Cielo, mio marito!

danny

Utente di lunga data
Si parlava di coppia!

Ma allora il gatto? Siano noi i padroni o lui?
Andiamo avanti a caso!
Brunetta, tu, anche a prima a Spleen, neghi lo sbilanciamento nella coppia da parte femminile, come l'uomo fosse l'unica componente potenzialmente dispotica.
Non è così: la donna è ugualmente e potenzialmente capace di portare le sue patologie all'interno di una coppia e creare un equilibrio tutto a suo favore e ugualmente di portare componenti aggressive.
Nella casa dove dimoravo con mia nonna, gli unici due omicidi tra vicini in ambito coniugale sono stati fatti da donne nei confronti dei loro conviventi. E nella maniera più efferata e spietata immaginabile.
E da donne insospettabili. Una era piccolina, magra, capelli corti bianchi, dall'aria innocua. Una tranquilla vecchiettina.
Ha ucciso il convivente a coltellate nel sonno e l'ha gettato sulle scale di casa mia.
Ce l'ha fatto pur pesando una quarantina di chili.
L'altra ha evirato il marito, deturpandone il corpo.
Nessuno di noi aveva mai sentito litigate, scenate, e ti assicuro che in cortile l'acustica era perfetta. :D
Una mia vicina di quartiere ora fa paura, e non ti dico altro, so che tutti la temono.
Un amico di famiglia aveva una moglie che aveva episodi di pazzia.
Un giorno buttò tutti i mobili di casa dalla finestra.
Lui è un docente universitario autore di diversi libri, una persona intelligente, pacata e tranquilla. Si è separato difficoltosamente regalandole la casa di sua proprietà (era quella dei genitori), e dopo si è trovato una compagna decisamente più equilibrata.
Potrei andare oltre, su mamme che picchiano i figli e altro, ma mi fermo.
Non servono esempi per capire che il genere è indifferente per valutare l'equilibrio in una coppia in presenza di problemi.
E' solo utile per comprendere - cosa ovvia - che un uomo può sopportare più facilmente di una donna le conseguenze delle botte. In genere.
Poi se ti capita una con cui mi allenavo a difesa personale, posso anche dirti che neppure questo è sempre vero.
Lei era più forte di me.
 
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spleen

utente ?
Brunetta, tu, anche a prima a Spleen, neghi lo sbilanciamento nella coppia da parte femminile, come l'uomo fosse l'unica componente potenzialmente dispotica.
Non è così: la donna è ugualmente e potenzialmente capace di portare le sue patologie all'interno di una coppia e creare un equilibrio tutto a suo favore e ugualmente di portare componenti aggressive.
Nella casa dove dimoravo con mia nonna, gli unici due omicidi tra vicini in ambito coniugale sono stati fatti da donne nei confronti dei loro conviventi. E nella maniera più efferata e spietata immaginabile.
E da donne insospettabili. Una era piccolina, magra, capelli corti bianchi, dall'aria innocua. Una tranquilla vecchiettina.
Ha ucciso il convivente a coltellate nel sonno e l'ha gettato sulle scale di casa mia.
Ce l'ha fatto pur pesando una quarantina di chili.
L'altra ha evirato il marito, deturpandone il corpo.
Nessuno di noi aveva mai sentito litigate, scenate, e ti assicuro che in cortile l'acustica era perfetta. :D
Una mia vicina di quartiere ora fa paura, e non ti dico altro, so che tutti la temono.
Un amico di famiglia aveva una moglie che aveva episodi di pazzia.
Un giorno buttò tutti i mobili di casa dalla finestra.
Lui è un docente universitario autore di diversi libri, una persona intelligente, pacata e tranquilla. Si è separato difficoltosamente regalandole la casa di sua proprietà (era quella dei genitori), e dopo si è trovato una compagna decisamente più equilibrata.
Potrei andare oltre, su mamme che picchiano i figli e altro, ma mi fermo.
Non servono esempi per capire che il genere è indifferente per valutare l'equilibrio in una coppia in presenza di problemi.
E' solo utile per comprendere - cosa ovvia - che un uomo può sopportare più facilmente di una donna le conseguenze delle botte. In genere.
Poi se ti capita una con cui mi allenavo a difesa personale, posso anche dirti che neppure questo è sempre vero.
Lei era più forte di me.
Approvoti.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Brunetta, tu, anche a prima a Spleen, neghi lo sbilanciamento nella coppia da parte femminile, come l'uomo fosse l'unica componente potenzialmente dispotica.
Non è così: la donna è ugualmente e potenzialmente capace di portare le sue patologie all'interno di una coppia e creare un equilibrio tutto a suo favore e ugualmente di portare componenti aggressive.
Nella casa dove dimoravo con mia nonna, gli unici due omicidi tra vicini in ambito coniugale sono stati fatti da donne nei confronti dei loro conviventi. E nella maniera più efferata e spietata immaginabile.
E da donne insospettabili. Una era piccolina, magra, capelli corti bianchi, dall'aria innocua. Una tranquilla vecchiettina.
Ha ucciso il convivente a coltellate nel sonno e l'ha gettato sulle scale di casa mia.
Ce l'ha fatto pur pesando una quarantina di chili.
L'altra ha evirato il marito, deturpandone il corpo.
Nessuno di noi aveva mai sentito litigate, scenate, e ti assicuro che in cortile l'acustica era perfetta. :D
Una mia vicina di quartiere ora fa paura, e non ti dico altro, so che tutti la temono.
Un amico di famiglia aveva una moglie che aveva episodi di pazzia.
Un giorno buttò tutti i mobili di casa dalla finestra.
Lui è un docente universitario autore di diversi libri, una persona intelligente, pacata e tranquilla. Si è separato difficoltosamente regalandole la casa di sua proprietà (era quella dei genitori), e dopo si è trovato una compagna decisamente più equilibrata.
Potrei andare oltre, su mamme che picchiano i figli e altro, ma mi fermo.
Non servono esempi per capire che il genere è indifferente per valutare l'equilibrio in una coppia in presenza di problemi.
E' solo utile per comprendere - cosa ovvia - che un uomo può sopportare più facilmente di una donna le conseguenze delle botte. In genere.
Poi se ti capita una con cui mi allenavo a difesa personale, posso anche dirti che neppure questo è sempre vero.
Lei era più forte di me.
Ma cosa c'entrano gli episodi citati o altri cento.
Su questo campo perdi razionalità. Dovresti pensarci.

Comunque se la moglie o una delle figlie avesse dato una martellata a Pacciani tu avresti sostenuto che era stato un delitto di donna violenta ?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Forse era un tema di difficile individuazione, vista la piega che ha poi preso la discussione.
Io non intendevo illuminare il problema della violenza sulle donne, che è innegabile, ma sulla diffusione di relazioni non paritarie, basate su il giudizio di uno sull'altro o reciproco.
Trovo terribile l'idea che qualcuno possa sentirsi sempre (o anche a turno per compensare) sotto esame da parte del partner per tutto o anche per aspetti particolari.
Non dubito che, ad esempio, possano esserci uomini che si sentano costantemente sotto esame sul piano sessuale, come se il piacere della donna dipendesse totalmente da loro. Cosa che è probabilmente gratificante, quando vi è riscontro, ma è anche frustrante quando non avviene. Questo può dipendere da idee tutte degli uomini o condivise dalla partner o da un atteggiamento giudicante.
Certamente può accadere anche a ruoli invertiti.

Io però pensavo alla quotidianità. Quasi tutte le donne, facendo entrare gli ospiti, si scusano per il disordine oppure si sentono orgogliose per l'ordine, mentre non ho sentito nessun uomo farlo.
Questo significa accollarsi delle cose sulle quali poter essere giudicate non solo da estranei, ma dal partner!
Ancora più mi ha colpito è la tendenza condivisa a nascondere, occultare le "mancanze" per evitare il rimprovero.
Può ben essere che ne esistano altre comuni al mondo maschile che non conosco, magari relativo al dover apparire dominanti sul posto di lavoro o in attività sportive o pratiche.
L'argomento però era questo.
 

danny

Utente di lunga data
Forse era un tema di difficile individuazione, vista la piega che ha poi preso la discussione.
Io non intendevo illuminare il problema della violenza sulle donne, che è innegabile, ma sulla diffusione di relazioni non paritarie, basate su il giudizio di uno sull'altro o reciproco.
Trovo terribile l'idea che qualcuno possa sentirsi sempre (o anche a turno per compensare) sotto esame da parte del partner per tutto o anche per aspetti particolari.
Non dubito che, ad esempio, possano esserci uomini che si sentano costantemente sotto esame sul piano sessuale, come se il piacere della donna dipendesse totalmente da loro. Cosa che è probabilmente gratificante, quando vi è riscontro, ma è anche frustrante quando non avviene. Questo può dipendere da idee tutte degli uomini o condivise dalla partner o da un atteggiamento giudicante.
Certamente può accadere anche a ruoli invertiti.

Io però pensavo alla quotidianità. Quasi tutte le donne, facendo entrare gli ospiti, si scusano per il disordine oppure si sentono orgogliose per l'ordine, mentre non ho sentito nessun uomo farlo.
Questo significa accollarsi delle cose sulle quali poter essere giudicate non solo da estranei, ma dal partner!
Ancora più mi ha colpito è la tendenza condivisa a nascondere, occultare le "mancanze" per evitare il rimprovero.
Può ben essere che ne esistano altre comuni al mondo maschile che non conosco, magari relativo al dover apparire dominanti sul posto di lavoro o in attività sportive o pratiche.
Ne conosco sempre meno.
L'interesse per la casa da parte della donna delle nuove generazioni è sempre più scarso.
Io lavo i piatti e metto in ordine la casa, per esempio.
Sono un'eccezione perché quando dico che noi non abbiamo la lavastoviglie tutti mi guardano come un marziano.
In casa di mio fratello è lui a fare i mestieri, fosse per lei crescerebbero le ragnatele. Porta le cose da stirare a mia madre.
Altre mie amiche hanno case al limite della vivibilità. Cose in giro ovunque.
E ne sono orgogliose. Una mia amica su Facebook ha pubblicato il caos della sua tutta contenta.
In ufficio idem. Le colleghe sono le più disordinate, al limite della convivenza. Piatti sporchi e roba abbandonata etc. sono la norma.
D'altronde mediamente i bagni pubblici femminili sono i più sporchi. Ho di quei racconti horror a proposito. Anni fa erano i più immacolati.
Le donne escono, hanno la loro vita e non sono più l'unico angelo del focolare. Lavorano tanto quanto gli uomini e hanno - come noi - la donna, o l'uomo, delle pulizie.
Fanno palestra, vanno in discoteca a ballare da sole (lasciando i figli al padre), hanno hobby e impegni esattamente come gli uomini, che hanno imparato a usare lavatrice e lavastoviglie e ferro da stiro.
La parità di genere almeno tra le persone che conosco (dai 50 anni in giù, mediamente istruiti, di Milano e hinterland) è raggiunta.
Poi ci sono le coppie sbilanciate, in genere quello dove si instaurano relazioni di dipendenza.
Ho una mia vicina che non saluta nessuno, pretende di avere le tapparelle abbassate sempre (è a piano terra), e ti sbatte la porta in faccia se sei dietro lei.
E se gliela tieni aperta manco ti ringrazia. Suo marito invece è gentile, sorridente. A casa comanda lei.
Conoscevo un'altra coppia così. Per anni lui ha gestito tutto, dalla figlia alle relazioni con i genitori degli amici della figlia. Lei zitta, muta, indifferente a tutti, era però quella a cui lui doveva chiedere permesso.
Ovviamente separati, dopo anni.
I miei vicini di pianerottolo... senti solo lei che urla tutto il giorno al marito. Lui è molto più piccolo di lei, sono una coppia da barzelletta.
Poi ci sono le controparti maschili: uomini ansiosi, che riportano nella vita coniugale l'equilibrio parentale.
Da una mamma all'altra, in pratica.
 
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danny

Utente di lunga data
Ma cosa c'entrano gli episodi citati o altri cento.
Su questo campo perdi razionalità. Dovresti pensarci.

Comunque se la moglie o una delle figlie avesse dato una martellata a Pacciani tu avresti sostenuto che era stato un delitto di donna violenta ?
Perdo razionalità perché li ho vissuti in prima persona.
Non hanno ucciso Pacciani.
Per quel che ne so io perla vecchina si è parlato di raptus di follia.
Per l'altra di una vendetta contro il marito dispotico. Io che abitavo sopra di loro in una casa con i muri di carta velina posso dire di non averli mai sentiti litigare.
Eppure si sentiva tutto, eh.
Posso dirti che erano persone disturbate.
E come uomo perché se io vado in giro a dire che mia moglie mi ha picchiato faccio la figura del coglione e vengo deriso e non mi caga nessuno.
Il che è a mio parere assolutamente sessista.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
:sbatti:
 

danny

Utente di lunga data
Se una tua amica ti avesse raccontato che suo marito l'ha picchiata tirandole dietro anche una spazzola che si è rotta, tu cosa le avresti consigliato?

Sono robusto e le ammaccature passano e dopo anni di difesa personale so incassare, ma basta solo questo a fare la differenza?
E se avessi reagito, quale sarebbe stato il giudizio?
Ovviamente non l'ho fatto. Le ho prese.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Ne conosco sempre meno.
L'interesse per la casa da parte della donna delle nuove generazioni è sempre più scarso.
Io lavo i piatti e metto in ordine la casa, per esempio.
Sono un'eccezione perché quando dico che noi non abbiamo la lavastoviglie tutti mi guardano come un marziano.
In casa di mio fratello è lui a fare i mestieri, fosse per lei crescerebbero le ragnatele. Porta le cose da stirare a mia madre. La sua non fa un cazzo.:)
Altre mie amiche hanno case al limite della vivibilità. Cose in giro ovunque.
E ne sono orgogliose. Una mia amica su Facebook ha pubblicato il caos della sua tutta contenta.
In ufficio idem. Le colleghe sono le più disordinate, al limite della convivenza. Piatti sporchi e roba abbandonata etc. sono la norma.
D'altronde mediamente i bagni pubblici femminili sono i più sporchi. Ho di quei racconti horror a proposito. Anni fa erano i più immacolati.
Le donne escono, hanno la loro vita e non sono più l'unico angelo del focolare. Lavorano tanto quanto gli uomini e hanno - come noi - la donna, o l'uomo, delle pulizie.
Fanno palestra, vanno in discoteca a ballare da sole (lasciando i figli al padre), hanno hobby e impegni esattamente come gli uomini, che hanno imparato a usare lavatrice e lavastoviglie e ferro da stiro.
La parità di genere almeno tra le persone che conosco (dai 50 anni in giù, mediamente istruiti, di Milano e hinterland) è raggiunta.
Poi ci sono le coppie sbilanciate, in genere quello dove si instaurano relazioni di dipendenza.
Ho una mia vicina che non saluta nessuno, pretende di avere le tapparelle abbassate sempre (è a piano terra), e ti sbatte la porta in faccia se sei dietro lei.
E se gliela tieni aperta manco ti ringrazia. Suo marito invece è gentile, sorridente. A casa comanda lei.
Conoscevo un'altra coppia così. Per anni lui ha gestito tutto, dalla figlia alle relazioni con i genitori degli amici della figlia. Lei zitta, muta, indifferente a tutti, era però quella a cui lui doveva chiedere permesso.
Ovviamente separati, dopo anni.
I miei vicini di pianerottolo... senti solo lei che urla tutto il giorno al marito. Lui è molto più piccolo di lei, sono una coppia da barzelletta.
Poi ci sono le controparti maschili: uomini ansiosi, che riportano nella vita coniugale l'equilibrio parentale.
Da una mamma all'altra, in pratica.
Ho esemplificato che ad esempio la maggior parte delle donne si sente responsabile delle pulizie di casa. NON ho detto che tutte le donne o tua cognata o la tua collega...che si può pure dire chi se ne frega.
Era un esempio che non solo ci si accolla o no un compito ma ci si sente il peso di un GIUDIZIO che magari non esiste neppure.
Prima ho fatto l'esempio sul piano sessuale, così come dopo sul piano lavorativo o sportivo.
Il punto era i giudizi tra le persone e all'interno della coppia che portano, come i figli nei confronti dei genitori, di cercare di evitare rimproveri, anche muti, e noiose ramanzine.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se una tua amica ti avesse raccontato che suo marito l'ha picchiata tirandole dietro anche una spazzola che si è rotta, tu cosa le avresti consigliato?
A me è capitato, pugni e calci: perché questa differenza di valutazione?

Non dirmi per le conseguenze diverse, per favore.
Sono robusto e le ammaccature passano e dopo anni di difesa personale so incassare, ma basta solo questo a fare la differenza?
E se avessi reagito, quale sarebbe stato il giudizio?
Io ho detto A TE: AVVOCATO.
Sei smemoratello.
 

danny

Utente di lunga data
Ho esemplificato che ad esempio la maggior parte delle donne si sente responsabile delle pulizie di casa. NON ho detto che tutte le donne o tua cognata o la tua collega...che si può pure dire chi se ne frega.
Era un esempio che non solo ci si accolla o no un compito ma ci si sente il peso di un GIUDIZIO che magari non esiste neppure.
Prima ho fatto l'esempio sul piano sessuale, così come dopo sul piano lavorativo o sportivo.
Il punto era i giudizi tra le persone e all'interno della coppia che portano, come i figli nei confronti dei genitori, di cercare di evitare rimproveri, anche muti, e noiose ramanzine.
Secondo te è un peso?
O il modo per amministrare al meglio un ruolo?
La donna che mostra la casa pulita è una donna che si identifica in quella casa e si aspetta un giudizio positivo per questo, esattamente come l'uomo che spera di far godere la propria donna (ma anche ovviamente il contrario)
Ma se di quella casa frega poco, il giudizio positivo lo si andrà a cercare in altri ruoli, esattamente come l'uomo che magari ha poco attitudine nella sessualità comincerà a fare ricerca paleontologiche o a fare gare di karaoke.
Non vedo persone che subiscono in una coppia fatta di persone equilibrate: non per niente tu hai parlato di un forum, dove la gente si mette in mostra, ed è quindi stimolato l'aspetto competitivo, che c'è anche nell'essere casalinghe.
La casalinga è la padrona della casa. E' quella che ti mette le pattine facendoti pesare che ha pulito i pavimenti tutti il giorno e che si incazza se sbricioli per terra perché quello è il suo lavoro, il suo spazio, il suo pavimento.
E' quella che ti dice che non sai fare nulla perché in realtà vuol farti intendere che lei sa far tutto.
Ti sorprende perché ormai, come ho detto prima, sono sempre meno le donne che si riconoscono in questo ruolo. Di solito lo fanno in altri.
Una donna che teme l'uomo invece (non il giudizio, ma la persona) è evidentemente in una relazione squilibrata.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Non era una soluzione al problema per lei né per nostra figlia.
Mi hai chiesto cosa avrei detto a una mia amica e ti ho risposto che avrei detto quello che ho detto a te.
Tu hai valutato che non fosse la soluzione. Allo stesso modo avrebbe potuto o no valutare una mia amica. Non accusare me di mancanza di equilibrio.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Secondo te è un peso?
O il modo per amministrare al meglio un ruolo?
La donna che mostra la casa pulita è una donna che si identifica in quella casa e si aspetta un giudizio positivo per questo, esattamente come l'uomo che spera di far godere la propria donna (ma anche ovviamente il contrario)
Ma se di quella casa frega poco, il giudizio positivo lo si andrà a cercare in altri ruoli, esattamente come l'uomo che magari ha poco attitudine nella sessualità comincerà a fare ricerca paleontologiche o a fare gare di karaoke.
Non vedo persone che subiscono in una coppia fatta di persone equilibrate: non per niente tu hai parlato di un forum, dove la gente si mette in mostra, ed è quindi stimolato l'aspetto competitivo, che c'è anche nell'essere casalinghe.
La casalinga è la padrona della casa. E' quella che ti mette le pattine facendoti pesare che ha pulito i pavimenti tutti il giorno e che si incazza se sbricioli per terra perché quello è il suo lavoro, il suo spazio, il suo pavimento.
E' quella che ti dice che non sai fare nulla perché in realtà vuol farti intendere che lei sa far tutto.
Ti sorprende perché ormai, come ho detto prima, sono sempre meno le donne che si riconoscono in questo ruolo. Di solito lo fanno in altri.
Una donna che teme l'uomo invece (non il giudizio, ma la persona) è evidentemente in una relazione squilibrata.
Se si ha paura di dire al partner che si è sbagliata la macchinata della lavatrice o se un uomo sente la totale responsabilità del piacere, ma anche una donna che si sente obbligata a sedurre e si sente negativamente giudicata altroché se ha un problema.
Ma se chi ha questo tipo di un problema sono casi rari e patologici si curino, se sono migliaia diventa un fatto culturale da capire, non da negare.
 

danny

Utente di lunga data
Mi hai chiesto cosa avrei detto a una mia amica e ti ho risposto che avrei detto quello che ho detto a te.
Tu hai valutato che non fosse la soluzione. Allo stesso modo avrebbe potuto o no valutare una mia amica. Non accusare me di mancanza di equilibrio.
Non ti sto accusando di mancanza di equilibrio, ma noto, come ho già detto, un'interpretazione di genere in relazione ad alcuni eventi relativi della coppia.
Da genere opposto ti posso dire che è così.
Credo sia normale, sicuramente è frequente.
C'è più empatia solitamente verso il genere di appartenenza.
Normale che accada a te come a me.
Importante che arricchisca.
 

danny

Utente di lunga data
Se si ha paura di dire al partner che si è sbagliata la macchinata della lavatrice o se un uomo sente la totale responsabilità del piacere, ma anche una donna che si sente obbligata a sedurre e si sente negativamente giudicata altroché se ha un problema.
Ma se chi ha questo tipo di un problema sono casi rari e patologici si curino, se sono migliaia diventa un fatto culturale da capire, non da negare.
Si chiama ansia ed è una patologia molto diffusa.
Solo tra le persone che conosco ne posso citare molti casi.
Curarsi si può, ma la cura non può essere solo farmacologica.
Noto che negli ultimi anni l'ansia è accresciuta a livello numerico.

"ESEMeD (European Study on the Epidemiology of Mental Disorders) [Acta Psychiatr Scand 2004: 109 (Suppl. 420): 21–27] è il primo studio epidemiologico sulla prevalenza dei disturbi mentali effettuato in un campione rappresentativo della popolazione adulta generale italiana e di altri 5 paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Olanda e Spagna). In Italia lo studio è stato promosso e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nell’ambito del Progetto Nazionale Salute Mentale; la selezione delle persone da intervistare e le interviste sono state invece realizzate dalla Doxa, nota azienda nel settore delle indagini di popolazione, in collaborazione con il gruppo di coordinamento italiano dell’ISS.

Per l’Italia è stato intervistato, tra il 2001 e il 2002 un campione di quasi 5.000 soggetti maggiorenni, selezionati dalle liste elettorali di 172 comuni. Dai dati risulta che le donne hanno una probabilità tripla di sviluppare un disturbo d’ansia rispetto agli uomini e che, sono più a rischio i giovani e non sposati, i disoccupati, le casalinghe e chi vive in città.
Le considerazioni di Kaplan e colleghi nel 1997 hanno messo in evidenza che la maggior parte degli studi epidemiologici evidenzia che circa un terzo della popolazione ha avuto o avrà nel corso della sua vita un disturbo psichico, e tra questi, i più diffusi sono i disturbi d’ansia e quelli di tipo depressivo.
l sito del Policlinico Gemelli di Roma afferma che “le indagini sulla popolazione generale hanno documentato comeoltre un soggetto su cinque possa andare incontro ad un qualche disturbo d’ansia nell’arco della vita. Nei periodi di maggiore intensità dei sintomi le persone affette da disturbi d’ansia risultanoincapaci di attendere proficuamente alle proprie attività: è stato stimato che in questi casi si può determinare assenza (o presenza inefficiente) per il 10-40% delle giornate lavorative mensili”.


 
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Brunetta

Utente di lunga data
Non ti sto accusando di mancanza di equilibrio, ma noto, come ho già detto, un'interpretazione di genere in relazione ad alcuni eventi relativi della coppia.
Da genere opposto ti posso dire che è così.
Credo sia normale, sicuramente è frequente.
C'è più empatia solitamente verso il genere di appartenenza.
Normale che accada a te come a me.
Importante che arricchisca.
Ma io sono femminista!
Solo che non c'entra un beneamato con il tema che volevo trattare.
Poi è chiaro che se uno scrive cose inquietanti accolga la confidenza.
 

danny

Utente di lunga data
Ma io sono femminista!
Solo che non c'entra un beneamato con il tema che volevo trattare.
Poi è chiaro che se uno scrive cose inquietanti accolga la confidenza.
Anch'io!
E non sto scherzando.

C'entra. Nel momento in cui l'ansia per esempio entra nella coppia attraverso un soggetto soggetto a crisi.
 
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