joss
Utente
Buonasera.
Ringrazio in anticipo chi vorrà leggere la mia storia e rispondermi. Mi trovo in una situazione difficile di cui non posso parlare a nessuno che mi sia accanto e non so più cosa fare.
Sono una ragazza di quasi 25 anni, vivo una relazione stabile da 3 anni e mezzo con un ragazzo poco più grande.
Un anno e mezzo fa in palestra conosco una persona con cui scatta subito una certa simpatia. Ci si allena insieme, si ride, si scherza. Non ho mai dato peso alla questione, anche perché stiamo parlando di un uomo di 58 anni, non ho mai avvertito malizia nel nostro rapporto per cui probabilmente ho sottovaluto il rischio che andavo a correre. Ci scambiamo i numeri per aggiornarci sugli allenamenti. Dopo qualche tempo, causa imprevisti che ci tengono lontani dal nostro luogo di incontro, ci sentiamo per poterci vedere al di fuori della palestra, giusto per salutarci. Quello che doveva essere un salutino, accaduto ormai un anno fa, è durato due ore e mezza di chiacchiere e confidenze su una panchina al parco. Lì ho capito che mi stavo inguaiando. Lui ha cominciato a farsi più presente, faceva chilometri e mi veniva a prendere al lavoro, mi portava a fare aperitivi ma sempre un po' fuori rispetto a dove viviamo.
Era strano, ma di fatto non succedeva niente, parlavamo un sacco e null'altro. Passa un mese e dichiara la sua attrazione verso di me e prova a baciarmi. Io mi tiro indietro e gli dico che anche io provo certi sentimenti per lui, ma che non intendo cacciarmi in quel tipo di situazione e che non sono una che tradisce, non lo sono mai stata, per cui faccio intendere di voler proseguire il nostro rapporto in palestra e caso mai un caffè ogni tanto, senza occasione di rimanere soli.
Passa un altro mese e la situazione precipita nuovamente, scoppio in lacrime e dico di voler categoricamente porre fino al nostro rapporto e lo prego di tenersi lontano da me.
Così non è stato, così dopo un altro paio di mesi alla fine ci cado dentro come una scema. Lui mi prende un sacco, comincio a fargli regali anche io, voglio che mi pensi, voglio essere presente. Sono mesi che va avanti e la cosa tremenda è che non si tratta di solo sesso.
Lui però mi tiene nascoste le cose, mi parla di un sacco di cose ma sostanzialmente non mi dice nulla. Infatti ho impiegato mesi per fargli dire che ha una relazione da una decina d'anni ma ovviamente sono in crisi, si devono mollare ma lei ha dei problemi, lui se ne deve occupare e bla bla bla, le solite storie. E io sono quella che "senza di te, mi uccido" ma destinata a essere lo scantinato della sua vita.
Sono infuriata con me stessa perché a volte non capisco nemmeno io quello che provo e per questo mi faccio schifo, a volte mollerei tutto e lo vorrei tutto per me, a volte mi prende il senso di colpa, a volte mi sento solamente presa per i fondelli, lui è sempre come un fiume di parole d'amore ma mi sento solo una valvola di sfogo, per quanto siano parecchie le attenzioni che mi dedica (infatti non comprendo come la sua compagna non se ne accorga).
Ora non ce la faccio più, lui mi disgusta ma se lo vedo mi va in pappa il cervello, vorrei poter esplodere, vorrei stare da sola, vorrei poter raccontare tutto a lei, vorrei dire a lui e a tutto il mondo quanto mi fa schifo.
Mi sento solo una povera stupida. Non so come comportarmi, non ho mai saputo prima cosa volesse dire né tradire né l'essere amanti e soprattutto non avrei mai immaginato che sarebbe stato così complicato un rapporto con un uomo così più grande di me.
Ogni commento dal "sei una povera scema" ai consigli/esperienze saranno ben accetti. Grazie e buona serata a tutti
Ringrazio in anticipo chi vorrà leggere la mia storia e rispondermi. Mi trovo in una situazione difficile di cui non posso parlare a nessuno che mi sia accanto e non so più cosa fare.
Sono una ragazza di quasi 25 anni, vivo una relazione stabile da 3 anni e mezzo con un ragazzo poco più grande.
Un anno e mezzo fa in palestra conosco una persona con cui scatta subito una certa simpatia. Ci si allena insieme, si ride, si scherza. Non ho mai dato peso alla questione, anche perché stiamo parlando di un uomo di 58 anni, non ho mai avvertito malizia nel nostro rapporto per cui probabilmente ho sottovaluto il rischio che andavo a correre. Ci scambiamo i numeri per aggiornarci sugli allenamenti. Dopo qualche tempo, causa imprevisti che ci tengono lontani dal nostro luogo di incontro, ci sentiamo per poterci vedere al di fuori della palestra, giusto per salutarci. Quello che doveva essere un salutino, accaduto ormai un anno fa, è durato due ore e mezza di chiacchiere e confidenze su una panchina al parco. Lì ho capito che mi stavo inguaiando. Lui ha cominciato a farsi più presente, faceva chilometri e mi veniva a prendere al lavoro, mi portava a fare aperitivi ma sempre un po' fuori rispetto a dove viviamo.
Era strano, ma di fatto non succedeva niente, parlavamo un sacco e null'altro. Passa un mese e dichiara la sua attrazione verso di me e prova a baciarmi. Io mi tiro indietro e gli dico che anche io provo certi sentimenti per lui, ma che non intendo cacciarmi in quel tipo di situazione e che non sono una che tradisce, non lo sono mai stata, per cui faccio intendere di voler proseguire il nostro rapporto in palestra e caso mai un caffè ogni tanto, senza occasione di rimanere soli.
Passa un altro mese e la situazione precipita nuovamente, scoppio in lacrime e dico di voler categoricamente porre fino al nostro rapporto e lo prego di tenersi lontano da me.
Così non è stato, così dopo un altro paio di mesi alla fine ci cado dentro come una scema. Lui mi prende un sacco, comincio a fargli regali anche io, voglio che mi pensi, voglio essere presente. Sono mesi che va avanti e la cosa tremenda è che non si tratta di solo sesso.
Lui però mi tiene nascoste le cose, mi parla di un sacco di cose ma sostanzialmente non mi dice nulla. Infatti ho impiegato mesi per fargli dire che ha una relazione da una decina d'anni ma ovviamente sono in crisi, si devono mollare ma lei ha dei problemi, lui se ne deve occupare e bla bla bla, le solite storie. E io sono quella che "senza di te, mi uccido" ma destinata a essere lo scantinato della sua vita.
Sono infuriata con me stessa perché a volte non capisco nemmeno io quello che provo e per questo mi faccio schifo, a volte mollerei tutto e lo vorrei tutto per me, a volte mi prende il senso di colpa, a volte mi sento solamente presa per i fondelli, lui è sempre come un fiume di parole d'amore ma mi sento solo una valvola di sfogo, per quanto siano parecchie le attenzioni che mi dedica (infatti non comprendo come la sua compagna non se ne accorga).
Ora non ce la faccio più, lui mi disgusta ma se lo vedo mi va in pappa il cervello, vorrei poter esplodere, vorrei stare da sola, vorrei poter raccontare tutto a lei, vorrei dire a lui e a tutto il mondo quanto mi fa schifo.
Mi sento solo una povera stupida. Non so come comportarmi, non ho mai saputo prima cosa volesse dire né tradire né l'essere amanti e soprattutto non avrei mai immaginato che sarebbe stato così complicato un rapporto con un uomo così più grande di me.
Ogni commento dal "sei una povera scema" ai consigli/esperienze saranno ben accetti. Grazie e buona serata a tutti