Lo penso anche io c'è una certa propensione alla delega e poi spesso si ritrovano a far dei conti sulle gesta di figli a loro " sconosciuti "
Ma no!
Sei tu che lo vuoi credere.
Non è assolutamente la stessa cosa il gioco libero da quello organizzato.
È la stessa cosa un viaggio in cui si gira e si va alla ventura o un viaggio organizzato?
È uguale visitare un museo da soli o con la guida?
Leggere quello che ti pare o leggere il libro indicato dal prof e fare il riassunto è lo stesso?
Sono i genitori che vogliono togliersi pensieri e responsabilità e mettere i figli in un posto protetto e organizzato in cui le regole sono predefinite e ci sono ALTRI adulti che ne rispondono.
Ormai i genitori vogliono solo svolgere il ruolo di supervisori di altri interventi educativi, come diceva qualcuno recentemente, da sindacalisti. Ma senza avere una visione educativa complessiva. L'unica cosa che davvero interessa a tutti è che i figli scelgano tra le diverse proposte e si assumano loro le responsabilità da quello che mangiano allo sport che devono fare, ma senza che nessun adulto metta in dubbio se davvero devono mangiare o fare sport.
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Non so a volte quando leggo certi saggi e certe osservazioni mi sembra di essere nata e cresciuta in un mondo assolutamente diverso.
Certo qui discutiamo, qui parliamo di teorie e non di pratica... ma a volte mi sembrano cose tutte troppe aleatorie.
Noi siamo figli del nostro tempo e per quanto voi ne dica, la maggiorparte dei nostri genitori era molto più assente di quanto lo siamo noi.
Per la maggior parte di noi, i nostri genitori avevano il dovere dell'accudimento non certo quello della partecipazione a tutti gli aspetti dei figli, ma forse sono nata in un contesto sociale probabilmente diverso dal vostro.
Ai miei genitori non era delegato il compito di aiutarmi nei compiti a casa anzi, era una mia responsabilità. Se la maestra sosteneva che io non mi impegnavo, loro non chiedevano a me se era o non era così, ma accettavano il ruolo educativo e autorevole della maestra: io non mi impegnavo.
La società di oggi, non solo chiede ai genitori di seguire i propri figli nel loro percorso a casa, ma "chiede" di valutare e chiedersi quale scelta educativa sia migliore per loro, "chiedendo" anche di valutare l'operato di chi ha il ruolo primario in questo caso di "educatore" scolastico. Esagerando per la maggior parte delle volte.
I miei genitori non hanno mai giocato con me a giochi da bambini. Non era il loro compito.
Io gioco in continuazione con i miei figli, e così credo la maggiorparte della nostra generazione. Gioca, interagisce, chiede e valuta i giochi da fare. Ma non sempre è negativo anzi!
Mai un tempo per una favola a letto. Un libro consigliato o una spiegazione su quello che accadeva.
Ai nostri figli leggiamo a letto, cerchiamo di avvicinarli ai libri e nonostante non veda nessun telegiornale a casa (a differenza dei miei genitori) cerco di spiegargli con parole comprensibili quello che accade.
C'è tempo per visitare un museo da solo per le sensazioni che da, ma se tu lo segui con qualcuno che ti racconta la storia di quel luogo, te lo fa immaginare, ti fa percorrere con lo sguardo oltre quello che vedi... non è così male. Ti aiuterà per quando ci sarà il momento per farlo da solo.
Io credo che essere così disfattisti per le generazioni future non è mai una grande cosa, i nostri figli sono figli del nostro tempo, hanno dei diversi strumenti... devono solo imparare ad utilizzare questi nuovi strumenti. Senza pregiudizi, senza così sminuire il loro operato e quello dei genitori.
I nostri genitori forse erano più fortunati... non avevano alle spalle questo giudizio costante su cosa significa essere "buoni genitori".