danny
Utente di lunga data
Brunetta, tu, anche a prima a Spleen, neghi lo sbilanciamento nella coppia da parte femminile, come l'uomo fosse l'unica componente potenzialmente dispotica.Si parlava di coppia!
Ma allora il gatto? Siano noi i padroni o lui?
Andiamo avanti a caso!
Non è così: la donna è ugualmente e potenzialmente capace di portare le sue patologie all'interno di una coppia e creare un equilibrio tutto a suo favore e ugualmente di portare componenti aggressive.
Nella casa dove dimoravo con mia nonna, gli unici due omicidi tra vicini in ambito coniugale sono stati fatti da donne nei confronti dei loro conviventi. E nella maniera più efferata e spietata immaginabile.
E da donne insospettabili. Una era piccolina, magra, capelli corti bianchi, dall'aria innocua. Una tranquilla vecchiettina.
Ha ucciso il convivente a coltellate nel sonno e l'ha gettato sulle scale di casa mia.
Ce l'ha fatto pur pesando una quarantina di chili.
L'altra ha evirato il marito, deturpandone il corpo.
Nessuno di noi aveva mai sentito litigate, scenate, e ti assicuro che in cortile l'acustica era perfetta.
Una mia vicina di quartiere ora fa paura, e non ti dico altro, so che tutti la temono.
Un amico di famiglia aveva una moglie che aveva episodi di pazzia.
Un giorno buttò tutti i mobili di casa dalla finestra.
Lui è un docente universitario autore di diversi libri, una persona intelligente, pacata e tranquilla. Si è separato difficoltosamente regalandole la casa di sua proprietà (era quella dei genitori), e dopo si è trovato una compagna decisamente più equilibrata.
Potrei andare oltre, su mamme che picchiano i figli e altro, ma mi fermo.
Non servono esempi per capire che il genere è indifferente per valutare l'equilibrio in una coppia in presenza di problemi.
E' solo utile per comprendere - cosa ovvia - che un uomo può sopportare più facilmente di una donna le conseguenze delle botte. In genere.
Poi se ti capita una con cui mi allenavo a difesa personale, posso anche dirti che neppure questo è sempre vero.
Lei era più forte di me.
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