Stai facendo un mischione, se permetti.

Il rispetto dell'altro deve parlare un linguaggio che sia comprensibile all'altro, non puoi pensare a una relatività dello stesso che possa generare conflitti sull'interpretazione.
Difatti ci sono comportamenti codificati nelle popolazioni omogenee proprio per evitare fraintendimenti.
Poi puoi non accettare i comportamenti codificati in virtù di una tua personalissima interpretazione, ma è eccessivo pensare che gli altri debbano interpretare un tuo sentire.
Il velo con cui hai esordito, non appartiene più da tempo ai nostri comportamenti codificati, vi è appartenuto in maniera diversa con differenti finalità e assume da noi un significato profondamente diverso da quello che ha presso chi lo indossa ora.
Qui i nostri comportamenti codificati si scontrano con quelli di altre parti del mondo che sono diversi.
Qui sta a noi comprendere che può esistere una differenza di storia e origine e applicare una tolleranza di lettura rispetto al nostro linguaggio che è necessaria.
In pratica, ti porto un esempio banale: se un cane agita la coda in presenza di un altro cane, questo comportamento ha un preciso significato per loro, ma ne assume uno molto diverso se il cane la agita in presenza di un gatto.
Ovviamente noi non dovremmo comportarci d'istinto come cani e gatti e ragionare sulle differenze.