Il capodanno indimenticabile

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
:rotfl::rotfl::rotfl:

...è che Brunetta mi ha osservata dal vivo mentre sproloquiavo di esprimenti e sperimentazioni...e affermavo, convintissima, che fra me e G. non solo non 'cera relazione alcuna (relazione in termini di storia) ma che neanche c'era lo spazio perchè ci fosse...era il periodo in cui entrambi ci definivamo, reciprocamente, scienziati in studio...:carneval:

che era pur vero..nella nostra percezione...ma la percezione non raccoglie tutta la realtà...e la bruni sorrideva sorniona!! :D
Voci di corridoio dicono che la Bruni è saggia :p
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
e che avevi ragione :p

...io comunque faccio ancora una fatica immane a mettere insieme la parte dell'affetto con tutto il resto...che non ho ancora ben capito come far convivere in santa pace le diverse me che quell'uomo fa emergere contemporaneamente!! :facepalm::eek:...la scienziata mi veniva più facile! :D
 

Brunetta

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Fiammetta

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Brunetta

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brenin

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...il corpo arriva prima...e non perchè vada più in fretta...la sensazione, paradossale, è che il corpo "regredisca" per certi versi...io penso che semplicemente vada ad attingere "sotto"...dove ci sono Saperi che, in me perlomeno, erano rimasti sepolti. Ed emergevano solo su determinate spinte, ma in modo inconsapevole se non negli effetti finali...Ecco..la lotta è fra quel che si crede di sapere e quel che si sa profondamente...la follia è il filo sottile che corre lì...negli echi di passati che non si neanche bene da dove vengano ma che sono assolutamente presenti...

Il tradimento...sai che io credo che l'unico tradimento, da cui poi seguono le conseguenze, i riflessi, sia innanzitutto interiore? Verso se stessi. Verso quelle parti che prima o poi smettono di bussare e sfondano invece la porta. Io sono una traditrice storica...adesso, a posteriori, mi rendo conto che tradivo per provare ad essermi fedele...ma non sapendo minimamente cosa significasse essermi fedele passavo per l'altro...sia con la fedeltà sia con il tradimento...l'altro, nella mia esperienza, è sempre venuto dopo.

Ecco perchè dicevo del tradimento...il paradosso del tradimento è che si tradisce l'altro cercando di essere fedeli ad un sè che neanche si conosce bene, o si vede o si sente...ma che batte sempre più forte...
e, con quei presupposti di partenza, è essere fedeli all'altro che è un tradimento verso se stessi...
non so spiegare meglio, e non penso sia universale...per me però è stato così...

E no...non si può programmare...è sconvolgente la sequenza di casualità e coincidenze che si sono presentate spingendo sempre più nella corrente...e quando si comincia a guardare, per me è diventato praticamente impossibile distogliere lo sguardo..quando ci provavo mi sembrava di togliermi da me, di perdermi....e credo che anche questi siano Saperi antichi, scritti dentro chissà quando...

parlandone con G., che ad un certo punto ha iniziato a viaggiare con me, lui dice che sono i geni...che la nostra storia affonda le sue radici milioni di anni fa, e anche se i nostri anni sono pochi su questa Terra, in realtà dentro ognuno di noi la memoria c'è ed è a quei saperi che il corpo si riferisce...inizio a pensare che non abbia tutti i torti...anche se fra me e lui la questione fra genetica e condizionamenti è aperta!! :cool:

Che buona parte dei veli, riguardano i condizionamenti e i dover essere...e i nodi sono esattamente lì in mezzo...

Sai che mi sto formando l'idea che quell' "intenzionalmente" riguardi fondamentalmente l'intenzionalità con cui ci si affida a se stessi e al proprio istinto nel lasciarsi trasportare dal fluire della Vita?

Il racconto invece...credo sia forse l'unica via per cucire...i fili dei legami...
Parto quasi dalla fine.... penso che i geni sicuramente abbano contribuito ad apportare in ogni essere umano un patrimonio/memoria " storica " , legata all'evolversi della specie e, naturalmente, anche ai nostri genitori.
I geni contengono le informazioni per costruire e mantenere cellule del nostro organismo e passare caratteristiche genetiche alla prole. Poiché il nostro cervello è composto di cellule, non dovrebbe essere percepito come sorprendente che i geni possano influenzare la nostra personalità e comportamento, così come, ad esempio, la propensione a sviluppare una certa malattia. Tuttavia, anche le esperienze vissute penso che giochino un ruolo fondamentale nel plasmare la nostra individualità. Un nuovo livello di regolazione dell'espressione genica chiamato epigenetica è emerso come un potente modulatore dell'espressione dei nostri geni. Questo livello di regolazione non influenza la sequenza del DNA ma, ciò nonostante, può essere trasmesso alle generazioni successive. Ciò che è interessante è che fattori ambientali, quali ad esempio la modalità del primo contatto con la madre, lo stress emotivo, i cibi che mangiamo o le tossine alle quali siamo esposti attivano i meccanismi epigenetici producendo cambiamenti stabili nell'espressione genica. Dunque, attraverso modificazioni epigenetiche le esperienze che facciamo nella vita influenzano in modo permanete la nostra individualità e comportamento stabilendo tracce stabili che possono addirittura essere trasmesse ai nostri discendenti. E qui, inutile dirlo, si aprono praterie immense ( per lo più, penso io, ancora inesplorate )....
Sul primo grassetto ti sei spiegata benissimo, e concordo pienamente; penso anche che questo processo possa essere,tra l'altro, accumunato a tante persone....
Sull'ultimo grassetto... si, è proprio così ( o almeno, per me, dovrebbe essere sempre così ), diciamo che ci si affida ad un istinto lievemente "controllato"... ( passami la forzatura ) all'inizio per poi,gradualmente, trovare il giusto equilibrio tra ratio ed istinto e procedere di conseguenza ( con più tempo passa con più facilità il "meccanismo" subentra in automatico, come "sintomo" di avvenuta consapevolezza - sempre mutevolmente impermanente - di noi stessi) . E cosa c'è di più bello del lasciarsi trasportare dal fluire della Vita ?
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Parto quasi dalla fine.... penso che i geni sicuramente abbano contribuito ad apportare in ogni essere umano un patrimonio/memoria " storica " , legata all'evolversi della specie e, naturalmente, anche ai nostri genitori.
I geni contengono le informazioni per costruire e mantenere cellule del nostro organismo e passare caratteristiche genetiche alla prole. Poiché il nostro cervello è composto di cellule, non dovrebbe essere percepito come sorprendente che i geni possano influenzare la nostra personalità e comportamento, così come, ad esempio, la propensione a sviluppare una certa malattia. Tuttavia, anche le esperienze vissute penso che giochino un ruolo fondamentale nel plasmare la nostra individualità. Un nuovo livello di regolazione dell'espressione genica chiamato epigenetica è emerso come un potente modulatore dell'espressione dei nostri geni. Questo livello di regolazione non influenza la sequenza del DNA ma, ciò nonostante, può essere trasmesso alle generazioni successive. Ciò che è interessante è che fattori ambientali, quali ad esempio la modalità del primo contatto con la madre, lo stress emotivo, i cibi che mangiamo o le tossine alle quali siamo esposti attivano i meccanismi epigenetici producendo cambiamenti stabili nell'espressione genica. Dunque, attraverso modificazioni epigenetiche le esperienze che facciamo nella vita influenzano in modo permanete la nostra individualità e comportamento stabilendo tracce stabili che possono addirittura essere trasmesse ai nostri discendenti. E qui, inutile dirlo, si aprono praterie immense ( per lo più, penso io, ancora inesplorate )....
Sul primo grassetto ti sei spiegata benissimo, e concordo pienamente; penso anche che questo processo possa essere,tra l'altro, accumunato a tante persone....
Sull'ultimo grassetto... si, è proprio così ( o almeno, per me, dovrebbe essere sempre così ), diciamo che ci si affida ad un istinto lievemente "controllato"... ( passami la forzatura ) all'inizio per poi,gradualmente, trovare il giusto equilibrio tra ratio ed istinto e procedere di conseguenza ( con più tempo passa con più facilità il "meccanismo" subentra in automatico, come "sintomo" di avvenuta consapevolezza - sempre mutevolmente impermanente - di noi stessi) . E cosa c'è di più bello del lasciarsi trasportare dal fluire della Vita ?
L'epigenetica mi incurisiosisce tantissimo...come tendenzialmente mi incuriosiscono quei pensieri che anzichè cercare uno schieramento, un vincitore, cercano l'armonia...

Purtroppo è una materia su cui vado lentissima...sono proprio ignorante dal punto di vista scientifico, e praticamente ogni frase che leggo, mi porta a dover andare ad approfondire rimandi che ricordo lontanamente ma non sono stabili nelle mie conoscenze...:eek:

....ma è una prospettiva "riappacificatoria", anche per il dibattito che da sempre mi affascina, ossia la contrapposizione fra sano e malato, in particolare per quel che riguarda la malattia mentale...nell'autismo questi studi sono di particolare evidenza...e stanno delineando, finalmente per come la vedo io, quel continuum fra sanità e follia che la Klein già ai tempi aveva sottolineato e Basaglia poi ripreso...Ma penso che, come dici tu, siano ancora praterie inesplorate, e il vecchio sistema meccanicista e positivista pesi ancora molto nelle strutture mentali che si avvicinano a queste questioni...

E in questo filo si muove la sessualità....che anche dalla scienza è stata scansionata, sezionata, spezzettata e catalogata...come se si potesse farlo, spezzando il continuum che si inizia finalmente ad intravedere...

E dalla sessualità discendono le relazioni...e i modi del relazionarsi...

Che è un po' usare il generale per entrare nel particolare e viceversa....considerandoli non in dicotomia ma in dinamica e attiva, fra l'altro. Che anche nell'inconsapevolezza dei meccanismi interiori, l'attivazione permane e a volte pure permea...

E credo sia da queste parti che entra il corpo, che già sa perchè non ha bisogno di spiegarsi le cose, i perchè, ma semplicemente fa quello per cui è stato fatto...fluire in armonia con il Cosmo...che è una cosa semplice in realtà, naturale e spontanea...e ultimamente mi fa ridere, ma pure incazzare, rendermi conto quanto siamo abili, noi umani, a render difficili le cose facili...prendendo vie a rovescio e aggrovigliando e costruendo nodi che poi ci ritroviamo a dover districare senza neanche ben renderci conto che se non discendono da noi stessi, sono comunque una eredità che non può essere elusa...

Quanto al secondo grassetto...un cinque anni fa ti avrei risposto...controllare. Probabilmente con la faccia di quella che sta cercando la rissa :D

Ma erano rigurgiti di onnipotenza legati al rifiuto delle mie fragilità..legati al rifiuto dei bisogni e dei desideri, degli immaginari e dalle fantasie da cui hanno origine...timore di me.

Adesso lo so che non c'è niente di più meraviglioso...e quando lo sento intera mi commuovo per la gratitudine....quando non sono intera mi incazzo ancora come una biscia invece :eek::p
anche se ho capito che quando mi incazzo la via più breve è andare a cercare il dolore...il Mio.
E quello di chi è venuto prima di me...che mi sono resa conto che vengo da lontano...molto più lontano di quel che avevo immaginato.

Per ora, quando mi sembra di perdere il filo, mi siedo e aspetto...mi aspetto. E mi concedo a me...

Adesso nel bosco vado a far questo...ricomposizione...

Tempo fa andavo a sfuggirmi...ma litigare con la propria ombra è veramente uno spreco di energia incredibile...e infatti ero sempre stanca morta...probabilmente anche per quello avevo sempre freddo...adesso non ho più freddo...ma ci sono giorni in cui sono mortalmente stanca...e mi sento immensamente imbecille...è lunga togliersi gli habitus e stare per davvero nudi con se stessi :eek:
 
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brenin

Utente
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L'epigenetica mi incurisiosisce tantissimo...come tendenzialmente mi incuriosiscono quei pensieri che anzichè cercare uno schieramento, un vincitore, cercano l'armonia...

Purtroppo è una materia su cui vado lentissima...sono proprio ignorante dal punto di vista scientifico, e praticamente ogni frase che leggo, mi porta a dover andare ad approfondire rimandi che ricordo lontanamente ma non sono stabili nelle mie conoscenze...:eek:

....ma è una prospettiva "riappacificatoria", anche per il dibattito che da sempre mi affascina, ossia la contrapposizione fra sano e malato, in particolare per quel che riguarda la malattia mentale...nell'autismo questi studi sono di particolare evidenza...e stanno delineando, finalmente per come la vedo io, quel continuum fra sanità e follia che la Klein già ai tempi aveva sottolineato e Basaglia poi ripreso...Ma penso che, come dici tu, siano ancora praterie inesplorate, e il vecchio sistema meccanicista e positivista pesi ancora molto nelle strutture mentali che si avvicinano a queste questioni...

E in questo filo si muove la sessualità....che anche dalla scienza è stata scansionata, sezionata, spezzettata e catalogata...come se si potesse farlo, spezzando il continuum che si inizia finalmente ad intravedere...

E dalla sessualità discendono le relazioni...e i modi del relazionarsi...

Che è un po' usare il generale per entrare nel particolare e viceversa....considerandoli non in dicotomia ma in dinamica e attiva, fra l'altro. Che anche nell'inconsapevolezza dei meccanismi interiori, l'attivazione permane e a volte pure permea...

E credo sia da queste parti che entra il corpo, che già sa perchè non ha bisogno di spiegarsi le cose, i perchè, ma semplicemente fa quello per cui è stato fatto...fluire in armonia con il Cosmo...che è una cosa semplice in realtà, naturale e spontanea...e ultimamente mi fa ridere, ma pure incazzare, rendermi conto quanto siamo abili, noi umani, a render difficili le cose facili...prendendo vie a rovescio e aggrovigliando e costruendo nodi che poi ci ritroviamo a dover districare senza neanche ben renderci conto che se non discendono da noi stessi, sono comunque una eredità che non può essere elusa...

Quanto al secondo grassetto...un cinque anni fa ti avrei risposto...controllare. Probabilmente con la faccia di quella che sta cercando la rissa :D

Ma erano rigurgiti di onnipotenza legati al rifiuto delle mie fragilità..legati al rifiuto dei bisogni e dei desideri, degli immaginari e dalle fantasie da cui hanno origine...timore di me.

Adesso lo so che non c'è niente di più meraviglioso...e quando lo sento intera mi commuovo per la gratitudine....quando non sono intera mi incazzo ancora come una biscia invece :eek::p
anche se ho capito che quando mi incazzo la via più breve è andare a cercare il dolore...il Mio.
E quello di chi è venuto prima di me...che mi sono resa conto che vengo da lontano...molto più lontano di quel che avevo immaginato.

Per ora, quando mi sembra di perdere il filo, mi siedo e aspetto...mi aspetto. E mi concedo a me...

Adesso nel bosco vado a far questo...ricomposizione...

Tempo fa andavo a sfuggirmi...ma litigare con la propria ombra è veramente uno spreco di energia incredibile...e infatti ero sempre stanca morta...probabilmente anche per quello avevo sempre freddo...adesso non ho più freddo...ma ci sono giorni in cui sono mortalmente stanca...e mi sento immensamente imbecille...è lunga togliersi gli habitus e stare per davvero nudi con se stessi :eek:
Molto bello quello che hai scritto, soprattutto i grassetti rappresentano un percorso evolutivo difficile,irto di ostacoli talvolta imprevisti ( che talvolta mettiamo noi stessi,come se volessimo una controprova che quello che si sta facendo è il percorso giusto ) , ma estremamente appagante e fortificante. Sono molto contento per quello che stai facendo, per come lo fai ( deduco da quello che scrivi,ovviamente ) e per le sensazioni che ne ricavi ( difficili da spiegare se non "vissute" in prima persona ma comunque comprensibilissime ).
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Molto bello quello che hai scritto, soprattutto i grassetti rappresentano un percorso evolutivo difficile,irto di ostacoli talvolta imprevisti ( che talvolta mettiamo noi stessi,come se volessimo una controprova che quello che si sta facendo è il percorso giusto ) , ma estremamente appagante e fortificante. Sono molto contento per quello che stai facendo, per come lo fai ( deduco da quello che scrivi,ovviamente ) e per le sensazioni che ne ricavi ( difficili da spiegare se non "vissute" in prima persona ma comunque comprensibilissime ).
Il grassetto...:eek::)

In queste feste ragionavo sull'istinto...e su quanto poco a volte io sia poco "naif"...e come sia una delle cose da imparare per me...penso ci voglia tanto tempo...tutto quello che serve...

quanto al resto...sono contenta anche io...

al netto della durezza, ho ben fisso in mente che non esistono cose difficili, ma solo cose nuove e serve accompagnarsi con la propria paura dello sconosciuto, non aver paura di aver paura...

ma, ed è questo il Nuovo e l(A)o sconosciut(A)o per me, mi sto accorgendo che sto vivendo solo ed unicamente per Me.
Non motivi esterni, ma motivi e intenzioni interni che nutrono il Desiderio di Vita. Ed è appagante...molto. :)
 

brenin

Utente
Staff Forum
Il grassetto...:eek::)

In queste feste ragionavo sull'istinto...e su quanto poco a volte io sia poco "naif"...e come sia una delle cose da imparare per me...penso ci voglia tanto tempo...tutto quello che serve...

quanto al resto...sono contenta anche io...

al netto della durezza, ho ben fisso in mente che non esistono cose difficili, ma solo cose nuove e serve accompagnarsi con la propria paura dello sconosciuto, non aver paura di aver paura...

ma, ed è questo il Nuovo e l(A)o sconosciut(A)o per me, mi sto accorgendo che sto vivendo solo ed unicamente per Me.
Non motivi esterni, ma motivi e intenzioni interni che nutrono il Desiderio di Vita. Ed è appagante...molto. :)
E' vero, hai perfettamente ragione, ci vuole tempo ( tanto o moltissimo può dipendere dal gradi di "impermeabilizzazione" che sappiamo giorno per giorno crearci, proprio per rimanere concentrati sul percorso evolutivo che ci siamo prefissi a grandi linee, senza condizionamento "esterno" alcuno ). In merito alle cose difficili....
riferendomi alle mie esperienze passate, la cosa più difficile era di riuscire ad "amalgamare" le cose nuove con il vissuto, partendo dal presupposto che - per l'appunto - non si tratta(va) di cose insormontabili ma solo ed esclusivamente nuove e che pertanto necessitavano di un'attenzione particolare ( senza alcun "accompagnamento o vicinanza" esterni ,per quanto mi riguardò ai tempi, proprio per evitare duplici sovrapposizioni e nel contempo rimanere concentrato su me stesso ) . Ultimo grassetto.... è il fulcro/cardine di tutto il discorso.... motivi ed intenzioni interni , che nutrono il nostro desiderio di vita e che ci permette - " a cascata " - di essere "diversi" , rispetto a prima , con chi ci è più vicino. Ci vuole solo tempo, e poi tutto arriverà inaspettatamente, il più delle volte quando meno ce lo aspettiamo, e proprio in quel momento capiremo di essere diventati davvero un'altra persona rispetto al passato.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
E' vero, hai perfettamente ragione, ci vuole tempo ( tanto o moltissimo può dipendere dal gradi di "impermeabilizzazione" che sappiamo giorno per giorno crearci, proprio per rimanere concentrati sul percorso evolutivo che ci siamo prefissi a grandi linee, senza condizionamento "esterno" alcuno ). In merito alle cose difficili....
riferendomi alle mie esperienze passate, la cosa più difficile era di riuscire ad "amalgamare" le cose nuove con il vissuto, partendo dal presupposto che - per l'appunto - non si tratta(va) di cose insormontabili ma solo ed esclusivamente nuove e che pertanto necessitavano di un'attenzione particolare ( senza alcun "accompagnamento o vicinanza" esterni ,per quanto mi riguardò ai tempi, proprio per evitare duplici sovrapposizioni e nel contempo rimanere concentrato su me stesso ) . Ultimo grassetto.... è il fulcro/cardine di tutto il discorso.... motivi ed intenzioni interni , che nutrono il nostro desiderio di vita e che ci permette - " a cascata " - di essere "diversi" , rispetto a prima , con chi ci è più vicino. Ci vuole solo tempo, e poi tutto arriverà inaspettatamente, il più delle volte quando meno ce lo aspettiamo, e proprio in quel momento capiremo di essere diventati davvero un'altra persona rispetto al passato.
Il grassetto...hai ragione!

A volte ho la sensazione di andare a rovescio sul rovescio..per scoprire che il rovescio era semplicemente il mio dritto...che messa così non si capisce probabilmente niente, ma meglio non la so ancora dire.

Mi sto rendendo conto che, a volte, le doppie negazioni, sono semplicemente doppie negazioni e non una affermazione :eek: G. in questi giorni mi ha mosso una critica, ossia il fatto che ho tutta una serie di competenze che spesso metto prima dell'istinto...o che, ancora più spesso, uso per elaborare e collocare l'istinto...e per certi versi ha ragione.

E riguarda il rimescolare quella che sono...che sono piuttosto convinta che le mie scelte professionali, siano molto di più di semplice scelte professionali, e vengano da molto lontano...da un ramo della mia famiglia che mi sono resa conto di non aver mai guardato con i miei occhi, con il mio sguardo. E sto iniziando adesso a vedere...e, e anche questo è stato pacificatorio, trovare una Patria per me.

La Mia Patria. Per me, che mi sono sentita fin da bambina, una senza patria e una senza dio...è una ricomposizione profondissima. Accettare le mie eredità. E le mie radici. E scoprire che sono Mie...è complesso, ma ricollocare la Madre e di conseguenza mia madre, è la faccenda che mi sta occupando un sacco di tempo. Ma che è centrale...che sono nata, per fare un po' di epica :D, su una soglia, un crocicchio di diverse generazioni di donne a confronto...e me sto rendendo conto ora...ed era così facile...ma non riuscivo a Vedere.

Quindi sì. Il non perdere Me stessa. Le mie origini. E il sentire finalmente che non è una scelta di tradimento.
E' una scelta, o meglio, una posizione di fedeltà...a me, e al prima di me...

non so se mi sono fatta capire...ma se hai percorso questa strada prima di me, e da come percepisco l'hai fatto, credo tu possa intendere dove sto andando a parare...:eek::)

E ti ringrazio brenin...questo è un percorso che ho iniziato isolata. Poi ho scoperto di essere sola (e che bello che è stato!!). Poi è comparso G....in una marea di coincidenze e casualità che tutto hanno tranne che del casuale e che mi hanno fatto fare un bagno di umiltà rispetto alla Vita e alla gerarchia...e insieme a G. persone che sono comparse così...davvero come evocate.
Ma per me, che vengo comunque dall'isolamento e da una percezione di "malattia", da cui comunque sentivo di non potermi sottrarre...beh..è dolce.

Un po' come un caro amico lontano a cui avevo detto, un giorno, piuttosto rabbiosetta, "e vabbè, sono matta. Non ci posso fare niente. Questa sono io." E lui si era messo a ridere e mi aveva risposto "benvenuta.".

Ecco...è pacificatorio.

Sarei andata anche sola. Non penso di aver mai avuto molta scelta, in realtà.
Ma avere compagnia...è un Dono :eek:
 

brenin

Utente
Staff Forum
Il grassetto...hai ragione!

A volte ho la sensazione di andare a rovescio sul rovescio..per scoprire che il rovescio era semplicemente il mio dritto...che messa così non si capisce probabilmente niente, ma meglio non la so ancora dire.

Mi sto rendendo conto che, a volte, le doppie negazioni, sono semplicemente doppie negazioni e non una affermazione :eek: G. in questi giorni mi ha mosso una critica, ossia il fatto che ho tutta una serie di competenze che spesso metto prima dell'istinto...o che, ancora più spesso, uso per elaborare e collocare l'istinto...e per certi versi ha ragione.

E riguarda il rimescolare quella che sono...che sono piuttosto convinta che le mie scelte professionali, siano molto di più di semplice scelte professionali, e vengano da molto lontano...da un ramo della mia famiglia che mi sono resa conto di non aver mai guardato con i miei occhi, con il mio sguardo. E sto iniziando adesso a vedere...e, e anche questo è stato pacificatorio, trovare una Patria per me.

La Mia Patria. Per me, che mi sono sentita fin da bambina, una senza patria e una senza dio...è una ricomposizione profondissima. Accettare le mie eredità. E le mie radici. E scoprire che sono Mie...è complesso, ma ricollocare la Madre e di conseguenza mia madre, è la faccenda che mi sta occupando un sacco di tempo. Ma che è centrale...che sono nata, per fare un po' di epica :D, su una soglia, un crocicchio di diverse generazioni di donne a confronto...e me sto rendendo conto ora...ed era così facile...ma non riuscivo a Vedere.

Quindi sì. Il non perdere Me stessa. Le mie origini. E il sentire finalmente che non è una scelta di tradimento.
E' una scelta, o meglio, una posizione di fedeltà...a me, e al prima di me...

non so se mi sono fatta capire...ma se hai percorso questa strada prima di me, e da come percepisco l'hai fatto, credo tu possa intendere dove sto andando a parare...:eek::)

E ti ringrazio brenin...questo è un percorso che ho iniziato isolata. Poi ho scoperto di essere sola (e che bello che è stato!!). Poi è comparso G....in una marea di coincidenze e casualità che tutto hanno tranne che del casuale e che mi hanno fatto fare un bagno di umiltà rispetto alla Vita e alla gerarchia...e insieme a G. persone che sono comparse così...davvero come evocate.
Ma per me, che vengo comunque dall'isolamento e da una percezione di "malattia", da cui comunque sentivo di non potermi sottrarre...beh..è dolce.

Un po' come un caro amico lontano a cui avevo detto, un giorno, piuttosto rabbiosetta, "e vabbè, sono matta. Non ci posso fare niente. Questa sono io." E lui si era messo a ridere e mi aveva risposto "benvenuta.".

Ecco...è pacificatorio.

Sarei andata anche sola. Non penso di aver mai avuto molta scelta, in realtà.
Ma avere compagnia...è un Dono :eek:
Sul primo grassetto.... ti sei spiegata molto bene, e questa cosa,tra l'altro, può ripetersi molte volte, sono episodi talvolta ricorrenti in frangenti diversissimi tra loro, ma che stanno ad indicare che la "nebbia " inizia a diradarsi...
sulle competenze che vengono prima dell'istinto o che vengono usate per elaborarlo e collocarlo....il fatto che vengano prima dell'istinto è naturale, e ciò può essere legato a tante cose, ad esempio una situazione contingente,all'interlocutore del momento od ai propri stati d'animo, alla paura che il nostro istinto possa - ad esempio - causare "ferite" a chi ci circonda ( od anche a noi stessi ), insomma a tanti fattori sempre mutevoli. Sull'elaborare e collocare l'istinto.... penso sia una fase di "passaggio" , assolutamente naturale non potendo pretendere di cambiare da un giorno all'altro, paradossalmente ( passami l'esempio molto banale ) è come se avessimo un computer che contemporaneamente può utilizzare due sistemi operativi diversi ( istinto e ratio ), per cui si tratterà solo di "impratichirsi" con il tempo di questa tecnica " di scambio " da utilizzare - anche promiscuamente nel medesimo istante - a secondo di come si svolge la situazione contingente.
Sugli ultimi due grassetti.... ti capisco, non è facile perchè ci deve essere,secondo me, anche una introspezione accurata e graduale, un po' come mettersi ( senza barare ) "in gioco" con noi stessi e con tutto quello che il nostro vissuto ha lasciato in noi, e riuscire - nonostante tutto - ad accettarlo traendonone spunti per eventuali futuri interventi "mirati" tendenti forse anche a valutare diversamente non solo il passato ma anche, inevitabilmente,il presente ed il futuro.
Ti fai capire molto bene... vero, in questi momenti particolari avere "compagnia" di un certo tipo è veramente un dono !
 
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