Scusate se piango o scusate se non sono adulto?

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Passare notti a lavorare o a studiare, sfidare problemi ingarbugliati e metterci l’anima per ottenere un buon risultato: già, chi ce lo fa fare?Non è un “chi” né, propriamente, un “che cosa”. Si chiama motivazione: è l’energia intellettuale ed emotiva investita in qualsiasi attività. Ogni motivazione nasce da un bisogno. Può essere un bisogno elementare: cibo, sonno, sicurezza. Può trattarsi di un bisogno di appartenenza. O di potere. O di bellezza, di senso, di libertà e sogno.
E ogni motivazione può essere forte o debole per focalizzazione, intensità, durata.
Sulle motivazioni c’è un’amplissima letteratura, sia psicologica sia manageriale. Ovvio: in assenza di motivazione è difficile perfino vivere. E in assenza di una motivazione orientata, forte e costanteè difficile combinare qualcosa di buono, in qualsiasi campo.
A questo punto, il tema rilevante è: che cosa motiva la gente?
Andiamo per ordine. Teresa Amabile della Harvard Business School, con molti altri studiosi, dice qualcosa di piuttosto controintuitivo: quanto più il compito è sfidante, complesso e creativo, tanto meno può essere motivato solo da un compenso materiale.
Amabile distingue tra origine estrinseca e intrinseca (o, secondo altre traduzioni, esterna e interna) della motivazione.
Nel primo caso, a motivare è l’attesa di una ricompensa (soldi, premi, un bel voto…).
Nel secondo, a motivare sono il gusto di sentirsi bravi e capaci, la libertà di lavorare in autonomia, la soddisfazione di avere uno scopo nobile e di raggiungere un buon risultato.
È una prospettiva illuminante per chiunque fa o gestisce lavori creativi. Questo video animato ne dà conto in maniera divulgativa ma non infedele. Se preferite, trovate i medesimi concetti in questa Ted Conference.
Ed ecco il nocciolo della questione: coi lavori meccanici funziona bene la motivazione esterna, e le persone lavorano tanto meglio quanto più vengono premiate.
Per compiti intellettuali e creativi, invece, funziona bene la motivazione interna: a patto che le persone siano pagate il giusto, né più né meno, e abbastanza perché i soldi non diventino un problema, a muoverle verso risultati eccellenti sono il puro desiderio di ottenere risultati eccellenti e la consapevolezza e la libertà di poterlo fare. E c’è un’ulteriore evidenza controintuitiva: soldi esagerati possono peggiorare il risultato.
Da questo discorso derivano alcune conseguenze su cui val la pena di riflettere:
– a scuola e all’università, i voti non sono altro che premi e punizioni. E, nella logica di Amabile, questo da una parte può incoraggiare i ragazzi a studiare in modo solo strumentale e meccanico (“studio perché vengo interrogato”) dall’altra può privilegiare gli studenti che “ci stanno dentro”, in una logica strumentale e meccanica.
– strapagare i manager è il modo migliore per ottenere risultati peggiori. Credo che a chiunque verrà in mente più di un esempio, dalla finanza all’impresa.
– quanto più un lavoro creativo viene reso meccanico, ripetitivo e non indipendente, tanto meno vale la motivazione interna (la soddisfazione di farlo) e tanto più quella esterna (guadagnare un sacco di danée). Così, l’industrializzazione della creatività, tesa a massimizzare i profitti, in effetti rischia di ottenere prodotti mediocri a costi maggiori.
– ragazzi mossi da una forte motivazione interna (esprimere le proprie potenzialità, imparare a lavorare bene) vengono per questo sfruttati con stage a costo zero, fino a quando non si bruciano, in strutture gestite da manager strapagati, che replicano all’infinito la logica malata sulla cui base ragionano. Una pratica doppiamente stupida: fa fuori nel breve periodo i ragazzi, nel lungo termine le strutture.
– insegnanti mortificati sotto il profilo economico e intrappolati nelle burocrazie scolastiche devono fare la doppia fatica di ri-motivarsi da soli, nel disinteresse generale, per non perdere l’orgoglio e la dimensione autenticamente creativa del proprio lavoro.
– puri incentivi economici separati da obiettivi di carattere etico selezionano manager e leader avidi e aggressivi, non necessariamente capaci e preparati. Il risultato è una classe dirigente mediocre, e molto costosa.
– il gossip mediatico sui ricchi e (spesso immeritatamente) famosi invece che sui bravi, coraggiosi e capaci promuove sistemi di aspirazioni fondati solo su mediocri motivazioni esterne. Sono sistemi che scoraggiano la creatività, l’impegno, l’eccellenza. E allontanano le persone migliori.
Vi vengono in mente altre conseguenze? E come se ne esce?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non è che anche per i figli si ha ormai bisogno di una motivazione estrinseca?
Voglio dire: perché fare figli se non siamo certi che ci faranno fare bella figura?
 

Eratò

Utente di lunga data
E scusate se riporto una mia esperienza personale ma è per spiegarmi meglio : quando io ero piccola le estati si passavano coi nonni,le zie e i cugini e gli amichetti al giardino della nonna a giocare a nascondino o cercando di salire sugli alberi,giocando a ladri e poliziotti.Oppure al mare di pomeriggio.Di giocattoli infatti se ne avevano pochi,non se ne sentiva il bisogno.E venivano regalati per i compleanni o il Natale...Poi si mangiava a casa,un bagnetto e subito a dormire.Non perche ce lo imponevano.Per stanchezza...Non si andava spesso nei ristoranti.Le domeniche dopo il mare casomai...Ogni tanto di Sabato.Ma quando si andava era festa...Era un occasione speciale.La sapevamo apprezzare quel occasione.E si stava seduti e zitti per non perderla quel occasione...La pizza e il gelato.I dolci e il cioccolato non erano mica roba da ogni giorno.I giocattoli nemmeno.Ma oggi diamo l'occasione ai nostri figli di godersi quei momenti e quei giochi?Non è che nel ansia di soddisfarli li rendiamo saturi e annoiati dalla quantita senza dargli nemmeno il tempo di apprezzare ciò che hanno?
 

Brunetta

Utente di lunga data
E scusate se riporto una mia esperienza personale ma è per spiegarmi meglio : quando io ero piccola le estati si passavano coi nonni,le zie e i cugini e gli amichetti al giardino della nonna a giocare a nascondino o cercando di salire sugli alberi,giocando a ladri e poliziotti.Oppure al mare di pomeriggio.Di giocattoli infatti se ne avevano pochi,non se ne sentiva il bisogno.E venivano regalati per i compleanni o il Natale...Poi si mangiava a casa,un bagnetto e subito a dormire.Non perche ce lo imponevano.Per stanchezza...Non si andava spesso nei ristoranti.Le domeniche dopo il mare casomai...Ogni tanto di Sabato.Ma quando si andava era festa...Era un occasione speciale.La sapevamo apprezzare quel occasione.E si stava seduti e zitti per non perderla quel occasione...La pizza e il gelato.I dolci e il cioccolato non erano mica roba da ogni giorno.I giocattoli nemmeno.Ma oggi diamo l'occasione ai nostri figli di godersi quei momenti e quei giochi?Non è che nel ansia di soddisfarli li rendiamo saturi e annoiati dalla quantita senza dargli nemmeno il tempo di apprezzare ciò che hanno?
Già.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
In realtà io ci vedo dietro una scelta politica precisa. In Francia hanno una situazione molto simile alla nostra ma fanno figli a rotta di collo perché l'asilo è gratis per tutti, se ti metti in maternità ai due anni di sussidi statali e, molto più semplicemente più figli fai più lo Stato ti sostiene. Qui da noi si è deciso di dare le risorse a fasce di popolazione diverse, nonostante la Chiesa cattolica si riempie la bocca con la parola famiglia, se ti vai a documentare l'ufficio Migrantes del Vicariato di Roma, per esempio drena una quantità di risorse pazzesca per destinarla la comunità filippina che sono tutti cattolici, a quelli delle comunità dell'Est Europa che portano un sacco di soldi con i pellegrini. È solo una questione di soldi se la gente non fa più figli secondo me. La depressione imperante causa crisi, è solo una parte minimale del problema

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ologramma

Utente di lunga data
Nel senso che i parenti che abbiamo vicini non sono idonei ad aiutare nella crescita dei piccoli e lo sapevo da prima di diventare mamma. E sì, è difficile e dispendioso contare poco o niente sui nonni.
Però mi fermo perché non siamo in privé :)
perchè dici così, io sono nonno e mi prodigo per la mia nipotina e non è che la cosa mi pesi e sia dispendiosa e possono sempre contare se non a me ma alla mia signora che ora in pensione c passa ore sia a giocare che a prenderla in custodia per la giornata , come del resto lo fa l'altra nonna , forse perchè siamo di un altra epoca e con un altra esperienza di vita dataci dai nostri genitori e nonni?
E pensare , per rispondere a Divi, che noi nati in prossimità della fine della seconda guerra mondiale veramente non avevamo niente per giocare e se si aveva erano macchinine di metallo e biciclette , i giochi si facevano nel cortile o in mezzo alla strada quindi guardati tutti dalle persone vicine, l'aggregazione se c'era era il campetto dei preti per scorrazzare dietro alla palla in un campo di terra che cadendo ci procurava escoriazioni dolorose.
Poi c'era una pazienza nel sopportare gli urli dei bambini che venivano sempre coccolati e non ci si trovava in imbarazzo per come si comportavano anche se erano vivaci certo qualche scappellotto volava ma la cosa era contenuta nella forza ed era solo per far capire quello che era giusto e non oltre a tutto si faceva capire con i rimproveri cosa non si doveva fare.
 

Eratò

Utente di lunga data
perchè dici così, io sono nonno e mi prodigo per la mia nipotina e non è che la cosa mi pesi e sia dispendiosa e possono sempre contare se non a me ma alla mia signora che ora in pensione c passa ore sia a giocare che a prenderla in custodia per la giornata , come del resto lo fa l'altra nonna , forse perchè siamo di un altra epoca e con un altra esperienza di vita dataci dai nostri genitori e nonni?
E pensare , per rispondere a Divi, che noi nati in prossimità della fine della seconda guerra mondiale veramente non avevamo niente per giocare e se si aveva erano macchinine di metallo e biciclette , i giochi si facevano nel cortile o in mezzo alla strada quindi guardati tutti dalle persone vicine, l'aggregazione se c'era era il campetto dei preti per scorrazzare dietro alla palla in un campo di terra che cadendo ci procurava escoriazioni dolorose.
Poi c'era una pazienza nel sopportare gli urli dei bambini che venivano sempre coccolati e non ci si trovava in imbarazzo per come si comportavano anche se erano vivaci certo qualche scappellotto volava ma la cosa era contenuta nella forza ed era solo per far capire quello che era giusto e non oltre a tutto si faceva capire con i rimproveri cosa non si doveva fare.
Penso che quello che fondamentalmente diceva [MENTION=5281]Ecate[/MENTION] era che dal momento in cui si fanno i figli bisognerebbe accettare che la principale responsabilità della crescita,gestione ed educazione spetti ai genitori senza prendere per certi la compartecipazione e l'aiuto dei nonni...Se riescono a dare una mano ben venga insomma ma non è detto che sempre siano pienamente disponibili o ce la facciano o che lo si possa pretendere da loro.Presumo fosse quello.Ma sapra spiegare meglio lei.
 

PresidentLBJ

Pettinatore di bambole
Ho letto (v. Link in fondo) che si sta diffondendo una gentile abitudine che i genitori preparino biglietti di scuse preventivi per eventuale disturbo che i bambini potrebbero arrecare, anche accompagnati da cioccolatini.
Effettivamente pare che i bambini fastidiosi o maleducati siano in aumento, ma è così?
Non sarà che quando i bambini erano tanti vi era maggiore tolleranza?
Oppure non è che adesso si pretende che i bambini partecipino alla vita degli adulti perché sono i genitori che non vogliono cambiare la loro vita?
O anche non può essere che i bambini non abbiano più spazi per essere liberamente bambini e dopo magari 10 ore organizzate si pretenderebbe di averli anche seduti compunti in pizzeria?
Come stanno le cose?
Le cose stanno che adesso i cani sono intoccabili, hanno diritti, i becchini propongono pure "Goodbau" (servizio di sepoltura) e i bambini disturbano e devono entrare in punta di piedi. Lingua in bocca con sti cazzo di cani e cioccolatini per scusarsi dei bambini (ovviamente ci sono anche casi limite di bambini maleducati). Continuamo così, facciamoci del male (cit.). A me sta roba mi manda ai pazzi.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
perchè dici così, io sono nonno e mi prodigo per la mia nipotina e non è che la cosa mi pesi e sia dispendiosa e possono sempre contare se non a me ma alla mia signora che ora in pensione c passa ore sia a giocare che a prenderla in custodia per la giornata , come del resto lo fa l'altra nonna , forse perchè siamo di un altra epoca e con un altra esperienza di vita dataci dai nostri genitori e nonni?
E pensare , per rispondere a Divi, che noi nati in prossimità della fine della seconda guerra mondiale veramente non avevamo niente per giocare e se si aveva erano macchinine di metallo e biciclette , i giochi si facevano nel cortile o in mezzo alla strada quindi guardati tutti dalle persone vicine, l'aggregazione se c'era era il campetto dei preti per scorrazzare dietro alla palla in un campo di terra che cadendo ci procurava escoriazioni dolorose.
Poi c'era una pazienza nel sopportare gli urli dei bambini che venivano sempre coccolati e non ci si trovava in imbarazzo per come si comportavano anche se erano vivaci certo qualche scappellotto volava ma la cosa era contenuta nella forza ed era solo per far capire quello che era giusto e non oltre a tutto si faceva capire con i rimproveri cosa non si doveva fare.
Quoto e straquoto. Mia figlia senza i nonni sarebbe molto più triste

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Eratò

Utente di lunga data
Le cose stanno che adesso i cani sono intoccabili, hanno diritti, i becchini propongono pure "Goodbau" (servizio di sepoltura) e i bambini disturbano e devono entrare in punta di piedi. Lingua in bocca con sti cazzo di cani e cioccolatini per scusarsi dei bambini (ovviamente ci sono anche casi limite di bambini maleducati). Continuamo così, facciamoci del male (cit.). A me sta roba mi manda ai pazzi.
Straquoto.
 

lunaiena

Scemo chi legge
E scusate se riporto una mia esperienza personale ma è per spiegarmi meglio : quando io ero piccola le estati si passavano coi nonni,le zie e i cugini e gli amichetti al giardino della nonna a giocare a nascondino o cercando di salire sugli alberi,giocando a ladri e poliziotti.Oppure al mare di pomeriggio.Di giocattoli infatti se ne avevano pochi,non se ne sentiva il bisogno.E venivano regalati per i compleanni o il Natale...Poi si mangiava a casa,un bagnetto e subito a dormire.Non perche ce lo imponevano.Per stanchezza...Non si andava spesso nei ristoranti.Le domeniche dopo il mare casomai...Ogni tanto di Sabato.Ma quando si andava era festa...Era un occasione speciale.La sapevamo apprezzare quel occasione.E si stava seduti e zitti per non perderla quel occasione...La pizza e il gelato.I dolci e il cioccolato non erano mica roba da ogni giorno.I giocattoli nemmeno.Ma diamo l'occasione ai nostri figli di godersi quei momenti e quei giochi?Non è che nel ansia di soddisfarli li rendiamo saturi e annoiati dalla quantita senza dargli nemmeno il tempo di apprezzare ciò che hanno?
Si...
e sarebbe interessante capire perché non si riesce a vivere così ...
ad un bimbo bastiamo noi senza tanto altro...
è dura e stancante ma a mio modesto avviso deve essere lui/lei sopra di tutto...
[MENTION=4739]Brunetta[/MENTION]...il pupetto sta bene é un monellaccio dispettoso ma tutto sommato bravo:p
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si...
e sarebbe interessante capire perché non si riesce a vivere così ...
ad un bimbo bastiamo noi senza tanto altro...
è dura e stancante ma a mio modesto avviso deve essere lui/lei sopra di tutto...
@Brunetta...il pupetto sta bene é un monellaccio dispettoso ma tutto sommato bravo:p
Sono contenta! Però quella cosa lì non la scrivevi prima :p
 

Ecate

Utente di lunga data
perchè dici così, io sono nonno e mi prodigo per la mia nipotina e non è che la cosa mi pesi e sia dispendiosa e possono sempre contare se non a me ma alla mia signora che ora in pensione c passa ore sia a giocare che a prenderla in custodia per la giornata , come del resto lo fa l'altra nonna , forse perchè siamo di un altra epoca e con un altra esperienza di vita dataci dai nostri genitori e nonni?
E pensare , per rispondere a Divi, che noi nati in prossimità della fine della seconda guerra mondiale veramente non avevamo niente per giocare e se si aveva erano macchinine di metallo e biciclette , i giochi si facevano nel cortile o in mezzo alla strada quindi guardati tutti dalle persone vicine, l'aggregazione se c'era era il campetto dei preti per scorrazzare dietro alla palla in un campo di terra che cadendo ci procurava escoriazioni dolorose.
Poi c'era una pazienza nel sopportare gli urli dei bambini che venivano sempre coccolati e non ci si trovava in imbarazzo per come si comportavano anche se erano vivaci certo qualche scappellotto volava ma la cosa era contenuta nella forza ed era solo per far capire quello che era giusto e non oltre a tutto si faceva capire con i rimproveri cosa non si doveva fare.
Ologramma dico così perché non tutti possono contare sull'aiuto dei nonni, per vari motivi. Quoto [MENTION=5436]Eratò[/MENTION] :)
È molto diverso poter contare sui nonni per il ritiro (o per l'ingresso) dei piccoli da scuola o dall'asilo o essere costretti ad avvalersi di una baby sitter quotidianamente.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ologramma dico così perché non tutti possono contare sull'aiuto dei nonni, per vari motivi. Quoto @Eratò :)
È molto diverso poter contare sui nonni per il ritiro (o per l'ingresso) dei piccoli da scuola o dall'asilo o essere costretti ad avvalersi di una baby sitter quotidianamente.
Però c'è anche un atteggiamento di diffidenza di tutti verso tutti che rende difficile anche creare una rete di mutuo aiuto tra genitori.
 

Ecate

Utente di lunga data
image.jpeg
Le cose stanno che adesso i cani sono intoccabili, hanno diritti, i becchini propongono pure "Goodbau" (servizio di sepoltura) e i bambini disturbano e devono entrare in punta di piedi. Lingua in bocca con sti cazzo di cani e cioccolatini per scusarsi dei bambini (ovviamente ci sono anche casi limite di bambini maleducati). Continuamo così, facciamoci del male (cit.). A me sta roba mi manda ai pazzi.
Quella vecchina non è una vecchina. Siamo noi.
 
Ultima modifica:

Ecate

Utente di lunga data
Però c'è anche un atteggiamento di diffidenza di tutti verso tutti che rende difficile anche creare una rete di mutuo aiuto tra genitori.
Vero anche questo. Le persone più disponibili a stringere amicizia e a collaborare sono quelle che non sono nel territorio da generazioni, probabilmente perché non usufruiscono della rete sociale del parentado (e nel caso di persone dell'est Europa e paesi arabi, spesso neanche della Chiesa)
 

Divì

Utente senza meta
Le cose stanno che adesso i cani sono intoccabili, hanno diritti, i becchini propongono pure "Goodbau" (servizio di sepoltura) e i bambini disturbano e devono entrare in punta di piedi. Lingua in bocca con sti cazzo di cani e cioccolatini per scusarsi dei bambini (ovviamente ci sono anche casi limite di bambini maleducati). Continuamo così, facciamoci del male (cit.). A me sta roba mi manda ai pazzi.
Quoto
 

Brunetta

Utente di lunga data
Le cose stanno che adesso i cani sono intoccabili, hanno diritti, i becchini propongono pure "Goodbau" (servizio di sepoltura) e i bambini disturbano e devono entrare in punta di piedi. Lingua in bocca con sti cazzo di cani e cioccolatini per scusarsi dei bambini (ovviamente ci sono anche casi limite di bambini maleducati). Continuamo così, facciamoci del male (cit.). A me sta roba mi manda ai pazzi.
Questo me l'ero perso.
Credo che questo tocchi più questioni. Però è affermato anche dagli amanti degli animali che sono più affidabili degli umani e che ti accettano comunque. Questo è legato alla questione delle aspettative verso se stessi e gli altri. Un partner vuole che tu sia sempre all'altezza, il lavoro richiede che si sia altamente performanti (qualunque cosa voglia dire) e i fatti gli hanno bisogno di attenzioni senza orari, un cane scodinzola anche se non sorridi, puzzi e non sei sexy e puoi pure rifilargli cibo confezionato reidratato con un po' d'acqua. Accidenti bisogna portarli fuori:mexican:
 
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