si puo' accantonare l'altro anche senza tradire;meravigliandosi,poi,di ritrovarsi traditi
Essere accantonati in un momento particolare della propria vita giustifica quindi un tradimento?
Io mi sono meravigliata del tradimento si. Perchè la reazione - quindi il tradimento - a quello che era il nostro vissuto era completamente inconcepibile per come sono io. Si anche se avevamo problemi, si anche se le cose non funzionavano.
Quindi non dico che non sia vero che a volte anche il traditore si può sentirsi da parte ma questo non significa che la reazione sia proporzionata al suo sentire. O comunque non sempre.
Il "lui/lei era distante" a volte diventa una autogiustificazione del tradito. Autoassolversi per non dover davvero far fronte a quello che realmente ha fatto. E' giustificarsi con "tanto lo fanno tutti", come se questo possa essere una scusante per un comportamento idiota.
Parlando di me. Il mio è questa giustificazione che si dà: il matrimonio era addormentato.
Il che forse è vero ma se era addormentato la colpa era di tutti e due ma lui che è stato così lungimirante da sentire il problema arrivare non è mai riuscito a dimostrarmi davvero che ha fatto qualcosa per riaccendere il nostro rapporto. Ha solo voltato le spalle a quello che era il problema.
Il nostro declino è stato lento secondo me. Sempre basato su questo falso equilibrio, in questa pace esterna che in realtà non ci apparteneva. Forse tutti e due un po' insoddisfatti.
Di cosa però?! Di noi, della vita... della quotidianità, del tempo che passa?! Non lo so. Avere due bambini ti sconvolge in qualche modo la vita e noi non siamo riusciti ad equilibrare il nostro rapporto a questa nuova realtà. Forse siamo stati degli immaturi.
Solo che per me era come dire fisiologico, per lui no.
Quando nella sua realtà si è profilato all'orizzonte una nuova emozione, una nuova scintilla, ha deciso di non negarsela... e più energie impegnava ad inseguire la sua scintilla più il nostro rapporto perdeva forza.
Io l'ho accantonato?! Si, non era più la mia priorità, ero stanca per le due gravidanze, per le notti insonne, il lavoro che mi prendeva energie e per un marito che sentivo lontano. E più lui si allontanava più io mi chiudevo in me stessa, perchè con questo uomo scazzato e sempre nervoso non riuscivo a trovare punti di contatto.
Il rapporto a quel punto nn ha retto e quel torpore è diventato sonno eterno. Non si comunicava più, eravamo freddi, arrabbiati. Io mi sentivo rifiutata (a ragione in fin dei conti) e lui sempre pià concentrato con le sue voglie, con le sue menzogne. Era finita.
A quel punto la discesa è stata inesorabile. Violenta e inesorabile.
"Avete presente la teoria del piano inclinato? No? Ve la spiego. Se mettete una pallina su un piano inclinato la pallina comincia a scendere, e per quanto impercettibile sia l'inclinazione, inizia correre e correre sempre più veloce. Fermarla, è impossibile." Immagino che sia stato così anche per noi.
Chi ha inclinato il piano della nostra coppia, chi ha rotto il nostro equilibrio?! I figli?! Eravamo già fallaci noi?!
Chi può dirlo! Io che ci vivo dentro ancora non riesco a capire profondamente il momento in cui si è spezzato tutto. Forse non è stato un momento ma un lungo logorio.
Ma so che onestamente ti posso dire che io nn ho mai messo lui in discussione. Il mondo intero forse, ma lui no. Perpetrare un tradimento invece vuol dire "accantonare l'altro" ed essere disposti a rinunciare a lui.