Principi e pregiudizi

Skorpio

Utente di lunga data
...

Sei sicuro che "scioccare" sia il verbo giusto?
Semplicemente non sei piaciuto.
L'altro ti ha giudicato inadeguato alle sue esigenze.
Non hai alcun potere in questa maniera perché non hai suscitato interesse.
Un gesto di galanteria ti ha fatto sembrare vecchio, demodè, forse un po' paraculo o chissà che altro.
Tu non lo hai fatto per questo, ma così è stato letto.
Sono sicuro :)
Se c'è disinteresse non c'è alcuna sensazione.

Se hai accettato di uscir con me non puoi esser disinteressato...
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Eh.. Certamente che si!
È chiaro che si parte dalla portiera... Poi si va in giro e tutto si evolve...

Però se io ti aprissi la portiera, dai Chiara.. Vado a intuito, ma credo che Che sono un po un coglione lo penseresti, di la verità.. :)
Il mio primo amante era così. Mi apriva la portiera, pagava sempre lui e non si discuteva. Io certo non ci discutevo [emoji3]
Pensavo e penso tuttora che questo atteggiamento dipendesse dalla sua educazione e dal fatto che così sarei stata più disponibile con lui. Faceva discorsi veramente retrogradi. Poi nei fatti si dimostrava molto più aperto e con lui si poteva parlare veramente di qualsiasi cosa.
Quindi...non credo ti considererei coglione: sembra che tu abbia un pregiudizio nei miei confronti. [emoji2]
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

Il mio primo amante era così. Mi apriva la portiera, pagava sempre lui e non si discuteva. Io certo non ci discutevo [emoji3]
Pensavo e penso tuttora che questo atteggiamento dipendesse dalla sua educazione e dal fatto che così sarei stata più disponibile con lui. Faceva discorsi veramente retrogradi. Poi nei fatti si dimostrava molto più aperto e con lui si poteva parlare veramente di qualsiasi cosa.
Quindi...non credo ti considererei coglione: sembra che tu abbia un pregiudizio nei miei confronti. [emoji2]
Ma no.. :) che pregiudizio.. Era silo una sensazione.
E poi tanto x quel giorno che abbiamo detto di vederci, vengo in treno, per cui avremo un problema in meno.. :)
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Ma no.. :) che pregiudizio.. Era silo una sensazione.
E poi tanto x quel giorno che abbiamo detto di vederci, vengo in treno, per cui avremo un problema in meno.. :)
Ottima scelta. Le stazioni dei treni sono i luoghi più intrisi di emozioni !
 

spleen

utente ?
Prendo spunto da un passaggio di un post di Ipazia di ieri, circa la diversa "traduzione" pratica rispetto a principi genericamente condivisibili e condivisi, che può verificarsi in persone diverse da noi per storia, cultura, religione

Perché, mi ha spiegato una donna musulmana, per lei tenere il velo non è umiliante. E non è imposizione. Lei è fiera di indossare il velo per il suo uomo.

Per me è praticamente incomprensibile. Solo l'idea mi fa girare i quanti.


E' quello sopra un esempio come un altro... e non è che uno spunto per il 3D

Quando leggiamo in un'altra persona una "traduzione" di cui non comprendiamo il principio di base, o a cui addirittura associamo a livello di pregiudizio personale un principio assolutamente contrario a uno dei nostri, qual è in genere la nostra immediata reazione?

giudizio? distanza? interesse? paura? curiosità?

E avete in mente situazioni o contesti in cui avete osservato magari sconosciuti compiere gesti o dire cose in vostra presenza, che hanno generato in voi un meccanismo assimilabile a quello sopra descritto?
Il pregiudizio è un meccanismo di difesa, adottato dal nostro cervello per avere "rapidamente" una risposta su stimoli che riguardano gli altri. Non va demonizzato, va capito. E' una elaborazione rapida fatta sulla base di esperienze proprie e informazoni che ci danno gli altri e tutti ne abbiamo, più o meno mascherati.
La differenza stà nella volontà di superamento e di analisi, che non tutti purtroppo hanno.

Affibbiare etichette è una pigrizia gravissima e soprattutto frena la comprensione della realtà che è la fase più importante dell' analisi degli eventi.

I valori hanno a che fare con le intime convinzioni. Sono la base delle regole che assumiamo per la nostra vita, e come per i pregiudizi devono essere sottoposti in continuazione a revisione critica e a mediazione per poter vivere in società.

Sono tutti buoni, presi a se stante. Es patria, vita, tolleranza etc.
Quello che combina sempre guai è l'ordine di importanza.
Dire: Dio Patria Libertà, non è lo stesso di Libertà Dio Patria, per esempio.

In genere sono piuttosto tollerante sulle "traduzioni", penso che ognuno sia libero di indossare quello che gli pare, velo compreso e non stà a me confutare i suoi motivi. Del resto se vive qui, penso che lo abbia già fatto, ne ha il pieno diritto. Quello che non tollero (per il meccanismo della territorialità che pure la nostra specie animale ha) è che cerchi di impormi la sua, di visione.

Territorialità non è difendere la mia patria o cultura, che oggi come oggi presupporrebbe una coscienza di identità e di appartenenza, è incazzarsi se uno mi passa davanti ad una coda, per esempio, se vuole appropriarsi dei miei spazi, culturali fisici, se vuole sostituire la mia visione con la sua. Il burqua è contrario alle leggi delo stato italiano non perchè simbolo estremo, bensì perchè "travisa" la persona, per una questione di ordine pubblico.
Non so se mi spiego.
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

Il pregiudizio è un meccanismo di difesa, adottato dal nostro cervello per avere "rapidamente" una risposta su stimoli che riguardano gli altri. Non va demonizzato, va capito. E' una elaborazione rapida fatta sulla base di esperienze proprie e informazoni che ci danno gli altri e tutti ne abbiamo, più o meno mascherati.
La differenza stà nella volontà di superamento e di analisi, che non tutti purtroppo hanno.

Affibbiare etichette è una pigrizia gravissima e soprattutto frena la comprensione della realtà che è la fase più importante dell' analisi degli eventi.

I valori hanno a che fare con le intime convinzioni. Sono la base delle regole che assumiamo per la nostra vita, e come per i pregiudizi devono essere sottoposti in continuazione a revisione critica e a mediazione per poter vivere in società.

Sono tutti buoni, presi a se stante. Es patria, vita, tolleranza etc.
Quello che combina sempre guai è l'ordine di importanza.
Dire: Dio Patria Libertà, non è lo stesso di Libertà Dio Patria, per esempio.

In genere sono piuttosto tollerante sulle "traduzioni", penso che ognuno sia libero di indossare quello che gli pare, velo compreso e non stà a me confutare i suoi motivi. Del resto se vive qui, penso che lo abbia già fatto, ne ha il pieno diritto. Quello che non tollero (per il meccanismo della territorialità che pure la nostra specie animale ha) è che cerchi di impormi la sua, di visione.

Territorialità non è difendere la mia patria o cultura, che oggi come oggi presupporrebbe una coscienza di identità e di appartenenza, è incazzarsi se uno mi passa davanti ad una coda, per esempio, se vuole appropriarsi dei miei spazi, culturali fisici, se vuole sostituire la mia visione con la sua. Il burqua è contrario alle leggi delo stato italiano non perchè simbolo estremo, bensì perchè "travisa" la persona, per una questione di ordine pubblico.
Non so se mi spiego.
Si io ho capito.

Per te quando il meccanismo della "spiegazione" passa a quello della "imposizione"?

Mi spiego meglio..

Se io ti spiego in cosa consiste il mio rispetto per la donna come figlia o moglie (ad esempio) e tu mi spieghi in cosa consiste il tuo rispetto x la donna come figlia o moglie, e per motivi religiosi o culturali o altro, questo rispetto si traduce in modalità diverse, dove è che percepisci che io ad esempio sto "tentando" di importi il mio, e quindi non mi limito semplicemente a spiegartelo?
 

spleen

utente ?
Si io ho capito.

Per te quando il meccanismo della "spiegazione" passa a quello della "imposizione"?

Mi spiego meglio..

Se io ti spiego in cosa consiste il mio rispetto per la donna come figlia o moglie (ad esempio) e tu mi spieghi in cosa consiste il tuo rispetto x la donna come figlia o moglie, e per motivi religiosi o culturali o altro, questo rispetto si traduce in modalità diverse, dove è che percepisci che io ad esempio sto "tentando" di importi il mio, e quindi non mi limito semplicemente a spiegartelo?
Quando non è oggetto di comprensibile mediazione.

Intendiamoci bene, anche per me ci sono dei valori di fondo che non sono mediabili e che non intendo mediare, nè culturalmente nè praticamente e sono quelli delle libertà individuali che qui da noi stanno in cima alla lista.
(E che oggi come oggi costituiscono il vero asse portante, insieme alla continua analisi scientifica applicata a tutti i campi della cultura umana della "identità occidentale").

Per questo sono scettico su parole come "integrazione". Da noi ci puo essere una multiculturalità mediata, integrare signfica assimilare, ma non si puo assimilare l'inassimilabile.

In tutto questo la presunta superiorità culturale non c'enta niente. E' un confonto molto più vasto, che riguarda la complessità di un sistema che tutto mastica e tutto sputa. Non c'è un "noi contro loro". c' è solo una macchina complessa ed enorme impegnata a digerire tutto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Però non bisogna neanche confondere l'empatia un po' ingenua con il pregiudizio.
Ad esempio pur conoscendo il significato del velo, anch'io penso talvolta "chissà che caldo!" che era lo stesso pensiero di mia suocera per i capelli lunghi.
Oppure se penso al nudismo/naturismo penso alla possibilità di scottarmi tutte le parti del corpo o alla mancanza di libertà che comporterebbe per me (che ho un diverso senso del pudore) nel sedermi, ad esempio.
 
Ultima modifica:

spleen

utente ?
Però non bisogna neanche confondere l'empatia un po' ingenua con il pregiudizio.
Ad esempio pur conoscendo il significato del velo, anch'io penso talvolta "chissà che caldo!" che era lo stesso pensiero di mia suocera per i capelli lunghi.
Oppure se penso al nudismo/naturismo penso alla possibilità di scottarmi tutte le parti del corpo o alla mancanza di libertà che comporterebbe per me (che ho un diverso senso del pudore) nel sedermi, ad esempio.
Bruni, come va?
 

Brunetta

Utente di lunga data

Nobody

Utente di lunga data
Da noi il gesto di aprire la portiera viene sempre interpretato come un comportamento galante (in disuso).
Come pure i rutti a tavola dei cinesi sono un segno di maleducazione (per noi).
Saranno in disuso, ma quando cedo il passo, tengo aperta una porta o mi alzo sull'autobus per far sedere una donna, ho sempre notato che sono graditi :) dipende secondo me da come vengono percepiti... se fatti spontaneamente e con naturalezza, o no.
 

Nobody

Utente di lunga data
Prendo spunto da un passaggio di un post di Ipazia di ieri, circa la diversa "traduzione" pratica rispetto a principi genericamente condivisibili e condivisi, che può verificarsi in persone diverse da noi per storia, cultura, religione

Perché, mi ha spiegato una donna musulmana, per lei tenere il velo non è umiliante. E non è imposizione. Lei è fiera di indossare il velo per il suo uomo.

Per me è praticamente incomprensibile. Solo l'idea mi fa girare i quanti.
E' quello sopra un esempio come un altro... e non è che uno spunto per il 3D

Quando leggiamo in un'altra persona una "traduzione" di cui non comprendiamo il principio di base, o a cui addirittura associamo a livello di pregiudizio personale un principio assolutamente contrario a uno dei nostri, qual è in genere la nostra immediata reazione?

giudizio? distanza? interesse? paura? curiosità?

E avete in mente situazioni o contesti in cui avete osservato magari sconosciuti compiere gesti o dire cose in vostra presenza, che hanno generato in voi un meccanismo assimilabile a quello sopra descritto?
Ma mica si deve velare per il suo uomo... il velo, e non solo nell'islam, è sempre stato un segno di purezza e rispetto verso Dio. In tutte le religioni monoteiste, compresa la nostra.
 

Nocciola

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Staff Forum
Saranno in disuso, ma quando cedo il passo, tengo aperta una porta o mi alzo sull'autobus per far sedere una donna, ho sempre notato che sono graditi :) dipende secondo me da come vengono percepiti... se fatti spontaneamente e con naturalezza, o no.
Leggendoti ho pensato che quei gesti fanno piacere anche a me, chissà perché l'apertura della portiera invece mi infastidisce...sono un caso clinico :D. Dovrei approfondire
 

Nobody

Utente di lunga data
Leggendoti ho pensato che quei gesti fanno piacere anche a me, chissà perché l'apertura della portiera invece mi infastidisce...sono un caso clinico :D. Dovrei approfondire
ma infatti ti capisco... lo sportello dell'auto non mi verrebbe mai naturale, e infatti se lo aprono da sole :D
 
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