Il ministero della Giustizia ha deciso di avviare accertamenti sul caso del proscioglimento per prescrizione dello stupratore di una bambina dopo un processo lungo 20 anni: l’ispettorato del ministero avrebbe disposto accertamenti preliminari per acquisire informazioni.
Alla fine della scorsa settimana, una giudice della corte d’Appello di Torino, Paola Dezani, si era «scusata con il popolo italiano» nell’emettere la sentenza, dopo che in primo grado l’uomo era stato condannato a 12 anni di carcere dal tribunale di Alessandria.
La vicenda riguarda una donna che oggi ha 27 anni, che quando ne aveva 7 fu violentata dal convivente della madre: gli abusi si verificavano quando la donna affidava la figlia all’uomo per andare al lavoro. La piccola, trovata per strada, era stata portata in ospedale, dove le avevano riscontrato traumi da abusi e addirittura infezioni sessualmente trasmesse.
Dopo il processo di primo grado, da Alessandria gli atti rimbalzano a Torino per il secondo, ma servono ancora 9 anni per fissare il processo: la data dell’udienza della settimana scorsa è stata fissata soltanto nel 2016, quando il presidente della corte d’Appello, allarmato per la lentezza dei procedimenti, ne ha “redistribuito” alcuni. Ma la prescrizione era ormai già intervenuta.
In aula, a sostenere l'accusa della procura generale, è sceso l'avvocato generale Giorgio Vitari. "Ha espresso lui per primo il rammarico della procura generale per i lunghi tempi trascorsi - spiega il procuratore generale, Francesco Saluzzo - Questo procedimento è ora oggetto della valutazione mia e del presidente della Corte d'Appello. È durato troppo in primo grado, dal 1997 al 2007. Poi ha atteso per nove anni di essere fissato in secondo".
Fino a quando dureranno queste sconcezze ? Fino a quando si dovrà ancora sopportare che una casta di intoccabili si surroghi il diritto di infierire ancora una volta sulle vittime ? Quanto ancora bisognerà aspettare prima che si faccia piazza pulita ? E se la bambina fosse stata figlia,familiare o conoscente di un giudice, pensate forse che il processo sarebbe caduto in pescrizione ?
Alla fine della scorsa settimana, una giudice della corte d’Appello di Torino, Paola Dezani, si era «scusata con il popolo italiano» nell’emettere la sentenza, dopo che in primo grado l’uomo era stato condannato a 12 anni di carcere dal tribunale di Alessandria.
La vicenda riguarda una donna che oggi ha 27 anni, che quando ne aveva 7 fu violentata dal convivente della madre: gli abusi si verificavano quando la donna affidava la figlia all’uomo per andare al lavoro. La piccola, trovata per strada, era stata portata in ospedale, dove le avevano riscontrato traumi da abusi e addirittura infezioni sessualmente trasmesse.
Dopo il processo di primo grado, da Alessandria gli atti rimbalzano a Torino per il secondo, ma servono ancora 9 anni per fissare il processo: la data dell’udienza della settimana scorsa è stata fissata soltanto nel 2016, quando il presidente della corte d’Appello, allarmato per la lentezza dei procedimenti, ne ha “redistribuito” alcuni. Ma la prescrizione era ormai già intervenuta.
In aula, a sostenere l'accusa della procura generale, è sceso l'avvocato generale Giorgio Vitari. "Ha espresso lui per primo il rammarico della procura generale per i lunghi tempi trascorsi - spiega il procuratore generale, Francesco Saluzzo - Questo procedimento è ora oggetto della valutazione mia e del presidente della Corte d'Appello. È durato troppo in primo grado, dal 1997 al 2007. Poi ha atteso per nove anni di essere fissato in secondo".
Fino a quando dureranno queste sconcezze ? Fino a quando si dovrà ancora sopportare che una casta di intoccabili si surroghi il diritto di infierire ancora una volta sulle vittime ? Quanto ancora bisognerà aspettare prima che si faccia piazza pulita ? E se la bambina fosse stata figlia,familiare o conoscente di un giudice, pensate forse che il processo sarebbe caduto in pescrizione ?
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