Siamo responsabili anche per i nostri politici?

Nobody

Utente di lunga data
Buongiorno.
Comunque quando ho letto che il primo ministro inglese è coinvolto nello scandalo Panama e che il capo del fisco è un ex consulente di un fondo per esportare soldi nei paradisi fiscali capisco che il problema non è italiano. Siamo al fallimento di ogni ideologia
è vero, il problema non è solo italiano, ma se loro hanno il raffreddore noi abbiamo una broncopolmonite.
 

Ross

Utente Yuppie
Buongiorno.
Comunque quando ho letto che il primo ministro inglese è coinvolto nello scandalo Panama e che il capo del fisco è un ex consulente di un fondo per esportare soldi nei paradisi fiscali capisco che il problema non è italiano. Siamo al fallimento di ogni ideologia
Io però ho modo di notare un modo molto diverso di affrontare questo genere di tsunami nei paesi che considero più civili del nostro.

Un caso fresco è proprio quello del primo ministro islandese...appena uscito il suo nome nell'elenco Panama Papers il paese è sceso in piazza. Lui si è fatto da parte (pare non si sia dimesso, ma si è comunque levato dalle balle).

Da noi non mi risulta si eclissi mai nessuno. Anzi...
 

banshee

The Queen
Affermare che gli italiani si meritano la classe politica (e non dimentichiamoci, dirigenziale) che hanno, entra nel solito discorso dei meriti, che in queste faccende centrano niente.
Abbiamo i politici che eleggiamo, questo è quanto. E ultimamente anche quelli che non eleggiamo
.:D

Il mio discorso era questo, il notare come sia a destra sia a sinistra, i politici abbiano scarsissima stima degli italiani . Berlu diceva di considerare l’elettore medio come un bambino di 10 anni. A sinistra invece vige da un bel pezzo una sorta di paternalismo che ha fatto perdere spesso il contatto con la cosiddetta base, vi ricordate di Moretti che guardava D’Alema in TV – Dì qualcosa di sinistra……:D E non mi sembra che le eclatanti alternative alla cosiddetta partitocrazia brillino di democrazia interna………..:rolleyes:

Penso che queste siano semplici constatazioni e lo so bene che il qualunquismo, vero male d’Italia, è sempre dietro l’angolo. Nessuno sarà perfetto e noi ci troviamo a scegliere tra il meno peggio, che se guardiamo ad altre zone del mondo è già molto.
Del resto non capisco nemmeno quelli che si estraniano dalla politica e dalle sue scelte perché pretenderebbero che la politica sia pura e perfetta, utopia pericolosa che allontana dalle responsabilità, come l’asino che non sapendo in che mangiatoia nutrirsi muore di fame.:D

Del resto penso che un politico dovrebbe: :carneval:

- Fare per almeno un anno l’operaio ad un altoforno, per perdere la spocchia del suo status e rendersi conto del valore del lavoro.
- Lavorare sulle ambulanze per un altro anno, così a raccattare resti umani per le strade si forma un po’ di coscienza civica.
- Avere per almeno un anno una partita iva da cococo, così smetterebbe di riempirsi la bocca con le troiate suelle pensioni e sulla libera iniziativa.
- Essere messo per un anno almeno a risolvere problemi di natura pratica e organizzativa. Così perderebbe l’attitudine ai grandi discorsi sul genere umano e imparerebbe a come far diventare le idee pratica giornaliera per risolvere i problemi della gente.
- E lo manderei anche a lavorare da netturbino a Berlino, perché no, per un altro annetto. Così capisce magari cosa significa cercare di costruirsi una vita lontano dai suoi privilegi, magari apostrofato da “italiano di merda”. Così magari scoprirebbe persino che ci sono delle ragioni per essere orgoglioni di essere italiani, dal momento che gli altri lo sono dei loro paesi.
- E manderei Razzi a pulire i cessi in Corea, visto che c’è già stato e conosce il paese. Ma questo è un altro discorso.:mexican:
ti quoto su questo, con furore sul neretto, da qui in poi qualsiasi cosa scriverai ti quoto al buio, e bentornato.

:D
 

sienne

lucida-confusa
Io però ho modo di notare un modo molto diverso di affrontare questo genere di tsunami nei paesi che considero più civili del nostro.

Un caso fresco è proprio quello del primo ministro islandese...appena uscito il suo nome nell'elenco Panama Papers il paese è sceso in piazza. Lui si è fatto da parte (pare non si sia dimesso, ma si è comunque levato dalle balle).

Da noi non mi risulta si eclissi mai nessuno. Anzi...

Ciao

infatti, qui è anche così (Svizzera).


sienne
 

bettypage

Utente acrobata
Io però ho modo di notare un modo molto diverso di affrontare questo genere di tsunami nei paesi che considero più civili del nostro.

Un caso fresco è proprio quello del primo ministro islandese...appena uscito il suo nome nell'elenco Panama Papers il paese è sceso in piazza. Lui si è fatto da parte (pare non si sia dimesso, ma si è comunque levato dalle balle).

Da noi non mi risulta si eclissi mai nessuno. Anzi...
Be' paragonare l 'Italia con l Islanda mi sembra di paragonare un paesino di campagna ad una metropoli. L Islanda poi, a rileggere l ultimo pezzo della sua storia fa raccapricciare. Ma poi prendi l America, c'è un tale livello di disaffezione alla politica che va a votare neanche un americano su due e se consideri gli abitanti dell America diventa inquietante come dato. Voglio dire che non siamo ne peggio ne meglio di altre nazioni. L unica differenza è che siamo tanti satelliti perché Garibaldi facendo l Italia non ha fatto gli italiani. Continuiamo ad esser frammentati e poco coesi come popolo(tranne se ci sono i mondiali)
 

sienne

lucida-confusa
Sienne con tutto il rispetto ma la Svizzera di etica non può dare lezioni a nessuno

Ciao

per quanto riguarda la responsabilità del popolo sì.
È un'altro sistema, non paragonabile, comunque.
I politici stanno in un secondo piano.

Però, la Kopp si dimise per una telefonata, ad esempio.


sienne
 

bettypage

Utente acrobata
Ciao

per quanto riguarda la responsabilità del popolo sì.
È un'altro sistema, non paragonabile, comunque.
I politici stanno in un secondo piano.

Però, la Kopp si dimise per una telefonata, ad esempio.


sienne
Scusa ma la Svizzera rimane la più grande lavatrice d Europa (e non solo)per ripulire soldi inzozzati e insanguinati di mafiosi nazisti e imprenditori disonesti (lista falciati?)
 

Ross

Utente Yuppie
Sienne con tutto il rispetto ma la Svizzera di etica non può dare lezioni a nessuno
Be' paragonare l 'Italia con l Islanda mi sembra di paragonare un paesino di campagna ad una metropoli. L Islanda poi, a rileggere l ultimo pezzo della sua storia fa raccapricciare. Ma poi prendi l America, c'è un tale livello di disaffezione alla politica che va a votare neanche un americano su due e se consideri gli abitanti dell America diventa inquietante come dato. Voglio dire che non siamo ne peggio ne meglio di altre nazioni. L unica differenza è che siamo tanti satelliti perché Garibaldi facendo l Italia non ha fatto gli italiani. Continuiamo ad esser frammentati e poco coesi come popolo(tranne se ci sono i mondiali)

Sono un pò pessimista quanto al nostro paese, almeno se lo provo a confrontare con quelli scandinavi, con i paesi anglosassoni...da cui vorrei ereditare un senso civico che penso ci appartenga molto poco. Non sono esattamente paesini di provincia...
Da quelle parti alcuni comportamenti non sono proprio tollerati dall'opinione pubblica, che perdona pochissimi errori alla classe politica.

Non è soltanto uno scandalo a misurare la storia di un popolo, ma anche la sua reazione.
 

sienne

lucida-confusa
Scusa ma la Svizzera rimane la più grande lavatrice d Europa (e non solo)per ripulire soldi inzozzati e insanguinati di mafiosi nazisti e imprenditori disonesti (lista falciati?)

Ciao

Si, il segreto bancario ... grande questione pure qui.
Sono già anni che si tenta di collaborare con i vari paesi in questione. Mi sembra che con l'Italia stanno ad un buon punto. La Grecia invece blocca, ad esempio. La tira alle lunghe. Piano piano, i conti li stanno aprendo.

Ma si parlava della classe politica. Non delle banche. E qui, è veramente un'altra storia.
Può non piacere la politica Svizzera, ma è il popolo che decide.

Sto a votare di continuo per ogni fesseria, per dire.
Mi fa sentire molto responsabile e partecipe ...


sienne
 

Nobody

Utente di lunga data
Be' paragonare l 'Italia con l Islanda mi sembra di paragonare un paesino di campagna ad una metropoli. L Islanda poi, a rileggere l ultimo pezzo della sua storia fa raccapricciare. Ma poi prendi l America, c'è un tale livello di disaffezione alla politica che va a votare neanche un americano su due e se consideri gli abitanti dell America diventa inquietante come dato. Voglio dire che non siamo ne peggio ne meglio di altre nazioni. L unica differenza è che siamo tanti satelliti perché Garibaldi facendo l Italia non ha fatto gli italiani. Continuiamo ad esser frammentati e poco coesi come popolo(tranne se ci sono i mondiali)
A leggere le classifiche su corruzione, evasione fiscale, lavoro nero, libertà di stampa, disoccupazione giovanile... direi che un po' peggio degli altri siamo messi...
 

bettypage

Utente acrobata
Sono un pò pessimista quanto al nostro paese, almeno se lo provo a confrontare con quelli scandinavi, con i paesi anglosassoni...da cui vorrei ereditare un senso civico che penso ci appartenga molto poco. Non sono esattamente paesini di provincia...
Da quelle parti alcuni comportamenti non sono proprio tollerati dall'opinione pubblica, che perdona pochissimi errori alla classe politica.

Non è soltanto uno scandalo a misurare la storia di un popolo, ma anche la sua reazione.
Lo scandalo rimane per entrambi però
Intendevo dire che l Islanda ha 300000 abitanti e non si può confrontare con realtà come la nostra. Ma la civiltà degli Scandinavi è anche quella di confiscate i beni di lusso ai rifugiati politici come i siriani. È sempre difficile prendere solo pezzi e metterli a confronto, discendono pur sempre da vichinghi, noi da romani e greci.
Il punto è che abbiamo veramente proprio poco amor proprio.se pensi che tutto sommato siamo stati capaci di raggiungere eccellenze in moltissimi campi con scarsi mezzi...ma convincerci che valiamo poco serve a legittimare i lestofanti che ci governano. Bisognerebbe sempre votare per il bene comune e non per il ritorno personale
 

sienne

lucida-confusa
A leggere le classifiche su corruzione, evasione fiscale, lavoro nero, libertà di stampa, disoccupazione giovanile... direi che un po' peggio degli altri siamo messi...

Ciao

quello che sto a scrivere ora, c'entra e non c'entra ... solo un'esperienza che ho vissuto da poco.

Visito vari agenzie di viaggi, perché sono interessata a fare un certo viaggio. Dopo un po' noto che non ci sono più le proposte per l'Italia. Mancano proprio gli opuscoli. Chiedo del perché in più agenzie e la risposta più o meno è la stessa: l'interesse è calato notevolmente negli ultimi anni, perché pensano solo a fregare o a fare soldi ecc. ecc. l'opinione del semplice cittadino che non s'interessa più di tanto, non è tanto buona. Da qualcosa verrà pure.

Quando qualche anno fa sono stata in Toscana e mi hanno sentita parlare in una lingua straniera, per il café mi hanno chiesto 10 euro senza scontrino. Per dire. Beh, c'è stato molto di più ... ma lì ho tirato fuori quel poco d'Italiano orale che so.


sienne
 

sienne

lucida-confusa
Lo scandalo rimane per entrambi però
Intendevo dire che l Islanda ha 300000 abitanti e non si può confrontare con realtà come la nostra. Ma la civiltà degli Scandinavi è anche quella di confiscate i beni di lusso ai rifugiati politici come i siriani. È sempre difficile prendere solo pezzi e metterli a confronto, discendono pur sempre da vichinghi, noi da romani e greci.
Il punto è che abbiamo veramente proprio poco amor proprio.se pensi che tutto sommato siamo stati capaci di raggiungere eccellenze in moltissimi campi con scarsi mezzi...ma convincerci che valiamo poco serve a legittimare i lestofanti che ci governano. Bisognerebbe sempre votare per il bene comune e non per il ritorno personale

Ciao

non credo, che sia una questione che si pensi che si vale poco. Ma ci si culla ancora troppo su ciò che è stata la storia. Annebbia completamente la visione su cosa si è diventati. Anche altri paesi hanno dato tanto, e per mantenerlo continuano, nonostante delle cadute precipitose. Sto pensando alla Germania.


sienne
 

Nobody

Utente di lunga data
Ciao

quello che sto a scrivere ora, c'entra e non c'entra ... solo un'esperienza che ho vissuto da poco.

Visito vari agenzie di viaggi, perché sono interessata a fare un certo viaggio. Dopo un po' noto che non ci sono più le proposte per l'Italia. Mancano proprio gli opuscoli. Chiedo del perché in più agenzie e la risposta più o meno è la stessa: l'interesse è calato notevolmente negli ultimi anni, perché pensano solo a fregare o a fare soldi ecc. ecc. l'opinione del semplice cittadino che non s'interessa più di tanto, non è tanto buona. Da qualcosa verrà pure.

Quando qualche anno fa sono stata in Toscana e mi hanno sentita parlare in una lingua straniera, per il café mi hanno chiesto 10 euro senza scontrino. Per dire. Beh, c'è stato molto di più ... ma lì ho tirato fuori quel poco d'Italiano orale che so.


sienne
lo so, è capitato un paio d'anni fa ad amico tedesco in vacanza qui da me... l'ho accompagnato in caserma dei carabinieri per la denuncia.
 

bettypage

Utente acrobata
A leggere le classifiche su corruzione, evasione fiscale, lavoro nero, libertà di stampa, disoccupazione giovanile... direi che un po' peggio degli altri siamo messi...
Io non è che non voglio vedere i problemi in Italia dico che vediamo solo quelli, gli altri nascondono sotto il tappeto e vanno avanti a testa alta, noi facciamo i piagnoni e non facciamo molto per cambiare le cose. Siamo incapaci di far sistema, anche le cose belle partono per iniziativa del singolo.
 
Ultima modifica:

Nobody

Utente di lunga data
Io non è che non voglio vedere i problemi in Italia dico che vediamo solo quelli, gli altri nascondo sotto il tappeto e vanno avanti a testa alta, noi facciamo i piagnoni e non facciamo molto per cambiare le cose. Siamo incapaci di far sistema, anche le cose belle partono per iniziativa del singolo.
Forse il nostro tappeto non è abbastanza capiente per nasconderli tutti :carneval: Che nei cittadini manchi senso d'appartenenza e dello stato, è vero hai ragione. Ma le ragioni sono storiche, il risorgimento è stata una guerra di annessione, la realtà storica è molto diversa da come ce la fecero studiare a scuola. Lo stato è visto come nemico, anche perchè come tale si è comportato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Invece io credo che ci meritiamo i politici che abbiamo.
Non è questione di sentimenti, dove il merito non c'entra nulla, ma di scelte.
E si sceglie o sulla base dell'emotività o della razionalità, ma sempre per l'interesse personale.
La mentalità di fare i propri interessi è talmente diffusa che quando compio delle scelte che non mi avvantaggiano, ma per il bene comune vengo considerata una marziana, proprio non vengo capita e si suppongono interessi nascosti.
C'è anche il problema di una formazione carente che non fa comprendere le conseguenze complesse a lungo termine e che legittima la reazione dell'astensione (non dico nei referendum e neppure al voto, ma proprio alla partecipazione e alla comprensione) e al proprio orticello.
Non siamo i soli al mondo, la scarsa partecipazione al voto è dilagante.
Sienne sto pensando se la modalità svizzera non sia un modo per banalizzare invece la consultazione popolare facendola diventare una questione di minimi provvedimenti che sembrano così avulsi da un sistema ideologico e valoriale.
Ci sono modalità diverse per depotenziare la scelta dei cittadini.
 

bettypage

Utente acrobata
Forse il nostro tappeto non è abbastanza capiente per nasconderli tutti :carneval: Che nei cittadini manchi senso d'appartenenza e dello stato, è vero hai ragione. Ma le ragioni sono storiche, il risorgimento è stata una guerra di annessione, la realtà storica è molto diversa da come ce la fecero studiare a scuola. Lo stato è visto come nemico, anche perchè come tale si è comportato.

Sì appunto. Pensa i meridionali quanto dovrebbero esser incazzati. Però il dividi et impera ci piace un sacco, alla fine ci facciamo la guerra tra poveri e sopra le nostre teste continuano a mangiarci.
 

bettypage

Utente acrobata
Invece io credo che ci meritiamo i politici che abbiamo.
Non è questione di sentimenti, dove il merito non c'entra nulla, ma di scelte.
E si sceglie o sulla base dell'emotività o della razionalità, ma sempre per l'interesse personale.
La mentalità di fare i propri interessi è talmente diffusa che quando compio delle scelte che non mi avvantaggiano, ma per il bene comune vengo considerata una marziana, proprio non vengo capita e si suppongono interessi nascosti.
C'è anche il problema di una formazione carente che non fa comprendere le conseguenze complesse a lungo termine e che legittima la reazione dell'astensione (non dico nei referendum e neppure al voto, ma proprio alla partecipazione e alla comprensione) e al proprio orticello.
Non siamo i soli al mondo, la scarsa partecipazione al voto è dilagante.
Sienne sto pensando se la modalità svizzera non sia un modo per banalizzare invece la consultazione popolare facendola diventare una questione di minimi provvedimenti che sembrano così avulsi da un sistema ideologico e valoriale.
Ci sono modalità diverse per depotenziare la scelta dei cittadini.
Condivido ma una nota positiva nonostante tutto io la vedo. Se vogliamo possiamo informarci e scegliere. Sempre.
 
Top