Siate sinceri

Nobody

Utente di lunga data
Ma è nella mia indole. Non è che curarsi significa placare tutti i sentimenti e le sensazioni
Sacrosanto! Quello che però non riesco a capire è perchè non lasci il tuo compagno se vivi il rapporto come una costrizione... è evidente che desideri una libertà che lui non è disposto a concedere. Più che comprensibile, d'altronde.
 

JON

Utente di lunga data
Esatto.
Io non posso permettermi il lusso di stare male, devo essere forte per forza.
Insomma, stai male, ti senti male. Probabilmente intorno non hai una situazione "felice". O meglio, voglio sperare sia questo. Perdona il controsenso, ma sarei più contento per te se questa situazione dipendesse da cause di forza maggiore. Nel senso che sei investita da responsabilità di cui puoi farti carico solo tu.

Comprendo che sei oppressa, se le cause sono al di fuori di te la cosa assume, concedimi il passaggio, un tono più accettabile. Chiaro che di accettabile non c'è nulla. Possibile che tu non possa fare nulla per migliorare la tu qualità di vita?

Spero di sbagliarmi, davvero. Madonna, il tradimento come soluzione terapeutica qui mi sa che è una novità. Scusa, ma come al solito con te, si va alla cieca.
 

spleen

utente ?
Esatto.
Io non posso permettermi il lusso di stare male, devo essere forte per forza.
Questa frase è molto indicativa, penso che riuscire ad accettare le proprie fragilità sia una grande conquista, che non è un lusso inutile ma una necessità intima, un aderire a se stessi senza riserve.
Altrimenti ti sarà difficile trovare un equilibrio, anche se cambi modo di vita, anche se ti liberi di quella tua "vita precedente" e vai a conoscere il mondo.
Continuerai a rincorrere te stessa.... all'infinito.
 
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Piperita

Sognatrice
Sacrosanto! Quello che però non riesco a capire è perchè non lasci il tuo compagno se vivi il rapporto come una costrizione... è evidente che desideri una libertà che lui non è disposto a concedere. Più che comprensibile, d'altronde.
Perché gli voglio bene, di un bene profondo che si può paragonare al bene che si vuole ad un figlio e non si abbandona un figlio. E poi lui è la persona migliore che conosco, sono io quella sbagliata
 

Piperita

Sognatrice
Insomma, stai male, ti senti male. Probabilmente intorno non hai una situazione "felice". O meglio, voglio sperare sia questo. Perdona il controsenso, ma sarei più contento per te se questa situazione dipendesse da cause di forza maggiore. Nel senso che sei investita da responsabilità di cui puoi farti carico solo tu.

Comprendo che sei oppressa, se le cause sono al di fuori di te la cosa assume, concedimi il passaggio, un tono più accettabile. Chiaro che di accettabile non c'è nulla. Possibile che tu non possa fare nulla per migliorare la tu qualità di vita?

Spero di sbagliarmi, davvero. Madonna, il tradimento come soluzione terapeutica qui mi sa che è una novità. Scusa, ma come al solito con te, si va alla cieca.
Adesso sto bene, sono solo combattuta.
Non riesco a capire me stessa, mi va bene la mia vita che mi è invidiata da tanti, solo che vorrei anche altro, qualcosa in più e niente di meno
 

Piperita

Sognatrice
Questa frase è molto indicativa, penso che riuscire ad accettare le proprie fragilità sia una grande conquista, che non è un lusso inutile ma una necessità intima, un aderire a se stessi senza riserve.
Altrimenti ti sarà difficile trovare un equilibrio, anche se cambi modo di vita, anche se ti liberi di quella tua "vita precedente" e vai a conoscere il mondo.
Continuerai a rincorrere te stessa.... all'infinito.
Lo so, ho acquisito molte consapevolezze che prima non avevo grazie ad un lungo percorso di introspezione e grazie all'aiuto di un bravissimo terapeuta, ed è proprio per questo che non mollo nulla. Sono una persona che di natura si annoia facilmente, un'insoddisfatta cronica insomma
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Perché gli voglio bene, di un bene profondo che si può paragonare al bene che si vuole ad un figlio e non si abbandona un figlio. E poi lui è la persona migliore che conosco, sono io quella sbagliata
Mi hai fatto venire i brividi [MENTION=6798]Piperita[/MENTION]...

Avevo pensieri molto simili ai tuoi, un tre annetti fa...stavo quasi per soffocare in me stessa, allora...e neanche me ne rendevo conto...

Mi ricordo che l'idea di lasciare il mio ex compagno mi faceva venire in mente l'abbandonare un cane lungo l'autostrada.
E non era disprezzo per lui, pensare al cane...io non riuscivo a dirmi che lo sentivo come un figlio, e che quel sentire era la profezia che si stava autoadempiendo....ho capito che il sentimento riguardava il figlio dopo, e me lo avevano fatto notare qui, le prime volte che scrivevo...

Pensare al cane abbandonato a me faceva venire in mente una creatura innocente e assolutamente indifesa, che era mio compito proteggere e curare, sentivo una tristezza profonda a quel pensiero...come se stessi decidendo di lasciar calare su di lui la mannaia...un boia...della peggior specie...sbagliata...

A distanza di tre anni...ho perso tanto dal punto di vista delle sicurezze, economiche in primis...ma a posteriori...non aspetterei tanto quanto ho aspettato....adesso respiro e sono viva e vibrante...

Per la prima volta in 39 anni sono responsabile solo di me. I primi tempi mi faceva addirittura male avere tutta quell'aria da respirare...adesso lo trovo...commovente. Per me.

E la mia insoddisfazione cronica...il mio essere anima in pena, inquieta...credevo fossero mie caratteristiche...mi sto rendendo conto che semplicemente non avevo mai sperimentato la serenità di potermi semplicemente occupare di me, rispondendo a me e per me.

Ed è pace...girare per la vita senza addosso la costante sensazione che il mio mollare avrebbe fatto crollare ogni cosa, e sarei stata io l'unica responsabile...(mi terrorizzava...)

E mollare il colpo, sì, ha fatto crollare un sacco di cose per la verità e mi sono accorta che stavano su solo perchè le tenevo io su...ma adesso posso costruire, e secondo il mio gusto. E solo il mio.

E poi, se lo desidero, condividere.
E se non lo desidero, godere in me e di me per me.

E le cose che stavano su, solo perchè io mi ci tenevo ancorata, in fondo avevano fatto il loro tempo...ed era tempo di lasciar andare...perchè in fondo se qualcosa sta su perchè lo tieni su, rinunciando anche a respirare....c'è qualcosa che non va..profondamente...in chi tiene su...che a volte tener su il fuori, è uno dei tanti modi per non entrare dentro e dare un occhio alle macerie che da tempo sono già lì, dentro...e sentire il male che fa.

Boh...io se fossi in te non sarei tanto assoluta....anche se so benissimo, che ora come ora, non puoi che esserlo...ma poniti il dubbio...
 

Piperita

Sognatrice
Mi hai fatto venire i brividi @Piperita...

Avevo pensieri molto simili ai tuoi, un tre annetti fa...stavo quasi per soffocare in me stessa, allora...e neanche me ne rendevo conto...

Mi ricordo che l'idea di lasciare il mio ex compagno mi faceva venire in mente l'abbandonare un cane lungo l'autostrada.
E non era disprezzo per lui, pensare al cane...io non riuscivo a dirmi che lo sentivo come un figlio, e che quel sentire era la profezia che si stava autoadempiendo....ho capito che il sentimento riguardava il figlio dopo, e me lo avevano fatto notare qui, le prime volte che scrivevo...

Pensare al cane abbandonato a me faceva venire in mente una creatura innocente e assolutamente indifesa, che era mio compito proteggere e curare, sentivo una tristezza profonda a quel pensiero...come se stessi decidendo di lasciar calare su di lui la mannaia...un boia...della peggior specie...sbagliata...

A distanza di tre anni...ho perso tanto dal punto di vista delle sicurezze, economiche in primis...ma a posteriori...non aspetterei tanto quanto ho aspettato....adesso respiro e sono viva e vibrante...

Per la prima volta in 39 anni sono responsabile solo di me. I primi tempi mi faceva addirittura male avere tutta quell'aria da respirare...adesso lo trovo...commovente. Per me.

E la mia insoddisfazione cronica...il mio essere anima in pena, inquieta...credevo fossero mie caratteristiche...mi sto rendendo conto che semplicemente non avevo mai sperimentato la serenità di potermi semplicemente occupare di me, rispondendo a me e per me.

Ed è pace...girare per la vita senza addosso la costante sensazione che il mio mollare avrebbe fatto crollare ogni cosa, e sarei stata io l'unica responsabile...(mi terrorizzava...)

E mollare il colpo, sì, ha fatto crollare un sacco di cose per la verità e mi sono accorta che stavano su solo perchè le tenevo io su...ma adesso posso costruire, e secondo il mio gusto. E solo il mio.

E poi, se lo desidero, condividere.
E se non lo desidero, godere in me e di me per me.

E le cose che stavano su, solo perchè io mi ci tenevo ancorata, in fondo avevano fatto il loro tempo...ed era tempo di lasciar andare...perchè in fondo se qualcosa sta su perchè lo tieni su, rinunciando anche a respirare....c'è qualcosa che non va..profondamente...in chi tiene su...che a volte tener su il fuori, è uno dei tanti modi per non entrare dentro e dare un occhio alle macerie che da tempo sono già lì, dentro...e sentire il male che fa.

Boh...io se fossi in te non sarei tanto assoluta....anche se so benissimo, che ora come ora, non puoi che esserlo...ma poniti il dubbio...
Grazie per le tue parole. Il fatto è che la situazione mi fa anche comodo tra l'altro, sono anche vigliacca e poi ci sono di mezzo anche i figli.
Ho grande spirito di abnegazione e sono una che ci muore nelle situazioni. L'unica cosa che mi pesa è l'insoddisfazione che provo e che mi fa sentire sbagliata. Basterebbe essere un tantino più umile e ringraziare per quello che ho, che è tanto. Mi considero della specie peggiore, di quelle donne che non auguro a nessuno di incontrare, perchè incontentabile
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Ho sempre fatto la brava e la perfetta perchè da brava primogenita era quello che sentivo che i miei volevano da me, e il ruolo mi è stato congeniale fino ad una certa età.
Io dall'alto della mia perfezione avevo il potere di giudicare tutti in famiglia, una vera istituzione. Per un periodo ho goduto di questa mia posizione, finché col passare del tempo e degli anni mi sono resa conto di avere tradito me stessa, io non sono come gli altri pensano che sia o come io stessa credevo di essere.
Non sono musona di mio ma lo sono quando non sono soddisfatta di qualcosa o qualcuno.
Mi hanno insegnato ad essere come sono e adesso non sono contenta di me.
Sono severa con gli altri e con me stessa ma non perché mi piaccia ma perché avendo assunto questo ruolo, ormai tutti si aspettano che sia così.
Quando ho avuto problemi e sono stata male, è saltato il banco . Tutti avevano perso la bussola, sembrava di stare in una casa di matti. Per forza di cose ho dovuto riprendere le redini e ricominciare la solita vita pur con sofferenza.
Ora ho intenzione di mantenere questo equilibrio ma sono consapevole che non sono così e voglio avere uno spazio in cui essere vera.
non sai come ti capisco :eek:
 

Nobody

Utente di lunga data
Perché gli voglio bene, di un bene profondo che si può paragonare al bene che si vuole ad un figlio e non si abbandona un figlio. E poi lui è la persona migliore che conosco, sono io quella sbagliata
allora se davvero lo ami e se davvero pensi di essere tu quella sbagliata... cambia!
 

JON

Utente di lunga data
Adesso sto bene, sono solo combattuta.
Non riesco a capire me stessa, mi va bene la mia vita che mi è invidiata da tanti, solo che vorrei anche altro, qualcosa in più e niente di meno
Forse, più che non capire te stessa, non riesci a controllarti come hai sempre fatto.
Non credo che tu abbia chissà cosa di cui pentirti, penso che ora che hai analizzato gli aspetti della tua vita e della tua personalità tu abbia difficoltà non tanto nel controllarti, cosa cui sei già abituata, ma nell'ipotizzare una eventuale perdita di controllo perché allo stato delle cose tu sei comunque oppressa e senti il peso di eventuali prese di posizione che attueresti per liberarti.

Se ti ritieni un'insoddisfatta cronica, quindi nello spirito, concordo, non sei proprio il tipo di donna che si auspicherebbe di incontrare. Ma i momenti difficili possono arrivare per tutti, il tuo caso poi sarà pure singolare ma non si discosta da quello che è l'iter che porterebbe chiunque ad un momento di stallo e crisi. E' un fatto comune, per cause pregresse si arriva sempre ad un punto critico quando i motivi sono conflittuali.

Voglio dire che per te non vedo soluzioni se non quella di sbattere la testa con i tuoi possibili errori e in quel momento capire se veramente è come credi tu che pensi di essere un'insoddisfatta irrecuperabile o è solo questione di rientrare semplicemente nei ranghi.
 
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Nobody

Utente di lunga data
Sì e come? Hai consigli?
Fai un elenco spassionato e feroce di tutto quello che davvero odi di te stessa, e comincia a lavorarci su tutti i giorni, partendo dalle piccole cose. Taglia via pian piano tutto quello che ti fa schifo. So che è faticoso, ma senza fatica questo mondo non ti regala niente.
 

Piperita

Sognatrice
Fai un elenco spassionato e feroce di tutto quello che davvero odi di te stessa, e comincia a lavorarci su tutti i giorni, partendo dalle piccole cose. Taglia via pian piano tutto quello che ti fa schifo. So che è faticoso, ma senza fatica questo mondo non ti regala niente.
Le cose che odio sono quelle che mi permettono di rimanere al mio posto e sostenere il peso di tutto.
Odio il senso di insoddisfazione, il desiderare stimoli mentali...vorrei essere una donna un tantino più tranquilla ma come fai a cambiare l'indole di una persona?
Io ci provo a stare compressa nel mio bel compartimento stagno solo che ogni tanto sbarello e a volte di brutto.
E' come vivere in una bella gabbia dorata dove tutto è perfetto ed è come deve essere però subentra la noia.
Come una torta, se troppo dolce finisce per farti venire la nausea, ma non significa che non ti piaccia o non ti piacerà in futuro, solo che adesso hai bisogno di smettere di mangiarla e magiare altro
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Grazie per le tue parole. Il fatto è che la situazione mi fa anche comodo tra l'altro, sono anche vigliacca e poi ci sono di mezzo anche i figli.
Ho grande spirito di abnegazione e sono una che ci muore nelle situazioni. L'unica cosa che mi pesa è l'insoddisfazione che provo e che mi fa sentire sbagliata. Basterebbe essere un tantino più umile e ringraziare per quello che ho, che è tanto. Mi considero della specie peggiore, di quelle donne che non auguro a nessuno di incontrare, perchè incontentabile
Prego :)

Si chiama confort zone...quella zona di mezzo in cui ci si può anche adagiare lasciando tutto il peso alle parole e spostando nel futuro la proiezione di sè...

E per come la vedo io ci si può stare anche tutta la vita. Non ci vedrei niente di male.

Ma credo ci sia una differenza fondamentale fra lo starci per decisione consapevole e accettazione di condizioni oggettive che fanno pendere la bilancia sullo stare e sul ne vale la pena e lo starci subendo se stessi e cercando giustificazione nel giudizio di sè. Giudizio di valore intendo.

Nel primo caso ci si assume la responsabilità di una posizione nella propria vita.
Nel secondo caso si guarda di sbieco le proprie responsabilità rispetto al prendersi cura di se stessi.

Di mio penso che nel secondo caso ci sia una forma di "dimenticanza" del fatto che la Vita è una. Non c'è quella di scorta. E il tempo non è eterno e men che meno a nostra disposizione.
Oltre al fatto che la gratitudine io credo non sia da rivolgere a qualche individuo in particolare..ma semplicemente alla Vita stessa.
E gratitudine, per me almeno, significa rendere graziA. Non grazie.
E rendere grazia è mettere a frutto quel che la Vita regala in termini di opportunità.

Poi capisco che sia parte della confort zone anche dipingersi come "peggiore"...che è in fondo il rovescio della medaglia di "migliore"...ma sono entrambi assoluti, e quindi parametri di valutazione assolutamente soggettivi.

Non so piperita...se stai dove stai. Assumitelo. Secondo me.

Vuoi amare contemporaneamente più persone?
Ecco...io comincerei dall'amare te stessa.

Che si possono ammmmare anche migliaia di persone...ma se non si ama se stessi, quelle migliaia sono semplici passerelle per concedersi un piccolo sorso di un qualcosa che non esiste fuori di se stessi.
Ed è quindi pura e semplice illusione.

E basta saperlo...non ci vedrei niente di male.

Fa male sentirlo....e trovare mille deviazioni per non dirselo però...
 
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Nobody

Utente di lunga data
Le cose che odio sono quelle che mi permettono di rimanere al mio posto e sostenere il peso di tutto.
Odio il senso di insoddisfazione, il desiderare stimoli mentali...vorrei essere una donna un tantino più tranquilla ma come fai a cambiare l'indole di una persona?
Io ci provo a stare compressa nel mio bel compartimento stagno solo che ogni tanto sbarello e a volte di brutto.
E' come vivere in una bella gabbia dorata dove tutto è perfetto ed è come deve essere però subentra la noia.
Come una torta, se troppo dolce finisce per farti venire la nausea, ma non significa che non ti piaccia o non ti piacerà in futuro, solo che adesso hai bisogno di smettere di mangiarla e magiare altro
allora è diverso, da quel che scrivi a me pare che non hai davvero in odio parti di te, ma al contrario la gabbia che ti hanno aiutato a costruire intorno a te. Se è così, esci prima che puoi dalla prigione, perchè quando non è tollerata (come tanti che riescono pure a farsela piacere) porta alla rovina. E' facile ammalarsi quando si vive così.
 

Piperita

Sognatrice
Prego :)

Si chiama confort zone...quella zona di mezzo in cui ci si può anche adagiare lasciando tutto il peso alle parole e spostando nel futuro la proiezione di sè...

E per come la vedo io ci si può stare anche tutta la vita. Non ci vedrei niente di male.

Ma credo ci sia una differenza fondamentale fra lo starci per decisione consapevole e accettazione di condizioni oggettive che fanno pendere la bilancia sullo stare e sul ne vale la pena e lo starci subendo se stessi e cercando giustificazione nel giudizio di sè. Giudizio di valore intendo.

Nel primo caso ci si assume la responsabilità di una posizione nella propria vita.
Nel secondo caso si guarda di sbieco le proprie responsabilità rispetto al prendersi cura di se stessi.

Di mio penso che nel secondo caso ci sia una forma di "dimenticanza" del fatto che la Vita è una. Non c'è quella di scorta. E il tempo non è eterno e men che meno a nostra disposizione.
Oltre al fatto che la gratitudine io credo non sia da rivolgere a qualche individuo in particolare..ma semplicemente alla Vita stessa.
E gratitudine, per me almeno, significa rendere graziA. Non grazie.
E rendere grazia è mettere a frutto quel che la Vita regala in termini di opportunità.

Poi capisco che sia parte della confort zone anche dipingersi come "peggiore"...che è in fondo il rovescio della medaglia di "migliore"...ma sono entrambi assoluti, e quindi parametri di valutazione assolutamente soggettivi.

Non so piperita...se stai dove stai. Assumitelo. Secondo me.

Vuoi amare contemporaneamente più persone?
Ecco...io comincerei dall'amare te stessa.

Che si possono ammmmare anche migliaia di persone...ma se non si ama se stessi, quelle migliaia sono semplici passerelle per concedersi un piccolo sorso di un qualcosa che non esiste fuori di se stessi.
Ed è quindi pura e semplice illusione.

E basta saperlo...non ci vedrei niente di male.

Fa male sentirlo....e trovare mille deviazioni per non dirselo però...
Il fatto è che ho bisogno di sentire dentro che le scelte che ho fatto sono mie e non frutto dei condizionamenti. Ho proprio bisogno di sbagliare per avere la consapevolezza di aver fatto la "scelta giusta" . Fin quando non avrò sbagliato mi rimarrà il dubbio e non potrò essere in pace con me stessa.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il fatto è che ho bisogno di sentire dentro che le scelte che ho fatto sono mie e non frutto dei condizionamenti. Ho proprio bisogno di sbagliare per avere la consapevolezza di aver fatto la "scelta giusta" . Fin quando non avrò sbagliato mi rimarrà il dubbio e non potrò essere in pace con me stessa.
Hai una buona capacità di raccontarti ragioni nobili, sbagliate, per farti qualche scopata. Non che un bisogno di scopate non sia significativo, ma di altro. Tu fai tanta nebbia e fumo fino a non capirci niente e per liberarti dai condizionamenti finirai per essere carne da macello.
 
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