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joss

Utente
Buonasera.
Ringrazio in anticipo chi vorrà leggere la mia storia e rispondermi. Mi trovo in una situazione difficile di cui non posso parlare a nessuno che mi sia accanto e non so più cosa fare.
Sono una ragazza di quasi 25 anni, vivo una relazione stabile da 3 anni e mezzo con un ragazzo poco più grande.
Un anno e mezzo fa in palestra conosco una persona con cui scatta subito una certa simpatia. Ci si allena insieme, si ride, si scherza. Non ho mai dato peso alla questione, anche perché stiamo parlando di un uomo di 58 anni, non ho mai avvertito malizia nel nostro rapporto per cui probabilmente ho sottovaluto il rischio che andavo a correre. Ci scambiamo i numeri per aggiornarci sugli allenamenti. Dopo qualche tempo, causa imprevisti che ci tengono lontani dal nostro luogo di incontro, ci sentiamo per poterci vedere al di fuori della palestra, giusto per salutarci. Quello che doveva essere un salutino, accaduto ormai un anno fa, è durato due ore e mezza di chiacchiere e confidenze su una panchina al parco. Lì ho capito che mi stavo inguaiando. Lui ha cominciato a farsi più presente, faceva chilometri e mi veniva a prendere al lavoro, mi portava a fare aperitivi ma sempre un po' fuori rispetto a dove viviamo.
Era strano, ma di fatto non succedeva niente, parlavamo un sacco e null'altro. Passa un mese e dichiara la sua attrazione verso di me e prova a baciarmi. Io mi tiro indietro e gli dico che anche io provo certi sentimenti per lui, ma che non intendo cacciarmi in quel tipo di situazione e che non sono una che tradisce, non lo sono mai stata, per cui faccio intendere di voler proseguire il nostro rapporto in palestra e caso mai un caffè ogni tanto, senza occasione di rimanere soli.
Passa un altro mese e la situazione precipita nuovamente, scoppio in lacrime e dico di voler categoricamente porre fino al nostro rapporto e lo prego di tenersi lontano da me.
Così non è stato, così dopo un altro paio di mesi alla fine ci cado dentro come una scema. Lui mi prende un sacco, comincio a fargli regali anche io, voglio che mi pensi, voglio essere presente. Sono mesi che va avanti e la cosa tremenda è che non si tratta di solo sesso.
Lui però mi tiene nascoste le cose, mi parla di un sacco di cose ma sostanzialmente non mi dice nulla. Infatti ho impiegato mesi per fargli dire che ha una relazione da una decina d'anni ma ovviamente sono in crisi, si devono mollare ma lei ha dei problemi, lui se ne deve occupare e bla bla bla, le solite storie. E io sono quella che "senza di te, mi uccido" ma destinata a essere lo scantinato della sua vita.
Sono infuriata con me stessa perché a volte non capisco nemmeno io quello che provo e per questo mi faccio schifo, a volte mollerei tutto e lo vorrei tutto per me, a volte mi prende il senso di colpa, a volte mi sento solamente presa per i fondelli, lui è sempre come un fiume di parole d'amore ma mi sento solo una valvola di sfogo, per quanto siano parecchie le attenzioni che mi dedica (infatti non comprendo come la sua compagna non se ne accorga).
Ora non ce la faccio più, lui mi disgusta ma se lo vedo mi va in pappa il cervello, vorrei poter esplodere, vorrei stare da sola, vorrei poter raccontare tutto a lei, vorrei dire a lui e a tutto il mondo quanto mi fa schifo.
Mi sento solo una povera stupida. Non so come comportarmi, non ho mai saputo prima cosa volesse dire né tradire né l'essere amanti e soprattutto non avrei mai immaginato che sarebbe stato così complicato un rapporto con un uomo così più grande di me.
Ogni commento dal "sei una povera scema" ai consigli/esperienze saranno ben accetti. Grazie e buona serata a tutti
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Buonasera.
Ringrazio in anticipo chi vorrà leggere la mia storia e rispondermi. Mi trovo in una situazione difficile di cui non posso parlare a nessuno che mi sia accanto e non so più cosa fare.
Sono una ragazza di quasi 25 anni, vivo una relazione stabile da 3 anni e mezzo con un ragazzo poco più grande.
Un anno e mezzo fa in palestra conosco una persona con cui scatta subito una certa simpatia. Ci si allena insieme, si ride, si scherza. Non ho mai dato peso alla questione, anche perché stiamo parlando di un uomo di 58 anni, non ho mai avvertito malizia nel nostro rapporto per cui probabilmente ho sottovaluto il rischio che andavo a correre. Ci scambiamo i numeri per aggiornarci sugli allenamenti. Dopo qualche tempo, causa imprevisti che ci tengono lontani dal nostro luogo di incontro, ci sentiamo per poterci vedere al di fuori della palestra, giusto per salutarci. Quello che doveva essere un salutino, accaduto ormai un anno fa, è durato due ore e mezza di chiacchiere e confidenze su una panchina al parco. Lì ho capito che mi stavo inguaiando. Lui ha cominciato a farsi più presente, faceva chilometri e mi veniva a prendere al lavoro, mi portava a fare aperitivi ma sempre un po' fuori rispetto a dove viviamo.
Era strano, ma di fatto non succedeva niente, parlavamo un sacco e null'altro. Passa un mese e dichiara la sua attrazione verso di me e prova a baciarmi. Io mi tiro indietro e gli dico che anche io provo certi sentimenti per lui, ma che non intendo cacciarmi in quel tipo di situazione e che non sono una che tradisce, non lo sono mai stata, per cui faccio intendere di voler proseguire il nostro rapporto in palestra e caso mai un caffè ogni tanto, senza occasione di rimanere soli.
Passa un altro mese e la situazione precipita nuovamente, scoppio in lacrime e dico di voler categoricamente porre fino al nostro rapporto e lo prego di tenersi lontano da me.
Così non è stato, così dopo un altro paio di mesi alla fine ci cado dentro come una scema. Lui mi prende un sacco, comincio a fargli regali anche io, voglio che mi pensi, voglio essere presente. Sono mesi che va avanti e la cosa tremenda è che non si tratta di solo sesso.
Lui però mi tiene nascoste le cose, mi parla di un sacco di cose ma sostanzialmente non mi dice nulla. Infatti ho impiegato mesi per fargli dire che ha una relazione da una decina d'anni ma ovviamente sono in crisi, si devono mollare ma lei ha dei problemi, lui se ne deve occupare e bla bla bla, le solite storie. E io sono quella che "senza di te, mi uccido" ma destinata a essere lo scantinato della sua vita.
Sono infuriata con me stessa perché a volte non capisco nemmeno io quello che provo e per questo mi faccio schifo, a volte mollerei tutto e lo vorrei tutto per me, a volte mi prende il senso di colpa, a volte mi sento solamente presa per i fondelli, lui è sempre come un fiume di parole d'amore ma mi sento solo una valvola di sfogo, per quanto siano parecchie le attenzioni che mi dedica (infatti non comprendo come la sua compagna non se ne accorga).
Ora non ce la faccio più, lui mi disgusta ma se lo vedo mi va in pappa il cervello, vorrei poter esplodere, vorrei stare da sola, vorrei poter raccontare tutto a lei, vorrei dire a lui e a tutto il mondo quanto mi fa schifo.
Mi sento solo una povera stupida. Non so come comportarmi, non ho mai saputo prima cosa volesse dire né tradire né l'essere amanti e soprattutto non avrei mai immaginato che sarebbe stato così complicato un rapporto con un uomo così più grande di me.
Ogni commento dal "sei una povera scema" ai consigli/esperienze saranno ben accetti. Grazie e buona serata a tutti
ciao joss, benvenuta
sei un fiume in piena e sei tanto confusa
questo non aiuta perche' prima di tutto dovresti capire cosa vuoi realmente tu

vuoi lui e lasciare il fidanzato ?
vuoi chiudere con lui e restare con il tuo fidanzato ?
o vorresti chiudere con entrambi e ricominciare da sola ?

sei sicura che quello che provi per lui sia amore ?
oppure hai una dipendenza verso di lui che ti tiene legata a questa situazione in stallo ?
 

spleen

utente ?
ciao joss, benvenuta sei un fiume in piena e sei tanto confusa questo non aiuta perche' prima di tutto dovresti capire cosa vuoi realmente tu vuoi lui e lasciare il fidanzato ? vuoi chiudere con lui e restare con il tuo fidanzato ? o vorresti chiudere con entrambi e ricominciare da sola ? sei sicura che quello che provi per lui sia amore ? oppure hai una dipendenza verso di lui che ti tiene legata a questa situazione in stallo ?
Per me è ovvio che si è instaurata una forma di dipendenza ed il punto sarebbe per lei capire il motivo per il quale uno bravo a parlare è riuscito a intortarla in quel modo. Il prolema va risolto a costo di farsi aiutare da uno psicologo perchè le dipendenze sono -sempre- una cosa molto grave. In questa relazione non credo che lui abbia molto da offrire a parte il fiume di parole e un po' di sesso. Non c'è futuro, lei lo sapeva già dall' inizio, è bene che oltre a "saperlo" se ne renda anche conto compiutamente.
 
Ultima modifica:

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Per me è ovvio che si è instaurata una forma di dipendenza ed il punto sarebbe per lei capire il motivo per il quale uno bravo a parlare è riuscito a intortarla in quel modo. Il prolema va risolto a costo di farsi aiutare da uno psicologo perchè le dipendenze sono -sempre- una cosa molto grave. In questa relazione non credo che lui abbia molto da offrire a parte il fiume di parole e un po' di sesso. Non c'è futuro, lei lo sapeva già dall' inizio, è bene che oltre a "saperlo" se ne renda anche conto compiutamente.
ciao spleen :inlove:
in realta' anche io penso vi sia una dipendenza di lei verso lui
vediamo cosa ne pensa joss :)
 

ilnikko

utente chitarrista
Scappa e cambia palestra. Senza se e senza ma.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Buonasera.
Ringrazio in anticipo chi vorrà leggere la mia storia e rispondermi. Mi trovo in una situazione difficile di cui non posso parlare a nessuno che mi sia accanto e non so più cosa fare.
Sono una ragazza di quasi 25 anni, vivo una relazione stabile da 3 anni e mezzo con un ragazzo poco più grande.
Un anno e mezzo fa in palestra conosco una persona con cui scatta subito una certa simpatia. Ci si allena insieme, si ride, si scherza. Non ho mai dato peso alla questione, anche perché stiamo parlando di un uomo di 58 anni, non ho mai avvertito malizia nel nostro rapporto per cui probabilmente ho sottovaluto il rischio che andavo a correre. Ci scambiamo i numeri per aggiornarci sugli allenamenti. Dopo qualche tempo, causa imprevisti che ci tengono lontani dal nostro luogo di incontro, ci sentiamo per poterci vedere al di fuori della palestra, giusto per salutarci. Quello che doveva essere un salutino, accaduto ormai un anno fa, è durato due ore e mezza di chiacchiere e confidenze su una panchina al parco. Lì ho capito che mi stavo inguaiando. Lui ha cominciato a farsi più presente, faceva chilometri e mi veniva a prendere al lavoro, mi portava a fare aperitivi ma sempre un po' fuori rispetto a dove viviamo.
Era strano, ma di fatto non succedeva niente, parlavamo un sacco e null'altro. Passa un mese e dichiara la sua attrazione verso di me e prova a baciarmi. Io mi tiro indietro e gli dico che anche io provo certi sentimenti per lui, ma che non intendo cacciarmi in quel tipo di situazione e che non sono una che tradisce, non lo sono mai stata, per cui faccio intendere di voler proseguire il nostro rapporto in palestra e caso mai un caffè ogni tanto, senza occasione di rimanere soli.
Passa un altro mese e la situazione precipita nuovamente, scoppio in lacrime e dico di voler categoricamente porre fino al nostro rapporto e lo prego di tenersi lontano da me.
Così non è stato, così dopo un altro paio di mesi alla fine ci cado dentro come una scema. Lui mi prende un sacco, comincio a fargli regali anche io, voglio che mi pensi, voglio essere presente. Sono mesi che va avanti e la cosa tremenda è che non si tratta di solo sesso.
Lui però mi tiene nascoste le cose, mi parla di un sacco di cose ma sostanzialmente non mi dice nulla. Infatti ho impiegato mesi per fargli dire che ha una relazione da una decina d'anni ma ovviamente sono in crisi, si devono mollare ma lei ha dei problemi, lui se ne deve occupare e bla bla bla, le solite storie. E io sono quella che "senza di te, mi uccido" ma destinata a essere lo scantinato della sua vita.
Sono infuriata con me stessa perché a volte non capisco nemmeno io quello che provo e per questo mi faccio schifo, a volte mollerei tutto e lo vorrei tutto per me, a volte mi prende il senso di colpa, a volte mi sento solamente presa per i fondelli, lui è sempre come un fiume di parole d'amore ma mi sento solo una valvola di sfogo, per quanto siano parecchie le attenzioni che mi dedica (infatti non comprendo come la sua compagna non se ne accorga).
Ora non ce la faccio più, lui mi disgusta ma se lo vedo mi va in pappa il cervello, vorrei poter esplodere, vorrei stare da sola, vorrei poter raccontare tutto a lei, vorrei dire a lui e a tutto il mondo quanto mi fa schifo.
Mi sento solo una povera stupida. Non so come comportarmi, non ho mai saputo prima cosa volesse dire né tradire né l'essere amanti e soprattutto non avrei mai immaginato che sarebbe stato così complicato un rapporto con un uomo così più grande di me.
Ogni commento dal "sei una povera scema" ai consigli/esperienze saranno ben accetti. Grazie e buona serata a tutti
25 58 è un bel divario. Tieni presente che nonostante tu ti senta giovane, forte e indistruttibile, uno di 58 anni che ci sappia un minimo fare ti calza come una marionetta. Ti scopa il cervello e nemmeno ti rendi conto. Cominciamo a ragionare delle cose che senti profondamente estranee a te del vostro rapporto. Tutte. Dalla impossibilità di un futuro insieme visto che con ogni probabilità a 40 anni sarai a rimboccare la coperta un vecchietto, al fatto che questo sta con un'altra di cui tu ti preoccupi anche se non capisco perché, a tutto quello che ti suona strano, e non parlo della dimensione sociale. Parlo di quello che lui ti propina e come ti senti tu.
 

andrea53

Utente di lunga data
Buongiorno.

Buonasera.
Ringrazio in anticipo chi vorrà leggere la mia storia e rispondermi. Mi trovo in una situazione difficile di cui non posso parlare a nessuno che mi sia accanto e non so più cosa fare.
Sono una ragazza di quasi 25 anni, vivo una relazione stabile da 3 anni e mezzo con un ragazzo poco più grande.
Un anno e mezzo fa in palestra conosco una persona con cui scatta subito una certa simpatia. Ci si allena insieme, si ride, si scherza. Non ho mai dato peso alla questione, anche perché stiamo parlando di un uomo di 58 anni, non ho mai avvertito malizia nel nostro rapporto per cui probabilmente ho sottovaluto il rischio che andavo a correre. Ci scambiamo i numeri per aggiornarci sugli allenamenti. Dopo qualche tempo, causa imprevisti che ci tengono lontani dal nostro luogo di incontro, ci sentiamo per poterci vedere al di fuori della palestra, giusto per salutarci. Quello che doveva essere un salutino, accaduto ormai un anno fa, è durato due ore e mezza di chiacchiere e confidenze su una panchina al parco. Lì ho capito che mi stavo inguaiando. Lui ha cominciato a farsi più presente, faceva chilometri e mi veniva a prendere al lavoro, mi portava a fare aperitivi ma sempre un po' fuori rispetto a dove viviamo.
Era strano, ma di fatto non succedeva niente, parlavamo un sacco e null'altro. Passa un mese e dichiara la sua attrazione verso di me e prova a baciarmi. Io mi tiro indietro e gli dico che anche io provo certi sentimenti per lui, ma che non intendo cacciarmi in quel tipo di situazione e che non sono una che tradisce, non lo sono mai stata, per cui faccio intendere di voler proseguire il nostro rapporto in palestra e caso mai un caffè ogni tanto, senza occasione di rimanere soli.
Passa un altro mese e la situazione precipita nuovamente, scoppio in lacrime e dico di voler categoricamente porre fino al nostro rapporto e lo prego di tenersi lontano da me.
Così non è stato, così dopo un altro paio di mesi alla fine ci cado dentro come una scema. Lui mi prende un sacco, comincio a fargli regali anche io, voglio che mi pensi, voglio essere presente. Sono mesi che va avanti e la cosa tremenda è che non si tratta di solo sesso.
Lui però mi tiene nascoste le cose, mi parla di un sacco di cose ma sostanzialmente non mi dice nulla. Infatti ho impiegato mesi per fargli dire che ha una relazione da una decina d'anni ma ovviamente sono in crisi, si devono mollare ma lei ha dei problemi, lui se ne deve occupare e bla bla bla, le solite storie. E io sono quella che "senza di te, mi uccido" ma destinata a essere lo scantinato della sua vita.
Sono infuriata con me stessa perché a volte non capisco nemmeno io quello che provo e per questo mi faccio schifo, a volte mollerei tutto e lo vorrei tutto per me, a volte mi prende il senso di colpa, a volte mi sento solamente presa per i fondelli, lui è sempre come un fiume di parole d'amore ma mi sento solo una valvola di sfogo, per quanto siano parecchie le attenzioni che mi dedica (infatti non comprendo come la sua compagna non se ne accorga).
Ora non ce la faccio più, lui mi disgusta ma se lo vedo mi va in pappa il cervello, vorrei poter esplodere, vorrei stare da sola, vorrei poter raccontare tutto a lei, vorrei dire a lui e a tutto il mondo quanto mi fa schifo.
Mi sento solo una povera stupida. Non so come comportarmi, non ho mai saputo prima cosa volesse dire né tradire né l'essere amanti e soprattutto non avrei mai immaginato che sarebbe stato così complicato un rapporto con un uomo così più grande di me.
Ogni commento dal "sei una povera scema" ai consigli/esperienze saranno ben accetti. Grazie e buona serata a tutti

pensati con lui tra vent'anni. Ti aiuterà a metterti alle spalle questa storia.
 

Lostris

Utente Ludica
Per me è ovvio che si è instaurata una forma di dipendenza ed il punto sarebbe per lei capire il motivo per il quale uno bravo a parlare è riuscito a intortarla in quel modo. Il prolema va risolto a costo di farsi aiutare da uno psicologo perchè le dipendenze sono -sempre- una cosa molto grave. In questa relazione non credo che lui abbia molto da offrire a parte il fiume di parole e un po' di sesso. Non c'è futuro, lei lo sapeva già dall' inizio, è bene che oltre a "saperlo" se ne renda anche conto compiutamente.
Quotone.

A questo non sarà sembrato vero di avere sotto mano una ragazza così giovane da plagiare per bene.
[MENTION=7273]joss[/MENTION], davvero, fa attenzione e pensa a tutelare te stessa.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Quotone.

A questo non sarà sembrato vero di avere sotto mano una ragazza così giovane da plagiare per bene.
[MENTION=7273]joss[/MENTION], davvero, fa attenzione e pensa a tutelare te stessa.
Mamma mia come la fate tragica. Mica ha 15 anni. L'aiuto dello psicologo? Soffrirá un po', due lacrimucce tanto lei giustamente la sera esce con le amiche e lui a casa con la moglie.
E imparerá che per far l'amante ci vuole il fisico. E non parlo di quello da fare in palestra.
Non mi pare che vada salvata dall'orco
 

Lostris

Utente Ludica
Mamma mia come la fate tragica. Mica ha 15 anni. L'aiuto dello psicologo? Soffrirá un po', due lacrimucce tanto lei giustamente la sera esce con le amiche e lui a casa con la moglie.
E imparerá che per far l'amante ci vuole il fisico. E non parlo di quello da fare in palestra.
Non mi pare che vada salvata dall'orco
Se la prendesse in maniera gagliarda e ci si divertisse forse potrei essere d'accordo.

Una che si definisce come quella "senza di te, mi uccido", anche se non fosse del tutto seria, è lontana da quella leggerezza raccomandabile per un rapporto del genere.
 

spleen

utente ?
Se la prendesse in maniera gagliarda e ci si divertisse forse potrei essere d'accordo. Una che si definisce come quella "senza di te, mi uccido", anche se non fosse del tutto seria, è lontana da quella leggerezza raccomandabile per un rapporto del genere.
No, nemmeno, se avessi una figlia che si sollazzasse con un pensionando col cazzo che sarei contento per lei. Le cose sembrano accettabili quando non toccano noi o chi ci sta vicino, poi diventano semplicemente squallide. E' la nostra supposizione di essere fuori e al di sopra che è ridicola alla prova della vita.
 

Lostris

Utente Ludica
No, nemmeno, se avessi una figlia che si sollazzasse con un pensionando col cazzo che sarei contento per lei. Le cose sembrano accettabili quando non toccano noi o chi ci sta vicino, poi diventano semplicemente squallide. E' la nostra supposizione di essere fuori e al di sopra che è ridicola alla prova della vita.
Beh, ma nemmeno io sarei contenta.

Non è questione di accettabile o meno quando una persona adulta decide, nell'ambito della legalità, di fare qualcosa.
È nelle sue facoltà.

Posso dispiacermene, ritenere la cosa squallida, capire dal di fuori che è uno spreco di tempo o che la persona in questione si sta gettando via.
E cercare magari di farglielo capire.

Se fosse mia sorella farei così.

E se fosse consapevole della situazione in cui si trova, le stesse bene, non ci soffrisse... beh, non le darei certo la mia benedizione, non condividerei le sue scelte, ma sarei meno preoccupata rispetto a situazioni di struggimento, sofferenza o altro.

Ogni persona decide il proprio percorso. A volte ci si può solo stare vicino e sperare in bene.
 

stany

Utente di lunga data
A venticinque anni si dovrebbe sapere ciò che si vuole dalla vita....
A te fa schifo il tuo comportamento ma,quando vedi il "vecchietto" non resisti....
Che dire? Cambiare palestra? E se poi trovi un altro che ti corteggia? Dipende dalla tua forza di volontà,dall'autostima (che permetti,hai molto bassa), e dalla responsabilità che ritieni di avere nei confronti del tuo "fidanzato"; che,mi pare anche um poco distratto,o disinteressato ,mah! Evidentemente tra quanto dici ed il tuo comportamento c'è una discrepanza mica male! In fondo da insicura ed indecisa quale sei,non tieni molto alla tua relazione ufficiale che,vedo incamminata verso una fine più o meno vicina. Se vuoi anticipare i tempi lascia e metti alle strette il sessantenne,imponendo (per quel che serve) la tua volontà.Tanto sai che dopo aver tradito per "anni" ,avrai sensi di colpa che ti frusteranno ben più di quanto ci dici e,non penso avrai intenzione,eventualmente,di mettere al mondo figli con uno che,quando andranno alle medie,probabilmente avrà il pannolone. E te lo dice uno che ne ha messo al mondo a 51 anni (ma la madre aveva vent'anni più di te).
Devo dare ragione ad arcistufo: per fare l'amante ci vuole il fisico!
 
Ultima modifica:

joss

Utente
Vi ringrazio per le risposte, cerco di fare un discorso generale rispondendo un po' a tutti.
Fino a qualche tempo fa credevo davvero di essermi innamorata perdutamente e avrei voluto una relazione con lui, in effetti avevo cominciato ad accennarglielo. Dall'esterno mi rendo conto che sia follia una relazione con un uomo così più grande di me, ma lui diceva di amarmi (io credo di averlo detto un paio di volte in vita mia, certamente non a lui. dò un discreto peso alle parole in generale), diceva che sarebbe stato bello andarcene via insieme e si faceva venire i lucciconi agli occhi mentre parlava di figli (lui non ne ha avuti). Con questi presupposti io a un certo punto mi sono sentita di dirgli "senti, ma dove ci sta portando questa cosa? ci vogliamo provare sul serio o no?" e lui ha preso a dire che la nostra è una relazione impossibile e che non c'è nulla da fare perché gli anni a dividerci sono troppi, però mi tiene buona snocciolando a necessità i vari "senza di te sto male/non posso stare".
Di lì ho cominciato a capire di essere rimasta incastrata, perché razionalmente so che non c'è nulla di buono in tutto ciò, ma non riesco a scappare.
Razionalmente, comprendo anche che il mio fidanzato sia davvero la scelta migliore per me e lo capisco ogni giorno di più. La sua unica colpa è quella di non avermi mai fatto uno straccio di complimento, una qualsiasi stupida sorpresa in questi tre anni di relazione. Ma onestamente non ho mai dato peso a questo suo aspetto, l'amore si dimostra in mille altri modi, sicuramente più profondi e autentici. Diciamo che è un po' "selvatico" ma a me è sempre piaciuto così. E' solito dirmi "Sai benissimo come sei, non hai certo bisogno che sia io a dirti che sei bella" (o in gamba, se si parla di lavoro) e mi detesto anche perché credevo davvero di poter essere più forte e di non aver bisogno di sentirmi dire nulla. Non è mai stato un rapporto fatto di passione travolgente, ma è un'unione salda e profonda, io credo che possa davvero essere il mio compagno di vita, ma a lungo andare patirei troppo di aver tradito e non saprei tenerglielo nascosto, per cui, soffrendo tantissimo, dovrei chiudere la storia.
Di fatto io ho chiara la situazione. Credo davvero che si sia instaurata una dipendenza, oserei dire reciproca. Ho 25 anni, sarò ingenua, non avrò nemmeno metà della metà della sua esperienza, ma non credo che mi tenga lì solo prendere un po' di carne fresca, mi cerca ogni giorno e non solo per sesso.
Molte volte mi sono obbligata a pensare agli anni che ci separano, ai segni dell'età già ben evidenti e a tutti quelli che arriveranno nel tempo; ho pensato tante volte di bloccare il suo numero sul telefono, cambiare palestra, cambiare giri.. ma mi sento davvero paralizzata.
Ci vuole il fisico per fare l'amante. Sì, assolutamente. Così come per essere traditori.
Io sono sicuramente molto poco tagliata per questo ruolo, ma la situazione così com'è non si presenta leggera e anche il solo divertimento lo troverei difficile. Infatti quando sono da sola sono sempre demoralizzata e arrabbiata, lotto contro i miei più infimi impulsi di volergli fare qualche oscena piazzata, di urlare a tutti quello che lui è in realtà, vorrei vederlo distrutto, vorrei vederlo annaspare dopo mesi passati a sentire sempre le sue risposte pronte.
La verità è che io ho sbagliato non solo perché ho tradito, prima ancora ho sbagliato di presunzione. Prima pensavo che mai mi sarei lasciata corrompere, poi ho ho pensato che mai mi sarei lasciata soggiogare, che io non avrei mai perso il controllo. Invece non sono tanto furba quanto avrei sperato e mi sento incastrata in qualcosa di più grande, lui non è un orco da cui devo salvarmi, sono io che mi sono tagliata le gambe da sola ma vorrei davvero poter essere in grado di fare qualcosa di intelligente per cavarmene fuori..

ps: "senza di te, mi uccido" sono state davvero parole sue, per quanto non so quanto serie fossero. diverse volte mi ha fatto discorsi simili, ha anche detto che prende il valium a causa mia.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Vi ringrazio per le risposte, cerco di fare un discorso generale rispondendo un po' a tutti.
Fino a qualche tempo fa credevo davvero di essermi innamorata perdutamente e avrei voluto una relazione con lui, in effetti avevo cominciato ad accennarglielo. Dall'esterno mi rendo conto che sia follia una relazione con un uomo così più grande di me, ma lui diceva di amarmi (io credo di averlo detto un paio di volte in vita mia, certamente non a lui. dò un discreto peso alle parole in generale), diceva che sarebbe stato bello andarcene via insieme e si faceva venire i lucciconi agli occhi mentre parlava di figli (lui non ne ha avuti). Con questi presupposti io a un certo punto mi sono sentita di dirgli "senti, ma dove ci sta portando questa cosa? ci vogliamo provare sul serio o no?" e lui ha preso a dire che la nostra è una relazione impossibile e che non c'è nulla da fare perché gli anni a dividerci sono troppi, però mi tiene buona snocciolando a necessità i vari "senza di te sto male/non posso stare".
Di lì ho cominciato a capire di essere rimasta incastrata, perché razionalmente so che non c'è nulla di buono in tutto ciò, ma non riesco a scappare.
Razionalmente, comprendo anche che il mio fidanzato sia davvero la scelta migliore per me e lo capisco ogni giorno di più. La sua unica colpa è quella di non avermi mai fatto uno straccio di complimento, una qualsiasi stupida sorpresa in questi tre anni di relazione. Ma onestamente non ho mai dato peso a questo suo aspetto, l'amore si dimostra in mille altri modi, sicuramente più profondi e autentici. Diciamo che è un po' "selvatico" ma a me è sempre piaciuto così. E' solito dirmi "Sai benissimo come sei, non hai certo bisogno che sia io a dirti che sei bella" (o in gamba, se si parla di lavoro) e mi detesto anche perché credevo davvero di poter essere più forte e di non aver bisogno di sentirmi dire nulla. Non è mai stato un rapporto fatto di passione travolgente, ma è un'unione salda e profonda, io credo che possa davvero essere il mio compagno di vita, ma a lungo andare patirei troppo di aver tradito e non saprei tenerglielo nascosto, per cui, soffrendo tantissimo, dovrei chiudere la storia.
Di fatto io ho chiara la situazione. Credo davvero che si sia instaurata una dipendenza, oserei dire reciproca. Ho 25 anni, sarò ingenua, non avrò nemmeno metà della metà della sua esperienza, ma non credo che mi tenga lì solo prendere un po' di carne fresca, mi cerca ogni giorno e non solo per sesso.
Molte volte mi sono obbligata a pensare agli anni che ci separano, ai segni dell'età già ben evidenti e a tutti quelli che arriveranno nel tempo; ho pensato tante volte di bloccare il suo numero sul telefono, cambiare palestra, cambiare giri.. ma mi sento davvero paralizzata.
Ci vuole il fisico per fare l'amante. Sì, assolutamente. Così come per essere traditori.
Io sono sicuramente molto poco tagliata per questo ruolo, ma la situazione così com'è non si presenta leggera e anche il solo divertimento lo troverei difficile. Infatti quando sono da sola sono sempre demoralizzata e arrabbiata, lotto contro i miei più infimi impulsi di volergli fare qualche oscena piazzata, di urlare a tutti quello che lui è in realtà, vorrei vederlo distrutto, vorrei vederlo annaspare dopo mesi passati a sentire sempre le sue risposte pronte.
La verità è che io ho sbagliato non solo perché ho tradito, prima ancora ho sbagliato di presunzione. Prima pensavo che mai mi sarei lasciata corrompere, poi ho ho pensato che mai mi sarei lasciata soggiogare, che io non avrei mai perso il controllo. Invece non sono tanto furba quanto avrei sperato e mi sento incastrata in qualcosa di più grande, lui non è un orco da cui devo salvarmi, sono io che mi sono tagliata le gambe da sola ma vorrei davvero poter essere in grado di fare qualcosa di intelligente per cavarmene fuori..

ps: "senza di te, mi uccido" sono state davvero parole sue, per quanto non so quanto serie fossero. diverse volte mi ha fatto discorsi simili, ha anche detto che prende il valium a causa mia.
direi che hai ben chiara la situazione
pero' arrivata a questo punto non sarebbe meglio trovare dentro te la determinazione di chiudere con il 58enne e parlare con il tuo ragazzo?
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Vi ringrazio per le risposte, cerco di fare un discorso generale rispondendo un po' a tutti.
Fino a qualche tempo fa credevo davvero di essermi innamorata perdutamente e avrei voluto una relazione con lui, in effetti avevo cominciato ad accennarglielo. Dall'esterno mi rendo conto che sia follia una relazione con un uomo così più grande di me, ma lui diceva di amarmi (io credo di averlo detto un paio di volte in vita mia, certamente non a lui. dò un discreto peso alle parole in generale), diceva che sarebbe stato bello andarcene via insieme e si faceva venire i lucciconi agli occhi mentre parlava di figli (lui non ne ha avuti). Con questi presupposti io a un certo punto mi sono sentita di dirgli "senti, ma dove ci sta portando questa cosa? ci vogliamo provare sul serio o no?" e lui ha preso a dire che la nostra è una relazione impossibile e che non c'è nulla da fare perché gli anni a dividerci sono troppi, però mi tiene buona snocciolando a necessità i vari "senza di te sto male/non posso stare".
Di lì ho cominciato a capire di essere rimasta incastrata, perché razionalmente so che non c'è nulla di buono in tutto ciò, ma non riesco a scappare.
Razionalmente, comprendo anche che il mio fidanzato sia davvero la scelta migliore per me e lo capisco ogni giorno di più. La sua unica colpa è quella di non avermi mai fatto uno straccio di complimento, una qualsiasi stupida sorpresa in questi tre anni di relazione. Ma onestamente non ho mai dato peso a questo suo aspetto, l'amore si dimostra in mille altri modi, sicuramente più profondi e autentici. Diciamo che è un po' "selvatico" ma a me è sempre piaciuto così. E' solito dirmi "Sai benissimo come sei, non hai certo bisogno che sia io a dirti che sei bella" (o in gamba, se si parla di lavoro) e mi detesto anche perché credevo davvero di poter essere più forte e di non aver bisogno di sentirmi dire nulla. Non è mai stato un rapporto fatto di passione travolgente, ma è un'unione salda e profonda, io credo che possa davvero essere il mio compagno di vita, ma a lungo andare patirei troppo di aver tradito e non saprei tenerglielo nascosto, per cui, soffrendo tantissimo, dovrei chiudere la storia.
Di fatto io ho chiara la situazione. Credo davvero che si sia instaurata una dipendenza, oserei dire reciproca. Ho 25 anni, sarò ingenua, non avrò nemmeno metà della metà della sua esperienza, ma non credo che mi tenga lì solo prendere un po' di carne fresca, mi cerca ogni giorno e non solo per sesso.
Molte volte mi sono obbligata a pensare agli anni che ci separano, ai segni dell'età già ben evidenti e a tutti quelli che arriveranno nel tempo; ho pensato tante volte di bloccare il suo numero sul telefono, cambiare palestra, cambiare giri.. ma mi sento davvero paralizzata.
Ci vuole il fisico per fare l'amante. Sì, assolutamente. Così come per essere traditori.
Io sono sicuramente molto poco tagliata per questo ruolo, ma la situazione così com'è non si presenta leggera e anche il solo divertimento lo troverei difficile. Infatti quando sono da sola sono sempre demoralizzata e arrabbiata, lotto contro i miei più infimi impulsi di volergli fare qualche oscena piazzata, di urlare a tutti quello che lui è in realtà, vorrei vederlo distrutto, vorrei vederlo annaspare dopo mesi passati a sentire sempre le sue risposte pronte.
La verità è che io ho sbagliato non solo perché ho tradito, prima ancora ho sbagliato di presunzione. Prima pensavo che mai mi sarei lasciata corrompere, poi ho ho pensato che mai mi sarei lasciata soggiogare, che io non avrei mai perso il controllo. Invece non sono tanto furba quanto avrei sperato e mi sento incastrata in qualcosa di più grande, lui non è un orco da cui devo salvarmi, sono io che mi sono tagliata le gambe da sola ma vorrei davvero poter essere in grado di fare qualcosa di intelligente per cavarmene fuori..

ps: "senza di te, mi uccido" sono state davvero parole sue, per quanto non so quanto serie fossero. diverse volte mi ha fatto discorsi simili, ha anche detto che prende il valium a causa mia.
sei mai stata in un SERT? ecco, tu adesso stai più o meno come un tossico in crisi di astinenza.

ragionamenti,sragionamenti, sensazioni, impulsi, tutto il corollario sono quelli.

però io in tutto il tuo post non vedo l'unica cosa che dovrebbe esserci. la coscienza di aver imparato qualcosa in più di te stessa.
 

Lostris

Utente Ludica
Vi ringrazio per le risposte, cerco di fare un discorso generale rispondendo un po' a tutti.
Fino a qualche tempo fa credevo davvero di essermi innamorata perdutamente e avrei voluto una relazione con lui, in effetti avevo cominciato ad accennarglielo. Dall'esterno mi rendo conto che sia follia una relazione con un uomo così più grande di me, ma lui diceva di amarmi (io credo di averlo detto un paio di volte in vita mia, certamente non a lui. dò un discreto peso alle parole in generale), diceva che sarebbe stato bello andarcene via insieme e si faceva venire i lucciconi agli occhi mentre parlava di figli (lui non ne ha avuti). Con questi presupposti io a un certo punto mi sono sentita di dirgli "senti, ma dove ci sta portando questa cosa? ci vogliamo provare sul serio o no?" e lui ha preso a dire che la nostra è una relazione impossibile e che non c'è nulla da fare perché gli anni a dividerci sono troppi, però mi tiene buona snocciolando a necessità i vari "senza di te sto male/non posso stare".
Di lì ho cominciato a capire di essere rimasta incastrata, perché razionalmente so che non c'è nulla di buono in tutto ciò, ma non riesco a scappare.
Adesso credi di non essere innamorata? Perché?
Sei incastrata in virtù del fatto che ti senti responsabile per lui?

Razionalmente, comprendo anche che il mio fidanzato sia davvero la scelta migliore per me e lo capisco ogni giorno di più. La sua unica colpa è quella di non avermi mai fatto uno straccio di complimento, una qualsiasi stupida sorpresa in questi tre anni di relazione. Ma onestamente non ho mai dato peso a questo suo aspetto, l'amore si dimostra in mille altri modi, sicuramente più profondi e autentici. Diciamo che è un po' "selvatico" ma a me è sempre piaciuto così. E' solito dirmi "Sai benissimo come sei, non hai certo bisogno che sia io a dirti che sei bella" (o in gamba, se si parla di lavoro) e mi detesto anche perché credevo davvero di poter essere più forte e di non aver bisogno di sentirmi dire nulla. Non è mai stato un rapporto fatto di passione travolgente, ma è un'unione salda e profonda, io credo che possa davvero essere il mio compagno di vita, ma a lungo andare patirei troppo di aver tradito e non saprei tenerglielo nascosto, per cui, soffrendo tantissimo, dovrei chiudere la storia.
:facepalm:
Scusami ma quello che scrivi è esattamente (beh... più o meno) ciò che dicevo io del mio rapporto.
È impressionante. :eek:

E non è che sia una notizia positiva.... tanto che ti consiglierei di chiudere la storia comunque, senso di colpa o meno... a proposito, per quanto tu pensi di conoscerti, dati gli ultimi avvenimenti non azzarderei pronostici sul tuo patire o meno il tradimento e sulla capacità di tenerlo nascosto.

Potresti scoprire doti inaspettate. D'altra parte, fino ad ora te la stai cavando, no?

Comunque.... Lasciarti coinvolgere così da un'altra persona, tra l'altro dopo appena tre anni e mezzo di relazione, è indice che l'unione è tutt'altro che salda e che sarebbe meglio che non scegliessi lui come tuo compagno di vita.

A meno che tu non ci tenga a vivere una probabile replica fra qualche anno.

Ci vuole il fisico per fare l'amante. Sì, assolutamente. Così come per essere traditori.
Io sono sicuramente molto poco tagliata per questo ruolo, ma la situazione così com'è non si presenta leggera e anche il solo divertimento lo troverei difficile. Infatti quando sono da sola sono sempre demoralizzata e arrabbiata, lotto contro i miei più infimi impulsi di volergli fare qualche oscena piazzata, di urlare a tutti quello che lui è in realtà, vorrei vederlo distrutto, vorrei vederlo annaspare dopo mesi passati a sentire sempre le sue risposte pronte.
La verità è che io ho sbagliato non solo perché ho tradito, prima ancora ho sbagliato di presunzione. Prima pensavo che mai mi sarei lasciata corrompere, poi ho ho pensato che mai mi sarei lasciata soggiogare, che io non avrei mai perso il controllo. Invece non sono tanto furba quanto avrei sperato e mi sento incastrata in qualcosa di più grande, lui non è un orco da cui devo salvarmi, sono io che mi sono tagliata le gambe da sola ma vorrei davvero poter essere in grado di fare qualcosa di intelligente per cavarmene fuori..

ps: "senza di te, mi uccido" sono state davvero parole sue, per quanto non so quanto serie fossero. diverse volte mi ha fatto discorsi simili, ha anche detto che prende il valium a causa mia.
Beh, sei più tagliata di altri che non ci arrivano a certi punti.. :rolleyes: se proprio vogliamo dirla tutta.
Hai fatto delle scelte e adesso ti trovi in una certa posizione. Assumitene la responsabilità.

Se non ci stai (più) bene, cambia.
Solo tu puoi farlo, sei in grado se vuoi esserlo. :)

Cerca di capire cosa ti blocca e lavora sull'ostacolo.
 

MariLea

Utente di lunga data
Vi ringrazio per le risposte, cerco di fare un discorso generale rispondendo un po' a tutti.
Fino a qualche tempo fa credevo davvero di essermi innamorata perdutamente e avrei voluto una relazione con lui, in effetti avevo cominciato ad accennarglielo. Dall'esterno mi rendo conto che sia follia una relazione con un uomo così più grande di me, ma lui diceva di amarmi (io credo di averlo detto un paio di volte in vita mia, certamente non a lui. dò un discreto peso alle parole in generale), diceva che sarebbe stato bello andarcene via insieme e si faceva venire i lucciconi agli occhi mentre parlava di figli (lui non ne ha avuti). Con questi presupposti io a un certo punto mi sono sentita di dirgli "senti, ma dove ci sta portando questa cosa? ci vogliamo provare sul serio o no?" e lui ha preso a dire che la nostra è una relazione impossibile e che non c'è nulla da fare perché gli anni a dividerci sono troppi, però mi tiene buona snocciolando a necessità i vari "senza di te sto male/non posso stare".
Nessuno può sapere se è sincero o no, forse tu che lo conosci potresti capirlo, ma non sei abbastanza distaccata... Con l'età non tutti diventano saggi o marpioni, l'unica cosa sicura è che la differenza d'età è enorme e non gioca a favore di nessuno dei due per una relazione duratura. Lui lo sa meglio di te e non può mandare all'aria una relazione duratura per una che ha la scadenza annunciata...
Di lì ho cominciato a capire di essere rimasta incastrata, perché razionalmente so che non c'è nulla di buono in tutto ciò, ma non riesco a scappare.
Razionalmente, comprendo anche che il mio fidanzato sia davvero la scelta migliore per me e lo capisco ogni giorno di più. La sua unica colpa è quella di non avermi mai fatto uno straccio di complimento, una qualsiasi stupida sorpresa in questi tre anni di relazione. Ma onestamente non ho mai dato peso a questo suo aspetto, l'amore si dimostra in mille altri modi, sicuramente più profondi e autentici. Diciamo che è un po' "selvatico" ma a me è sempre piaciuto così. E' solito dirmi "Sai benissimo come sei, non hai certo bisogno che sia io a dirti che sei bella" (o in gamba, se si parla di lavoro) e mi detesto anche perché credevo davvero di poter essere più forte e di non aver bisogno di sentirmi dire nulla. Più che una colpa, questo io lo considero un pregio:)
Non è mai stato un rapporto fatto di passione travolgente, ma è un'unione salda e profonda, io credo che possa davvero essere il mio compagno di vita, ma a lungo andare patirei troppo di aver tradito e non saprei tenerglielo nascosto, per cui, soffrendo tantissimo, dovrei chiudere la storia.
Credi che dirgli del tradimento ti pulirebbe la coscienza... facendolo stare malissimo?
Di fatto io ho chiara la situazione. Credo davvero che si sia instaurata una dipendenza, oserei dire reciproca. Ho 25 anni, sarò ingenua, non avrò nemmeno metà della metà della sua esperienza, ma non credo che mi tenga lì solo prendere un po' di carne fresca, mi cerca ogni giorno e non solo per sesso.
Le dipendenze si superano, dopo i primi giorni tutto si attenua fino a sparire. Per te, che hai 25 anni, ancor prima ;)
Molte volte mi sono obbligata a pensare agli anni che ci separano, ai segni dell'età già ben evidenti e a tutti quelli che arriveranno nel tempo; ho pensato tante volte di bloccare il suo numero sul telefono, cambiare palestra, cambiare giri.. ma mi sento davvero paralizzata.
Ci vuole il fisico per fare l'amante. Sì, assolutamente. Così come per essere traditori. Sì, ma nella palestra della vita.
Io sono sicuramente molto poco tagliata per questo ruolo, ma la situazione così com'è non si presenta leggera e anche il solo divertimento lo troverei difficile. Infatti quando sono da sola sono sempre demoralizzata e arrabbiata, lotto contro i miei più infimi impulsi di volergli fare qualche oscena piazzata, di urlare a tutti quello che lui è in realtà, vorrei vederlo distrutto, vorrei vederlo annaspare dopo mesi passati a sentire sempre le sue risposte pronte.
Non riversare su di lui la rabbia che hai con te stessa. Non è escluso che anche lui sia tormentato...
La verità è che io ho sbagliato non solo perché ho tradito, prima ancora ho sbagliato di presunzione. Prima pensavo che mai mi sarei lasciata corrompere, poi ho ho pensato che mai mi sarei lasciata soggiogare, che io non avrei mai perso il controllo. Invece non sono tanto furba quanto avrei sperato e mi sento incastrata in qualcosa di più grande, lui non è un orco da cui devo salvarmi, sono io che mi sono tagliata le gambe da sola ma vorrei davvero poter essere in grado di fare qualcosa di intelligente per cavarmene fuori...
Ogni scelta porta una rinuncia, non ce n'è di indolori... Guarda bene dentro te e quando sceglierai cosa è bene per te, vai decisa senza voltarti indietro.
Non è escluso che, se chiudi questa storia, in un secondo tempo tu non chiuda pure col fidanzato... :rolleyes:[SUB][/SUB]

ps: "senza di te, mi uccido" sono state davvero parole sue, per quanto non so quanto serie fossero. diverse volte mi ha fatto discorsi simili, ha anche detto che prende il valium a causa mia.
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