Niente figli

danny

Utente di lunga data
Ora siamo a 1,35 figli per donna contro gli 1,19 del 1995.
L'aumento negli anni recenti era dovuto alla natalità degli immigrati.
Il processo di calo delle nascite ha avuto origine negli anni 70.
Trattandosi di statistica, all'epoca erano ancora molto frequenti le famiglie con 5 o 6 figli, oggi molto rare.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Mi riferivo a dati istat commentati sui media.

Oggi ne parlavo con delle colleghe. E hanno detto "...e con chi si possono fare?"
In effetti la discussione si è incentrata sulle motivazioni femminili.
Ma i figli si fanno in due.
Forse anche la diminuita affidabilità maschile può avere un peso?
 

spleen

utente ?
Mi riferivo a dati istat commentati sui media.

Oggi ne parlavo con delle colleghe. E hanno detto "...e con chi si possono fare?"
In effetti la discussione si è incentrata sulle motivazioni femminili.
Ma i figli si fanno in due.
Forse anche la diminuita affidabilità maschile può avere un peso?
No, io sono affidabilissssimo e Danny pure. :D
 

danny

Utente di lunga data
Mi riferivo a dati istat commentati sui media.

Oggi ne parlavo con delle colleghe. E hanno detto "...e con chi si possono fare?"
In effetti la discussione si è incentrata sulle motivazioni femminili.
Ma i figli si fanno in due.
Forse anche la diminuita affidabilità maschile può avere un peso?
Sì, ma i media, soprattutto Avvenire, trattano la materia (da anni) in maniera a dir poco catastrofista. :D
Meglio leggersi le statistiche direttamente da Istat, incrociare i dati e definire noi una lettura.
Ti posso dire che questo processo, per quanto avevo approfondito in un'altra occasione ha diverse cause, tra le quali
aumento benessere popolazione
diffusione uso e conoscenza anticoncezionali
aumento anni del percorso scolastico
differente ruolo della donna nell'ambito lavorativo, familiare e sessuale
minor predisposizione ad avere famiglie numerose per una diversa strutturazione dei nuclei familiari
minor incidenza della mortalità infantile
abbandono delle aree rurali in favori delle città
Pure in Cina il tasso di natalità è diminuito a 1,6 figli per donna, e non è un caso che i tassi di natalità maggiori siano in Africa dove la maggior parte delle situazioni che ho descritto sopra non si sono verificate.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
E se l'esame del dna avesse avuto un ruolo nel rendere più attenti gli uomini?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ti faccio una domanda provocatoria...:D
Oggi, una donna che decidesse di sposarsi a 20 anni e mettere al mondo 7 figli facendo la casalinga come verrebbe giudicata?
Negli anni 50, invece?
I miei genitori l'avrebbero considerata una sconsiderata anche negli anni cinquanta.
Infatti io parlavo di cultura e non di scelte individuali dettate da condizioni psicologiche o attenta valutazione delle condizioni.
Certamente culturalmente una donna, ma anche un uomo, è più apprezzata per l'aspetto gradevole, la realizzazione professionale, le esperienze di viaggio, le relazioni amicali piuttosto che per essere una buona madre di bravi figli. Anche perché, come dicevamo, per essere bravi i figli devono avere un percorso scolastico brillante, cantare, ballare e essere recordman.
 

spleen

utente ?
E se l'esame del dna avesse avuto un ruolo nel rendere più attenti gli uomini?
Che poi non ho mai capito in percentuale quanto influisca. Alcuni dati dicono che sia uno su 12 ma secondo me sono dati esageratissimi.

Voi conoscete qualcuna che è riuscita a farli passae per quelli del marito ( a parte la madre di Bossetti? ) :D

Di una cosa sono sicuro, che per molti uomini (compreso il sottoscritto) sarebbe non dico la fine della vita, ma ci avviciniamo molto. Hai voglia di dire che i figli sono di chi li alleva, sarebbe un colpo bassissimo. :(
 

Brunetta

Utente di lunga data
Che poi non ho mai capito in percentuale quanto influisca. Alcuni dati dicono che sia uno su 12 ma secondo me sono dati esageratissimi.

Voi conoscete qualcuna che è riuscita a farli passae per quelli del marito ( a parte la madre di Bossetti? ) :D

Di una cosa sono sicuro, che per molti uomini (compreso il sottoscritto) sarebbe non dico la fine della vita, ma ci avviciniamo molto. Hai voglia di dire che i figli sono di chi li alleva, sarebbe un colpo bassissimo. :(
Ci credo!
Certamente i figli resterebbero tuoi.

Pensavo a matrimoni riparatori che credo estinti.
Scherzando!
 

danny

Utente di lunga data
I miei genitori l'avrebbero considerata una sconsiderata anche negli anni cinquanta.
Infatti io parlavo di cultura e non di scelte individuali dettate da condizioni psicologiche o attenta valutazione delle condizioni.
Certamente culturalmente una donna, ma anche un uomo, è più apprezzata per l'aspetto gradevole, la realizzazione professionale, le esperienze di viaggio, le relazioni amicali piuttosto che per essere una buona madre di bravi figli. Anche perché, come dicevamo, per essere bravi i figli devono avere un percorso scolastico brillante, cantare, ballare e essere recordman.
I tuoi erano un'eccezione negli anni 50 e sarebbero stati degli eretici un secolo fa.
Oggi la scelta di sposarsi a 20 anni facendo la casalinga e mettendo al mondo tanti figli sarebbe tacciata al minimo di incoscienza da parte di tutti (esclusi ambiti religiosi particolari), in ogni caso sarebbe oggetto di critica quasi generalizzata.
Siamo cambiati: culturalmente seguiamo modelli edonistici e ambiziosi che proiettiamo sui nostri figli.
Siamo anche diventati un po' ansiosi nell'approccio con la vita: tutto deve essere studiato, perfezionato, definito, realizzato nella maniera che sentiamo più vicina al nostro ideale, considerando la nostra vita un investimento da spendere al meglio.
Questo ci rende anche un po' ostili nei confronti di ciò che non è prevedibile, e si sa che i bambini lo possono essere.
Avere pochi figli permette ai genitori odierni di controllarli di più.
Ma il sorriso che ho visto nei bambini in Africa ( e lì sono tanti!) io non lo vedo nei nostri.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Forse i genitori sono contenti di loro così come sono.
 

danny

Utente di lunga data
Forse i genitori sono contenti di loro così come sono.
I modelli culturali fino agli anni 50 (semplificando per epoca e luogo) erano dettati dalla comunità di appartenenza, dai genitori, dai nonni, dai vicini di casa, da tutti gli adulti con cui si veniva in contatto nel quotidiano, dalla chiesa.
Erano frutto di un'evoluzione lenta e circoscritta.
Si ripetevano azioni e comportamenti che non erano troppo dissimili da quelli aviti.
I modelli contemporanei sono ben diversi, e vengono soprattutto egemonizzati dai media.
La cultura degli ultimi 60 anni non è più quella dei genitori, ma una cultura globale dove i modelli hanno proposto uno stile di vita che impone una nuova dimensione familiare e parentale.
Non so se si è più contenti ora, non posso giudicare con esperienze e parametri che non mi appartengono.
I nostri figli li vediamo felici?
Noi ci sentiamo sereni?
La nostra vita ha uno scopo?
C'è qualcosa di questo nostro modo di vivere che ci sentiamo di criticare?
Fare pochi figli o non farli è davvero un problema?
Perché sì, siamo cambiati noi, e cambieremo ancora.
Ma quel che conta è che quello che facciamo ci piaccia o ci sia piaciuto.
Io avrei voluto un altro figlio.
Ho cominciato a desiderarlo quando era troppo tardi.
Forse un errore l'ho commesso. Pensare che il tempo ci rendesse immutabili e non avesse quel peso che comunque, malgrado i modelli culturali siano cambiati, mantiene inevitabilmente.
 

Brunetta

Utente di lunga data
L'ultima parte è decisiva.
Io non credo che sia gravissimo in sé non fare figli, sempre a livello di società e non individualmente, la nostra società, come diceva Divì, è morente e si trasformerà grazie al contributo di altre culture anche più "fertili".
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Forse i genitori sono contenti di loro così come sono.
Come fa un genitore a essere contento di come E' un figlio, se non è contento di sè?

Le implicazioni della scontentezza, inquietudine, di fondo sono profondissime...secondo me...e unito a questo la percezione di essere in un periodo di forte mutamento, ad ogni livello, senza averne piena conoscenza e senza essere allenati al dominio di sè invece che al dominio territoriale...e anche in questo le implicazioni sono profondissime e antiche...a partire dalla fede e dalla speranza...così come le si è pensate fino ad una 50ina di anni fa...
 

brenin

Utente
Staff Forum
L'ultima parte è decisiva.
Io non credo che sia gravissimo in sé non fare figli, sempre a livello di società e non individualmente, la nostra società, come diceva Divì, è morente e si trasformerà grazie al contributo di altre culture anche più "fertili".
Condivido, a patto che il contributo includa l'integrazione e non pragmatici integralismi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Condivido, a patto che il contributo includa l'integrazione e non pragmatici integralismi.

Ogni volta si è creata una feconda contaminazione reciproca anche quando non era così vissuta dai contemporanei o quando, come per le Americhe, si è trattato di una vera invasione violenta.
Storicamente ne possiamo vedere l'arricchimento reciproco che porta a una nuova cultura.
Pensare di essere perfetti e di non poter cambiare dall'incontro è per me assurdo.
Basti pensare a come l'incontro con le culture tribali africane ha vivificato l'arte europea.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Come fa un genitore a essere contento di come E' un figlio, se non è contento di sè?

Le implicazioni della scontentezza, inquietudine, di fondo sono profondissime...secondo me...e unito a questo la percezione di essere in un periodo di forte mutamento, ad ogni livello, senza averne piena conoscenza e senza essere allenati al dominio di sè invece che al dominio territoriale...e anche in questo le implicazioni sono profondissime e antiche...a partire dalla fede e dalla speranza...così come le si è pensate fino ad una 50ina di anni fa...
Ben per questo i figli devono essere e fare, per compensare le mancanze dell'essere e del fare dei genitori.
 

Divì

Utente senza meta
A me pare che la specie umana sia ancora lontanissima dalla piena evoluzione e consapevolezza
Infatti non è la specie umana che muore. È l'individuo e le cosiddette civiltà mature. Capisco che ti dispiaccia. Ma è ineluttabile :)
 
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