Sono stato tradito, nel passato. Ed adesso?

insane

Utente di lunga data
Io ho detto altro. Io dico che molti, moltissimi che non tradiscono lo fanno non perchè provano attrazione per una persona sola, ma per morale, o paura, o sensi di colpa. E bene non ci stanno.
Caro Avvocato, non voglio tirare casini inutili e sterili, posso pero' dirti che io, nel mio rapporto serio, non ho tradito perche' semplicemente non mi sarei sentito bene con me stesso. E non ne avevo neanche la voglia, a me le corna le hanno messe.

Purtroppo sono una di quelle persone limitate che ha bisogno di poter vivere bene con se stesse. Capisco il tuo punto di vista, non lo condivido, ma lo comprendo.

Quando avevo 20 anni ho tradito a nastro, ma e' stata una cosa reciproca, anche io mi sono trovato i palchi in testa pero' dai, a 20 anni non dico che sia giustificato pero' capita.

E' evidente che abbiamo visioni diverse, e questo lo rispetto, sappi che se mi dovesse arrivare qualche rogna legale nella zona di Roma saresti la mia prima scelta visto quanto sei cagacazzo :D (poi magari mi manderesti a cagare perche' sono troppo white night ma vabbe', almeno qualche collega cazzuto me lo consiglieresti no?)
 

JON

Utente di lunga data
chiaro, ma il punto è: questo gli dona una specie di superiorità morale rispetto a chi tradisce? Una specie di tara in meno quando vengono pesati
OPPURE
sta tutto nel gioco di interessi attorno al tradimento la partita?
dentro o fuori?
Superiorità morale no, ma se la fedeltà è un adempimento mi pare che di conseguenza la bilancia dovrà pendere da qualche parte quando si andrà a pesare. A meno che riesci ad evitare di sederti sul piatto della bilancia che ti compete.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Abbi pazienza.. però così va bene tutto.
E sicuramente è un modo per risolvere le situazioni e andare avanti eh, l'accettazione di quello che accade e la visione "in positivo" di quello che ci viene offerto.

Ma i ceffoni sono ceffoni. Da come scrivi sembra quasi che una persona debba provare gratitudine per tutto quello che gli arriva. Ma se quello che mi offri mi crea dolore, gratitudine un bel par de ciufoli eh.

Che poi da qualsiasi cosa si possa trarre insegnamento e anche le peggio cose possono trasformarsi in percorsi positivi e di crescita e bla bla ecc ecc oh certo.

Per carità, intanto la bomba lei l'ha smollata, tanto vale che ci veda del bello in questo gesto.

Ma sai che c'è, io non ho aperto bocca. Come te.
Gli ho offerto il mio silenzio, i sonni tranquilli. La beata ignoranza.
Perchè avevo fatto una scelta, la scelta di tutelare qualcosa nonostante me.

È un'imposizione, certo, ma tanto quanto quella di spalare addosso all'altro vangate di sterco aggratis con una confessione.

Il percorso di lacrime e sangue che leggo qui a seguito di tradimenti scoperti per tentare di salvare i rapporti è talmente difficoltoso che pensare di provocarlo intenzionalmente lo trovo inconcepibile.
Per la verità non mi sembra di aver scritto che una persona deve essere grata delle delusioni che arrivano fra capo e collo, ma se lo hai inteso, probabilmente non mi sono spiegata come avrei desiderato :)

Riprovo, seprando di avere maggiore successo.

Quello che intendevo è che quando certe situazioni vengono svelate non si può pensare di tornare al "prima".
Si deve andare avanti. Non c'è scelta a riguardo.

E tenendo conto di questo, tanto vale guardare la situazione con il ventaglio aperto il più possibile.

Ed è anche questo il motivo per cui secondo me, a botta calda, pensare di prendere decisioni è una opzione. Ma io non penso sia la più "razionale".

A botta calda, per quanto si muova una tempesta di emozioni, la cosa più sensata è rimanere e lasciare che si muovano, e poi si depositino. Di più non si può fare.
Trovo sensato rimanere sulle cose pratiche, le cose quotidiane e intanto prendersi il tempo di digerire. O almeno iniziare.

Quanto alla cosa preziosa data in mano, lo ribadisco.

Ho tradito tacendo, il più delle volte. E ho avuto tempo e modo di dirmi parecchie cose a riguardo nel frattempo.

Mi ricordo che quello che mi raccontavo all'inizio era che non volevo far soffrire l'altro.

Mi permetteva di sentirmi meno cattiva e stronza, di aggirare un dato di fatto.
Ossia che stavo mentendo intenzionalmente.
Il mio silenzio (taccio nonostante me per tutelare lui) mi redimeva, almeno un po', ai miei occhi. Mi stavo sacrificando almeno un po', ovviavo al mio egoismo o almeno lo bilanciavo con una forma della protezione.

Che i cazzi miei poi avessero delle motivazioni importanti per me, era sacrosanto.
Ma raccontandomi che tacevo, mi tenevo il segreto, per non far soffrire, mi sentivo meglio..la mia immagine di me ai miei occhi ne usciva un po' migliore. :)

E' stato un buon paravento per un bel po' di tempo, in diverse storie.

Col mio ex in particolare...il racconto di me a me si è lentamente ripulito.

Qualcosa, in quel racconto di bontà riparatoria, non mi quadrava.
Qualcosa strideva in quella narrazione di una me che per certi versi si sacrificava al mantenimento del segreto per proteggerlo da un dolore di cui lui non aveva responsabilità.

Quello che strideva era che guardare me che infliggeva dolore non consensuale all'altro non mi piaceva. Guardarmi senza nessun velo intendo.
Non mi piaceva quella me, senza fiocchetti alleggerenti.
E mi sono pure resa conto che usavo una idea di protezione di lui per proteggere prima di tutto me da me.

Per non riconoscermi interamente. Quella che ero.

E con lui, che era stato un motivo di "redenzione" per me...era pesante la cosa.
Con lui credevo che avrei riparato a quel che era venuto prima.

La realtà, che non volevo guardare, era che io stavo mentendo. E che ero semplicemente egoista nel farlo.
Era facile eh.
Evitare il dolore a lui, avrebbe evitato anche a me di scoprirmi prima che ai suoi occhi, ai miei.

Non gliel'ho detto eh. Lui non se ne è nemmeno accorto.

Ma io lo sapevo.
E la realtà è che tacevo per una economia globale di me e della relazione.
Egoismo e calcolo. Semplicemente.

Stronza? Ipocrita? Mentitrice? Calcolatrice?
Esatto. Anche quello.

Avevo semplicemente messo sul piatto della bilancia i diversi aspetti. E avevo scelto di far pendere la bilancia dalla parte del calcolo.

Il suo dolore, veniva dopo.

Veniva dopo il dire la verità a me. E il mostrare a me, e poi anche a lui, Chi ero per davvero.
Veniva dopo il calcolo riguardo una certa pace nella relazione. (lui non sapeva, non si accorgeva. Avrei potuto continuare quanto volevo. Tenendo conto che non mi sentivo minimamente in colpa ed ero già scesa a patti da qualche anno col fatto che sono una egoista e che se devo scegliere fra me e qualcun altro, io scelgo me.)
Veniva dopo la mia pace nella relazione. Che dire avrebbe significato affrontare chiarimenti, musi lunghi, discussioni, spiegazioni etc etc. E detto sinceramente...non ne avevo la minima voglia.

dopo queste cosette veniva il suo dolore.

Sai @Lostris, uno dei motivi per cui non avevo la minima remora a tradirlo, era che ad un certo punto mi sono detta, senza il paravento di lui, tutta una serie di verità su di me. E mi sono guardata nelle mie brutture e nelle mie mostruosità. Cercando di non farmi troppi sconti. E comunque me ne faccio eh...non pochi.

Tacere un tradimento, da traditore, diciamocelo, è un calcolo di interesse.
Primariamente.
Poi viene tutto il resto. L'amore per il partner ufficiale, o il legame affettivo, il volergli evitare dolore (che è poi evitare di vedere riflesso nel suo dolore le conseguenze di nostre azioni e di nostri dolori), il voler mantenere un equilibrio e un benessere emotivo condiviso magari faticosamente raggiunto dopo anni.

Dire, senza pensare a tutto questo, se da un lato è oggettivamente uno scaricare addosso all'altro il peso delle conseguenze di una nostra azione, chiedendo chissà cosa (assoluzione, punizione, boh) dall'altro è anche rimettere nelle mani dell'altro un potere non indifferente. Lasciando all'altro anche uno spazio di manovra non da poco.

Questo è prezioso. Qualunque sia lo scopo finale.

Non so se sto riuscendo a spiegare meglio la mia prospettiva a riguardo.

Ora come ora, ma ho 40 anni, ho vissuto non poco, e ho avuto modo di fare molteplici tentativi di mediazione fra me e l'immagine di me, sostengo che se dovessi tradire, non parlerei.
Ma non mi racconterei più che è una forma di protezione. perchè sarebbe mentirmi. E la menzogna a me avrebbe conseguenze ben peggiori di quella a chiunque altro. Sarei infedele a me stessa. Perderei la mia Pace.

La realtà sarebbe che farei un calcolo per tenere insieme diverse variabili, materiali, emotive, relazionali.
Ai miei occhi sarei comunque quella che si para il culo tacendo. E non ho vergogna di me stessa a dirmelo.
E non cerco neanche più una forma di giustizia a riguardo.

Non sarebbe il tradimento in sè ad essere il male. Ad essere male sarebbe la montagna di menzogne.
Ma adesso come adesso il male lo farei bene. Senza raccontarmi storie. Bene per me.
E più lo faccio bene, più il mio interesse è tutelato.

Non terrei il silenzio nonostante me, come mi raccontavo. Terrei il silenzio PER me.
Per tutelare me in una situazione a cui, nonostante ci possano essere mancanze, desidero permanere.

Ipocrita? Sì. So di poter essere ipocrita e di poter reggere la mia immagine di persona ipocrita senza fiocchetti addolcenti.
Stronza? Sì. E idem per l'immagine di me a riguardo. Idem per mentitrice e tutto il resto.

Credo che adesso, sarei una traditrice migliore di quanto lo sia stata in passato.

Quindi il mio discorso non è rivolto a chi riceve il tradimento.

Se non nei termini di "guarda, in un modo o nell'altro i fatti sono che questa ti ha tradito. Poteva benissimo tacere. Ma per un motivo o per l'altro, ha deciso di consegnarti in mano il potere di anche prenderla a calci nel culo. O di vendicarti su di lei fino a quando lei regge. O quel che ti viene in mente e che dipende solo dal grado di tolleranza di lei"

I motivi di lei...buh...li sa solo lei.
Ma lui adesso, per quanto stia soffrendo, ha in mano il potere di decidere liberamente per se stesso.

E decidere liberamente non è indolore. In nessuna situazione.

Mi spiego?

EDIT: anche lei adesso è libera. Perlomeno non ha segreti da sostenere. Poi vedrà cosa farsene di questo spiraglio di libertà.
Magari le servirà per ingabbiarsi ancora di più. Buh...chi lo sa.
 
Ultima modifica:

Diletta

Utente di lunga data
Perché mi dici questo? Io credo che invece sia una cosa molto personale e non si possa giudicare.
Sinceramente io non sto bene a pensare a "chissà dove l'ha fatti, chissà cosa ha fatto", trovo molto meglio sapere, ed affrontare. Ho passato la prima notte a farmi domande, almeno stanotte ho dormito di più perché ne avevo di meno. E sinceramente anche sapere cosa ha fatto (sempre se ha detto la verità), mi fa stare un po' meglio, mi aspettavo di peggio. Mettiamola così, ci sono alcune cose che reputavo nostre e che sono rimaste nostre, questo mi fa stare meglio.
Sono d'accordo con quello che dici e ti capisco, ma il post che mi hai quotato era su un altro argomento...ovvero la tua grande sete di curiosità nei confronti delle donne, una curiosità fisica, che non mi sembra così "normale" in uno che intende mettere su famiglia, mi fa pensare a qualcosa di incompiuto e di inappagato che alla lunga potrebbe dare seri problemi alla famiglia che andresti a formare.
 

Diletta

Utente di lunga data
Io ho scelto il male minore per tutti.
E tornassi indietro farei tante cose diverse, in primis nel mio rapporto, questo è certo.. lo ribalterei e non è detto che sopravviverebbe, ma di certo terrei la bocca chiusa sul tradimento.

È stata una cosa mia.
Se si tradisce e poi si capisce di aver fatto la cazzata le conseguenze ce le si smazza da soli.
Se si sta male a causa di una propria scelta, e questo per me vale in generale, il male è una conseguenza che si dovrebbe accettare e sopportare senza scappatoie.

Significa essere responsabili delle proprie azioni.

Non c'è assoluzione per certe cose, non trovo il merito nel mostrarsi al 100% con le proprie debolezze all'altro solo per essere in pace con sé stessi quando questo significa fare del male.

A volte le persone possono essere più importanti dei valori. E meno male.

Lei questo disagio poteva tenerselo e trasformarlo in dedizione al rapporto, più cura della coppia, più consapevolezza per sé stessa. Ha scelto diversamente.. Per come sono io non riesco proprio a condividerlo.
Ma io capisco il tuo punto di vista e da una parte lo condivido anche.
Mi ha fatto riflettere la frase che a volte le persone possono essere più importanti dei valori :) quindi il tacere visto come gesto di amore nei confronti dell'altro/a.
Io però non ne sarei capace, lo so, quindi, anche per questo, ma ovviamente non solo, che mi tengo alla larga da ogni situazione potenzialmente rischiosa...
 

Diletta

Utente di lunga data
ma qui è un eccesso di confidenza.
Se ti annoi fai altro e non rovini l'esistenza al tuo compagno/a.
Fare sesso con la persona che si ritiene "giusta" è molto diffuso come pensiero.
La donna giusta pe5r essere la madre dei mie filgi (o uomo giusto per fare il padre). Ci stai bene, sicurezza affettiva ed economica.

In questo caso lei è andata ben oltre, volendo anche dare un ruolo di confidente non adatto a lui.
Le relazioni si portano si avanti come si ritiene opportuno ma devi fare moooolta attenzione anche a chi sta dall'atra parte.
Quindi ritieni che la persona che si ama e che dovrebbe diventare il compagno di vita non debba avere anche il ruolo di confidente?
E chi lo deve avere allora? :confused:
 

JON

Utente di lunga data
Per la verità non mi sembra di aver scritto che una persona deve essere grata delle delusioni che arrivano fra capo e collo, ma se lo hai inteso, probabilmente non mi sono spiegata come avrei desiderato :)

Riprovo, seprando di avere maggiore successo.

Quello che intendevo è che quando certe situazioni vengono svelate non si può pensare di tornare al "prima".
Si deve andare avanti. Non c'è scelta a riguardo.

E tenendo conto di questo, tanto vale guardare la situazione con il ventaglio aperto il più possibile.

Ed è anche questo il motivo per cui secondo me, a botta calda, pensare di prendere decisioni è una opzione. Ma io non penso sia la più "razionale".

A botta calda, per quanto si muova una tempesta di emozioni, la cosa più sensata è rimanere e lasciare che si muovano, e poi si depositino. Di più non si può fare.
Trovo sensato rimanere sulle cose pratiche, le cose quotidiane e intanto prendersi il tempo di digerire. O almeno iniziare.

Quanto alla cosa preziosa data in mano, lo ribadisco.

Ho tradito tacendo, il più delle volte. E ho avuto tempo e modo di dirmi parecchie cose a riguardo nel frattempo.

Mi ricordo che quello che mi raccontavo all'inizio era che non volevo far soffrire l'altro.

Mi permetteva di sentirmi meno cattiva e stronza, di aggirare un dato di fatto.
Ossia che stavo mentendo intenzionalmente.
Il mio silenzio (taccio nonostante me per tutelare lui) mi redimeva, almeno un po', ai miei occhi. Mi stavo sacrificando almeno un po', ovviavo al mio egoismo o almeno lo bilanciavo con una forma della protezione.

Che i cazzi miei poi avessero delle motivazioni importanti per me, era sacrosanto.
Ma raccontandomi che tacevo, mi tenevo il segreto, per non far soffrire, mi sentivo meglio..la mia immagine di me ai miei occhi ne usciva un po' migliore. :)

E' stato un buon paravento per un bel po' di tempo, in diverse storie.

Col mio ex in particolare...il racconto di me a me si è lentamente ripulito.

Qualcosa, in quel racconto di bontà riparatoria, non mi quadrava.
Qualcosa strideva in quella narrazione di una me che per certi versi si sacrificava al mantenimento del segreto per proteggerlo da un dolore di cui lui non aveva responsabilità.

Quello che strideva era che guardare me che infliggeva dolore non consensuale all'altro non mi piaceva. Guardarmi senza nessun velo intendo.
Non mi piaceva quella me, senza fiocchetti alleggerenti.
E mi sono pure resa conto che usavo una idea di protezione di lui per proteggere prima di tutto me da me.

Per non riconoscermi interamente. Quella che ero.

E con lui, che era stato un motivo di "redenzione" per me...era pesante la cosa.
Con lui credevo che avrei riparato a quel che era venuto prima.

La realtà, che non volevo guardare, era che io stavo mentendo. E che ero semplicemente egoista nel farlo.
Era facile eh.
Evitare il dolore a lui, avrebbe evitato anche a me di scoprirmi prima che ai suoi occhi, ai miei.

Non gliel'ho detto eh. Lui non se ne è nemmeno accorto.

Ma io lo sapevo.
E la realtà è che tacevo per una economia globale di me e della relazione.
Egoismo e calcolo. Semplicemente.

Stronza? Ipocrita? Mentitrice? Calcolatrice?
Esatto. Anche quello.

Avevo semplicemente messo sul piatto della bilancia i diversi aspetti. E avevo scelto di far pendere la bilancia dalla parte del calcolo.

Il suo dolore, veniva dopo.

Veniva dopo il dire la verità a me. E il mostrare a me, e poi anche a lui, Chi ero per davvero.
Veniva dopo il calcolo riguardo una certa pace nella relazione. (lui non sapeva, non si accorgeva. Avrei potuto continuare quanto volevo. Tenendo conto che non mi sentivo minimamente in colpa ed ero già scesa a patti da qualche anno col fatto che sono una egoista e che se devo scegliere fra me e qualcun altro, io scelgo me.)
Veniva dopo la mia pace nella relazione. Che dire avrebbe significato affrontare chiarimenti, musi lunghi, discussioni, spiegazioni etc etc. E detto sinceramente...non ne avevo la minima voglia.

dopo queste cosette veniva il suo dolore.

Sai @Lostris, uno dei motivi per cui non avevo la minima remora a tradirlo, era che ad un certo punto mi sono detta, senza il paravento di lui, tutta una serie di verità su di me. E mi sono guardata nelle mie brutture e nelle mie mostruosità. Cercando di non farmi troppi sconti. E comunque me ne faccio eh...non pochi.

Tacere un tradimento, da traditore, diciamocelo, è un calcolo di interesse.
Primariamente.
Poi viene tutto il resto. L'amore per il partner ufficiale, o il legame affettivo, il volergli evitare dolore (che è poi evitare di vedere riflesso nel suo dolore le conseguenze di nostre azioni e di nostri dolori), il voler mantenere un equilibrio e un benessere emotivo condiviso magari faticosamente raggiunto dopo anni.

Dire, senza pensare a tutto questo, se da un lato è oggettivamente uno scaricare addosso all'altro il peso delle conseguenze di una nostra azione, chiedendo chissà cosa (assoluzione, punizione, boh) dall'altro è anche rimettere nelle mani dell'altro un potere non indifferente. Lasciando all'altro anche uno spazio di manovra non da poco.

Questo è prezioso. Qualunque sia lo scopo finale.

Non so se sto riuscendo a spiegare meglio la mia prospettiva a riguardo.

Ora come ora, ma ho 40 anni, ho vissuto non poco, e ho avuto modo di fare molteplici tentativi di mediazione fra me e l'immagine di me, sostengo che se dovessi tradire, non parlerei.
Ma non mi racconterei più che è una forma di protezione. perchè sarebbe mentirmi. E la menzogna a me avrebbe conseguenze ben peggiori di quella a chiunque altro. Sarei infedele a me stessa. Perderei la mia Pace.

La realtà sarebbe che farei un calcolo per tenere insieme diverse variabili, materiali, emotive, relazionali.
Ai miei occhi sarei comunque quella che si para il culo tacendo. E non ho vergogna di me stessa a dirmelo.
E non cerco neanche più una forma di giustizia a riguardo.

Non sarebbe il tradimento in sè ad essere il male. Ad essere male sarebbe la montagna di menzogne.
Ma adesso come adesso il male lo farei bene. Senza raccontarmi storie. Bene per me.
E più lo faccio bene, più il mio interesse è tutelato.

Non terrei il silenzio nonostante me, come mi raccontavo. Terrei il silenzio PER me.
Per tutelare me in una situazione a cui, nonostante ci possano essere mancanze, desidero permanere.

Ipocrita? Sì. So di poter essere ipocrita e di poter reggere la mia immagine di persona ipocrita senza fiocchetti addolcenti.
Stronza? Sì. E idem per l'immagine di me a riguardo. Idem per mentitrice e tutto il resto.

Credo che adesso, sarei una traditrice migliore di quanto lo sia stata in passato.

Quindi il mio discorso non è rivolto a chi riceve il tradimento.

Se non nei termini di "guarda, in un modo o nell'altro i fatti sono che questa ti ha tradito. Poteva benissimo tacere. Ma per un motivo o per l'altro, ha deciso di consegnarti in mano il potere di anche prenderla a calci nel culo. O di vendicarti su di lei fino a quando lei regge. O quel che ti viene in mente e che dipende solo dal grado di tolleranza di lei"

I motivi di lei...buh...li sa solo lei.
Ma lui adesso, per quanto stia soffrendo, ha in mano il potere di decidere liberamente per se stesso.

E decidere liberamente non è indolore. In nessuna situazione.

Mi spiego?

EDIT: anche lei adesso è libera. Perlomeno non ha segreti da sostenere. Poi vedrà cosa farsene di questo spiraglio di libertà.
Magari le servirà per ingabbiarsi ancora di più. Buh...chi lo sa.
Grazie.

....non del solito papirone :D
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ma per un motivo o per l'altro, ha deciso di consegnarti in mano il potere di anche prenderla a calci nel culo. O di vendicarti su di lei fino a quando lei regge. O quel che ti viene in mente e che dipende solo dal grado di tolleranza di lei"

I motivi di lei...buh...li sa solo lei.
Io su questo punto non sono d'accordo...

Per un motivo? O per l'altro?...

E ancora... Sei sicura di saperlo il.motivo o quell'altro?

Il tuo post mi trova in accordo.. ma in quel punto no.. perché si perde un motivo o quell'altro

E in quel che si "perde" fermandosi al "fatto" c'è esattamente "la persona" e non la sua azione.

Mi tradì...
Io posso anche concepire che era lei è un altro
Io ero fuori. Non era una cosa "contro me"

Semplicemente .. io ero fuori. E bisogna anche imparare a star fuori nella.vita.

Ma oggi TU vieni da ME

E fai una azione a ME

Perché la fai?.. mah.. un motivo.. l'altro.. vedi tu, fai tu..

Ma così mi "sveli" solo un fatto

E la persona che io, per avere tutto il potere che tu dici si prende in mano, DEVO sapere o almeno capire o intuire se ciò che fai a me è per un motivo o per l'altro

Sennò ho un potere fasullo
 

Diletta

Utente di lunga data
Quindi tu dai per quasi assodato che il nostro Giovanni possa cadere anche lui. In verità lui ci cadrà proprio grazie al comportamento della sua ragazza. Si sentirà in diritto di farlo.
Questo è ancora un altro discorso...è ovvio che si sentirà ora più in diritto di farlo!
Comunque, io non sono una maga che prevede il futuro: se cadrà o non cadrà, mi sento però di dire che ci sono buone probabilità che succeda.
Se poi non succedesse, bisogna vedere a che punto si reprime e si controlla...io un represso non lo vorrei accanto, non mi interessa proprio e non mi appaga tenere la corda corta a chi brama a liberarsene.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Io su questo punto non sono d'accordo...

Per un motivo? O per l'altro?...

E ancora... Sei sicura di saperlo il.motivo o quell'altro?

Il tuo post mi trova in accordo.. ma in quel punto no.. perché si perde un motivo o quell'altro

E in quel che si "perde" fermandosi al "fatto" c'è esattamente "la persona" e non la sua azione.

Mi tradì...
Io posso anche concepire che era lei è un altro
Io ero fuori. Non era una cosa "contro me"

Semplicemente .. io ero fuori. E bisogna anche imparare a star fuori nella.vita.

Ma oggi TU vieni da ME

E fai una azione a ME

Perché la fai?.. mah.. un motivo.. l'altro.. vedi tu, fai tu..

Ma così mi "sveli" solo un fatto

E la persona che io, per avere tutto il potere che tu dici si prende in mano, DEVO sapere o almeno capire o intuire se ciò che fai a me è per un motivo o per l'altro

Sennò ho un potere fasullo
Io i miei motivi li saprei :)

Ma quelli di questa ragazza non li so.
Posso fare ipotesi, ma sarebbero ipotesi che discendo da me.
Dalle mie esperienze. Dal mio vissuto. Dal mio percorso fino ad ora.

Sta a loro due provare a svelarli.
Non è neanche detto che ci riusciranno.

Che in ogni caso l'assoluta trasparenza è una tensione e non un raggiungimento.

Ma penso che se la medaglia non la si guarda tutta (lei ha scaricato su di lui/lei si è mostrata a lui) ci si leva proprio la possibilità di buttarci un occhio.

Cosa che magari non servirà a tenere insieme questa relazione.
Ma siccome la vita è lunga, io sono convinta che questi siano apprendimenti importanti da mettersi in valigia.

Il potere, per come la vedo io, fin tanto che è giocato e non messo in mezzo, resta comunque un qualcosa che toglie alla relazione.
E anche questa è una tensione.
Perchè mettere il potere in mezzo...è un percorso lungo, faticoso, doloroso, triste anche a volte, meraviglioso ed eccitante...è uno di quei percorsi che si fanno non tanto per arrivare alla fine, ma per il viaggio in sè.

[FONT=&quot]"...Itaca ti ha dato il bel viaggio, [/FONT]
[FONT=&quot]senza di lei mai ti saresti messo [/FONT]
[FONT=&quot]in viaggio: che cos'altro ti aspetti?[/FONT]

[FONT=&quot]E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. [/FONT]
[FONT=&quot]Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso [/FONT]
[FONT=&quot]già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare..."

[/FONT]
(cit. C. Kavafis)

E anche questa è una di quelle cose che secondo me è una decisione, prima individuale e poi di coppia.

Dipende solo da loro, in fondo, misurare sulla bilancia del ne vale la pena, cosa fare del loro futuro.
Cosa possono tollerare e cosa no, cosa li arricchisce e cosa no.
Su cosa possono trovare il compromesso e su cosa no.

Lei, di base....non ha un grande futuro come traditrice :D
Forse sarebbe meglio si dedichi ad altro. Secondo me, ovviamente.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Grazie.

....non del solito papirone :D
Ciao :):)

Prego.
(anche se, se posso essere sincera, non ho ben capito per cosa...se ti va, me lo spiegheresti?...so essere mooolto lenta di comprendonio :eek::carneval:)

Quanto ai papironi...sappi che sto lavorando sulla sintesi...ma non è esattamente una di quelle cose che mi riesce meglio :p:D

OT: sono contenta di rileggerti!
 

Diletta

Utente di lunga data
Se ragioni cosi' secondo me non sei in pace con te stessa, e non ti fidi che il tuo partner non possa resistere alle tentazioni perche' forse anche tu hai gli stessi dubbi.

Personalmente posso dirti che esistono uomini che non tradiscono, come me e altri qua dentro, principalmente perche' andare a letto sereni e farsi la barba senza pensare di essere dei vermi per me almeno ha un valore che va oltre a quello della figa.
Veramente lo dicevo mettendomi nei panni della fidanzata di Giovanni: è lui che ha spesso rimarcato il fatto che le donne che incontra gli "fanno molto sangue"...
Il motivo di ciò può essere che, sotto sotto, abbia ancora molta voglia di godersi la giovinezza in quel preciso senso, ma che, per sua impostazione e codice morale, se lo impedisca (e voglio precisare che per questo lo ritengo una bella persona e che ha tutta la mia stima).
Il fatto è che è notorio che quello che non si è fatto prima (quando era il tempo giusto per farlo) spesso lo si voglia fare dopo...e questo è un problema, per davvero, morale o non morale personale.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Caro Avvocato, non voglio tirare casini inutili e sterili, posso pero' dirti che io, nel mio rapporto serio, non ho tradito perche' semplicemente non mi sarei sentito bene con me stesso. E non ne avevo neanche la voglia, a me le corna le hanno messe.

Purtroppo sono una di quelle persone limitate che ha bisogno di poter vivere bene con se stesse. Capisco il tuo punto di vista, non lo condivido, ma lo comprendo.

Quando avevo 20 anni ho tradito a nastro, ma e' stata una cosa reciproca, anche io mi sono trovato i palchi in testa pero' dai, a 20 anni non dico che sia giustificato pero' capita.

E' evidente che abbiamo visioni diverse, e questo lo rispetto, sappi che se mi dovesse arrivare qualche rogna legale nella zona di Roma saresti la mia prima scelta visto quanto sei cagacazzo :D (poi magari mi manderesti a cagare perche' sono troppo white night ma vabbe', almeno qualche collega cazzuto me lo consiglieresti no?)
Ecco, tanto per dirne una io sta cosa che tradire ci sta a vent'anni perché hai vent'anni non la capisco. Ci sta se ci sta, altrimenti ci inventiamo quella cazzata che uno quando si sposa mette la testa a posto.
 

Blaise53

Utente di lunga data
Ecco, tanto per dirne una io sta cosa che tradire ci sta a vent'anni perché hai vent'anni non la capisco. Ci sta se ci sta, altrimenti ci inventiamo quella cazzata che uno quando si sposa mette la testa a posto.
Dai...ha tradito per fare esperienza, quando si sposerà e ci sarà qualche problemino, con "l'esperienza " saprà come muoversi...
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Superiorità morale no, ma se la fedeltà è un adempimento mi pare che di conseguenza la bilancia dovrà pendere da qualche parte quando si andrà a pesare. A meno che riesci ad evitare di sederti sul piatto della bilancia che ti compete.
Chiaro, indi per cui se permetti se mi devo far giudicare da un tradito faccio la tana.
Eh ma a quei tempi si :rotfl:
Vecchie glorie democristiane
A che serve farsi domande?
E al palo ci stanno gli animali .
Beh, sì, effettivamente se ti chiedi a cosa serve farsi domande forse non hai bisogno di farti domande. Restare al palo è un modo di dire. Scusami, ma sei italiano?
Ciao :):)
che sto lavorando sulla sintesi...
Disse Marcella Proust de noantri :D
 

Diletta

Utente di lunga data
Ecco, tanto per dirne una io sta cosa che tradire ci sta a vent'anni perché hai vent'anni non la capisco. Ci sta se ci sta, altrimenti ci inventiamo quella cazzata che uno quando si sposa mette la testa a posto.
Che non è affatto una cazzata, sicuramente lo è per te, ma non estenderlo a tutti.
 
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