Ora tutti sanno dove sei, Amatrice.
Non ci sarà più bisogno di spiegare che l'amatriciana non è un nome di fantasia, no, viene da Amatrice, "ma mi raccomando senza cipolla che su la ricetta tradizionale è quella!"
Avrei preferito che tutti continuassero ad ignorare dove sei.
Sei stata la mia libertà da bambina, il posto dove si poteva uscire da soli, tanto mamma era tranquilla perchè in fondo che vuoi che succeda ad Amatrice?
La sala giochi sul corso, con i cabinati e Tekken, il pullmino che fa il giro delle frazioni e ti porta giù.
Le prime cose "da gradi", quando a 15 anni al massimo in città uscivi il sabato pomeriggio e invece ad Amatrice uscivi la sera..e facevi tardi..come i grandi. La prima sbronza, che finì nello storico crepaccio, che adesso sarà uno strapiombo, le prime pomiciate ai campi sportivi.
Andare giù in 6 macchina con la speranza di non prendere la multa dalla vigilessa bionda, perchè finalmente qualcuno aveva fatto 18 anni e aveva la macchina, e lo struscio sul corso era d'obbligo.
Il porto sicuro da adulta, quello che dovunque vai in ferie ma i week end su ad Amatrice non rinunci, il luogo dove riposano i miei cari, perché "noi siamo nati tra quei monti", diceva mia nonna, che chissà che direbbe ora, lei che s'è fatta il terremoto del '61 su.
Il posto che "lasciamo tutto e andiamo a vivere su, apriamo b&b/agriturismo" diceva sempre il mio lui, "vorrei tanto vivere in un posto a misura d'uomo".
Il mio paradiso terrestre, dove non può succedere nulla, mai un omicidio, mai una rapina, dove conosci tutti e tutti conoscono te, dove "se scoppia la guerra vado su", perchè se scoppia la guerra chi ci pensa ad Amatrice? ti ha bombardata madre natura invece.
Non dimenticherò quei momenti di panico, quando mi sono arrivate le notizie, mentre ero fuori, e mia madre non rispondeva al telefono, nessuno rispondeva.
La mia famiglia è viva per miracolo, e ringrazio Dio ogni giorno dal 24 agosto. Erano tutti su, come sempre, come tutti gli anni, che domenica 28 c'è la sagra, e poi fanno i fuochi a Sommati e tutti sulla terrazza panoramica a fianco dell'Hotel Roma a vedere i fuochi, che i fuochi di Sommati sono i più belli della conca.
Non finirò mai di ringraziare il cielo che casa mia ha retto.
La gioia di non essere tra coloro che piangono i morti è immensa, ma non riesce a colmare il dolore per l'immane tragedia, lo sconcerto, per i miei amici morti, per gli amici della mia famiglia morti, per tutte le persone che hanno perso tutto, casa, attività.
Ho visto tante volte le tragedie in televisione, mi sono commossa vedendo i soccorritori estrarre vive le persone dalle macerie, adesso tutti si commuovono a vedere la bimba bionda col pigiama estratta viva, lo slogan sui social è "forza piccola Giulia", che per me è la figlia di Luca, che ha perso moglie e altro figlio, nei social gira "la pietà d'Amatrice," che per me è la tintora, quella che c'ha pure le galline e quando vai a ritirare i panni puliti ti regala due ovetti "da portare a mamma".
La casa verde, uno dei simboli della tragedia, con dentro Giuditta, Giulia e Maria, Giuditta la cuoca, quella che faceva la mousse al cioccolato "Giudì non la posso più mangiare, sono intollerante al lattosio" "ma sono tutte cavolate, Ban", Mauro il fruttivendolo, Rossella della ferramenta, e via via nell'elenco di coloro che non ci sono più.
Dicono che ti ricostruiranno, Amatrì, dice che tornerai più bella di prima. Io non lo so, so solo che quando il clamore mediatico sarà finito e tutti si concentreranno su altro, io ci sarò, noi "di su" ci saremo, per tutti coloro che non hanno più nulla, nelle mie possibilità.
(Un grazie agli amici "del forum", che del forum non sono, sono del mio reale, per avermi sostenuta in questo momento, per l'affetto e il calore che mi avete dimostrato, non lo dimenticherò, grazie di cuore.)