Beh mi sembra che quello che scrivi sia tutto esatto, per quanto ti posso garantire che c'è una larga fetta della popolazione che sul neretto ci crede, e più o meno sommessamente pure lo dice.
Quello che mi propongo di dire è però questo: Gli uomini sono tutti uguali, non esistono razze, la genetica moderna ha ampiamente dimostrato che dentro una compagine che sembra omogenea ci sono più differenze che non tra colori di pelle e provenienze geografiche diverse, perciò il razzismo è una colossale baggianata.
Quello che invece conta ed è evidentissimo sono le differenze di natura culturale. Su queste è necessario confrontarsi e dibattere, ed io affermo anche arrivare ad affermare dei principi imprescindibili.
La lotta è sui memi, non sui geni, dice mio amico, semplificando al massimo, con efficacia.
Per Bettipage:
Scusami ma non condivido alcune affermazioni, Gaza non giustifica l'olocausto, la politica di un paese non puo essere presa nè a scusa nè ad esempio per giustificare giudizi di sorta su un popolo. Cosa dovremmo dire dei tedeschi allora?
In Storia si dovrebbero separare gli eventi, da inserire sempre nei contesti, se prendiamo delle scorciatoie non arriviamo alla verità. Lo sterminio degli ebrei non è meno grave perchè viene celebrato invece quello di tuo nonno no, ( in tanti abbiamo avuto parenti nei lager). Affermare che gli ebrei hanno avuto o hanno le redini dell' economia, oltre a non essere vero storicamente è pericoloso perchè in qualche modo giustifica o rende meno gravi azioni contro di loro.
Il più grande genocidio della storia non è quello degli Ebrei, nè quello degli armeni, nè quelli perpetrati in URSS o Cina, è stato quello portato a termine dalle cristianissime popolazioni auropee a danno dei nativi americani e africani, della cui gravità pochi storicamente sono realmente consapevoli.
(Quando dico cristianissime intendo includere anche i protestanti, tanto inclini a criticare i cattivissimi e intolleranti cattolici, quanto a comportarsi peggio di loro con i pellerossa.)
In my opinion.