Suicidi di ragazzi

Piperita

Sognatrice
Rifletti sulle differenze tra i soggetti che ho evidenziato nel neretto.
Il marito fa il marito.
Lo psichiatra lo psichiatra.
Tu invece li hai accostati.
Qual è il ruolo di un marito?
Quello di essere accondiscendente? No di certo.
Io stessa quando mia madre esagera la riprendo e lo faccio per il suo bene
Essere accondiscendente è una scelta di comodo, la scelta di chi non sa che pesci pigliare.
 

danny

Utente di lunga data
Quello di essere accondiscendente? No di certo.
Io stessa quando mia madre esagera la riprendo e lo faccio per il suo bene
Essere accondiscendente è una scelta di comodo, la scelta di chi non sa che pesci pigliare.
No, di ruolo.
Tra marito e psichiatra c'è una forte differenza: è solo il secondo che ti cura.
Il primo non ne può avere gli strumenti.
Infatti è giusto che non sappia che pesci pigliare: è come chiedere a un marito di curare una polmonite.
GLi puoi chiedere di farti una tisana, di portarti la cena a letto, di prendersi carico dei tuoi compiti.
Ma non certo quello di curarti.
 

Piperita

Sognatrice
No, di ruolo.
Tra marito e psichiatra c'è una forte differenza: è solo il secondo che ti cura.
Il primo non ne può avere gli strumenti.
Infatti è giusto che non sappia che pesci pigliare: è come chiedere a un marito di curare una polmonite.
GLi puoi chiedere di farti una tisana, di portarti la cena a letto, di prendersi carico dei tuoi compiti.
Ma non certo quello di curarti.
Non chiedevo certo di curarmi, solo di fare il mio bene essendo fermo nelle sue posizioni
 

Brunetta

Utente di lunga data
Come ho già detto, anch'io avevo le fobie ed ero ipocondriaca. Un giorno sì e l'altro pure chiedevo di andare in ospedale e mio marito mi accontentava, ma non risolvevo il problema, perché il giorno dopo avrei avuto un'altra malattia e così il giorno dopo ancora. Essere accondiscendenti con i depressi è deleterio, bisogna essere forti e saper dire di no.

Sai a chi devo dire grazie per essere guarita? Al mio psichiatra , quando vide che invece di seguire la cura che mi aveva dato continuavo come impazzita e cercare nuovi medici e nuovi farmaci, iniziò a sbattere letteralmente i pugni sul tavolo e mi diede l'aut aut ..."o fai quello che ti dico e ti fidi di me oppure è inutile che torni"...in quel momento ho trovato quello che cercavo da tempo: una persona forte di cui avere fiducia, che sapesse il fatto suo e mi potesse salvare da me stessa.
Post molto importante.
 

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
Non chiedevo certo di curarmi, solo di fare il mio bene essendo fermo nelle sue posizioni
Hai provato a spiegargli cosa provavi?
Con mia moglie alla fine l'abbiamo fatto, ci siamo confrontati e abbiamo compreso molti aspetti che prima avevamo difficoltà a intuire.
Non è sempre tutto facilmente intellegibile.
Anzi: la comunicazioni è distorta in presenza di problemi di ordine psichiatrico.
Con mia moglie, per esempio, se ti opponi con forza ottieni solo un aumento del tono dell'aggressività e l'erigersi di un muro, quindi risulta totalmente dannoso un approccio come quello che pretendi da tuo marito, anche a lungo termine, perché lo avverte come ostile.
Lo so perché ci sono passato, 14 anni fa.
E ancora se lo ricorda.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Non chiedevo certo di curarmi, solo di fare il mio bene essendo fermo nelle sue posizioni
Non posso valutare la tua situazione, ma ho presente dalla mia esperienza che le persone con problemi psichiatrici di alcuni tipi tendono a riversare eccessive aspettative nei confronti di chi è loro accanto, sovrastimando la capacità del loro intervento e biasimando il loro fallimento quando ovviamente non ci riescono.
Riversano il loro malessere su coniugi o amici, dando loro la colpa di non essere adeguati alle necessità.
Ma questo, se ci ragioni, è ovvio.
Quale amico o coniuge è in grado di dare un aiuto di quel tipo?
Con quale di queste persone nella vita si instaurano legami in cui può emergere una disponibilità a dare energia a questi livelli?
Perché una persona con problemi psichiatrici consuma pian piano le energie di chi ha accanto (scusami la brutalità) e non tutti ne hanno abbastanza per concedergliela a lungo.
Assecondare è una maniera per salvarsi. Temporaneamente.
Lo psichiatra lo paghi per questo lavoro, che dura il tempo necessario alla visita.
Terminata quella, finito il coinvolgimento, che è professionale, non affettivo.
Qui ci vorrebbe @twinpeaks... io parlo per esperienza personale... quindi posso essere molto impreciso.
 
Ultima modifica:

Piperita

Sognatrice
Hai provato a spiegargli cosa provavi?
Con mia moglie alla fine l'abbiamo fatto, ci siamo confrontati e abbiamo compreso molti aspetti che prima avevamo difficoltà a intuire.
Non è sempre tutto facilmente intellegibile.
Anzi: la comunicazioni è distorta in presenza di problemi di ordine psichiatrico.
Con mia moglie, per esempio, se ti opponi con forza ottieni solo un aumento del tono dell'aggressività e l'erigersi di un muro, quindi risulta totalmente dannoso un approccio come quello che pretendi da tuo marito, anche a lungo termine, perché lo avverte come ostile.
Lo so perché ci sono passato, 14 anni fa.
E ancora se lo ricorda.
Secondo te quando stavo male capivo cosa mi serviva? No, l'ho capito dopo e ho anche capito che lui non era la roccia che credevo fosse, non era il principe azzurro che con la spada mi avrebbe salvato da tutto e tutti, lui era affondato con me e prima di me. Come avrei potuto, io malata, sostenere lui e dirgli cosa fare...?
Lui ha tradito le mie aspettative, non è stato all'altezza e ha delegato altri perché mi aiutassero, perché io tornassi quella di prima, quella che lui conosceva e che gli dava sicurezza, quella che credeva di amare. Ma sai il destino a volte gioca brutti scherzi...io sono guarita ma non sono più quella di prima, purtroppo per lui, i ranocchi sono tornati ranocchi e di principi neanche l'ombra
 

danny

Utente di lunga data
Secondo te quando stavo male capivo cosa mi serviva? No, l'ho capito dopo e ho anche capito che lui non era la roccia che credevo fosse, non era il principe azzurro che con la spada mi avrebbe salvato da tutto e tutti, lui era affondato con me e prima di me. Come avrei potuto, io malata, sostenere lui e dirgli cosa fare...?
Lui ha tradito le mie aspettative, non è stato all'altezza e ha delegato altri perché mi aiutassero, perché io tornassi quella di prima, quella che lui conosceva e che gli dava sicurezza, quella che credeva di amare. Ma sai il destino a volte gioca brutti scherzi...io sono guarita ma non sono più quella di prima, purtroppo per lui, i ranocchi sono tornati ranocchi e di principi neanche l'ombra
Cosa intendi dire?

Io non so quello che è successo tra voi, ma so che in una relazione chi sta male tira giù anche l'altro, se non è abbastanza forte da non farsi coinvolgere troppo.
E questa è una forma di autodifesa necessaria, prima che tutti e due si stia male assieme.
 
Ultima modifica:

Piperita

Sognatrice
Cosa intendi dire?

Io non so quello che è successo tra voi, ma so che in una relazione chi sta male tira giù anche l'altro, se non è abbastanza forte da non farsi coinvolgere troppo.
E questa è una forma di autodifesa necessaria, prima che tutti e due si stia male assieme.
Quello che ho detto.
Ero e sono io il fulcro della mia famiglia e quando io sono affondata, lui non ha saputo reagire, non ha preso in mano la situazione, non ha saputo prendere il mio posto. Tutta la famiglia era allo sbaraglio, non sapeva da dove iniziare, non si pagavano le bollette, non si faceva la spesa, non si puliva la casa...lui mi guardava e mi commiserava, piangeva di nascosto( detto da lui) e si sentiva finito.
Sono sicura di una cosa, che se gli avessi detto che tradendolo sarei guarita, lui avrebbe acconsentito.
Direte che per amore si fa anche questo, io la vedo diversamente: avrebbe scelto il male minore, il tradimento si supera se tutto torna come prima, invece la malattia no. Egoisticamente avrebbe scelto la sua serenità, la sicurezza che io riuscivo a dargli.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quello che ho detto.
Ero e sono io il fulcro della mia famiglia e quando io sono affondata, lui non ha saputo reagire, non ha preso in mano la situazione, non ha saputo prendere il mio posto. Tutta la famiglia era allo sbaraglio, non sapeva da dove iniziare, non si pagavano le bollette, non si faceva la spesa, non si puliva la casa...lui mi guardava e mi commiserava, piangeva di nascosto( detto da lui) e si sentiva finito.
Sono sicura di una cosa, che se gli avessi detto che tradendolo sarei guarita, lui avrebbe acconsentito.
Direte che per amore si fa anche questo, io la vedo diversamente: avrebbe scelto il male minore, il tradimento si supera se tutto torna come prima, invece la malattia no. Egoisticamente avrebbe scelto la sua serenità, la sicurezza che io riuscivo a dargli.
Basta una frattura per vedere questo.
 

danny

Utente di lunga data
Quello che ho detto.
Ero e sono io il fulcro della mia famiglia e quando io sono affondata, lui non ha saputo reagire, non ha preso in mano la situazione, non ha saputo prendere il mio posto. Tutta la famiglia era allo sbaraglio, non sapeva da dove iniziare, non si pagavano le bollette, non si faceva la spesa, non si puliva la casa...lui mi guardava e mi commiserava, piangeva di nascosto( detto da lui) e si sentiva finito.
Sono sicura di una cosa, che se gli avessi detto che tradendolo sarei guarita, lui avrebbe acconsentito.
Direte che per amore si fa anche questo, io la vedo diversamente: avrebbe scelto il male minore, il tradimento si supera se tutto torna come prima, invece la malattia no. Egoisticamente avrebbe scelto la sua serenità, la sicurezza che io riuscivo a dargli.
Sto cominciando a comprendere cosa intendi per assecondare quando ti riferisci al comportamento di tuo marito.
C'è un evidente squilibrio nella vostra coppia, non è corretto che non vi sia stata compensazione da parte sua nei compiti a cui tu non riuscivi più ad attendere.
 

Piperita

Sognatrice
Sto cominciando a comprendere cosa intendi per assecondare quando ti riferisci al comportamento di tuo marito.
C'è un evidente squilibrio nella vostra coppia, non è corretto che non vi sia stata compensazione da parte sua nei compiti a cui tu non riuscivi più ad attendere.
Un giorno lo strizza, dopo aver capito cosa succedeva a casa mia, mi disse...o ti rimetti in sesto e riprendi il tuo posto nella tua famiglia oppure aspettati di tutto, perché lui non ce la fa...e io per l'ennesima volta, pur stando male, ho messo da parte me stessa e ho continuato a fare quello che "dovevo"
 

Brunetta

Utente di lunga data
Un giorno lo strizza, dopo aver capito cosa succedeva a casa mia, mi disse...o ti rimetti in sesto e riprendi il tuo posto nella tua famiglia oppure aspettati di tutto, perché lui non ce la fa...e io per l'ennesima volta, pur stando male, ho messo da parte me stessa e ho continuato a fare quello che "dovevo"
Quello poteva anche essere un espediente per ridarti autostima o una riformulazione del tuo pensiero.
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Non posso valutare la tua situazione, ma ho presente dalla mia esperienza che le persone con problemi psichiatrici di alcuni tipi tendono a riversare eccessive aspettative nei confronti di chi è loro accanto, sovrastimando la capacità del loro intervento e biasimando il loro fallimento quando ovviamente non ci riescono.
Riversano il loro malessere su coniugi o amici, dando loro la colpa di non essere adeguati alle necessità.
Ma questo, se ci ragioni, è ovvio.
Quale amico o coniuge è in grado di dare un aiuto di quel tipo?
Con quale di queste persone nella vita si instaurano legami in cui può emergere una disponibilità a dare energia a questi livelli?
Perché una persona con problemi psichiatrici consuma pian piano le energie di chi ha accanto (scusami la brutalità) e non tutti ne hanno abbastanza per concedergliela a lungo.
Assecondare è una maniera per salvarsi. Temporaneamente.
Lo psichiatra lo paghi per questo lavoro, che dura il tempo necessario alla visita.
Terminata quella, finito il coinvolgimento, che è professionale, non affettivo.
Qui ci vorrebbe @twinpeaks... io parlo per esperienza personale... quindi posso essere molto impreciso.
Be', certo. In presenza di disturbi psichiatrici seri la solidarietà e l'affetto non bastano, e possono anche essere controproducenti se la persona disturbata trova il suo precario equilibrio vampirizzando chi lo sostiene. Bisogna tenere presente che la sofferenza psichica derivante da patologie psichiatriche non rende migliore, più buono, più sensibile ed empatico il sofferente; tutt'altro.
Noi oggi non vediamo più "il matto" nudo e crudo, lo vediamo nella sua camicia di forza chimica. Un'occhiatina alle patologie psichiatriche senza filtro è molto istruttiva.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Be', certo. In presenza di disturbi psichiatrici seri la solidarietà e l'affetto non bastano, e possono anche essere controproducenti se la persona disturbata trova il suo precario equilibrio vampirizzando chi lo sostiene. Bisogna tenere presente che la sofferenza psichica derivante da patologie psichiatriche non rende migliore, più buono, più sensibile ed empatico il sofferente; tutt'altro.
Noi oggi non vediamo più "il matto" nudo e crudo, lo vediamo nella sua camicia di forza chimica. Un'occhiatina alle patologie psichiatriche senza filtro è molto istruttiva.
Eh, già
 
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