commesso. Pensare che il tempo ci rendesse immutabili e non avesse quel peso che comunque, malgrado i modelli culturali siano cambiati, mantiene inevitabilmente.