Forte terremoto in Centro Italia, morti e feriti

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Sisma di 6.0 con epicentro nel Reatino: in molti ancora sotto le macerie. Il sindaco di Amatrice: "Il Paese non c'è più"





Chiara Sarra - Mer, 24/08/2016 - 14:59




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La terra trema ancora da Rimini a Napoli. Un sisma di magnitudo 6.0 e una profondità di 4 km e con epicentro ad Accumoli (Rieti), ha scosso tutto il Centro Italia alle 3.36 della scorsa notte. Poi uno sciame sismico, che continua a far paura e a rendere difficoltosi i soccorsi.










L'ultima, forte, scossa è stata registrata ad Arquata del Tronto poco dopo le 14: aveva una magnitudo di 4,9.
Ancora una volta dopo il terremoto de L'Aquila e quello dell'Emilia si torna a morire di terremoto. Molti - tra cui diversi bambini - sono ancora bloccati sotto le macerie. I comuni più colpiti sono Amatrice, Accumuli e Posta, nel reatino, e Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Sono 63 al momento le vittime. Diciassette sono i deceduti nella zona di Arquata, altri 7 ad Accumoli e altri 37 Amatrice. "Ma ci sono ancora tante persone sotto le macerie, tanti dispersi - precisano i soccorritori - e purtroppo questi numeri potrebbero cambiare".
"Qui è un dramma vero, sono nel mezzo di un paese che non c'è più", dice disperato Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice (Rieti), "Ci sono stati crolli. La popolazione è in strada e stiamo portando tutti verso la zona di evacuazione, quella dei campi sportivi. Siamo senza luce ci sono anche problemi sulle vie di accesso al paese". Stessa situazione a Illica, frazione di Accumoli. "Illica non c'è più", racconta su Facebook Sabrina Fantauzzi, giornalista romana in vacanza, "Eravamo circa 300 persone, tutti romani, in villeggiatura. Siamo rimasti in 30. Ancora nessuno è venuto a soccorrerci". Poi, dopo un'oretta dalla scossa ha aggiunto: "Ci sono 4 soccorritori, prendono feriti ma non stanno intervenendo sulle case distrutte con dentro gente morente".
La Protezione civile ha diffuso i numeri da chiamare in caso di emergenza: contact center della Protezione civile nazionale: 800840840; sala operativa della protezione civile Lazio: 803555. Lanciato anche l'appello a donare il sangue: l'Avis provinciale di Rieti invita a recarsi all'ospedale San Camillo de Lellis della città.
"Si è trattato di un terremoto di magnitudo importante, che ha prodotto uno scuotimento rilevante, di valore paragonabile a quello dell'Aquila", ha detto il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, "L'Aquila è un capoluogo di regione, qui la popolazione è più diffusa quindi è possibile un impatto meno gravoso in termini di vite umane".



Mappa



 

Brunetta

Utente di lunga data
La Protezione civile si mobilita in tempi brevi, ma ci sono tempi più che tecnici, umani per svegliarsi, vestirsi andare ai punti di raccolta e poi partire per intervenire.
 
scusa perplesso ma se non sei più utente mica è normale che proponi tred.
poi sei signore padrone quella è la porta, ok.era solo per dire che mi pare una stronzata
mi spiace infinitamente per questa ennesima sciagura
 

FataIgnorante

Utente di lunga data
scusa perplesso ma se non sei più utente mica è normale che proponi tred.
poi sei signore padrone quella è la porta, ok.era solo per dire che mi pare una stronzata
mi spiace infinitamente per questa ennesima sciagura
Nun sei normale
 

ologramma

Utente di lunga data
scusa perplesso ma se non sei più utente mica è normale che proponi tred.
poi sei signore padrone quella è la porta, ok.era solo per dire che mi pare una stronzata
mi spiace infinitamente per questa ennesima sciagura
sempre a giudicare l'operato ma ringrazia che sia stato aperto perchè almeno uno possa rammaricarsi della sciagura e non fare una polemica , l'evento l'ho vissuto sveglio ieri mattina e condivido il dolore della sciagura quindi e dai ti ci metti anche tu?
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Terribile ed angosciante
una preghiera
 

oscuro

Utente di lunga data
Ecco

La mia profonda ed immensa ammirazione va al corpo dei vigili del fuoco,ci ricordiamo di questi angeli solo quando accadono queste atrocità....veramente tanta gratitudine.
Avrei anche una domanda:c'è un perchè questi terremoti accadono sempre di notte o di sera e raramente di giorno e primo poemriggio?:rolleyes:
 
in generale a me sembra che la gente risponda sempre con grande solidarietà e collaborazione , ho visto tantissime persone di corsa a donare il sangue o a dare una mano.
concordo sui vigili del fuoco e tutti quelli che, oltre alla preparazione ed esperienza , portano una immensa carica umana che per chi è in certe condizioni conta moltissimo.
 

MariLea

Utente di lunga data
Che tragedia!
Credo che siamo l'unica nazione ad alto rischio sismico dove non si insegni, dall'asilo all'università, cosa fare in caso di terremoto (oltre a costruire, restaurare, ristrutturare... per evitare danni da sisma)
 

Andrea Lila

Utente di lunga data
La mia profonda ed immensa ammirazione va al corpo dei vigili del fuoco,ci ricordiamo di questi angeli solo quando accadono queste atrocità....veramente tanta gratitudine.
Avrei anche una domanda:c'è un perchè questi terremoti accadono sempre di notte o di sera e raramente di giorno e primo poemriggio?:rolleyes:
Quoto l'ammirazione.

In Irpinia mi pare di ricordare fosse di tardo pomeriggio e nel Molise di mattina. Credo siano solo coincidenze/casualità.
 

Andrea Lila

Utente di lunga data
Che tragedia!
Credo che siamo l'unica nazione ad alto rischio sismico dove non si insegni, dall'asilo all'università, cosa fare in caso di terremoto (oltre a costruire, restaurare, ristrutturare... per evitare danni da sisma)

Le prove di evacuazione si fanno regolarmente a scuola; ognuno ha il suo compito preciso e dappertutto sono affissi i percorsi da fare e i punti di raccolta. Peccato che ogni volta che c'è una simulazione si sappia in anticipo e tutto perda di pathos, si prende alla leggera insomma.
 

Nicka

Capra Espiatrice
Quoto l'ammirazione.

In Irpinia mi pare di ricordare fosse di tardo pomeriggio e nel Molise di mattina. Credo siano solo coincidenze/casualità.
Il secondo in Emilia, dopo una settimana dal primo, è stato di mattina. Ed è quello che ha fatto più morti. Era gente che tentava di mettere in sicurezza case e fabbriche...
 

banshee

The Queen
Ora tutti sanno dove sei, Amatrice.
Non ci sarà più bisogno di spiegare che l'amatriciana non è un nome di fantasia, no, viene da Amatrice, "ma mi raccomando senza cipolla che su la ricetta tradizionale è quella!"
Avrei preferito che tutti continuassero ad ignorare dove sei.
Sei stata la mia libertà da bambina, il posto dove si poteva uscire da soli, tanto mamma era tranquilla perchè in fondo che vuoi che succeda ad Amatrice?
La sala giochi sul corso, con i cabinati e Tekken, il pullmino che fa il giro delle frazioni e ti porta giù.
Le prime cose "da gradi", quando a 15 anni al massimo in città uscivi il sabato pomeriggio e invece ad Amatrice uscivi la sera..e facevi tardi..come i grandi. La prima sbronza, che finì nello storico crepaccio, che adesso sarà uno strapiombo, le prime pomiciate ai campi sportivi.
Andare giù in 6 macchina con la speranza di non prendere la multa dalla vigilessa bionda, perchè finalmente qualcuno aveva fatto 18 anni e aveva la macchina, e lo struscio sul corso era d'obbligo.
Il porto sicuro da adulta, quello che dovunque vai in ferie ma i week end su ad Amatrice non rinunci, il luogo dove riposano i miei cari, perché "noi siamo nati tra quei monti", diceva mia nonna, che chissà che direbbe ora, lei che s'è fatta il terremoto del '61 su.
Il posto che "lasciamo tutto e andiamo a vivere su, apriamo b&b/agriturismo" diceva sempre il mio lui, "vorrei tanto vivere in un posto a misura d'uomo".
Il mio paradiso terrestre, dove non può succedere nulla, mai un omicidio, mai una rapina, dove conosci tutti e tutti conoscono te, dove "se scoppia la guerra vado su", perchè se scoppia la guerra chi ci pensa ad Amatrice? ti ha bombardata madre natura invece.

Non dimenticherò quei momenti di panico, quando mi sono arrivate le notizie, mentre ero fuori, e mia madre non rispondeva al telefono, nessuno rispondeva.
La mia famiglia è viva per miracolo, e ringrazio Dio ogni giorno dal 24 agosto. Erano tutti su, come sempre, come tutti gli anni, che domenica 28 c'è la sagra, e poi fanno i fuochi a Sommati e tutti sulla terrazza panoramica a fianco dell'Hotel Roma a vedere i fuochi, che i fuochi di Sommati sono i più belli della conca.
Non finirò mai di ringraziare il cielo che casa mia ha retto.

La gioia di non essere tra coloro che piangono i morti è immensa, ma non riesce a colmare il dolore per l'immane tragedia, lo sconcerto, per i miei amici morti, per gli amici della mia famiglia morti, per tutte le persone che hanno perso tutto, casa, attività.

Ho visto tante volte le tragedie in televisione, mi sono commossa vedendo i soccorritori estrarre vive le persone dalle macerie, adesso tutti si commuovono a vedere la bimba bionda col pigiama estratta viva, lo slogan sui social è "forza piccola Giulia", che per me è la figlia di Luca, che ha perso moglie e altro figlio, nei social gira "la pietà d'Amatrice," che per me è la tintora, quella che c'ha pure le galline e quando vai a ritirare i panni puliti ti regala due ovetti "da portare a mamma".

La casa verde, uno dei simboli della tragedia, con dentro Giuditta, Giulia e Maria, Giuditta la cuoca, quella che faceva la mousse al cioccolato "Giudì non la posso più mangiare, sono intollerante al lattosio" "ma sono tutte cavolate, Ban", Mauro il fruttivendolo, Rossella della ferramenta, e via via nell'elenco di coloro che non ci sono più.

Dicono che ti ricostruiranno, Amatrì, dice che tornerai più bella di prima. Io non lo so, so solo che quando il clamore mediatico sarà finito e tutti si concentreranno su altro, io ci sarò, noi "di su" ci saremo, per tutti coloro che non hanno più nulla, nelle mie possibilità.

(Un grazie agli amici "del forum", che del forum non sono, sono del mio reale, per avermi sostenuta in questo momento, per l'affetto e il calore che mi avete dimostrato, non lo dimenticherò, grazie di cuore.)
 

Nicka

Capra Espiatrice
Chiunque abbia avuto la possibilità di scambiare 4 chiacchiere con te sa quanto Amatrice sia parte del tuo cuore.
Io, dal canto mio, l'ho sentita vicina per come me ne hai sempre parlato.
E credo e spero che prima o poi (spero tanto prima) mi porterai a mangiare tra quei monti, a vedere quei panorami che mi hai solo mandato in foto, a farci 4 risate con la felpa in agosto perché fa fresco.
Perché voi siete gente di montagna e la ritirerete su. Ne sono certa.
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
ad Amatrice ci andava il mio papà quando faceva il militare.
me ne ha sempre parlato con la nostalgia dei vent'anni...
e conoscere te, Ban, è forse stato un segno che è ora di visitarla <3
 

oscuro

Utente di lunga data
Si

Ora tutti sanno dove sei, Amatrice.
Non ci sarà più bisogno di spiegare che l'amatriciana non è un nome di fantasia, no, viene da Amatrice, "ma mi raccomando senza cipolla che su la ricetta tradizionale è quella!"
Avrei preferito che tutti continuassero ad ignorare dove sei.
Sei stata la mia libertà da bambina, il posto dove si poteva uscire da soli, tanto mamma era tranquilla perchè in fondo che vuoi che succeda ad Amatrice?
La sala giochi sul corso, con i cabinati e Tekken, il pullmino che fa il giro delle frazioni e ti porta giù.
Le prime cose "da gradi", quando a 15 anni al massimo in città uscivi il sabato pomeriggio e invece ad Amatrice uscivi la sera..e facevi tardi..come i grandi. La prima sbronza, che finì nello storico crepaccio, che adesso sarà uno strapiombo, le prime pomiciate ai campi sportivi.
Andare giù in 6 macchina con la speranza di non prendere la multa dalla vigilessa bionda, perchè finalmente qualcuno aveva fatto 18 anni e aveva la macchina, e lo struscio sul corso era d'obbligo.
Il porto sicuro da adulta, quello che dovunque vai in ferie ma i week end su ad Amatrice non rinunci, il luogo dove riposano i miei cari, perché "noi siamo nati tra quei monti", diceva mia nonna, che chissà che direbbe ora, lei che s'è fatta il terremoto del '61 su.
Il posto che "lasciamo tutto e andiamo a vivere su, apriamo b&b/agriturismo" diceva sempre il mio lui, "vorrei tanto vivere in un posto a misura d'uomo".
Il mio paradiso terrestre, dove non può succedere nulla, mai un omicidio, mai una rapina, dove conosci tutti e tutti conoscono te, dove "se scoppia la guerra vado su", perchè se scoppia la guerra chi ci pensa ad Amatrice? ti ha bombardata madre natura invece.

Non dimenticherò quei momenti di panico, quando mi sono arrivate le notizie, mentre ero fuori, e mia madre non rispondeva al telefono, nessuno rispondeva.
La mia famiglia è viva per miracolo, e ringrazio Dio ogni giorno dal 24 agosto. Erano tutti su, come sempre, come tutti gli anni, che domenica 28 c'è la sagra, e poi fanno i fuochi a Sommati e tutti sulla terrazza panoramica a fianco dell'Hotel Roma a vedere i fuochi, che i fuochi di Sommati sono i più belli della conca.
Non finirò mai di ringraziare il cielo che casa mia ha retto.

La gioia di non essere tra coloro che piangono i morti è immensa, ma non riesce a colmare il dolore per l'immane tragedia, lo sconcerto, per i miei amici morti, per gli amici della mia famiglia morti, per tutte le persone che hanno perso tutto, casa, attività.

Ho visto tante volte le tragedie in televisione, mi sono commossa vedendo i soccorritori estrarre vive le persone dalle macerie, adesso tutti si commuovono a vedere la bimba bionda col pigiama estratta viva, lo slogan sui social è "forza piccola Giulia", che per me è la figlia di Luca, che ha perso moglie e altro figlio, nei social gira "la pietà d'Amatrice," che per me è la tintora, quella che c'ha pure le galline e quando vai a ritirare i panni puliti ti regala due ovetti "da portare a mamma".

La casa verde, uno dei simboli della tragedia, con dentro Giuditta, Giulia e Maria, Giuditta la cuoca, quella che faceva la mousse al cioccolato "Giudì non la posso più mangiare, sono intollerante al lattosio" "ma sono tutte cavolate, Ban", Mauro il fruttivendolo, Rossella della ferramenta, e via via nell'elenco di coloro che non ci sono più.

Dicono che ti ricostruiranno, Amatrì, dice che tornerai più bella di prima. Io non lo so, so solo che quando il clamore mediatico sarà finito e tutti si concentreranno su altro, io ci sarò, noi "di su" ci saremo, per tutti coloro che non hanno più nulla, nelle mie possibilità.

(Un grazie agli amici "del forum", che del forum non sono, sono del mio reale, per avermi sostenuta in questo momento, per l'affetto e il calore che mi avete dimostrato, non lo dimenticherò, grazie di cuore.)
Quell'orologio indica le 3.36.
Mi viene solo in mente tutta una serie di discussioni fra me e te,accesi confronti,sul tuo cercare di aver sotto controllo,ed il mio essere dannatamente fatalista.....
Un fatalismo indotto,da una serie di perdite,persone che avrei voluto avere vicino a me,che oggi non ci sono più.
Ecco le 3.36,quel minuto che a te cara ban, ha cambiato la vita,è purtroppo l'orologio di ognuno di noi è pieno di minuti che ti cambiano la vita....
Adesso sul tuo orologio...c'è un minuto in più da ricordare....
Non possiam controllare tutto o pensare di poterlo fare...continueremo a discutere...sempre e quando vorrai....
Ce la farai...come ce l'hai fatta sempre.....
 

drusilla

Drama Queen
Ora tutti sanno dove sei, Amatrice.
Non ci sarà più bisogno di spiegare che l'amatriciana non è un nome di fantasia, no, viene da Amatrice, "ma mi raccomando senza cipolla che su la ricetta tradizionale è quella!"
Avrei preferito che tutti continuassero ad ignorare dove sei.
Sei stata la mia libertà da bambina, il posto dove si poteva uscire da soli, tanto mamma era tranquilla perchè in fondo che vuoi che succeda ad Amatrice?
La sala giochi sul corso, con i cabinati e Tekken, il pullmino che fa il giro delle frazioni e ti porta giù.
Le prime cose "da gradi", quando a 15 anni al massimo in città uscivi il sabato pomeriggio e invece ad Amatrice uscivi la sera..e facevi tardi..come i grandi. La prima sbronza, che finì nello storico crepaccio, che adesso sarà uno strapiombo, le prime pomiciate ai campi sportivi.
Andare giù in 6 macchina con la speranza di non prendere la multa dalla vigilessa bionda, perchè finalmente qualcuno aveva fatto 18 anni e aveva la macchina, e lo struscio sul corso era d'obbligo.
Il porto sicuro da adulta, quello che dovunque vai in ferie ma i week end su ad Amatrice non rinunci, il luogo dove riposano i miei cari, perché "noi siamo nati tra quei monti", diceva mia nonna, che chissà che direbbe ora, lei che s'è fatta il terremoto del '61 su.
Il posto che "lasciamo tutto e andiamo a vivere su, apriamo b&b/agriturismo" diceva sempre il mio lui, "vorrei tanto vivere in un posto a misura d'uomo".
Il mio paradiso terrestre, dove non può succedere nulla, mai un omicidio, mai una rapina, dove conosci tutti e tutti conoscono te, dove "se scoppia la guerra vado su", perchè se scoppia la guerra chi ci pensa ad Amatrice? ti ha bombardata madre natura invece.

Non dimenticherò quei momenti di panico, quando mi sono arrivate le notizie, mentre ero fuori, e mia madre non rispondeva al telefono, nessuno rispondeva.
La mia famiglia è viva per miracolo, e ringrazio Dio ogni giorno dal 24 agosto. Erano tutti su, come sempre, come tutti gli anni, che domenica 28 c'è la sagra, e poi fanno i fuochi a Sommati e tutti sulla terrazza panoramica a fianco dell'Hotel Roma a vedere i fuochi, che i fuochi di Sommati sono i più belli della conca.
Non finirò mai di ringraziare il cielo che casa mia ha retto.

La gioia di non essere tra coloro che piangono i morti è immensa, ma non riesce a colmare il dolore per l'immane tragedia, lo sconcerto, per i miei amici morti, per gli amici della mia famiglia morti, per tutte le persone che hanno perso tutto, casa, attività.

Ho visto tante volte le tragedie in televisione, mi sono commossa vedendo i soccorritori estrarre vive le persone dalle macerie, adesso tutti si commuovono a vedere la bimba bionda col pigiama estratta viva, lo slogan sui social è "forza piccola Giulia", che per me è la figlia di Luca, che ha perso moglie e altro figlio, nei social gira "la pietà d'Amatrice," che per me è la tintora, quella che c'ha pure le galline e quando vai a ritirare i panni puliti ti regala due ovetti "da portare a mamma".

La casa verde, uno dei simboli della tragedia, con dentro Giuditta, Giulia e Maria, Giuditta la cuoca, quella che faceva la mousse al cioccolato "Giudì non la posso più mangiare, sono intollerante al lattosio" "ma sono tutte cavolate, Ban", Mauro il fruttivendolo, Rossella della ferramenta, e via via nell'elenco di coloro che non ci sono più.

Dicono che ti ricostruiranno, Amatrì, dice che tornerai più bella di prima. Io non lo so, so solo che quando il clamore mediatico sarà finito e tutti si concentreranno su altro, io ci sarò, noi "di su" ci saremo, per tutti coloro che non hanno più nulla, nelle mie possibilità.

(Un grazie agli amici "del forum", che del forum non sono, sono del mio reale, per avermi sostenuta in questo momento, per l'affetto e il calore che mi avete dimostrato, non lo dimenticherò, grazie di cuore.)
mi dispiace. Un abbraccio.
 

Ecate

Utente di lunga data
Ora tutti sanno dove sei, Amatrice.
Non ci sarà più bisogno di spiegare che l'amatriciana non è un nome di fantasia, no, viene da Amatrice, "ma mi raccomando senza cipolla che su la ricetta tradizionale è quella!"
Avrei preferito che tutti continuassero ad ignorare dove sei.
Sei stata la mia libertà da bambina, il posto dove si poteva uscire da soli, tanto mamma era tranquilla perchè in fondo che vuoi che succeda ad Amatrice?
La sala giochi sul corso, con i cabinati e Tekken, il pullmino che fa il giro delle frazioni e ti porta giù.
Le prime cose "da gradi", quando a 15 anni al massimo in città uscivi il sabato pomeriggio e invece ad Amatrice uscivi la sera..e facevi tardi..come i grandi. La prima sbronza, che finì nello storico crepaccio, che adesso sarà uno strapiombo, le prime pomiciate ai campi sportivi.
Andare giù in 6 macchina con la speranza di non prendere la multa dalla vigilessa bionda, perchè finalmente qualcuno aveva fatto 18 anni e aveva la macchina, e lo struscio sul corso era d'obbligo.
Il porto sicuro da adulta, quello che dovunque vai in ferie ma i week end su ad Amatrice non rinunci, il luogo dove riposano i miei cari, perché "noi siamo nati tra quei monti", diceva mia nonna, che chissà che direbbe ora, lei che s'è fatta il terremoto del '61 su.
Il posto che "lasciamo tutto e andiamo a vivere su, apriamo b&b/agriturismo" diceva sempre il mio lui, "vorrei tanto vivere in un posto a misura d'uomo".
Il mio paradiso terrestre, dove non può succedere nulla, mai un omicidio, mai una rapina, dove conosci tutti e tutti conoscono te, dove "se scoppia la guerra vado su", perchè se scoppia la guerra chi ci pensa ad Amatrice? ti ha bombardata madre natura invece.

Non dimenticherò quei momenti di panico, quando mi sono arrivate le notizie, mentre ero fuori, e mia madre non rispondeva al telefono, nessuno rispondeva.
La mia famiglia è viva per miracolo, e ringrazio Dio ogni giorno dal 24 agosto. Erano tutti su, come sempre, come tutti gli anni, che domenica 28 c'è la sagra, e poi fanno i fuochi a Sommati e tutti sulla terrazza panoramica a fianco dell'Hotel Roma a vedere i fuochi, che i fuochi di Sommati sono i più belli della conca.
Non finirò mai di ringraziare il cielo che casa mia ha retto.

La gioia di non essere tra coloro che piangono i morti è immensa, ma non riesce a colmare il dolore per l'immane tragedia, lo sconcerto, per i miei amici morti, per gli amici della mia famiglia morti, per tutte le persone che hanno perso tutto, casa, attività.

Ho visto tante volte le tragedie in televisione, mi sono commossa vedendo i soccorritori estrarre vive le persone dalle macerie, adesso tutti si commuovono a vedere la bimba bionda col pigiama estratta viva, lo slogan sui social è "forza piccola Giulia", che per me è la figlia di Luca, che ha perso moglie e altro figlio, nei social gira "la pietà d'Amatrice," che per me è la tintora, quella che c'ha pure le galline e quando vai a ritirare i panni puliti ti regala due ovetti "da portare a mamma".

La casa verde, uno dei simboli della tragedia, con dentro Giuditta, Giulia e Maria, Giuditta la cuoca, quella che faceva la mousse al cioccolato "Giudì non la posso più mangiare, sono intollerante al lattosio" "ma sono tutte cavolate, Ban", Mauro il fruttivendolo, Rossella della ferramenta, e via via nell'elenco di coloro che non ci sono più.

Dicono che ti ricostruiranno, Amatrì, dice che tornerai più bella di prima. Io non lo so, so solo che quando il clamore mediatico sarà finito e tutti si concentreranno su altro, io ci sarò, noi "di su" ci saremo, per tutti coloro che non hanno più nulla, nelle mie possibilità.

(Un grazie agli amici "del forum", che del forum non sono, sono del mio reale, per avermi sostenuta in questo momento, per l'affetto e il calore che mi avete dimostrato, non lo dimenticherò, grazie di cuore.)
Un abbraccio banshee
non sapevo
 
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