Scusate se piango o scusate se non sono adulto?

Brunetta

Utente di lunga data
Mio figlio mi ha fatto amare i bambini. Prima se potevo me ne tenevo discretamente al largo....

Vi racconto un episodio che mi e' capitato di recente. Mio figlio in spiaggia tortura la gente :D

Nel senso che si avvicina, sonda la persona che ha davanti, e poi ci vuole interagire. E io sono puntualmente in giro a domandare scusa per il disturbo.

Ebbene poco fa un uomo sulla spiaggia, alle mie scuse, mi ha risposto"scusi di che? Se uno deve provare fastidio per un bambino e' meglio che se ne resti a casa sua....".....


:)
Oh uno normale!
In effetti quelli infastiditi dal rumore dei bambini non amano la vita.
 

Ecate

Utente di lunga data
Ho già detto che sto cercando casa. Gli agenti immobiliari quando vogliono decantare un appartamento fanno notare che in cortile è proibito giocare :eek::unhappy:
Sì, è così in molti condomini. Dove abito io c'è la fazione antianimali contro la fazione antibambini. È molto triste che i bambini non abbiano spazi comuni in cui giocare liberamente senza il continuo controllo e la guida di un adulto. A dieci anni molti non sanno attraversare una strada e già hanno un cellulare in mano.
 
Ultima modifica:

bettypage

Utente acrobata
Oh uno normale!
In effetti quelli infastiditi dal rumore dei bambini non amano la vita.
Ma è questione di misure ed educazione.
L interazione è molto piacevole con i bambini.
Ma quelli che ti schizzano, spargono sabbia, sottraggono i giochi, urlano, li trovo un po' eccessivi.
Poi sta cosa che i cortili non siano più usati per giocare è esagerata. E il cartello con il divieto del gioco del pallone con la scritta "e allora ci droghiamo" è la sintesi della degenerazione.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma è questione di misure ed educazione.
L interazione è molto piacevole con i bambini.
Ma quelli che ti schizzano, spargono sabbia, sottraggono i giochi, urlano, li trovo un po' eccessivi.
Poi sta cosa che i cortili non siano più usati per giocare è esagerata. E il cartello con il divieto del gioco del pallone con la scritta "e allora ci droghiamo" è la sintesi della degenerazione.
Quelli poveretti sfogano un disagio che prima che loro è dei genitori.
Mi viene ancora da ridere ricordandomi sulla spiaggia in Sardegna con mia figlia di sei mesi. Passa una tizia con un bimbetto di non più di due anni. La madre dice:"Guarda che bella bambina!". Io vedo lo sguardo del bimbo e commetto il più grave errore della mia vita (dopo aver sposato mio marito:mexican:) e dico: "Non tirare la sabbia ".
In un nano secondo mia figlia era diventata una duna :carneval::rotfl::rotfl:
 

Ecate

Utente di lunga data
Dipende molto dalle zone. Io sono cresciuta in un residence con parco comune e piscina come punto di aggregazione per bambini. Le regole erano così rigide che scavalcavamo il cancello e andavamo a giocare fuori.
Per strada, nei campi, sulla collina.
A campana col gesso sulla strada, con lo skate, i pattini, la bici; a calcio o pallavolo, sempre col gesso e tirando una riga per strada.

Oggi quel parco è ancora più vuoto.
Piscina basta, per il rumore (e le spese di condominio, credo).
È un enorme parco vuoto, ma l'erba è tenuta benissimo.
Non oso immaginare i miei figli fare le cose che facevo io alla loro età.
Sono stata criticata perché ho mandato da solo il più grande a vuotare lo sporco a otto anni (30 metri).
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Ma è questione di misure ed educazione.
L interazione è molto piacevole con i bambini.
Ma quelli che ti schizzano, spargono sabbia, sottraggono i giochi, urlano, li trovo un po' eccessivi.
Poi sta cosa che i cortili non siano più usati per giocare è esagerata. E il cartello con il divieto del gioco del pallone con la scritta "e allora ci droghiamo" è la sintesi della degenerazione.
Quello che dà fastidio, ripeto, non è il bambino che fa il bambino. Tutti noi abbiamo fatto casino da ragazzini, tutti noi siamo stati cazziati dai nostri genitori perché rompevano le palle. Questo non è che ha automaticamente trasformato ogni ragazzino degli anni Ottanta e Novanta in una mummia. Però ci dava il giusto senso di stare al nostro posto. A me capita spesso di vedere bambini che non solo interrompono gli adulti mentre parlano, ma si incazzano anche se, dopo avergli dato spago per qualche minuto, gli adulti si rimettono a parlare fra di loro. E i genitori zitti e muti.
Noi eravamo vivaci, ma chi era ben chiara la differenza tra essere vivaci ed essere cafoni. Se decidevamo di essere cafoni lo facevamo con più consapevolezza magari per provocare la risata o fare gli spavaldi con i nostri amichetti. Ma era ben chiaro come questo comportamento ai grandi non fosse gradito. Questo senso dell'educazione secondo me si é un po' perso

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Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
E beato te che ce li hai disponibili.
Tu ci scherzi, sai quanta gente conosco che prima ancora di avere figli, sempre per il fatto che gli assiomi fanno male alla salute, diceva
-io vicino a tua madre mai
oppure
-non ti preoccupare facciamo tutto noi da soli
Ancora stanno a piangere

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Divì

Utente senza meta
Quello che dà fastidio, ripeto, non è il bambino che fa il bambino. Tutti noi abbiamo fatto casino da ragazzini, tutti noi siamo stati cazziati dai nostri genitori perché rompevano le palle. Questo non è che ha automaticamente trasformato ogni ragazzino degli anni Ottanta e Novanta in una mummia. Però ci dava il giusto senso di stare al nostro posto. A me capita spesso di vedere bambini che non solo interrompono gli adulti mentre parlano, ma si incazzano anche se, dopo avergli dato spago per qualche minuto, gli adulti si rimettono a parlare fra di loro. E i genitori zitti e muti.
Noi eravamo vivaci, ma chi era ben chiara la differenza tra essere vivaci ed essere cafoni. Se decidevamo di essere cafoni lo facevamo con più consapevolezza magari per provocare la risata o fare gli spavaldi con i nostri amichetti. Ma era ben chiaro come questo comportamento ai grandi non fosse gradito. Questo senso dell'educazione secondo me si é un po' perso

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Quoto.

ma noi degli anni Sessanta eravamo davvero TANTI :D
 

Ecate

Utente di lunga data
Quello che dà fastidio, ripeto, non è il bambino che fa il bambino. Tutti noi abbiamo fatto casino da ragazzini, tutti noi siamo stati cazziati dai nostri genitori perché rompevano le palle. Questo non è che ha automaticamente trasformato ogni ragazzino degli anni Ottanta e Novanta in una mummia. Però ci dava il giusto senso di stare al nostro posto. A me capita spesso di vedere bambini che non solo interrompono gli adulti mentre parlano, ma si incazzano anche se, dopo avergli dato spago per qualche minuto, gli adulti si rimettono a parlare fra di loro. E i genitori zitti e muti.
Noi eravamo vivaci, ma chi era ben chiara la differenza tra essere vivaci ed essere cafoni. Se decidevamo di essere cafoni lo facevamo con più consapevolezza magari per provocare la risata o fare gli spavaldi con i nostri amichetti. Ma era ben chiaro come questo comportamento ai grandi non fosse gradito. Questo senso dell'educazione secondo me si é un po' perso

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Vero.
Ho letto una volta un articolo di costume scritto da un'americana, sui bambini italiani. Era stronzo e plateale (cit.) ma toccava il ventre molle della situazione. Sosteneva che i bambini italiani sono così pochi, ormai, che sono idolatrati da chi li ha e malsopportati da chi non li ha e che questa contrapposizione si alimenta a vicenda, a detrimento dell'infanzia che viene travisata a bandiera ideologica
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Vero.
Ho letto una volta un articolo di costume scritto da un'americana, sui bambini italiani. Era stronzo e plateale (cit.) ma toccava il ventre molle della situazione. Sosteneva che i bambini italiani sono così pochi, ormai, che sono idolatrati da chi li ha e malsopportati da chi non li ha e che questa contrapposizione si alimenta a vicenda, a detrimento dell'infanzia che viene travisata a bandiera ideologica
Probabilissimo

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Ecate

Utente di lunga data
Tu ci scherzi, sai quanta gente conosco che prima ancora di avere figli, sempre per il fatto che gli assiomi fanno male alla salute, diceva
-io vicino a tua madre mai
oppure
-non ti preoccupare facciamo tutto noi da soli
Ancora stanno a piangere

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Ah ecco
Per altri motivi, ma quelli siamo noi

PS: ma questa sezione non è privè, giusto?
 

Ecate

Utente di lunga data
In che senso?

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Nel senso che i parenti che abbiamo vicini non sono idonei ad aiutare nella crescita dei piccoli e lo sapevo da prima di diventare mamma. E sì, è difficile e dispendioso contare poco o niente sui nonni.
Però mi fermo perché non siamo in privé :)
 

Eratò

Utente di lunga data
Ho letto (v. Link in fondo) che si sta diffondendo una gentile abitudine che i genitori preparino biglietti di scuse preventivi per eventuale disturbo che i bambini potrebbero arrecare, anche accompagnati da cioccolatini.
Effettivamente pare che i bambini fastidiosi o maleducati siano in aumento, ma è così?
Non sarà che quando i bambini erano tanti vi era maggiore tolleranza?
Oppure non è che adesso si pretende che i bambini partecipino alla vita degli adulti perché sono i genitori che non vogliono cambiare la loro vita?
O anche non può essere che i bambini non abbiano più spazi per essere liberamente bambini e dopo magari 10 ore organizzate si pretenderebbe di averli anche seduti compunti in pizzeria?
Come stanno le cose?





http://genitoricrescono.com/scusate-se-piango/
Dire ad un bambino di non muoversi e come dire al mare di non fare le onde.È naturale che i bambini si alzino dalla sedia,esplorino,siano curiosi...Ma vanno seguiti dai genitori che devono trovare il giusto modo per soddisfare il loro bisogno in ogni caso.Per cui se mio figlio si alza e gira per il ristorante io non sto seduta sulla sedia chiamiandolo per sedersi ma gli faccio fare una passeggiata scusandomi con chi mi accompagna.Una volta soddisfata la curiosità con calma e per fame mi segue per sedersi.Ordinarli e strillarli spesso porta al effetto contrario poi...E la curiosita non soddisfata diventa capriccio.Questo fino ai 3/4 anni...Poi diventando piu grandi gia diventa piu facile perche si puo spiegare e comunicare ancora meglio.Ma quello di cui spesso ci si dimentica è che i bambini di oggi crescono chiusi in un appartamento con i cartoni animati,i tablet e i giocattoli di lusso,con schemi quotidiani troppo rigidi a volte mentre i bambini di ieri crescevano e giocavano nel aria aperta,con la vicinanza dei familiari,inventandosi i giochi e godendosi la loro liberta di essere bambini senza restrizioni ...Gia questo per me fa parecchio la differenza e porta il tutto oltre il discorso di educato/maleducato.Trovo piu naturale che un bambino voglia farsi il giretto per il locale invece che un bambino che viene fornito di un tablet al tavolo del ristorante basta che stia zitto e fermo.
 

bettypage

Utente acrobata
Secondo me è una somma di cose.
suppongo che ogni generazione è pronta a giurare che si è persa educazione di volta in volta.
Sono davvero molto stimolati e quindi più intelligenti e quindi furbi.
Poi tutte ste teorie che: la violenza no, le urla no, punizioni no, ci si smarrisce un attimo anche noi genitori.
 

Brunetta

Utente di lunga data

bettypage

Utente acrobata
Secondo me questo è decisivo.
Ma perché adesso sono pochi?
Perchè le nostre vite sono precarie.
Posto fisso non c'è più e quello che c'è te lo tieni caramente, rinunciando a diritti e non badando alle ore in più.
E se non sai a chi lasciarli stai fresco. Oltre a non avere la freschezza e predispozione per star con loro.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Perchè le nostre vite sono precarie.
Posto fisso non c'è più e quello che c'è te lo tieni caramente, rinunciando a diritti e non badando alle ore in più.
E se non sai a chi lasciarli stai fresco. Oltre a non avere la freschezza e predispozione per star con loro.
Nooo.
Hanno bambini i profughi e li avevano i nostri immigrati che li nascondevano negli armadi e non era questione di contraccettivi.
Credo che sia perché siamo tristi.
Non crediamo in noi stessi perché ci poniamo (ci hanno imposto) modelli e aspettative troppo alte o comunque incongruenti con la realtà.
 

bettypage

Utente acrobata
Nooo.
Hanno bambini i profughi e li avevano i nostri immigrati che li nascondevano negli armadi e non era questione di contraccettivi.
Credo che sia perché siamo tristi.
Non crediamo in noi stessi perché ci poniamo (ci hanno imposto) modelli e aspettative troppo alte o comunque incongruenti con la realtà.
Abbiamo perso la speranza?
 

Brunetta

Utente di lunga data
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